Amore e silenzio
Introduzione alla vita interiore
Dom Jean-Baptiste Porion
(α 1899- Ω1987)
PRINCIPI DELLA VITA SPIRITUALE
Il peccato mortale priva l’anima di questa presenza
Siamo destinati alla più profonda intimità con Dio stesso. Quest’unione tra l’uomo e il suo Creatore fu stabilita da quando Dio elevò i nostri progenitori all’ordine soprannaturale. Ma per il peccato, Adamo ed Eva si ribellarono contro Dio, e l’unione tra il cielo e la terra fu spezzata. C’è stato bisogno di un Uomo-Dio per riparare questa rottura, e ora per la Passione e i meriti di Nostro Signo-re noi possiamo essere di nuovo figli di Dio, vivere la vita divina.
Abbiamo ricevuto questa vita per mezzo del Battesimo, e se sfortunatamente l’abbiamo perduta, Nostro Signore ce l’ha restituita ogni volta risuscitandoci nel suo Sangue prezioso per mezzo della santa assoluzione.
Cerchiamo di capire, perciò, di quale importanza è per noi la fuga del peccato: si tratta di non perdere il dono più prezioso ricevuto dagli uomini. «Se tu conoscessi il dono di Dio…» (Gv 4,10). Che queste parole di Gesù alla Samaritana non diventino per noi un rimprovero.
Tutte le disgrazie riunite non sono nulla paragonate ad un solo peccato, perché un solo peccato ci toglie la vita divina. Per comprendere l’orrore del peccato, rendiamoci conto della sua realtà. Qual’è il cristiano che avrebbe l’audacia di entrare di nascosto in una chiesa, di violare il Tabernacolo, di strapparne la Pisside, di gettare a terra e di profanare le sacre Specie? Lo faremmo noi, avremmo questo coraggio? – No. Anche il cristiano più tiepido non oserebbe commettere questo sacrilegio sul Corpo di Nostro Signore.
Ma che cosa facciamo noi col peccato? Strappiamo Dio del nostro cuore per consegnarci all’azione del demonio.
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