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Il Sacro Cuore di Gesù ed i certosini

Il Sacro Cuore di Gesù ed i certosini

Marmo astronomico alla certosa di s. Denis d'Orques

Marmo astronomico alla certosa di s. Denis d’Orques

L’articolo odierno vuole celebrare la festa del Sacro Cuore di Gesù, la cui devozione era già praticata nel Medioevo pur senza una festa corrispondente. Furono ferventi propagatori del culto, gli scrittori certosini inizialmente con Ludolfo di Sassonia, verso la meta del XIV secolo, ed a seguire Domenico di Treviri, Dionigi, Lanspergio ed altri. Vi sono testimonianze di tale culto anche in manufatti dell’epoca, tra tutti la scultura su di un architrave del 1474, nel chiostro Grande della Grande Chartreuse, o il marmo astronomico della certosa di Saint Denis d’Orques, addirittura del 1250. Sembrerebbero dunque gli antichi autori certosini i precursori di questa devozione che rimane immutata nei secoli. A tal proposito vi propongo oggi la lettura di un testo scritto da un certosino anonimo di Treviri morto nel 1461, che suonano come una rotta da seguire per entrare nelle intenzioni di Cristo.

“Se volete completamente e facilmente purificarvi dei vostri peccati, liberarvi delle vostre passioni e arricchirvi di tutti i beni… mettetevi alla scuola dell’eterna carità. Riponete, immergete spesso in ispirito… tutto il vostro cuore e la vostra mente nel Cuore dolcissimo di Nostro Signor Gesù Cristo in croce. Quel Cuore è pieno d’amore… Mediante lui noi abbiamo accesso al Padre nell’unità di spirito; egli abbraccia d’un immenso amore tutti gli eletti… In quel Cuore dolcissimo si trova ogni sorta di virtù, la fonte della vita, la consolazione perfetta, la vera luce che illumina ogni uomo, ma soprattutto chi ha fatto devotamente ricorso a Lui in ogni afflizione e necessità. Tutto il bene che si può desiderare lo si attinge abbondante in lui; ogni salvezza ed ogni grazia ci vengono da quel Cuore dolcissimo, e non da altrove. Esso è il focolare dell’amore divino che brucia sempre del fuoco dello Spirito Santo, che purifica, consuma e trasforma in sé tutti coloro che Gli sono uniti e che desiderano attaccarsi a Lui. Ora come ogni bene ci viene da questo Cuore dolcissimo di Gesù, così pure tutto dovete riferirvi… tutto restituirgli senza nulla attribuire a voi… In quello stesso Cuore confesserete i vostri peccati, domanderete perdono e grazia, loderete e ringrazierete… Per questo bacerete spesso con riconoscenza quel Cuore piissimo di Gesù inseparabilmente unito al Cuore divino, dove sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza di Dio, un’immagine, voglio dire, sia di quel Cuore, sia del Crocifisso. Aspirerete senza posa a contemplarlo faccia a faccia confidandogli le vostre pene; attirerete così nel vostro cuore il suo spirito e il suo amore, le sue grazie e le sue virtù; a Lui ricorrerete nei beni e nei mali, in Lui avrete fiducia, a Lui vi attaccherete, in Lui abiterete, affinché, in cambio, si degni di porre la sua dimora nel vostro cuore; e qui infine dormirete dolcemente e riposerete nella pace. Poiché anche se i cuori di tutti i mortali vi abbandonassero, quel Cuore fedelissimo non vi ingannerà e non vi abbandonerà mai. E non trascurerete di onorare devotamente e di invocare anche la gloriosa Madre di Dio e dolcissima Vergine Maria, perché si degni di impetrarvi dal Cuore dolcissimo del suo Figliolo tutto quanto vi sarà necessario. In cambio, voi offrirete tutto al Cuore di Gesù attraverso le sue mani benedette”

“Per illud vulnus, quasi per ostium in cor introeatis”

Per Lanspergio la ferita al costato di Cristo” è la porta che ci introduce al suo cuore”

Blasone nel Chiostro della Grande Chartreuse (1474)

Blasone nel Chiostro della Grande Chartreuse (1474)

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