• Translate

  • Follow us

  • Memini, volat irreparabile tempus

    ottobre: 2022
    L M M G V S D
     12
    3456789
    10111213141516
    17181920212223
    24252627282930
    31  
  • Guarda il film online

  • Articoli recenti

  • Pagine

  • Archivi

  • Visita di Benedetto XVI 9 /10 /2011

  • “I solitari di Dio” di Enzo Romeo

  • “Oltre il muro del silenzio”

  • “Mille anni di silenzio”

  • “La casa alla fine del mondo”

  • Live from Grande Chartreuse

  • Inserisci il tuo indirizzo email per seguire questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi e-mail.

    Unisciti a 667 altri iscritti
  • Disclaimer

    Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Rare immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L'autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno insindacabilmente rimossi.


Dom Pedro de Soto y Domecq

0ld

L’insondabile disegno Divino

Cari amici lettori, di storie simili a quelle che sto per narrarvi sembrano far parte di romantiche fantasie o leggende metropolitane, ed invece sono fatti accaduti realmente.

In passato, vi ho già raccontato fatti riguardanti improvvise conversioni, che hanno spinto diversi uomini a cambiare radicalmente vita, abbandonando tutto per abbracciare la vita eremitica certosina.

La storia che voglio farvi conoscere è alquanto lunga, pertanto l’ho divisa in due articoli.

Il personaggio di cui voglio parlarvi oggi è Pedro de Soto y Domecq, V Conde de Puerto Hermoso, nato il 15 ottobre del 1902 a Jerez de la Frontera, in Spagna in una notabile famiglia aristocratica. Dedicò la sua giovinezza agli studi con estremo profitto, laureatosi in Scienze Economiche divenne poi avvocato, e fu avviato alla carriera diplomatica.

Fu assegnato come segretario d’Ambasciata nelle rappresentanze della Spagna a Londra nel novembre 1922 ed a Washington nel marzo del 1925, svolgendo incarichi importanti egli ebbe la fiducia e la stima di re Alfonso XIII collaborando nella Segreteria particolare del re, nel settembre del 1927. Successivamente, nel 1931, a seguito della proclamazione della Repubblica il giovane Pedro, “per non servirla“, si congedò interrompendo la carriera diplomatica, e ponendosi al comando degli affari e delle cantine di famiglia, dirigendo la nota Bodegas Domecq.

Bodega Domecq

Ecco quindi il profilo di un giovane rampante e di successo, con una carriera spianata e proiettata verso una esistenza agiata e senza patemi. Gli ambienti che il giovane Pedro era solito frequentare, erano salotti, locali di prestigio, casinò e circoli sportivi di alto rango, egli si appassionò infatti al gioco del polo. L’immagine che ho inserito in questo articolo ci mostra, nel 1930, un sorridente conte Pedro de Soto nel tipico abbigliamento da polo, con il berretto e la stecca. Un bel giovane aitante e radioso.

PEDRO DE SOTO DOMECQ

Come spesso accade in narrativa, ecco giungere un colpo di scena volto a modificare radicalmente gli esiti futuri della vita di questo giovane.

Si racconta, che Pedro viveva a Madrid, e da scapolo e viveur in una delle tante feste a cui partecipava, conobbe una bella signorina dell’alta società, i suoi impegni sociali ed il lavoro lasciarono il posto ad una vita più dedicata a questa giovane donna. Rimase affascinato da questa ragazza, che lo fece inaspettatamente innamorare perdutamente a detta degli amici. Una notte mentre rientravano da una festa a cui avevano partecipato rimasero coinvolti in un terribile incidente d’auto nel quale la sua amata rimase uccisa. A seguito di questo tragico evento Pedro abbandonò la sua vita mondana, divenne un’altra persona perdendo il suo carattere gioviale ed allegro, la tristezza e l’apatia presero su di lui il sopravvento. Confessò ai suoi amici più intimi di avere un profondo senso di colpa per quello che era avvenuto, attribuendosi le responsabilità dell’incidente a causa della sua scellerata imprudenza.

Riprese a lavorare con il cuore contrito, ed oltre ai suoi viaggi di lavoro aveva un solo interesse, recarsi quotidianamente al cimitero per pregare e deporre fiori freschi sulla tomba della sua sventurata amata. Il suo autista lo vedeva in ginocchio davanti alla lapide piangere a dirotto ed implorando alla defunta di perdonarlo, una scena straziante. Si narra, inoltre, che ogni qualvolta andasse al camposanto, udiva in lontananza un bizzarro suono di campanello che lo incuriosiva. La sua profonda indole religiosa, in questa fase della sua vita, cominciò a prevalere, e spinse Pedro a cercare luoghi che lo aiutassero a pregare.

Una mattina, il conte di Puerto Hermoso salendo sulla sua lussuosa automobile disse al suo fidato autista: “..portami a Burgos“, stanotte ho fatto un sogno molto sereno, ho sognato che dovevo andare a Burgos per ascoltare la Messa.

Essi si recarono direttamente alla Certosa di Miraflores, e fu qui che avvenne un fatto prodigioso per il suo animo, successe che udì in lontananza lo stesso bizzarro suono di campanello, che riconobbe essere esattamente lo stesso suono che sentiva sempre nel cimitero. Meditò a lungo su questo singolare episodio e lo interpretò come un segno della Provvidenza, ma soprattutto lasciando la certosa si rese conto che la pace e la serenità, impossessandosi di lui, erano giunti a lenire i suoi tormenti.

Aveva raggiunto le condizioni per poter ascoltare la chiamata di Dio alla vocazione religiosa.

Ormai deciso ad abbandonare tutto, volle congedarsi con il mondo con un gesto nobile verso il suo fidato ed amato autista e maggiordomo. La mattina del 21 novembre del 1947, gli ordinò di preparare l’auto più lussuosa che possedeva, una Rolls Royce per partire a breve. Una volta in viaggio, da Madrid chiese di avviarsi in direzione nord verso Burgos. Giunti in quella città indicò di deviare verso la certosa di Miraflores, dove fermatisi, i due scesero e dopo un lungo e caloroso abbraccio Pedro consegnò alcune lettere in buste chiuse, al fidato autista con le disposizioni da eseguire. Con passo deciso bussò alla certosa, il monaco portinaio lo fece entrare, e varcando poi l’ingresso Pedro scomparve dietro il portone che si chiuse alle sue spalle.

Una lettera fu consegnata alla famiglia, un’altra alla sua servitù e l’ultima destinata all’autista, il quale prontamente la apri, scoprendo con grande stupore che gli era stata regalata la Rolls Royce, e che già era stata trasferita a suo nome, così come la licenza di taxi per guadagnarsi da vivere, e come ringraziamento per i tanti anni al suo fianco. Pianse di fronte a questo estremo atto di generosità, non unico…difatti si apprese in seguito che Pedro de Soto y Domecq aveva donato tutto il suo patrimonio ai poveri.

rolls royce silver wraith

Questa avvincente storia continua nel prossimo articolo…non perdetelo!

Pubblicità