156. Tu vuoi essere in questo mondo come un figlio dissoluto e depravato nella casa del padre buono. Tu vuoi, infatti, che Dio e le sue opere si pieghino davanti alla tua volontà perversa e la servano, ma non vuoi chinarti dinanzi alla volontà di Dio.
157. Non devi assolutamente desiderare alcun altro cambiamento per te, se non quello di te stesso, cioè della tua conoscenza e della tua volontà. Se devi cercare il cambiamento delle altre cose, non può che essere per loro stesse. Possono giovarti anche i mali altrui, se ti comporti con essi come si deve.
158. Come sai valutare le proprietà delle radici e delle altre cose, allo stesso modo esamina la qualità sia dell’opinione e del favore, sia della lode o del biasimo altrui.
159. L’amore di ciascuno appartiene a tutti, poichè ognuno deve amare tutti gli altri. Dunque, chi desidera per se stesso un segno particolare di questo amore è un ladro e si rende colpevole nei riguardi di tutti.
160. Chi viene tagliato o bruciato, grida. Non c’è nulla di cui meravigliarsi: soffre. Lo stesso accade per chi riceve dei rimproveri. E tu che lo hai rimproverato perchè ti commuovi, se non per compassione.
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