La Vergine del silenzio
Vi propongo una profonda meditazione sulla Vergine del silenzio, raffigurata nell’icona, scritta da un certosino.
La perpetua freschezza della verginità di Maria, l’umbratile nascondimento della sua umiltà, la profondità del suo silenzio che custodivano l’ardore della sua carità, sono per noi uno specchio tersissimo nel quale possiamo contemplare ciò che la grazia ci chiama a diventare.
La Vergine infatti è colei che più di ogni altra creatura ha compreso e condiviso, nel silenzio e nell’ombra, il mistero della solitudine di Cristo ed è lei che, silenziosamente, vi introduce il certosino. Ella è l’arca dell’alleanza che lo guida nel suo cammino nel deserto, anzi che lo precede in questo lungo pellegrinaggio, per cercargli e preparargli un luogo di riposo (cf. Nm10,33).
Sappiamo che, in mezzo alle prove di questo mondo,condividiamo, sia pure in parte,la vita di lei, per-ché come lei e con lei, ci sforziamo,nonostante imperfezioni e debolezze, di trascorrere tutta la nostra esistenza nella contemplazione e nell’adorazione incessante di Dio, non negli splendori della visione a faccia a faccia, ma nell’oscurità della vita feriale di Nazaret.
È in questa oscurità che Maria, silenziosamente e nascostamente, ma incessantemente, genera Cristo nell’anima del monaco, senza quasi che egli se ne accorga.
Solo quando giungeremo alla visione e, nel silenzio dello Spirito, il Padre pronuncerà in noi il suo Verbo, solo allora vedremo in piena luce ciò che ora ci viene donato, nell’ombra della fede, nelle profondità del cuore, fra le mura di una cella.
E allora il silenzio adorante, con cui accoglieremo il dono di tale mistero, sarà l’ultima e più piena parola del nostro amore.
Tibi silentium laus. (un certosino)
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L’immagine proposta qui è L’icona scritta dalle monache benedettine dell’isola di san giulio d’Orta (NO)