166. Alla fine non ci si rammaricherà di aver stimato l’oro come oro e la terra come terra, poichè questo è conforme alla verità. E’ difficile, però, che a uno rincresca di aver giudicato amabile ciò che non è degno di amore, o di avere sperato in ciò su cui non si possono riporre le proprie speranze, perchè è falso. Pertanto, colui che crede di poter amare ciò che non deve essere amato si sbaglia tanto quanto colui che reputa oro ciò che non lo è. Il primo errore, non è dannoso; eppure quanti temono quest’ultimo, e quanti pochi il primo!
167. Vedi come puoi amare, per le promesse insite in essi, il grano che deve ancora maturare e l’albero coperto di gemme. Similmente devi amare coloro che non sono ancora buoni.
168. Sii nei riguardi di tutti come la Verità si è mostrata verso di te. Come essa ti ha sostenuto e ti ha amato per renderti migliore, così sostieni e ama gli altri, al fine di renderli migliori.
169. Se, in un processo, la tua causa è giusta, ti sia sufficiente la sola giustizia. Non cercare di portare qualcuno dalla tua parte, se non per spingere lui o i tuoi avversari, come persone che ami, a partecipare della giustizia stessa. Chi giudica con giustizia rende un servizio a coloro che possiedono qualcosa ingiustamente, poichè li riconduce alla giustizia.
170. Chi si stringe alla giustizia è utile a se stesso, non a essa. La giustizia, infatti, non ha necessità di essere difesa; noi, invece, abbiamo bisogno di rifugiarci sotto la sua protezione per non perire. Ecco la più grande giustizia: non difendersi.
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