
Assunta (F. De Mura, certosa di san Martino Napoli)
Per celebrare la solennità dell’Assunta, cari amici voglio offrirvi una omelia di un padre priore certosino fatta alla propria comunità in questa sentita ricorrenza liturgica.
Essa si conclude con una sublime preghiera.
Oggi celebriamo la Pasqua della Madre di Dio: Solennità dell’Assunzione di Maria al cielo, nel seno della Santa Trinità. Mistero di amore a beneficio di tutti gli uomini. Tutti i privilegi e tutte le grazie divine conferite a Maria derivano dal disegno di Dio chiamato “incarnazione”, il Dio che si fa uomo nella persona del Verbo divino; mistero di amore sublime e insondabile che fa San Paolo dire: “Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi e inaccessibili le sue vie!” (Rm 11,33).
I santi e i teologi spesso formulano tutti i possibili argomenti, intesi a cogliere in qualche modo il significato, il motivo, la ragione di questo accumulo di grazie di cui Maria Santissima è rivestita, e che culmina nella sua Assunzione ai cieli e nella totale e definitiva glorificazione del corpo e dell’anima. “Chi è costei che sorge come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il sole” ( Ct 9,10); e la Chiesa ci viene in aiuto per darci la risposta con tutta la Tradizione che emana dall’Apocalisse di San Giovanni: “Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle” (Ap 12,1). Moltiplicazione di parole povere, per scoprire e chiarire minimamente il mistero dell’amore fra Dio e Maria, fra l’Altissimo, il Creatore e le sue creature.
Dico tutte le creature perché fin dai primi tempi la Chiesa, ispirata dallo Spirito Santo, ha riconosciuto in Maria il suo mistero, la sua vocazione, il singolare destino di tutti noi. Nella sua contemplazione la Chiesa scopre la propria origine nel cuore di Maria, e non solo la sua origine, ma il suo modello, il modello della sua fede, della sua fedeltà, della sua obbedienza alla Parola divina. Significa che ognuno di noi può e deve scoprire in Maria l’itinerario della propria fede, della propria vita. La rivelazione materna di Maria è anche una relazione di esemplarità. Il Concilio Vaticano II (LG 64) spiega e lo stesso Papa Giovanni Paolo II insegna che la vita della Chiesa e di ognuno di noi deve essere una imitazione della Madre di Dio in fedeltà (Redemptoris Mater 44). E nella lettera sopra citata il Santo Padre aggiunge: “La Vergine del Magnificat, in cui cantico risuona la sua fedeltà a Dio (…) vi mantenga fedeli alla vostra consacrazione (…)”
La festa dell’Assunzione ci propone la meditazione e la celebrazione dell’amore insondabile di Dio e le meraviglie compiute nel cuore di un’umile donna fedele alla sua vocazione. Contiamo anche sull’aiuto della Beata Vergine. La Madonna, senza smettere di comportarsi come una Madre piena d’amore, sa mettere i suoi figli di fronte alle sue precise responsabilità. Possa lei farlo anche oggi con la sua tenerezza materna. Maria Santissima è la Madre speciale dei contemplativi, dei silenziosi, di coloro che pregano. Dobbiamo percepire i suoi inviti ed il suo esempio. A lei chiediamo l’immenso favore di sviluppare nei nostri cuori la vita interiore, l’intimità con Gesù e il Padre, l’intimità dell’amore che è una partecipazione eminente dello Spirito Santo.
Cuore Immacolato di Maria, Madre di Dio e nostra Madre,
dà forza e sicurezza al nostro cammino.
Rendici fedeli alla vita interiore.
Facci capire le esigenze della nostra vocazione contemplativa
alla luce dello Spirito Santo.
Sii te stessa la nostra ispirazione, la stella delle nostre notti
e la nostra consolazione nelle prove.
Sii il nostro incoraggiamento ad essere fedele alla preghiera.
E che attraverso la tua materna intercessione,
i nostri peccati e la nostra debolezza radicale
siano il terreno su cui la Santa Trinità rinnovi le sue meraviglie.
Santo è il tuo Nome e benedetto sia il mistero della tua Assunzione in cielo.
Amen.
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