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Il Rosario certosino

Il Santo Rosario

Pare che l’origine del Rosario, come vuole la tradizione, non sia da attribuire all’apparizione della Vergine a San Domenico de Guzman, padre fondatore dei domenicani. Non vi è alcuna testimonianza diretta ma solo una leggenda comparsa molti secoli dopo la morte del santo. La vera Pare che l’origine del Rosario, come vuole la tradizione, non sia da attribuire all’apparizione della Vergine a San Domenico de Guzman, padre fondatore dei domenicani. Non vi è alcuna testimonianza diretta ma solo una leggenda comparsa molti secoli dopo la morte del santo. La vera origine del Rosario, secondo antiche documentazioni, risale alla prima metà del XV secolo. Adolfo di Essen priore della certosa di Trevès (Treviri) nei pressi di Colonia, nel 1409 aiutò il giovane monaco Domenico di Prussia, caduto in depressione, iniziandolo ad una nuova forma contemplativa di recitazione: il Rosario I certosini da allora si faranno apostoli di questo metodo, diffondendolo largamente. Più tardi, un domenicano, Alain de la Roche, in contatto con i certosini, scopre frequentandoli il metodo del Rosario di Domenico di Prussia, ma confonde questo con il fondatore del suo ordine generando così la nota ma mendace leggenda. Citiamo una strana coincidenza: Domenico di Prussia, fu studente all’università di Cracovia, di cui Wojtyla era vescovo.

Caso o Provvidenza?

Ma il caso, altro non è che la firma che Dio usa quando vuole rimanere anonimo.

Estratto da www.cartusialover.altervista.org

ROSARIO CERTOSINO

I certosini recitano un rosario particolare, diverso da quello “mariano”, che è tipico del culto popolare. E’ un rosario cristologico che vi indico di seguito:

Come recitare il Rosario certosino?

Il Rosario certosino non comporta le divisioni in cinque misteri, differenti secondo i giorni. Ma a ciascuna delle Ave Maria è consacrato un mistero particolare della vita di Cristo, il Padre Nostro (che si può far precedere dal Gloria al Padre, ecc.) semplicemente viene ad inserirsi nella serie delle 50 Ave Maria per dare alla preghiera la sua conclusione trinitaria e dossologica.
Chi lo recita rimane però sempre libero di fermarsi quanto desidera su un mistero particolare e ripeterlo tutte le volte che vuole, anche di aggiungere altri misteri della vita di Cristo, o ancora cambiare il testo delle clausole secondo la devozione personale. La formula è dunque più flessibile di quella del Rosario domenicano maggiormente conosciuto.
Essendo il suo fine quello di pervenire alla contemplazione, la recitazione vocale può fermarsi non appena vi si comincia ad entrare, e la persona rimane semplicemente in silenzio col Signore. Poi, al cessare di questa fase più contemplativa, si riprende lentamente la recitazione vocale. Infine, in base al tempo disponibile, non è necessario recitare le 50 Ave Maria, ma ciascuno può scegliere il numero che può o vuole dire, tuttavia stando attento a badare più alla qualità che alla quantità. Dieci Ave Maria dette lentamente meditando con attenzione uno o più misteri della vita di Cristo, valgono più di una trentina dette con fretta. Ancora una volta, il fine è innanzi tutto di pervenire alla preghiera autenticamente contemplativa.

Ecco il testo delle 50 clausole di Domenico di Prussia:
1. …Gesù, concepito dallo Spirito Santo all’Annuncio dell’Angelo.
2. … Gesù, che insieme a te che lo hai concepito, visitò sant’Elisabetta.
3. … Gesù, che, vergine di corpo e d’anima, tu hai partorito con gioia.
4. … Gesù, che hai allattato al tuo seno verginale, adorando in lui il creatore.
5. … Gesù, che hai avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia.
6. … Gesù, che gli Angeli celebrarono cantando il Gloria in excelsis, e i pastori visitarono a Betlemme.
7. … Gesù, che fu circonciso l’ottavo giorno, e ricevette il nome di Gesù.
8. … Gesù, che i Magi adorarono colmandolo di doni.
9. … Gesù, portato da te al Tempio e presentato a Dio, suo Padre.
10. … Gesù, ricevuto nelle braccia del vecchio Simeone, e riconosciuto dalla santa vedova Anna.
11. … Gesù, col quale fuggisti in Egitto, a causa della persecuzione di Erode.
12. … Gesù, col quale sei tornato alla tua terra sette ani dopo, avvertita dall’Angelo.
13. … Gesù, smarrito a Gerusalemme quando aveva dodici anni, e ritrovato da te nel tempio dopo tre giorni.
14. … Gesù, che ogni giorno cresceva in età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
15. … Gesù, che Giovanni ha battezzato nel Giordano e indicò come l’Agnello di Dio.
16. … Gesù, che, avendo digiunato quaranta giorni nel deserto, ha vinto le tentazioni del Nemico.
17. … Gesù, che, dopo aver scelto i discepoli, annunciò il regno di Dio.
18. … Gesù, che aprì gli occhi dei ciechi, guarì i lebbrosi, rialzò i paralitici e liberò i posseduti dal demonio.
19. … Gesù, i cui piedi furono bagnati di lacrime da Maria Maddalena, asciugati con i suoi capelli, unti col suo profumo.
20. … Gesù, che risuscitò Lazzaro e altri morti.
21. … Gesù, accolto trionfalmente dal popolo nel giorno delle Palme.
22. … Gesù, che nell’ultima Cena istituì il sacramento del suo Corpo e del suo Sangue.
23. … Gesù, che nel giardino, dopo aver pregato a lungo, sudò sangue abbondante.
24. … Gesù, che, andando incontro ai suoi nemici, si consegnò volontariamente nelle loro mani.
25. … Gesù, avvinto e legato con forza dagli inviati dei Giudei, e condotto così al gran sacerdote.
26. … Gesù, che, accusato falsamente, fu bendato, fu colpito e coperto di sputi.
27. … Gesù, dichiarato, davanti a Caifa e Pilato, degno del supplizio della croce come un malfattore.
28. … Gesù, spogliato delle sue vesti e crudelmente flagellato per ordine di Pilato.
29. … Gesù, coronato di spine, rivestito di un manto di porpora e salutato come re per beffa dai soldati.
30. … Gesù, condannato ad una morte infame e condotto al supplizio tra due ladroni.
31. … Gesù, inchiodato sulla croce e abbeverato di fiele e d’aceto.
32. … Gesù, che, pregando per i suoi uccisori, disse: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno.”
33. … Gesù, che disse al ladrone crocifisso alla sua destra: “In verità, ti dico, oggi sarai con me in paradiso.”
34. … Gesù, che disse a te, sua Madre: “Madre, ecco tuo figlio” ; e a Giovanni: “Ecco tua Madre.”
35. … Gesù, che dall’alto della croce gridò: “Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?”
36. … Gesù, che disse: “Ho sete!”, e dopo aver gustato l’aceto gridò: “Tutto è compiuto.”
37. … Gesù, che alla fine esclamò: “Padre, nelle tue mani, affido il mio spirito.”
38. … Gesù, che per noi, poveri peccatori, soffrì una morte crudele e dolorosa.
39. … Gesù, il cui costato trafitto dalla lancia fece sgorgare il Sangue e l’Acqua per il perdono dei nostri peccati.
40. … Gesù, il cui sacro Corpo deposto dalla croce, fu accolto fra le tue braccia secondo una pia opinione.
41. … Gesù, il cui corpo avvolto in un sudario e unto d‘aromi fu deposto nel sepolcro da uomini pietosi.
42. … Gesù, il cui sepolcro fu sigillato e che i giudei hanno custodito.
43. … Gesù, la cui santa anima scese agli inferi, per condurre in paradiso i santi patriarchi.
44. … Gesù, che resuscitò il terzo giorno, riempiendo te, la dolce sua Madre, d’una gioia ineffabile.
45. … Gesù, che dopo la sua Resurrezione apparve spesso ai suoi discepoli e amici per fortificare la loro fede.
46. … Gesù, che, davanti a te ed ai suoi apostoli, è salito al cielo e si è seduto alla destra del Padre.
47. … Gesù, che, come aveva promesso, inviò sui discepoli lo Spirito Santo nel giorno di Pentecoste.
48. … Gesù, che infine ti ha chiamato a sé, dolce sua Madre, ponendoti alla sua destra e coronandoti di gloria.
49. … Gesù, che voglia chiamarci dopo questa miserabile vita, noi servi suoi e tuoi, e accoglierci nel Regno di suo Padre.
50. … Gesù, che regna col Padre e lo Spirito Santo, e con te Santissima Madre, trionfante e glorioso per sempre.

Dopo la visione di Adolfo di Essen, si confermò l’uso di far seguire ogni clausola da un Alleluia. Ogni mistero della vita di Cristo, compresi quelli della Passione, divengono così innanzitutto azione di grazie e lode a Dio, per l’Amore che ci ha rivelato ed offerto per mezzo di essi. E quest’atmosfera di gioia che percorre il Rosario, non può non ricordare il celebre ‘inno acatisto’, suo equivalente nell’Oriente cristiano.
Domenico di Prussia raccomandava infine una preghiera mariana per concludere il Rosario:
“O Immacolata, sempre benedetta e gloriosa Vergine Maria, Madre di Dio; o Tempio di Dio, il più bello di tutti i templi; o Porta del Regno celeste attraverso la quale il mondo intero è stato risparmiato, porgi a me il tuo orecchio misericordioso, e diventa mia dolce protettrice, per me che sono povero e misero peccatore. Sii il mio soccorso in tutti i miei bisogni. Amen.”

La persistenza del Rosario certosino nel tempo

Anche dopo la comparsa del “Rosario domenicano” che si è ispirato ad esso (e nel quale ha dunque sempre ‘sopravvissuto’), la pratica del Rosario certosino così com’è, non è mai scomparsa completamente nel popolo cristiano. Continuò ad essere tenuta in onore fino al XVII° secolo, e lodata da santi uomini (in particolare il benedettino Louis de Blois), e fu utilizzata nei dintorni di Trèves fino ai nostri giorni. La sua pratica si è ridotta soprattutto per le indulgenze concesse dai papi al “Rosario domenicano”, convinti dell’autenticità della falsa visione di S. Domenico. Ma anche questo Rosario si evolse in alcune regioni della Germania e della Svizzera, dove si aggiunsero dopo il nome di Gesù delle clausole che ricordavano quelle di Domenico di Prussia; a questo tipo di Rosario furono riconosciute le stesse indulgenze per mezzo di un decreto della Santa Sede datato 21 gennaio 1921. È questa pratica che fu ricordata da Paolo VI nel Marialis cultus e, fondandosi su questo documento, è quella che il papa Giovanni-Paolo II propone di estendere.

Alcune proposte

Il Rosario certosino originale
All’origine la recita dell’Ave Maria terminava subito dopo la clausola (seguita dunque dall’Amen finale, poi l’Alleluia), non essendo ancora universalmente utilizzata la seconda parte, anche presso i certosini dove apparve. Concludendosi dunque sempre sul mistero di Cristo, poneva l’accento così sulla dimensione cristologica della preghiera, come il ruolo di Maria che conduce a suo Figlio. Niente vieta di fare così anche oggi. L’Alleluia detto dopo l’Amen può essere seguito da un breve silenzio, e questo modo di recitare introduce più facilmente alla contemplazione.
Valore ecumenico del Rosario certosino originale
Non si può fare a meno di sottolinerare il valore ecumenico del Rosario certosino delle origini. Il testo del saluto alla Vergine essendo tratto dalla Parola di Dio, può effettivamente essere detto insieme ai fratelli ed alle sorelle protestanti (cfr. il documento del Gruppo di Dombes su “la Vergine Maria nella storia della salvezza”), e le clausole che tracciano la vita di Cristo danno a questa preghiera un aspetto cristocentrico che conviene loro perfettamente. Abbiamo già menzionato anche l’armonia esistente tra il Rosario certosino e “l’inno acatisto” tanto caro ai cristiani d’oriente, per mezzo dell’introduzione dell’Alleluia dopo ogni clausola.
Seconda parte dell’Ave Maria
Per chi sceglie di tornare alla forma originale del Rosario certosino, ma desidera conservare anche la seconda parte dell’Ave Maria, un metodo semplice è di recitarla prima di ogni Gloria.

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