Nell’articolo odierno vi proporrò la storia di un certosino spagnolo: Dom Luis Mercader Escolano, il certosino inquisitore.
Luis nacque a Murviedro nei pressi di Valencia, nel 1444, da una nobile famiglia locale i Conti di Buñol. Sin da piccolo ebbe propensione per lo studio, e dapprima studiò dottrine umanistiche a Valencia e in seguito si recò a Salamanca dove si dedicò allo studio di matematica arte e teologia, giovanissimo divenne dottore in utroque. A soli ventiquattro anni, nel 1468, decise di entrare nella certosa di Val de Cristo e diventare monaco certosino. Date le sue doti, divenne maestro dei novizi e nel 1476 procuratore. Questo incaricò lo svolgeva a malincuore e diverse volte ne chiese misericordia, ma solo nel 1488 il Capitolo Generale dell’Ordine lo nomina Priore della certosa di Porta Coeli. Ma il 24 giugno del 1489 viene eletto all’unanimità Priore della sua certosa, e pertanto svolgerà tale mansione a Val de Cristo, non solo, l’anno seguente viene nominato Visitatore della Provincia cartusiana di Catalogna.
Ancora una volta Dom Luis con questo incarico vedeva turbata la sua vocazione alla solitudine ed alla quiete della cella! Fu così accolta la sua richiesta di misericordia anche per questo compito, e il 14 ottobre del 1491 fu deposto, ma il 9 gennaio del 1494 fu nuovamente eletto all’unanimità priore alla certosa di Val de Cristo. La sua personalità era davvero forte al punto che fu scelto dal re Ferdinando il Cattolico come suo confessore ed ambasciatore personale presso il Papa. Questo incarico condusse Dom Mercader a fare visite diplomatiche all’Imperatore Massimiliano I d’Asburgo, al re Ladislao d’Ungheria e sul soglio pontificio retto da Alessandro VI. Questa sua attività diplomatica non fu gradita al capitolo Generale dell’Ordine, che nel 1511 intimava Dom Luis di ritirasi a vita claustrale. Il re Ferdinando difese questa censura ricevuta dall’ Ordine certosino, ma ne approfittò per nominare, il 13 gennaio del 1514, Dom Mercader vescovo di Tortosa ed investendolo anche del titolo di Presidente del Tribunale dell’inquisizione di Navarra e Aragon!
Quest’ultimo titolo scosse emotivamente Dom Luis, che svolse questa mansione in maniera estremamente mite, come fu la sua condotta episcopale secondo le virtù apprese tra i certosini. Continuò a praticare l’astinenza dalla carne ed un regime di vita severo. Il 9 giugno del 1516, a settantadue anni di età di ritorno da corte a Buñol, la sua anima salì al cielo. Il suo corpo fu seppellito nella Cappella della Maddalena nella sua amata certosa di Vall de Cristo. Durante il suo priorato infatti egli aveva disposto la costruzione di questa cappella, dove fu poi interrato tra la commozione dei suoi confratelli. Si spense con la fama santità, fu apprezzato come uomo saggio e ricco di rare virtù. Dopo la sua morte, e trascorsi 83 anni, da quell’infausto giorno, i monaci aprirono la cripta per pulire le reliquie del santo confratello, ma fu con grande stupore che assistettero ad un vero prodigio.
Le spoglie mortali di Dom Luis Mercader erano incorrotte!
L’aspetto fisico era identico al momento in cui era morto, aveva una folta barba rossiccia e l’abito monastico intonso e non vi era traccia di cattivo odore. I certosini, ringraziarono Dio per tale prodigio e benedissero le spoglie, seppellendole nuovamente. Nelle cronache della certosa di Val de Cristo, vi è notizia di un altro tentativo di indagine effettuato su queste spoglie. Difatti trascorsi altri cinquanta anni, ovvero centotrentaquattro dalla dipartita di Dom Luis, altri suoi confratelli aprirono la cripta. Lo stupore fu estremo nel vedere le venerabili reliquie ancora intatte. Dal corpo del loro confratello defunto emanava inoltre un soave profumo, segnale della sua santità. I monaci provarono ad estrarre un dente come reliquia da venerare, ma fu impossibile poichè esso era attaccato alla arcata dentaria come se fosse vivo!
Decisero così di chiudere la cripta e lasciar riposare il loro confratello in quell’aura di santità.
Su di lui scrissero: “Fu molto dedito allo studio della matematica, fu per questo che ebbe nella sua cella molti astrolabi e orologi che lo hanno aiutato l’uno a salire su nel cielo con la contemplazione; e l’altro a piombare e strisciare sul pavimento, prostrandosi e ricordando la brevità della vita ”

Dom Luis Mercader offre lo scudo del suo casato a san Bruno
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Merci pour cette très intéressante biographie. Les saints sont souvent victimes de bouleversements durant leur vie et celle de dom Mercader ne fait pas exception.