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Novena a San Bruno 2018, IV° giorno

Estasi di san bruno scuola napoletana XvIII sec.

Preghiera di apertura per ogni giorno

Signore, posto nella tua Divina Presenza, ricevi il tributo del mio amore, perdona le mie infedeltà e concedimi la grazia di fare devotamente questa novena. Tramite nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, nell’unità dello Spirito Santo. Amen.

Quarto giorno: Bruno è sempre stato consegnato a Dio

La santità di San Bruno è stato un incessante cammino verso Dio, un essere continuo in Dio, vivendo con Lui e per Lui. Ora, questo è stato possibile grazie ad un totale, incondizionato, fiducioso e gioioso abbandono di questo amato Dio su tutte le cose. Questa resa fu per Bruno vivere alla presenza di Dio; sottomettersi fiduciosamente alla sua volontà; rispondere pienamente all’amore di Dio, con tutta la pienezza del suo amore filiale; Aspetta vigorosamente la sua venuta, aprilo non appena viene e bussa, per entrare con lui alla festa eterna. Per Bruno, la santità sarà, non solo per ordinare tutto per Dio, ma per trovare in Dio il fondamento e l’essenza di tutto; cioè, scoprire Dio in tutte le cose, usarle tutte per unirsi a Lui e in tutto e per tutti, per amarlo e glorificarlo.

Pater, Ave, e Gloria.

Parole di Bruno

“Qui, nel deserto, gli uomini possono lavorare fino a se stessi, dimorare con se stessi, coltivare i germi della virtù con entusiasmo e nutrirsi dei frutti del paradiso. Qui si ottiene quello sguardo limpido la cui visione serena ferisce lo Sposo con amore, e la cui purezza e chiarezza permette a Dio di vedere “(Lettera a Raul, § 4 e 7).

Testimonianze dei suoi contemporanei:

“Ha detto che per questo aveva abbandonato la casa del padre e tutte le cose: servire Dio liberamente”. “Bruno si ritirò in solitudine e lì, come un frutto maturo, sparse la sua fragranza” (titoli funebri).

Un Gloria Patri allo Spirito Santo, un Pater, ed Ave a San Brunone.

Preghiera finale

Donaci, Padre celeste, che nell’imitazione di San Bruno, ci concediamo con fedeltà e amore a te, e possiamo adempiere alla nostra vocazione cristiana, vivendo consacrata al tuo amore, servizio e gloria. Tramite nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, nell’unità dello Spirito Santo. Amen.

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Novena a San Bruno 2018, III° giorno

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Preghiera di apertura per ogni giorno

Signore, posto nella tua Divina Presenza, ricevi il tributo del mio amore, perdona le mie infedeltà e concedimi la grazia di fare devotamente questa novena. Tramite nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, nell’unità dello Spirito Santo. Amen.

Terzo giorno: La santità della vita in S. Bruno

La santità cristiana consiste essenzialmente nel possesso della grazia santificante; psicologicamente, nell’amore che unisce l’anima a Dio; praticamente, nel fedele adempimento della volontà divina. Di questo triplice elemento, che in realtà forma solo una cosa, scaturisce il desiderio di piacere a Dio in tutto ciò che pensiamo, diciamo, facciamo e soffriamo. Questo desiderio, quando è vero, supera le difficoltà e supera gli ostacoli che si presentano come contrari alla volontà di Dio. E, sopraffatto, l’amore divino cresce nell’anima, si fortifica e intensifica la sua forza unitiva con Dio. Questo concetto elementare di santità vissuta fedelmente è la giusta fonte di santità cristiana. E così semplice era la santità di San Bruno. Guidato dalla grazia, fu posto sotto l’azione dello Spirito Santo che gli diede il carisma della contemplazione divina, unione e intimità con Dio.

Pater, Ave, e Gloria.

Le parole di Bruno

“Nella via dei comandamenti di Dio, chi perde il suo coraggio rincula; gira a destra, chi troppo entusiasta, supera la discrezione e non raggiunge l’obiettivo proposto; e gira a sinistra, che si rilassa nella pratica delle virtù. Finalmente, lascia che cammini sulla via di Dio, che, senza rilassarsi o superare la sua misura, mantiene uno standard prudente fino in fondo “(Com. To Ps.26, p 91)

Testimonianze dei suoi contemporanei:

“Bruno era la luce e l’esempio del sentiero che conduce alle vette della Saggezza Divina … Non seguendo alcun mutamento, era fermo nell’Uno, in Dio”.

“Cristo, la Parola del Padre, Bruno ha sempre vissuto unito a Te, accordagli ora il Regno eterno” (Titoli funebri).

Un Gloria Patri allo Spirito Santo, un Pater, ed Ave a San Brunone.

Preghiera finale

O Dio, che ci unisce per amore intimo, concedici, come San Bruno, la grazia di ascoltare la tua Parola, di mantenere il fervore del nostro amore e di progredire sul sentiero che conduce a Te, senza mai allontanarsi. Tramite nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, nell’unità dello Spirito Santo. Amen.

Novena a San Bruno 2018, II° giorno

1.jpg

Preghiera di apertura per ogni giorno

Signore, posto nella tua Divina Presenza, ricevi il tributo del mio amore, perdona le mie infedeltà e concedimi la grazia di fare devotamente questa novena. Tramite nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, nell’unità dello Spirito Santo. Amen.

Secondo giorno: La semplicità della vita

La semplicità spirituale di San Bruno è come il profilo del suo spirito, il più singolare della sua vita. È la semplicità evangelica che semplifica tutto e che rende la tua esperienza di Dio puramente contemplativa e totalmente orientata e dedicata a Dio. In esso, la moderazione e la discrezione per te e per i tuoi sono un dono d’amore; lì dolcezza e serenità sono segni inequivocabili dell’intimità divina. In Bruno, il primo certosino, appare l’anima certosina di tutti i tempi in piena fioritura: sempre contemplativa, sobria ed equilibrata nella vita spirituale, sempre attenta a costruire un’opera che non attiri lo sguardo degli uomini, ma il cuore di Dio. Niente di apparentemente straordinario mostrerà la vita di Bruno; non troviamo nulla di atteggiamenti esterni o di opere clamorose; ma l’unico di straordinario è il segreto della sua intimità con Dio.

Pater, Ave, e Gloria.

Parole di Bruno

“Se l’amore di Dio riposa una volta sul tuo cuore, avrai la vile e seducente gloria del mondo come il vile … Non è un lavoro schifoso e inutile essere tormentato dai desideri mondani? Ciò che è più perverso, più contrario alla ragione e alla natura stessa, piuttosto che amare le creature più del Creatore “(Lettera a Raul, § 8, 10 e 9).

Testimonianze dei suoi contemporanei:

“Bruno era intelligente, eloquente e ricco, ma lasciando tutto per Cristo, si ritirò con lui nel deserto …” “Preferiva vivere povero con Cristo, piuttosto che ricco con il mondo, adempiendo perfettamente i comandamenti divini.” “Ha rifiutato posizioni e onori, prendendosi cura solo dell’amore di Cristo” (titoli funebri).

Un Gloria Patri allo Spirito Santo, un Pater, ed Ave a San Brunone.

Preghiera finale

Padre di misericordia, noi preghiamo che nell’imitazione di San Bruno, dimenticando ciò che sta dietro con semplicità e purezza di cuore, siamo in grado di fissare in te i nostri pensieri e affetti. Tramite nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, nell’unità dello Spirito Santo. Amen.

Novena a San Bruno 2018: I° giorno

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Preghiera di apertura per ogni giorno

Signore, posto nella tua Divina Presenza, ricevi il tributo del mio amore, perdona le mie infedeltà e concedimi la grazia di fare devotamente questa novena. Tramite nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, nell’unità dello Spirito Santo. Amen.

Primo giorno: Della spiritualità di San Bruno

San Bruno non ci ha scritto nessun trattato sulla vita spirituale. Tuttavia, egli aveva una spiritualità molto ben concretizzata e corrispondeva a questi principi: – le angosce che Dio ha messo nella sua anima; – i bisogni della vita della Chiesa del suo tempo; – e la missione che il suo Ordine avrebbe dovuto svolgere in quella stessa chiesa. Ora, questa spiritualità è stata sentita, vissuta e incarnata per prima cosa, diremmo, da sola, per essere poi comunicata ai suoi figli. Per questo motivo, l’attrazione paterna, l’influenza spirituale e la forza dell’amicizia, che ha creato un forte legame con tutti coloro che sono stati collocati nella sua orbita, non sono che un riflesso, un’irradiazione della loro vita intima, l’afflusso del loro spirito, il frutto naturale e spontaneo della sua relazione con un Dio personale, amato e servito con tutto l’amore del suo cuore.

Pater, Ave, e Gloria.

Parole di Bruno

“Fiammante nell’amore divino, abbiamo promesso, abbiamo giurato e deciso di lasciare presto il mondo fugace, per andare alla ricerca dei beni eterni. Che bene c’è se non Dio? Quindi l’anima santa, percependo in parte l’incomparabile attrazione, splendore e bellezza di questo Bene, infiammata da una fiamma d’amore, dice: “L’anima mia ha sete di Dio forte e vivente, quando vedrò il volto di Dio?”

Testimonianze dei suoi contemporanei:

“Bruno si è prefissato l’UNICO necessario”. “Non ha avuto altra preoccupazione che l’amore di Cristo”. “Firmato in Colui che è UNO, Bruno, posseduto dall’Uno, ora possiede totalmente l’Uno” (Titoli funebri).

Un Gloria Patri allo Spirito Santo, un Pater, ed Ave a San Brunone.

Preghiera finale

O Dio che hai scelto San Bruno per dare l’esempio agli uomini nella ricerca dell’unico necessario, fa ‘che, seguendo le loro orme, possiamo essere fedeli nell’amare te, cercare e servire con tutto il tuo cuore, sempre unito a Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio con te, nell’unità dello Spirito Santo. Amen.

Avviso inizio Novena a San Bruno 2018

San Bruno in estasi (Vermiglio)

Da domani 27 settembre, come da consuetudine, da questo blog è possibile seguire la Novena a san Bruno. Pertanto da domani e fino al 5 ottobre, vigilia della festività di San Bruno, vi saranno le nove fasi della speciale preghiera di devozione.

Nel piccolo e nascosto mondo certosino, nel 2014 è stata concepita questa breve e semplice Novena dedicata al santo fondatore dell’Ordine certosino. Essa fu realizzata dalla comunità portoghese di Santa Maria di Scala Coeli, ovvero la certosa di Evora, in occasione del quinto centenario della canonizzazione di Bruno.

Nella presentazione si legge:

“Per questo motivo riteniamo opportuno offrire questa breve Novena in suo onore. Il suo contenuto può aiutare i bambini, i devoti e gli amici di San Bruno a conoscere meglio la loro spiritualità, a intensificare la loro devozione e ad implorare la loro intercessione davanti a Dio.

San Bruno ci ha lasciato il suo “messaggio” nella sua vita; così che conoscere il suo modo di vivere per Dio, imitare i suoi esempi e ricordare le sue parole è il modo migliore per onorarlo e ottenere la sua protezione”.

Vi aspetto in tantissimi uniti in preghiera

A domani!

Come Dio (Parte seconda)

meditazionee

Ecco a voi amici, la seconda parte. Buon completamento di lettura.

Dobbiamo essere santi per adempiere la missione che ci è stata affidata, per comunicare agli uomini la luce e la carità di Cristo, affinché la sua opera non sia interrotta. Non è più per guadagnare un piccolo gruppo di anime per il regno dei cieli in una provincia perduta dell’impero: è necessario che la carità si estende fino ai confini del mondo e in tutti i cuori per amare.”In verità vi dico, chi crede in me, compirà le opere che io compio e farà di quelle ancora più grandi, perché io vado al Padre. E qualunque cosa facciate al Padre nel mio nome, lo farò il Padre sia glorificato nel Figlio “(Giovanni) XIV, 12-13).

Perché dovremmo essere intimiditi dal sentimento della nostra miseria – che hanno un significato per i nostri calcoli – è vero che noi non apparteniamo a noi stessi o difendere la nostra causa, ma noi apparteniamo a Dio e siamo responsabili per la causa di Cristo?«Questo, perché è sempre rimasto, ha un sacerdozio che non passa.Perciò può salvare perennemente coloro che si avvicinano a Dio, vivendo sempre per intercedere per noi “(Ebr., VII, 24-25).
Il nostro fratello maggiore ci conosce, sa che abbiamo sempre bisogno del suo aiuto, che saremmo immediatamente persi se lei ci abbandonasse; vedi quanto sono brevi la nostra esistenza e pochi i nostri punti di forza, quanto facilmente perdiamo noi stessi e come siamo attratti dai falsi beni di questo mondo;sa fino a che punto la nostra volontà è dominata dai sensi e la nostra umiltà è raramente sincera.”Ne consegue che Egli era in tutte le cose per essere come i suoi fratelli, affinché un Pontefice misericordioso e fedele potesse essere davanti a Dio, per espiare i peccati del popolo.Perché, poiché Egli stesso ha sofferto ed è stato tentato, è in grado di soccorrere coloro che sono tentati “(Ebr. II, 17-18).

Nella luce che Egli ci porta, vediamo che non siamo abbandonati a noi stessi.In realtà, le nostre risorse non sono limitate alla nostra natura.Dio è il nostro inizio e la nostra fine – solo Lui è sufficiente per noi.”Possa Cristo essere in tutto.- Dio sarà tutto in tutti! “(Col., III, 11, Cor., XV, 28).

Apparteniamo a Dio: questa è la nostra consolazione, la nostra forza invincibile. “È per loro che prego; Non prego per il mondo, ma per quelli che mi hai dato, perché sono tuoi “(Giovanni, Xvii, 9).

Siamo la gloria del Figlio, che ha vinto con il sacrificio della croce, come Egli è la gloria eterna del Padre. Proprio come Egli glorifica il Padre per sempre, quindi è glorificato, tutto il tempo per la sua, tenendo in terreni La sua opera: “Tutte le mie cose sono tue e tutte le tue cose sono mie; e in loro sono glorificato “(Giovanni, Xvii, 10).

Se la nostra fede è un atto vivente, se siamo radicati nell’amore, cessiamo di respirare l’aria soffocante di questo mondo per respirare lo Spirito di Dio e dimorare per sempre nella sua unità.”Non ti chiedo di portarli fuori dal mondo, ma di tenerli lontani dal male; non sono del mondo, proprio come io non sono del mondo “(Giovanni, XVII, 15-16). Non possiamo perderci se la nostra vita è l’adempimento della sua parola, poiché Cristo ci fa entrare attraverso di essa nella più intima comunione con il suo Dio e il nostro Dio, suo Padre e nostro Padre. Sono nel mondo, ma sono nel mondo e vado da te. Padre santo, custodisci nel tuo nome quelli che mi hai dato, affinché siano uno, come noi! “(Giovanni, XVII, 11).

“Meditationes”

copertina

211. La verità è molto amara e sgradevole per i tuoi simili, non per sua colpa, ma per la loro, come una luce sfolgorante per occhi malati. Bada, dunque, a non renderla più amara, non dicendola come dovresti, cioè a motivo di carità. Per questo, il buon medico che amministra una posizione salutare, ma amara, cosparge di miele il bordo del vaso. Ciò che è dolce, infatti, si prende volentieri. Allo stesso modo, ciò che devi fare: essere utile agli uomini.

212. Ogni anima razionale, allorchè vuole vendicarsi, infliggere agli altri ciò che ella teme e aborrisce per se stessa e considera come un male. Di nulla essa si serve più volentieri che della verità per vendicarsi, e non infligge alcun altro male con spirito altrettanto velenoso. Ella, dunque, di nulla ha più orrore, per se stessa, che di sentirsi dire la verità. Ciò che un avversario dice del suo nemico, può, se questi lo riconosce umilmente, meritargli la salvezza eterna. In effetti, che si tratta un adultero come tale, gli dice con intenzione malvagia ciò che questi deve confessare spontaneamente per essere salvato. Accolga, dunque, volentieri tutto ciò, senza fermarsi all’intenzione del suo nemico, ascoltando quello che gli viene detto.

213. Se dici la verità non per amore della verità, bensì per desiderio di ferire gli altri, non riceverai la ricompensa di colui che dice la verità, ma la pena dovuta a chi commette un oltraggio.

214. Ciò che infliggi agli altri come un male, lo riterrai come male se qualcuno si comporta allo stesso modo con te , e viceversa.

215. Considera quale supplizio dovrai sopportare quando la luce vera ti rivelerà perfettamente a te stesso (Gv 1, 9), se soffre tanto colui al quale mostri con una parola una piccola parte della sua malizia. Allora, infatti, saranno manifestate le intenzioni dei cuori (1 Cor 4, 5).

“Meditationes”

copertina

206. Se uno lavorasse per Dio tanto quanto si impegna per il mondo, si ricorderebbe il giorno della sua nascita al cielo come quello di un martire.

207. Come dal ghiaccio proviene il freddo, così dall’amore per le cose terrene deriva il vano timore e altre miserie che invadono l’anima. Ora, quale miseria è peggiore il freddo o il vano timore? Non è forse il timore? Allontana, dunque, da te tutto ciò che è causa di timore, come fai nei riguardi del freddo. Allontanalo, dico non da un luogo materiale, ma dal tuo spirito.Infatti, non bisogna temere nulla, se non ciò che si può e si deve evitare. Il peccato.Tutto ciò che conviene sia evitato, cioè l’iniquità, si può evitare con l’aiuto di Dio.

208. Vedi fino a che punto sei in potere degli uomini, tanto da esserne tribolato e sofferente. Tanto per essi è facile criticarti con le parole o con il pensiero, tanto per te è facile soffrirne. Che cosa succederebbe se volessero picchiarti? Dal fatto che dispiaci loro, eccoti nella tribolazione, sei dunque in loro potere. Che uno di essi si comporti con te in un modo o nell’altro, ti trovi esposto secondo la disposizione del tuo spirito. Se riesci sgradito a loro perchè fai il bene, ciò nuoce a loro, non a te. Lavora, dunque, a cambiare i loro cuori, non a ciò che è bene per te. Se tu, invece, non sei gradito a loro per il male che fai, non è la loro riprensione a nuocerti, anzi ti è utile, bensì il tuo male.

209. ” L’amore di Dio è stato effuso nei nostri cuori per mezzo della Spirito santo che ci è stato donato” Rm 5, 5). Ora, tu non ami Dio e il tuo prossimo se non per i benefici terreni che ne ricavi. Questa effusione, dunque, è operata in te dai beni di questo mondo, non per mezzo dello Spirito santo. In questo modo non è l’amore che si è effuso in te, ma la cupidigia.

210. Quando rimproveri qualcuno, non puoi fare per lui cosa più utile. Tuttavia, sarai giudicato come uno che ha agito rettamente, solo se lo hai fatto per il suo bene, cioè per l’amore che hai per lui.

 

 

Come Dio (Parte prima)

preghiera solitaria

Ancora un brano per voi, tratto dal libro ” Intimidade com Deus” dall’originale francese “Parole de Dieu et vie divine”.

Il sermone che vi presento oggi dal titolo “Come Dio” l’ho diviso in due parti, data la sua lunghezza,…eccovi la prima.

Quando troviamo il sentiero che ci conduce senza deviazioni al cuore di Dio, ciò che lo glorifica e ci dà la certezza del suo fine, scopriamo con una sola occhiata l’infinita urgenza dell’amore. Non possiamo ignorare questo invito a dare tutto ciò che abbiamo e ad unirsi a Lui che ci chiama: la linea tracciata è imperiosa ed è l’intero uomo che deve essere impegnato a seguire.

Le piccole croci e battute d’arresto che hanno così spesso disturbato la nostra esistenza quotidiana verranno accettate per quello che sono veramente: testimonianze dell’amore di Dio. La fedeltà di questa accettazione basterebbe a preservarci dalla tiepidezza e a tenerci vigili nell’amore. “La tua condotta sia degna di Dio, che lo compia in ogni cosa, porti frutto in tutte le opere buone e cresca nella conoscenza di Dio; confortato con ogni forza dal suo potere glorioso, sopportare ogni cosa con pazienza e longanimità e gioia, rendendo grazie a Dio Padre “(Col. I, 10-12).

Ogni amico ama conoscere meglio il suo amico, così può soddisfare più fedelmente i suoi desideri e unirlo totalmente nello spirito. Questo è il motivo per cui vorremmo ridurre il mondo a noi stessi in silenzio e dominare la nostra natura, sentire nei nostri cuori l’Ospite divino e compiere tutte le Sue volontà. Con lo stupore di un bambino che scopre l’universo, vedremo sempre più chiaramente, dove i nostri occhi spirituali non hanno visto nulla prima, l’azione e l’ordine di Dio. “Ciò che ti chiedo è che la tua carità aumenta nella conoscenza e in ogni discernimento, così che tu possa distinguere il meglio, affinché tu possa essere sincero e irreprensibile per il giorno di Cristo” (Filippesi 1: 9-10). ).

La preghiera e lo sforzo quotidiano non sono intesi a condurre Dio a fare la nostra volontà, ma a realizzare la sua volontà in noi e per noi stessi, anche se il prezzo è il sangue del nostro cuore. Questo è il significato e lo scopo della vita spirituale. Le preghiere più sante e più efficaci devono spesso essere sulle nostre labbra e sempre nelle nostre intenzioni.”Possa la tua volontà sia fatta sulla terra come in cielo!” Dio vuole – questo è il Suo desiderio sovrano e la Sua gloria in noi, – che ora iniziamo a servirLo come in cielo, che siamo conformi al Verbo e divinizzato secondo l’invito del Vangelo. L’azione della grazia nell’anima è così radicale, così potente, che può essere in tempo, e nonostante il tempo, questo eterno disegno del Padre “Ma la vita eterna è questa : conoscano te come l’unico vero Dio, e a Gesù Cristo, Il Figlio che vive in noi ascende al Padre con la sua umanità glorificata. Ha adempiuto la sua missione sulla terra, e manda il suo Spirito a resistere. “Ti ho glorificato sulla terra e ho finito il lavoro che mi hai affidato”. Questa missione continua nella nostra vita, in modo che tra di noi, Gesù, non manca mai di lodare il Padre. Questo è lo scopo della sua incarnazione, il motivo per cui “spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini “(Fil. II, 7). Non ha cercato alcuna gloria per se stesso curato solo la gloria del Padre. Ma perché ciò avvenga è necessario che ognuno di noi è un bambino, a testimoniare nel Padre, con Gesù, la pienezza della giustizia, gratitudine e d’amore. “Per questo motivo chino le ginocchia davanti al Padre di nostro Signore Gesù Cristo, di chi l’intera famiglia nei cieli e sulla terra prende il nome “(Ef., III, 14-15). Fu a tal fine che il Figlio scese sulla terra, più umile e ubbidiente di tutti noi, spogliati di ogni brillantezza e di tutti gli onori. “Sebbene possedesse la natura di Dio, non mantenne fermamente la sua condizione divina” (Fil. II, 16). Ecco perché l’oscurità era senza forza contro la luce. Quale peccato sfigurato diventa puro e vero ancora, ciò che è stato maledetto è santificato, ei figli delle tenebre diventano figli di luce, purché accettino in tutta semplicità il dono di Dio. La parola eterna diffonde su di lui i suoi raggi di vita: “Come tu mi hai mandato nel mondo, anch’io li ho mandati nel mondo. È per loro che santifico me stesso, affinché anche loro siano santificati nella verità “(Giovanni, xvii, 18-19). III, 14-15).

Continua….

Una spirale di silenzio

Forza silenzio dysmas 1

Ancora uno splendido pezzo di Dom Dysmas de Lassus, tratto dal libro del cardinale Robert Sarah “La forza del silenzio – Contro la dittatura del rumore”.

I monasteri, e le certose in particolare sono strade di accesso silenziose e privilegiate per giungere a Dio. Si può dunque parlare di una spirale di silenzio?

Dom Dysmas de Lassus: L’uomo può percepire queste spirali in ogni relazione amorosa che si va consolidando. Inizialmente trionfa la parola, c’è molto da scoprire nell’altro. Con il tempo conquista terreno la presenza silenziosa. E’ sufficiente stare uniti, gli sguardi uniti valgono più delle parole. Nella relazione con Dio troviamo questo medesimo processo: come tutte le relazioni possiede la sua storia ed il suo sviluppo. Nel testo che ho già citato, Isacco di Ninive lo esprime così: “Poco a poco qualcosa ci attrae ad un silenzio maggiore”, ciò implica una nuova forma di relazione. Accade lo stesso con un libro: per scoprire la pagina seguente, devi tornare indietro, devi nascondere e, in nessun modo, abbandonare la precedente.

Con Dio questo movimento non ha fine, perchè Egli è l’infinito.

Poco a poco, l’intimità divina che ci colmava inizia a cedere terreno alla insoddisfazione: ascoltiamo come una chiamata ad allontanarci, pur ignorando in quale direzione. E’ come se il signore non andasse all’appuntamento, o per essere più precisi , siamo noi che non andiamo all’appuntamento: noi siamo rimasti nello stesso punto, mentre Dio è avanzato. In questo preciso momento, dobbiamo abbandonare qualcosa per cercare di cogliere i segnali che Egli ci offre, a simiglianza del bambino che si perde nel bosco che ascolta in assoluto silenzio per poter percepire una voce che gli indichi la strada da prendere. In un delizioso testo sulla preghiera del cuore, Dom Andrè Poisson racconta come, prima di entrare nella certosa, aveva incontrato ” una piccola fonte che creava tra il mio cuore e Dio un vincolo infinitamente profondo e reale”. Un bel giorno, molto tempo dopo, lo assalirono i dubbi e se quella piccola fonte a cui ho dato conto non era Dio, giacchè solo di Egli aveva sete. Dom Andrè comprese che doveva abbandonare quella fonte che tanto apprezzava per trovare il mezzo, l’attitudine del cuore che mi permetterà di aprire la porta direttamente a Colui che da tanto tempo stava chiamando a sè invano, perchè nella mia preghiera centravo essenzialmente in me stesso”. La piccola fonte di Dom Andrè era senza dubbio qualcosa di buono e prezioso, ma solo temporaneamente: non doveva rimanere in egli. Così’ come un viaggiatore che scopre uno splendido paesaggio, e si ferma per godere di esso lentamente: ma ciononostante, arriva il momento in cui bisogna riprendere il cammino, in attesa di incontrare nove sorprese ancora più belle. Questa è la ragione delle alternanze che si presentano come una spirale. Per scoprire una nuova relazione, un nuovo linguaggio, il quale ci risulta conosciuto dobbiamo tacere. C’è bisogno di molto silenzioe molta attenzione per scoprire una nuova musica alla quale non siamo abituati. Il maggiore ostacolo di solito vive nella nostra tendenza di rimanere fermi in un sistema che funziona. Al nostro cuore, abituato ad una determinata relazione con Dio, risulta riluttante al cambiamento per creare una nuova relazione; il Signore, tuttavia, è desideroso di andare avanti. Si va avanti per obbligarci a riprendere la marcia.