Dionigi il certosino e il Purgatorio
Oggi 12 marzo giorno della celebrazione di Dionigi il certosino, intendo ricordarne la sua memoria con un articolo che narra attraverso alcuni aneddoti il rapporto dello stesso con il Purgatorio.Va precisato, che Dionigi visse ciò che scrisse.
Egli racconta, che alla morte del padre invece di pregare per l’eterno riposo della sua anima, fu assalito dal desiderio smodato di conoscere sorte toccatagli, trascurando di suffragarlo. Dio, volendo correggere questo suo insano comportamento, gli si manifestò sotto forma di una voce che diceva:
“Perchè ti lasci tentare da tanto vana curiosità? Non sarebbe meglio che tu applicassi il merito delle tue orazioni in suffragio dell’anima del padre tuo, che soffre tra le fiamme del Purgatorio, piuttosto che cercar di sapere dove si trovi?”
Colpito profondamente da quanto accaduto e dal monito ricevuto, Dionigi cominciò a pregare con grande zelo per consentire il sollievo dell’anima del genitore defunto. La notte seguente nella sua cella ebbe visione di suo padre, che penando atrocemente nel suo dolore gridava: “Ah! figlio mio, perchè mi hai così dimenticato? Abbi pietà del padre tuo, e soccorrimi con le tue preghiere”. Le sue orazioni furono ancora più incessanti, fino a quando egli ebbe dal signore la conferma che il suo amato genitore era stato liberato dalle pene, e potè finalmente godere della visione di Dio.
Ma questo episodio non fu l’unico che visse Dionigi correlato al Purgatorio.
Un giorno egli stava assistendo un novizio morente, che da anni aveva promesso a Dio di recitare due volte al giorno tutto il salterio, ma poi egli aveva spesso trascurato il suo impegno e alla fine lo aveva del tutto dimenticato. All’ora della morte il giovane novizio si ricordò della promessa mancata, venne quindi assalito dall’angoscia per non aver compiuto il suo dovere. Per confortare il giovane moribondo, Dionigi promise solennemente al novizio di soddisfare lui stesso la promessa. Purtroppo, a causa dei suoi troppi impegni, negligentemente Dionigi dimenticò di recitare il salterio per il novizio ormai deceduto. Fu così che un giorno il defunto apparve nella sua cella rimproverandolo, rammentandogli della promessa non mantenuta, ed ammonendolo con queste parole: «Se tu avessi dovuto patire la millesima parte delle pene, che io adesso devo patire in Purgatorio, non diresti nemmeno una parola per scusarti, eppure sarebbe fondata. Invece tu soddisferesti immediatamente all’impegno che ti sei assunto davanti a Dio per me».
Egli disse a un suo confratello che centinaia di volte gli erano apparse le povere anime del Purgatorio. Per questo egli continuava a raccomandare la preghiera per le povere anime che espiavano nell’Aldilà.
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