Il cuore di Gesù si è aperto
Dom Polycarpe de la Rivière
Voglio proporvi diviso in due articoli un testo concepito dal certosino Dom Polycarpe de la Rivière, concernente in riflessioni sul Sacro Cuore di Gesù, di cui egli era un fervente devoto.
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O lancia spietata e disumana, cosa cerchi in questo Cuore, l’amore della mia anima, il Cuore del mio vero Dio d’amore? Sono i suoi discepoli? Tutti Lo hanno abbandonato ieri. È la Sua carne che desideri? È esposto sulla croce dalla sentenza del giudice. Hai sete del suo sangue? Non vedi come è stato versato per tutte le strade? Ma forse avresti le sue vesti? Ah! È troppo tardi, perché i soldati li hanno già divisi e tirato a sorte per il suo mantello. Avresti allora la sua bellissima anima? È sceso agli inferi per cogliere di sorpresa e sopraffare l’uomo forte armato e privarlo del prezioso bottino che ha tenuto lì rinchiuso. Se intendi ucciderlo, è già morto; se per privarlo del suo onore, la Croce lo ha svergognato e disonorato abbastanza; se per fissarlo all’Albero, i chiodi ti hanno prevenuto; se per versare il suo sangue, non vedi che non vive più e che la tua opera è inutile? Ma, o lancia spietata, è il suo cuore che cerchi. Il suo cuore divino, affinché tu possa uccidere la sua madre quasi senza vita colpendo il corpo morto di suo figlio.
Ma com’è, o dolce Gesù, e per quale legge della scienza medica sanguini così per guarire le nostre infermità, Tu che sei il diletto e santo Medico delle nostre anime? Quale medico ha mai preso la pillola prescritta per il malato che desiderava riportare in salute? Chi ha avuto le vene aperte con una lancia invece che con una cuspide? Chi ha preferito il colpo di lancia di Longino a un chirurgo esperto e abile? Chi è mai stato conosciuto per essersi inchiodato e sollevato su una croce di quindici piedi di lunghezza e otto piedi di larghezza, con tutto il suo corpo e il suo cuore presentati alla lancia di un soldato illuso, in modo che non potesse mancare il suo scopo? Ma perché dovrebbero essere colpiti il costato e il cuore del Salvatore, invece che le sue braccia, i suoi piedi o la sua testa?
C’è un grandissimo mistero in questo. Certamente, i nostri amici nel mondo a volte ci aprono le loro case, così che possiamo entrare, conversare e stare lì senza ritegno; ogni tanto aprono i loro granai e le cantine e ci lasciano portare fuori il grano e il vino; raramente aprono i loro forzieri e tesori e li mettono a nostra disposizione; ma quale amico gli ha mai aperto il cuore così liberamente da non aver trattenuto almeno alcuni pensieri segreti? Solo Gesù Cristo, il santo Amante dei redenti, non ha mai rifiutato né favori né piaceri ai suoi amici. Non li ha mai delusi nel momento del bisogno, né ha nascosto loro un segreto o un pensiero che fosse per il loro bene. E anche dopo la sua morte, permise che il suo fianco fosse aperto da un colpo di lancia, in modo che potessimo vedere con quale benevolenza aveva sofferto, e con quale ardore fu infiammato dall’amore per noi e dal desiderio della nostra salvezza. Perché allora, anima mia, non alzi il tuo cuore a questo Cuore e unisci il tuo fianco a questo Costato Divino?
Perché non affrettarti a mescolare il tuo sangue con questo prezioso sangue, in cui lacrime di compassione e devozione si mescolano alla gioia e alla speranza della gloria eterna che ci attende? Perché questa apertura del costato di Gesù e il meraviglioso spargimento di sangue e acqua dovrebbero riempirci di una dolce letizia, temperata da lacrime di dolore per il nostro male comune, ma piena di gioia al ricordo della morte della nostra morte, e come l’Albero della Vita, innestato su quello della Croce, ha prodotto il frutto della nostra salvezza.
Continua…
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