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Certose storiche: Bereza

Certose storiche: Bereza

(Biaroza Kartuska)

certosa di Bereza (antica litografia)

Oggi voglio farvi conoscere un’altra certosa storica, la certosa di Bereza, che ha interrotto la sua attività monastica nel 1831, e che è stato l’insediamento più a oriente che l’Ordine certosino abbia costruito nei secoli scorsi. Solo di recente, come sapete, sono sorte le certose attive in Corea. Ma ritorniamo a Bereza, situata in un territorio appartenuto al tempo della fondazione del monastero alla Polonia ma che oggi risulta essere suolo della Bielorussia.

La storia di questo complesso monastico inizia per volontà del Granduca Kazimierz Leon Sapieha (1609/07/15 – 19/01/1656) gran devoto e benefattore dell’Ordine. Questi nel 1648 consentì la costruzione di un complesso monastico da affidare ad una comunità religiosa proveniente dalla certosa di Treviri. Va ricordato che la prodigiosa apparizione di una croce di legno indusse il fondatore ad individuare il luogo preciso, ed il nome da dare alla nascente certosa, ovvero Santa Croce. Fu chiamato l’architetto italiano Giovanni Battista Gisleni per la costruzione. Purtroppo Sapieha morì prima della consacrazione della chiesa avvenuta il 6 giugno del 1666, ma la sua volontà testamentaria, esaudita, fu di essere seppellito nella certosa da lui voluta. Fu una certosa molto importante con una consistente biblioteca composta da circa duemila volumi. Ciò accrebbe la sua notorietà ed importanza culturale in quella regione.

Nel 1706, nel complesso certosino si svolse un incontro tra due monarchi: lo Zar Pietro I di Russia ed il re di Polonia Augusto II, determinante per le trattative sulla  guerra del Nord. Fu un incontro simbolico, volto a porre rimedio ai saccheggi subiti dai monaci qualche anno prima.L’attività claustrale a Bereza si svolse poi, ininterrottamente fino alla Rivolta di novembre del 1831, anno della sua chiusura. Purtroppo della struttura oggi restano pochi ruderi, ed alcune stampe antiche o dipinti che ce ne ricordano l’antico fasto. Recenti scavi archeologici (1989/1990) nell’area claustrale, hanno rivelato alcune peculiarità architettoniche della cittadella monastica. Tra esse un singolare sistema di riscaldamento attraverso canali termici, ovvero condotti sotterranei provenienti dai camini e dai forni che nascosti sotto il pavimento assicuravano la diffusione del calore. L’ingegnoso ed antesignano “riscaldamento” fu indispensabile data la ubicazione della certosa in una regione con clima estremamente rigido. Altro ritrovamento curioso, una moltitudine di carapaci ovvero i resti delle tartarughe di cui i monaci certosini erano notoriamente ghiotti!

Ma ora come di consueto voglio lasciarvi alle immagini di quel che resta della certosa di Bereza, che venne distrutta e poi riconvertita in campo di concentramento durante i due conflitti mondiali, per poi essere dichiarata monumento nazionale.

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