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Un dipinto che parla…

Caverel 1

Olio su tela monaca certosina Jeanne Caverel di Mont Sainte Marie di Gosnay Dipinto Collezione privata Monsieur Foucart

Cari amici, in questo articolo voglio parlarvi di un dipinto inedito ed eccezionale. Trattasi del ritratto di una monaca certosina di Gosnay del XVII secolo, conservato oggi nella collezione privata di monsieur e madame Foucart. Essi lo posseggono poichè rappresenta un quadro di famiglia ereditato.

Ma vediamo perchè risulta essere eccezionale.

Il dipinto datato 1609, rappresenta una monaca certosina con l’abito della consacrazione con le insegne, proprie, di Gosnay e Bruges, certose femminili.

Una raffigurazione rarissima!!!

In fondo alla tela, sulla cornice troviamo l’iscrizione Nasci.Pati.Mori. Nell’angolo in alto a destra l’arme di famiglia Caverel, di Aire-sur la Lys. Ed esattamente lo stemma che conia Etienne Caverel dopo la sua nobilitazione del 30 luglio 1612.

Questo stemma permette di identificare la religiosa rappresentata: essa è Jeanne Caverel. Questa monaca era una certosina a Mont Sainte-Marie all’inizio del XVII secolo. Morì il 15 gennaio 1614 all’età di venticinque anni. Lo stemma è accompagnato da questa iscrizione: “Aetatis suae 19. 1606”, vale a dire che la suora è rappresentata all’età di 19 anni nel 1606, come vediamo nel cartiglio posto sotto il blasone di famiglia.

Caverel2

Blasone di famiglia con iscrizione:“Aetatis suae 19. 1606”

Ma carpiamo subito, ad un attenta analisi, che ci sono due incongruenze in questa tela. In primo luogo, l’età della monaca: 19 anni al momento della pittura. Essa è rappresentata nell’atto della consacrazione, la cui cerimonia non può aver luogo prima di venticinque anni. Jeanne morì all’età di venticinque anni subito dopo la sua professione. Il dipinto è forse una composizione fatta in due fasi per mantenere il ricordo della monaca? Una prima rappresenterebbe Jeanne in abiti semplici di monaca all’età di diciannove anni. Una seconda versione avrebbe aggiunto gli attributi della consacrazione.

Una maniera per celebrarla?

Seconda incoerenza è rappresentata dalla presenza del manipolo sul braccio sinistro della monaca. Tutte le rappresentazioni delle suore certosine di Gosnay seguono scrupolosamente i dettami dell’Ordo e rappresentano le monache che portano il manipolo sul braccio destro. Questi dettagli possono mostrare che il dipinto è stato fatto a memoria, sulla testimonianza dei testimoni presenti alla cerimonia. Non hanno prestato attenzione alla collocazione del manipolo? Questi due elementi portano a un’ipotesi. È possibile che la famiglia di Jeanne Caverel abbia avuto un ritratto “laico” della loro figlia all’età di 19 anni, prima che entrasse in certosa. All’età di venti anni, poi trascorsi cinque anni riceve la consacrazione delle vergini, una cerimonia solenne alla quale partecipano i suoi genitori. Purtroppo inaspettatamente muore prematuramente qualche tempo dopo. Per mantenere il ricordo della figlia deceduta così giovane, i genitori hanno deciso di realizzare un dipinto che la rappresentasse. Prendendo il ritratto della figlia già esistente ilo riutilizzano, aggiungendo l’abito monastico certosino e gli attributi che hanno ricevuto durante la cerimonia. A significare il breve passaggio della loro figlia sulla terra, aggiungono il motto Nasci Pati Mori. Csoltanto in questo modo poteva scaturire questa strana e bizzarra tela, testimone eccezionale della consacrazione delle vergini a Gosnay. Comunque sia una preghiera ed un pensiero speciale a questa giovane monaca certosina prematuramente scomparsa, che possa godere della gloria di Dio.

Caverel 4

Iscrizione: Nasci Pati Mori

Caverel 3

Anello d’oro

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