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Dom Juste Perrot

Prosegue nell’articolo odierno, il focus dedicato a conoscere i Priori Generali dell’Ordine certosino susseguitisi nei secoli.

Oggi vi farò conoscere il francese Dom Juste Perrot ministro generale dei certosini dal 1631 al 1643.

Juste Perrot, di nobile famiglia originaria di Parigi, aveva intrapreso da giovanissimo la carriera militare, ma ben presto disgustato dal mondo e fedele alla voce che lo chiamava in solitudine, decise di recarsi nel deserto della Grande Chartreuse per arruolarsi tra i discepoli di San Bruno, lì fece la sua professione e servì il suo Dio con lo stesso coraggio con cui aveva servito il suo re.

Nel 1618 fu scelto come segretario dal Generale Dom Bruno d’Affringues, il quale amava circondarsi di uomini di talento. L’ascesa di Dom Juste all’interno dell’Ordine certosino è strettamente legata a quella di altri due ufficiali della Grande Certosa, Dom Gervais Massé e Dom Alphonse du Plessis de Richelieu, fratello del cardinale ministro. Tutti e tre iniziarono la loro carriera alla Grande Chartreuse sotto il mandato di Dom Bruno d’Affringues, il quale a causa della salute precaria si avvalse di questi fidati confratelli.

Le redini della Grande Chartreuse passarono quindi nelle mani di una sorte di triumvirato dove ciascuno assolveva una funzione particolare: Dom Gervais Massé, si occupava dell’espansione temporale, con l’appoggio di Dom Alphonse de Richelieu, mentre Dom Juste Perrot gestiva i rapporti tra le diverse case dell’Ordine. Dom Perrot mostrò tanta saggezza, prudenza e virtù che i confratelli della Grande Chartreuse lo giudicarono maggiormente degno di sostituire il reverendo padre Dom Bruno, le cui dimissioni erano state appena accettate dal Capitolo Generale del 163I.

Durante il mandato di questo valente priore generale, si narra che Luigi XIII, re di Francia, fondò, nel Chiostro Grande, la cappella di Saint-Louis, e dedicò a questa fondazione una ingente somma di denaro, prelevata dai suoi risparmi reali, non rivendicandoli mai ai certosini, in memoria della sua liberalità, chiese solo un favore. Questo principe chiese che la messa concessa, verso la fine del XIV secolo, dal reverendo padre Guillaume de Raynald al re di Francia Carlo V, fosse celebrata in questa cappella. Fu anche sotto l’amministrazione di Dom Perrot, nel 1640, che il vescovo di Tolone, Jacques Danès de Marly, fece ricostruire la cappella di San Bruno. Si ritiene generalmente che questo antico e venerabile monumento, che risaliva alla nascita dell’Ordine, fosse rimasto intatto fino a quel momento. Il reverendo padre Dom Juste Perrot unì «tre grandi virtù, fermezza d’animo nelle avversità, carità quando era offeso, coraggio quando incontrava ostacoli per i suoi pii scopi». Il Capitolo Generale a seguito della sua morte avvenuta quando era in carica il 13 luglio 1643, aggiunse: “Multis adversis animo et cor pore pressas patientiâ triumphavit”.

Ha trionfato con la pazienza sulle molte avversità che schiacciavano la sua mente ed il suo cuore.

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