Oggi voglio parlarvi della Certosa di San Bartolomeo di Rivarolo a Genova. Questo complesso monastico sorto nel 1297 ed abbandonato dai certosini nel 1797 per la soppressione degli ordini monastici, fu trasformato in chiesa parrocchiale, oggi ancora attiva. Delle sue vicende storiche vi rimando all’articolo sul sito Cartusialover. Premesso che nel 1519 fu costruito il monumentale chiostro grande, di rara eleganza che risulta essere stato il chiostro più grande della Liguria, e che consentì l’aumento del numero delle celle portandole a 18. Ma ora voglio illustrarvi il piccolo chiostro, realizzato nel 1530 e composto da 32 colonne di ordine tuscanico che è caratterizzato dalla sua originale pavimentazione perimetrale a “rissêu”.
Ma che cosa è il “rissêu”?
Il risseu o rissêu è un termine genovese usato per indicare un ciottolo, forse derivante dal francese ruisseau ruscello.
Essa è una particolare pavimentazione tipica della Liguria e che consiste in un mosaico realizzato con acciottolato di pietre solitamente bianche e nere con le quali venivano pavimentati gli spazi esterni di chiese e conventi. Ciottoli di pietra disposti come petali di fiori che seguono antichissime tradizioni orientali, ma che sembra anche riferirsi all’ usanza di ricoprire di fiori freschi le strade, durante la processione del Corpus Domini.
La posa di un “rissêu” era preceduta dalla realizzazione di un disegno precostituito sulla pavimentazione da decorare, su cui si sarebbe basata l’opera. Il fondo era costituito da una malta di calce e porcellana in polvere. La ricerca meticolosa di ciottoli scelti per la forma ed il colore sul greto di fiumi, torrenti spiagge o cave impegnava tempo ed impegno.
Alla certosa, questo monumentale pavimento mosaico a “rissêu” realizzato tra il 1572 ed 1671, è il più antico esempio noto in Liguria di pavimento a mosaico di ciottoli. Essso si estende per 720 metri quadrati lungo il perimetro del chiostro ed è tra i più raffinati e complessi, si sviluppa in 36 riquadri con cornice decorati con motivi apparentemente astratti. Ogni riquadro raffigura un universo con un forte impatto visivo, disegni ipnotici con geometrie e contrasti di cromie, realizzato dai certosini per consentire nell’osservazione un ausilio alla meditazione, mentre passeggiavano tra il colonnato claustrale. Le condizioni di conservazione di questo piccolo tesoro, custodito nell’attuale parrocchia di San Bartolomeo della certosa, sono alquanto precarie, auspichiamo che presto le autorità competenti possano intervenire per ridare lustro a questo pregiato manufatto, da tutelare e riportare all’antico splendore.
A seguire una sequenza di immagini che vi permetteranno di ammirare ciò di cui vi ho parlato.
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Merveilleux ouvrage!