Cari amici in questo articolo voglio parlarvi di un dipinto realizzato dal pittore portoghese Domingos António de Sequeira, intitolato san Bruno in preghiera. Questo dipinto fu realizzato tra il 1799 ed il 1800, ed oggi è conservato nel Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona. Questo valente pittore era da sempre molto religioso, ed i suoi problemi esistenziali acuirono la sua tendenza ascetica al punto che decise di entrare nel 1798 come novizio alla certosa di Laveiras. Egli era seriamente convinto di diventare certosino, in quell’epoca dipinse questa tela imprimendo in essa la condizione che avrebbe voluto raggiungere. Un suo mentore convinto che si sarebbe perso il suo talento pittorico tra le mura della certosa, decise di convincerlo ad uscire 1801, e fu così che il giovane Sequeira abbandonò la vita claustrale per diventare nel 1802 il primo pittore di corte!
Ma vediamo ora di interpretare questa splendida tela, che raffigura S. Bruno, il quale si trova in orazione all’interno di una grotta, luogo adatto per la preghiera. Va detto che ci troviamo di fronte ad una posizione totalmente insolita per la figura di un santo, La sua collocazione è di totale dedizione e prostrazione, di sicuro è stato intenzionale mostrare l’estasi e il fervore che questo monaco ha mostrato durante la sua esistenza. Bruno ha davanti a sé un libro di preghiere aperto ed al suo fianco un crocifisso, che poggia su due libri chiusi, un teschio e una lampada accesa. Sullo sfondo si vede una ciotola ed una brocca, in riferimento al severo ed essenziale nutrimento certosino. Gli oggetti che il santo ha accanto a se sono proprio del genere vanitas. Il Crocifisso, il teschio e la candela accesa fanno riferimento alla caducità della vita e in ultima analisi al dovere di essere in pace con se stessi, perché in qualsiasi momento la morte può giungere, memento mori, Questa pace deve essere conquistata con una vita dedita alla preghiera ed al silenzio.Sulle mani, giunte nella preghiera, si concentra la luce in modo che sia il focus della visione dell’osservatore. Nonostante le ombre che si addensano sul fondo della composizione, il crocifisso e il teschio si notano a causa della luce della candela accesa. La morte e di conseguenza la vita eterna.
Un opera eccellente come tutte le altre che realizzò nel corso della sua esistenza, la Provvidenza decise di far si che si realizzasse il suo talento pittorico, anziché quello monastico.
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