CAPITOLO 28
Le visite
1 Il Capitolo generale dei monaci, molto preoccupato che le case rimangano nella carità, nella pace e nella fedele osservanza, ha deciso di inviare loro dei Visitatori ogni due anni: la loro missione è di manifestare a ciascuna casa la sollecitudine dell’Ordine, ed hanno i poteri necessari per risolvere eventuali problemi che possono sorgere. (St 32.1)
3 La Visita si svolge come altrove affermato (cap. 35). La comunità, volendo fare della Visitazione un momento favorevole in cui Dio dona la sua grazia, accoglierà con spirito di fede i Visitatori o i Commissari, che sono investiti dell’autorità del Capitolo Generale o del Reverendo Padre. Ciascuno si sforzerà di aiutarli nell’adempimento del loro compito. Visitatori e suore faranno quindi del loro meglio per instaurare un rapporto di fiducia reciproca. (St 32.4)
4 Il primo dovere dei Visitatori è ascoltare ciascuno con la massima attenzione e fraterna accoglienza; dopodiché si sforzano di aiutarla a dare al Signore e alla sua comunità il meglio di sé. (St 32,5)
5 Eserciteranno il loro incarico di fratelli ai quali i tentati e gli afflitti potranno aprire il loro cuore senza temere che le loro confidenze vengano divulgate. In una questione di così grande importanza, non devono affrettare nulla, ma anzi procedere con calma. (St 32.6)
6 Ciascuno deve sentirsi a proprio agio con i Visitatori per spiegare loro i problemi che richiedono una soluzione o un consiglio da parte loro, sia che riguardi la sua vita personale o quella della comunità. Possiamo anche presentare loro suggerimenti costruttivi che sembrano utili per il bene comune. (St 32.7)
7 Prima di parlare degli altri, ci raccogliamo in preghiera. La nostra disponibilità allo Spirito ci aiuterà a praticare la verità nella carità. Chi è in pace non sospetta nessuno; spesso è meglio tacere che soffermarsi su cose impossibili da provare o banalità. (St 32,8)
8 I Visitatori dialogano in particolare con ciascuna monaca. Incontrano anche la comunità in quanto tale, in particolare durante le sessioni di apertura e chiusura della Visitazione (cfr cap. 35). Affinché la loro visita porti frutti durevoli, per grazia del Signore, faranno in modo che la stessa comunità si faccia carico del proprio rinnovamento spirituale. (St 32.9)
9 Si informeranno sulla vita della comunità, sui progressi compiuti dall’ultima Visita o sulle difficoltà incontrate. Provocheranno la comunità a mettere in discussione la fedeltà allo spirito e alla lettera di regolare osservanza, come stabilito negli Statuti. Esamineranno anche i conti della casa e il modo in cui si vigila sulla povertà evangelica. Indicheranno i rimedi per le carenze che potrebbero incontrare. Cercheranno attentamente con le monache, e prima con la priora, le misure da considerare per aiutare la comunità a progredire sempre nella fedeltà alla sua vocazione. (St 32.10)
10 Prima di lasciare la comunità, i Visitatori metteranno per iscritto nella scheda gli orientamenti che hanno dato ad essa o le decisioni che hanno preso. Scriveranno la mappa in termini semplici adatti alla comunità in modo che questa mappa possa essere applicata efficacemente in pace. Preoccupati per la continuità del cammino della comunità, ricorderanno, se necessario, punti già indicati nella mappa della Visita precedente. Spesso è opportuno informare prima la priora sull’azione che intendono intraprendere e ascoltare le sue osservazioni. È infatti importante che i Visitatori comprendano le intenzioni pastorali secondo cui la priora guida le sue monache, per promuoverne l’efficacia. (St 32.11)
11 Prima di prendere una decisione su qualcuno, o di avvertirlo, i Visitatori avranno cura di ascoltarlo. Se ritengono utile fare delle raccomandazioni ad una suora, gliele spiegheranno oralmente, in modo da far capire chiaramente lo spirito del loro intervento. Infine, non usciranno di casa finché non saranno sicuri che la comunità abbia colto le intenzioni e le prescrizioni indicate nei testi. (St 32.12)
18 L’andamento delle case dipende molto dall’efficacia delle Visite. È quindi importante che i Visitatori svolgano il proprio compito con attenzione e dedizione, senza mai accontentarsi di un’esecuzione puramente formale ed esterna. Pensando solo al bene delle anime, non risparmieranno né le forze né il tempo perché il loro passaggio faccia crescere nei cuori la pace e la dilezione perché Cristo cresca. (St 32.18)
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