CAPITOLO 17
La Cellària
1 La priora affida le monache laiche alla cellària, scelta tra le professe solenni. Come Marta, questa ha molte preoccupazioni e fastidi, ma non deve per questo abdicare completamente, tanto meno avere un’avversione per il silenzio e il riposo della cella; al contrario, nella misura in cui gli affari della casa lo consentono, ritorna costantemente nella cella come porto tranquillo e sicuro dove può, con la lettura, la preghiera e la meditazione, calmare il tumulto interiore provocato dalle preoccupazioni temporali e riporre il segreto del suo cuore alcuni pensieri salutari che può comunicare, con dolcezza e prudenza, alle sorelle di cui è responsabile. (St 26.1)
5 Il clima di preghiera che si respira nella casa dipende in gran parte dal modo in cui è organizzata la vita materiale. Per quanto riguarda le monache di clausura, l’ufficio della cellària consiste nel lasciar loro andare liberamente nel riposo della contemplazione. Non parla con loro né entra nelle loro celle senza permesso. Può, tuttavia, scambiare qualche parola con loro sulla soglia di casa. Ma deve fare molta attenzione a non diffondere i rumori del mondo in casa. (St 26,5)
6 Per le suore laiche, la cellària è prima di tutto un esempio: perché i fatti conducono più delle parole, e prenderanno volentieri il loro modello dalla cellària se lei stessa imita Cristo. Il suo ruolo si esercita soprattutto nel campo del lavoro: si prende cura delle obbedienze e si preoccupa di non sovraccaricare le sorelle. Affinché abbiano tempo sufficiente per il ritiro in cella, la durata del loro lavoro non dovrebbe normalmente superare le sette ore. Per quanto riguarda la salute delle converse, la cellaria si mostrò attenta e piena di carità. (St 26.6)
7 Ogni monaca è responsabile della ‘propria obbedienza; la sua legittima autorità, nelle funzioni a lei affidate, riceverà l’appoggio della cellària. Quest’ultima deve essere consultata e le sue decisioni devono essere seguite; ma, per quanto possibile, lascerà alle monache la libertà d’azione necessaria per consentire loro di svolgere il loro compito al meglio delle loro capacità. Se vuole introdurre un cambiamento nella loro obbedienza, non lo farà senza averle ascoltati o almeno avvertiti. (St 26.7)
8 La cellària, come le altre superiori della casa, avrà cura di non abusare del suo ufficio concedendosi dispense o oggetti superflui che non vorrebbe concedere ad altri. (St 26.8)
11 Quando la cellària abbandona la procura, rinuncia a tutte le cure ed a tutti gli oggetti superflui, per seguire Cristo nella sua spogliazione nel deserto. (St 26.12)
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