Benedetto XVI, oggi su Margherita d’Oingt
Il Papa questa mattina 3 novembre 2010, nel corso dell’udienza generale tenutasi nell’aula Paolo VI in Vaticano, particolarmente gremita, ha parlato di Margherita d’Oingt.
Stravolgendo le caratteristiche di questo blog, ho ritenuto, emozionato, di dover fare un articolo in “diretta” per informarvi di questa particolare attenzione avuta dal Pontefice, nei confronti della monaca certosina.
Ricordando avvenimenti di cronaca recente, il Santo Padre ha detto: “La spazzatura non c’e’ solo in diverse strade del mondo, ma in diverse anime. Solo la luce del Signore ci pulisce, ci purifica e ci da’ la retta via. Lasciamoci illuminare e pulire per imparare la vera vita“. Poi ha proseguito e riferendosi alla certosina Margherita d’Oingt, che ella ebbe: “Un’esistenza ricca di esperienze mistiche, descritte con semplicità, lasciando intuire l’ineffabile mistero di Dio, sottolineando i limiti della mente nell’afferrarlo e l’inadeguatezza della lingua umana nell’esprimerlo”. Margherita “concepisce tutta la vita come un cammino di purificazione fino alla piena configurazione a Cristo” e “scrive di sé per giovare agli altri e per fissare più profondamente nel proprio cuore la grazia della presenza di Dio, per far sì, cioè, che ogni giorno la sua esistenza sia segnata dal confronto con le parole e le azioni di Gesù”. Attraverso i suoi scritti, appare come “una donna molto colta” che “scrive abitualmente in latino, la lingua degli eruditi, ma scrive pure in franco provenzale e anche questo è una rarità”. Inoltre, ha aggiunto il Papa, “ha una personalità lineare, semplice, aperta, di dolce carica affettiva, di grande equilibrio e acuto discernimento, capace di entrare nelle profondità dello spirito umano, di coglierne i limiti, le ambiguità, ma pure le aspirazioni, la tensione verso Dio”. Papa Ratzinger ha affermato: ”Abbiamo sentito che Margherita ha considerato il Signore come un libro, uno specchio nel quale appare anche la propria coscienza e da questo specchio e’ entrata anche la luce nella propria anima”. ”Ha lasciato entrare le parole di Cristo – ha aggiunto Benedetto XVI – nel proprio essere e cosi’ e’ stata trasformata, la coscienza ha trovato i criteri, la luce. Proprio di questo abbiamo bisogno anche noi: lasciare entrare la luce di Cristo nella propria coscienza, in modo che capisca cio’ che e’ vero e cio’ che e’ male, perche’ sia illuminata e pulita”. La certosina ha mostrato “una spiccata attitudine al governo, coniugando la sua profonda vita spirituale mistica con il servizio alle sorelle e alla comunità”, ha precisato il Pontefice, Margherita d’Oingt “afferma che la croce di Cristo è simile alla tavola del parto” e “il dolore di Gesù sulla croce è paragonato a quello di una madre”. Dalle parole di una monaca certosina, la figura di Margherita ci rivela “una personalità affascinante, dall’intelligenza viva, orientata verso la speculazione e, allo stesso tempo, favorita da grazie mistiche: in una parola, una donna santa e saggia che sa esprimere con un certo umorismo un’affettività tutta spirituale”. Sull’esempio di Margherita che invita a “meditare quotidianamente la vita di dolore e di amore di Gesù e quella di sua Madre, Maria”, Benedetto XVI ha quindi concluso ricordando che “dalla contemplazione dell’amore di Cristo per noi nascono la forza e la gioia di rispondere con altrettanto amore, mettendo la nostra vita a servizio di Dio e degli altri”. Ancora una volta Benedetto XVI, dimostra la sua particolare attenzione alla profonda spiritualità espressa dal mondo certosino. Ringrazio per ciò il Santo Padre, che dà così un forte impulso alla divulgazione della vita monastica certosina, aiutandomi nella “missione” prefissatami.
Filed under: Aneddoti, News | Tagged: Aneddoti, Aula Paolo VI, Benedetto XVI, certose, certosini, Margherita d'Oint, news, Vaticano |
Bellissimo questo interesse del Santo Padre per l’universo certosino: spero davvero che sempre più gente venga a contatto con questa spiritualità tutta contemplativa e tesa verso l’Eterno.
Io credo che questo Papa era proprio qullo di cui avevamo bisogno.