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” Amore e Silenzio” Dom Jean Baptiste Porion – Le promesse del Vangelo

Amore e silenzio

Introduzione alla vita interiore

Dom Jean-Baptiste Porion

(α 1899- Ω1987)

LA SPIRITUALITA’ DEL VANGELO

Le promesse del Vangelo

Ma l’obbedienza e la pazienza non sono dei fini. «L’arte per l’arte» è una forma inaccettabile, perché nessuna cosa creata è fine a se stessa. E questo discorso vale anche per la virtù.La virtù per la virtù è un ideale meschino e scoraggiante al tempo stesso, perché impossibile ad essere realizzato. Colui che lascia il mondo per la povera gioia di credersi perfetto, o che lotta contro il mondo per sentirsi vincitore e conquistare la sua propria stima, non raggiungerà altro che una nobiltà illusoria e si ritroverà in mezzo alle stesse opere per le quali si sforza di lasciarlo.

Nostro Signore vuole che noi facciamo il vuoto nel nostro cuore, ma per riempirlo del divino; e tale purificazione è sempre incompleta se essa non termina in questa pienezza, nello stesso modo che la vita divina non si saprebbe schiudere in noi se noi non facessimo sforzi per staccarci dal creato. Questa morte a sé stessi e questa vita in Dio sono inseparabili: l’una senza l’altra rimane abortita.

Ascoltiamo le promesse di Gesù a coloro che avranno osservato la sua parola: promesse che Egli vuole compiere in ciascuno di noi, che Egli arde dal desiderio di realizzare con divina impazienza:

«Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’Io lo amerò e mi manifesterò a lui». «Noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (14,21 e 23).

«In quel giorno saprete che Io sono nel Padre e voi in me e Io in voi» (14,20).

«Io pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità… Egli dimora presso di voi e sarà in voi» (14,16-17).

Questa mutua inabitazione, questa fusione, questa «intimità stupefacente» con le Tre Persone Divine: ecco lo scopo superiore che bisogna far intravedere alle anime fin dall’inizio della vita spirituale; questo è il desiderio e questa è la volontà di Nostro Signore. Non basta spingere le anime verso un ideale celeste, bisogna farle entrare nel Regno di Dio, e far loro comprendere che esso è, fin dalla vita presente, la loro eredità: «Il Regno di Dio è in mezzo a voi» (Lc 17,2 1).

Fuori di questa vita d’unione con Nostro Signore e di questa società con il Padre e lo Spirito Santo, che ne è la conseguenza, non esiste vita spirituale profonda, né vera fecondità soprannaturale.

«Rimanete in me e Io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in Me… Chi rimane in Me ed io in lui, fa molto frutto perché senza di Me non potete far nulla» (15,4-5).

Chi non rimane in Me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi li raccolgono e li gettano nel fuoco e li bruciano. Se rimanete in Me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il Padre mio» (15,6-8).

La preghiera silenziosa delle anime unite a Nostro Signore e vive della sua vita è di una potenza sovrumana: «In quel giorno non mi domanderete più nulla. In verità, in verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al Padre mio nel mio nome, Egli ve la darà» (16,23).

«In quel giorno chiederete nel mio nome e Io non vi dico che pregherò per voi il Padre: il Padre stesso vi ama poiché voi mi avete amato, e avete creduto che Io sono venuto da Dio» (16,26-27).

L’anima che si è aperta al Verbo divino, che L’ha accolto come la Santa Vergine, diviene come Maria un trono di Sapienza. Nostro Signore fa esplicitamente all’anima, nella quale Egli viene ad abitare insieme al Padre e allo Spirito Santo, la promessa di questo dono sconosciuto per il mondo: «Il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, Egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che Io vi ho detto» (14,26).

Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi» (15,15). «Quando però verrà lo Spirito di verità, Egli vi guiderà alla verità tutta intera». (16,13).

Questa conoscenza è la vita eterna cominciata fin da questa terra: «Questa è la vita eterna: che conoscano Te, l’unico vero Dio è Colui che hai mandato, Gesù Cristo» (17,3). Perché non si tratta di una scienza teorica, astratta; ma di una sapienza vissuta, piena d’amore, risplendente di carità, di misericordia e di dolcezza. Il torrente dell’amore divino inonda l’anima attenta e fedele per zampillare verso la sua sorgente e spandersi all’infinito sulle anime. Di mano in mano che questo amore diviene più generoso e più intenso, l’anima è arricchita di una conoscenza più profonda che vi fa crescere intorno la carità: «Rimanete nel mio amore» (15,9). Chi mi ama sarà amato dal Padre mio e anch’Io lo amerò e mi manifesterò a lui» (14,21).

Quando l’intelligenza e la volontà sono così purificate e riportate al loro Principio, quando l’anima è attirata nella vita divina, essa conosce finalmente la vera gioia. «Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (15,11).

«La vostra afflizione si cambierà in gioia… e nessuno vi potrà togliere la vostra gioia» (16,20-22)).

«Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me… Vi lascio la pace, vi do la mia pace» (16,33 e 14,27).

Nella semplicità luminosa e nella sicurezza profonda di una vita divinizzata fino al centro, l’anima gode di sentir realizzate in sé stessa le supreme parole della Preghiera sacerdotale: «Perché tutti siano una sola cosa. Come Tu, Padre sei in me ed Io in Te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che Tu mi hai mandato. E la gloria che Tu hai dato a me, Io l’ho data a loro perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e Tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo sappia che Tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me» (17,21-23).

F I N E

Vi ricordo che è da  ora disponibile nella sezione download il libro intero in formato pdf

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