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Dionigi il certosino: “Il bacio dell’immensa Luce”

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Voglio condividere oggi con voi, un brano estratto da una opera minore di Dionigi di Rijkel, De fonte lucis ac semitis vitae”. In esso l’autore certosino descrive alla sua maniera, come, e con quale intensità avviene il prodigio di essere travolto e baciato dall’immensa Luce dell’estasi. Una descrizione coinvolgente e mirabolante.

Il bacio dell’immensa Luce

Dio nasconde la luce nelle sue mani, poi dà modo di brillare di nuovo; parlare di lei al suo amico (dicendo) che è in suo possesso e può salire fino ad essa “(Gb 36,32). Dio tenendo in mano la luce della contemplazione e un raggio di visione mistica, a volte le apre e le fa scorrere in onde radianti fino a giungere alla luce dell’anima purificata, altre volte, diversamente, si ritira e si nasconde e quindi questa bella luce si nasconde o si visualizza a secondo della volontà di Dio, e delle sue disposizioni, e brilla con una abbondanza o un più o meno grande bagliore. Quando l’Onnipotente mostra all’anima questa luce, subito, in un istante, in un batter d’occhio, la sua folgore cattura l’anima di sorpresa e cogliere la sua delicatezza e senza violenza, con la sua imponenza, con la sua pienezza e l’eccellenza della sua maestà, la sua perfezione, il suo immenso bagliore.
Allora l’anima perde i sensi e trasuda fuori di se stessa vinta dall’amore, a bocca aperta in soggezione della maestà della luce immensa di Colui che contempla; nella deliziosa serenità della visione della Divinità , si dimentica di se.

Si è illuminato e infiammato immediatamente con una tale forza che morendone, si perdono le proprie forze ed i sensi del corpo. Poi, introdotto nel segreto della luce increata, sprofondando nell’abisso di questa infinito chiarezza; estaticamente ci si perde in un oceano di felicità eterna; si arde, liberati nel fuoco di un amore immenso; si va da qui a lì come un’avventura, ma con una maggiore sicurezza nel vasto e impossibile da attraversare, una vasta estesa ed immensa mera solitudine; si abbandonano i sentieri battuti con gioia, perdendosi senza sapere come.

Tuttavia, l’anima umana non può rimanere a lungo fisso in questa contemplazione Angelica completamente pieno di pace. Dio toglie la luce che aveva infuso poco prima, e la nasconde nelle sue mani. Poi, dopo qualche tempo, invia l’anima di nuovo, e poi lei viene spesso con una luminosità maggiore rispetto a prima. Quando questa luce brilla nell’anima, splende di nuovo, si infiamma, e poi ancora, la si ammira e se ne vienesommerso, si sviene.

Poi il Dio di immensa dolcezza rende noto “al suo amico,” il suo fervente amore, questa luce, prima in “mani nascoste” ora “è in suo possesso”, perché disprezzava tutto ciò che è carnale e mutevole, e non ha voluto nulla, tranne Dio e nient’altro che Dio, in modo che si possa “arrivare ad essa”, con l’aiuto del Signore, cresce ogni giorno nella luce, restare, infine, devotamente attento alla più dolce luce originaledi Dio, uniti a lui in fruizione, ed immerso nel suo amore eterno.

Infine, dal momento che una grande elevazione del genere soprannaturale dello spirito, in modo ammirevole e di alta contemplazione è una nobilitazione ed una divinizzazione, segno e il lavoro della bontà infinita e l’amore di Dio per lui, la Scrittura aggiunge subito dopo la parole citate: “il mio cuore trema e salta fuori dal petto” (Gb 37,1)

La grazia preveniente di Dio, che scorre in questa profonda contemplazione, tocca i sensi dell’amante, lo solleva e lo unisce a se. Chi fa questa esperienza è rapito da Dio, dice S. Bernardo, in chiaro giorno sopra il tumulto delle cose, le gioie del silenzio, vale a dire, alla luce più chiara del supremo splendore; riposa lì delicatamente, al sicuro dai torrenti dei desideri di questo mondo, l’immaginazione senza riposo e pensieri mutevoli, e cullato dentro la sua amata. Così, nel’immediato che ciò è possibile, per un attimo, è dato di vedere Dio così come Egli è (cfr 1 Gv 3,2) … Poi il contemplativo si incontra con il bacio del Padre e del Figlio.

Dionigi el Certosino “De fonte lucis ac semitis vitae, art.XVI, t.41, 115.”

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2 Risposte

  1. Nelle nostre giornate piene di tanti impegni e di tanti pensieri queste riflessioni sono una boccata di aria fresca che ci rassicura l’anima. Carissimo grazie per quello che fai ….

  2. Merci de nous rappeler ainsi l’Amour indescriptible de Dieu à notre égard. Oui, les voies de Dieu ne sont pas les nôtres … mais qu’elles sont belles et surprenantes!

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