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Dalla speleologia alla certosa

Joaquin

Dalla Spagna, ci giunge questa interessante intervista a Joaquin un giovane che ha deciso recentemente di abbracciare la vita monastica certosina ed entrare nella certosa di Porta Coeli a Valencia. Ha chiesto ad amici e parenti preghiere nascondendo fino all’ultimo il suo intento, portando avanti la sua vocazione in silenzio. La passione per la speleologia e per la montagna hanno contribuito a temprarlo alla solitudine ed al silenzio. La Provvidenza gli ha donato la vocazione, e come si evince dalle risposte date ad un amico che lo ha intervistato, si avvia con grazia verso questa nuova vita volta all’incontro con Dio. Vi invito a pregare per lui ed a chiedere a San Bruno di illuminare il suo nuovo cammino.

Le dieci domande le ho divise in due articoli, oggi le prime cinque a seguire le restanti.

Come è nato nella tua vita il desiderio di consacrarti a Dio come religioso?

Non è stata una scoperta improvvisa, è stato qualcosa di graduale che ho visto nella preghiera, parlando con il direttore spirituale o con amici sacerdoti. È stata una scoperta progressiva dopo un’intuizione o un’inclinazione a un tipo di vita. Non c’è un tempo preciso. Vedendo i mali che esistono in questa società, hai più ragioni per donarti completamente a Dio, contando sempre sulla sua forza e sulla sua chiamata.

Perché in una certosa? Cosa ti ha attratto di più di quella vita?

Ho sempre avuto molto contatto con la montagna, con l’ambiente naturale e la vita contemplativa mi ha sempre attratto molto, perché era una vita di riflessione, di preghiera, di sguardo verso un Dio, che è tutto, che è l’unico che ci ha creato, colui che ci sostiene in ogni momento. È un tipo di vita che ha qualcosa di molto speciale per donarsi a Dio in modo pieno. Non mi sono mai piaciute le folle e la vita di solitudine l’ho sempre condotta abbastanza bene. Sono sempre stato attratto dalla vita eremitica. Ho un amico per metà eremita, e con lui ho sempre avuto un ottimo rapporto e tanta amicizia.

Perché il contatto con la natura, il silenzio… qualcosa che hai sempre cercato?

Fin da piccola ho fatto molti momenti di escursioni il sabato con i miei genitori, passeggiando, camminando in montagna … Dei miei 5 fratelli, 4 di noi sono andati per le montagne alla scoperta dei castelli, per esplorare la geografia intorno a Castellón, le diverse montagne… e questo è stato ulteriormente intensificato dal mio amore per la speleologia. Ho sempre avuto bei momenti e silenzio, di raccoglimento, di ammirazione delle meraviglie del creato.

Come è stato il processo di discernimento?

È stata una cosa che è durata molto tempo, parlare con persone diverse, studiare com’era la vita monastica, meditare… Ho fatto una piccola esperienza vocazionale 2 anni fa durante una prova di 2 settimane in certosa e l’ho vissuta molto bene e mi sono adattato molto bene alla vita nell’eremo, che è dove vivono e si ritirano i certosini. Sono una specie di case dove c’è un giardino e spazi diversi per il lavoro, la preghiera, il bagno, il letto, la scrivania o lo studio…

Qual è stato il punto di svolta in cui hai preso quella decisione epocale nella tua vita?

È una domanda complicata e una decisione difficile. Quell’opzione nella mia vita mi è sempre rimasta in testa e una volta fatto il test e mi sono adattato bene, la bilancia ha optato per questo tipo di vita verso Dio, lasciando il mio lavoro e lasciando tutto per il Signore. Con gioia ho deciso di lasciare il secolo per dedicarmi interamente a Dio.

Continua…

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