Visita di Benedetto XVI alla certosa di Serra San Bruno,
il giorno dopo
Il giorno dopo di questa storica visita di Benedetto XVI alla certosa di Serra San Bruno, intendo esprimere alcune considerazioni in merito. Ma ciò non prima di ricordare a tutti coloro che non hanno assistito in diretta all’arrivo del Papa a Serra ed alla successiva celebrazione dei Vespri nel coro dei monaci, che potranno rivederla interamente qui.
Premesso ciò, voglio esprimere il mio senso di gratitudine personale alla Provvidenza, che ha reso possibile questo storico evento. Esso ha mi reso ebbro, nell’assistere indirettamente all’ufficio dei Vespri, ma ancor di più alla presenza del Santo Padre, in quell’atmosfera unica, seppur artefatta dalla insolita presenza di giornalisti, fotoreporter e telecamere. La quiete di quell’oasi monastica, caratterizzata dal silenzio e dalla meditazione volta alla ricerca costante ed incessante di Dio, è stata dunque turbata per qualche ora. A vigilare su tutto, sull’ altare maggiore svettava il busto di san Bruno e la teca contenente le sacre reliquie di Bruno e del suo successore, il beato Lanuino. Visibilmente imbarazzata la comunità certosina, ha cercato di svolgere la propria attività senza indugio alla presenza del successore di Pietro. Poi nel loro prediletto silenzio, i monaci hanno ascoltato le parole di ringraziamento espresse dal Priore, Dom Jacque Dupont al Pontefice: “Smisurata è la nostra riconoscenza a sua Santità – ha affermato nel suo intervento – per questo dono che ci colma di tanta gioia. La comunità che vi accoglie cerca di mantenere accesa la lampada della preghiera nel silenzio e nel nascondimento. Molti di noi come San Bruno vengono da molte parti del mondo … ma tutti condividiamo la stessa vocazione consacrati totalmente al servizio di Dio. Siamo qui per un disegno particolare di Dio: egli, senza alcun merito nostro, ci ha chiamati e ci siamo lasciati sedurre da lui”. Ha poi esaltato le radici dell’Ordine nella figura del fondatore San Bruno, connazionale di Ratzinger. Ha poi proseguito riconoscendosi “indegni figli di Bruno o Cartusiae Pauperes”, ricordando di occupare “un posto marginale nella Chiesa e spesso non pienamente compresi nella loro attività”. Dupont, con voce soave ha poi affermato “noi non vogliamo convincere nessuno” poiché, aggiunge “l’amore non si giustifica.. avendo il cuore infiammato come San Bruno, da un fuoco interiore..”, ha proseguito,“..rientriamo in un disegno particolare d’amore, siamo stati chiamati e ci siamo lasciati sedurre…. captus ab Uno”. Poche parole, che abbattono gli argini del silenzio insito della tradizione monastica certosina, ma piene di essenza. L’ascolto di questo messaggio, e la eventuale meditazione, possa indurre quegli uomini ignari della profonda spiritualità di quest’ Ordine, a me così particolarmente caro, non ad essere “convinti” ma ad essere “sedotti”. La strada per la ricerca di Dio, passa sicuramente per la quiete dell’animo che traspare dai volti sereni e gioiosi di questi monaci certosini, solo apparentemente e superficialmente lontani da quella che noi tutti consideriamo vita normale. Essa è invece inaridita dalla mancanza dell’essenza, appare piena ed invece è assolutamente vuota. Proviamo a ritrovare l’essenza della vita all’interno di noi stessi, per poter costruire una società migliore che si basi sull’amore, prerogativa sostanziale per incontrare Dio.
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we do not want to convince anyone. love can not be justified! what more is there to say?
nothing…
Grazie a te ho potuto seguire in diretta l’evento a partire dall’omelia del Santo Padre. Sono veramente contento per quanto è successo in quella santa Certosa forse uno dei luoghi più santi rimasti al mondo.
Ti ringrazio per questo impegno che profondi nel cercare di far raggiungere questa specialissima grazia di Dio a più persone possibili.
Davide
sottoscrivo ciascuna delle tue parole: ma il commento più sincero è il ringraziamento per quanto fai disinteressatamente per tutti noi, invasati dalla spiritualità certosina!
Stat Crux dum volvitur orbis!
Davvero un grazie di cuore per tutto quello che hai fatto!! Ciascuno senza difficoltà ha potuto seguire la visita del S. Padre alla Certosa e apprezzare le Sante parole che ha voluto comunicare ai nostri cari monaci. Limpegno che hai profuso ( come ricordava il caro Angelo ) in maniera del tutto disinteressata ti fa onore! Un grazie di cuore!