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Dom Hilarion Robinet

per priori generali

Hilarion Robinet nasce a Parigi il 9 novembre del 1725. Tratto da Dio nella solitudine, entrò nella famosa certosa parigina di Vauvert dove fece il 9 ottobre 1750, la sua Professione. Il suo talento e la sua comprensione degli affari indussero presto i suoi Superiori a nominarlo nel 1761 Coadiutore e nel 1763 Procuratore del Convento. Mentre adempiva a questo incarico, fu inviato alla Grande Chartreuse per trattare, con il Generale, degli interessi riguardanti la Certosa di Parigi. Il Reverendo Padre Dom Biclet poté in questa circostanza ammirare la pietà e la grande scienza del Venerabile Religiosio e da allora in poi lo prese in tale stima che nel 1776 lo nominò Priore di Parigi. Dom Robinet ha ricoperto questa posizione per un periodo molto breve; sedette solo due volte come Priore, al Capitolo Generale. Appena tornato dalla Grande Chartreuse, dopo il Capitolo del 1778, seppe della morte del reverendo padre Dom Etienne Biclet e della sua elezione alla prima dignità dell’Ordine. Fu il quinto generale a uscire dalla Chartreuse de Paris. Eletto il 2 giugno, partì il 19 dello stesso mese per recarsi nel deserto della Certosa. Padre de Tracy, che aveva conosciuto Dom Robinet durante il suo soggiorno a Parigi, ci racconta che “coloro che avevano rapporti con lui lo rimpiangevano in questa grande città”. Più avanti aggiunge: “Non è dimenticato da coloro di cui si è guadagnato l’affetto e la stima nella capitale di questo regno, dalla sua onestà, dalla sua affabilità e dalle altre sue virtù“. Da parte sua, padre Mandar, dell’Oratorio, ha detto: “E’ un uomo di vero merito, che unisce il talento negli affari con la più amabile affabilità e tutte le virtù del chiostro“. Alla Grande Chartreuse, il cuore di Dom Hilarión era pieno di profondo dolore. Dal primo anno della sua nomina furono soppresse le Certose di Valsainte, nella diocesi di Losanna, e di Hildesheim, in Bassa Sassonia. Presto avrebbe assistito alla distruzione di una parte del suo Ordine. Giuseppe II che, alla morte di Maria Teresa d’Austria, sua madre, aveva assunto il governo di Austria, Ungheria, Boemia, Lombardia e Fiandre, si dichiarò apertamente contrario alla Chiesa e continuò la sua opera per la secolarizzazione dei Monasteri. Furono soppresse più di trecento Case Religiose. Questo principe filosofo, tuttavia, aveva ritenuto necessario incominciare dai Certosini, persuaso che lo spettacolo della loro vita austera sarebbe stato in contrasto troppo evidente con l’inevitabile risultato delle sue pretese riforme. Ventinove Certose furono soppresse nonostante le forti lamentele di papa Pio VI. Tutti i venerabili Religiosi di queste Case perseverarono nella loro santa vocazione e rimasero nella loro solitudine, fino al momento in cui furono costretti, con la forza, ad allontanarsi dal loro ritiro (1782 e 1783). Più o meno nello stesso periodo, sotto la pressione del governo, i certosini di Spagna furono costretti a separarsi dalla Casa Madre e cessarono di far parte della famiglia certosina che riconosceva l’autorità del reverendo Padre Hilarion. Un Breve strappato al Sommo Pontefice li rese indipendenti dalla Grande Certosa e li autorizzò ad avere un Superiore Nazionale (1784). In sei anni, Dom Robinet dovette deplorare la perdita di quarantaquattro Certose! Dio ha voluto mettere alla prova i suoi servi: in pochi anni, dei centoventidue monasteri cartusiani che esistevano ancora in diverse parti d’Europa, ben pochi ne resteranno. Quando la Rivoluzione francese iniziò la sua opera di distruzione e l’Assemblea Nazionale, con i suoi decreti del febbraio 1790, aveva abolito i voti monastici e soppresso gli ordini religiosi, Dom Hilarion Robinet aveva già preso le precauzioni necessarie in vista della dispersione del suo Ordine . Fin dall’inizio era stato autorizzato dalla Santa Sede a fondare la Casa Madre fuori della Francia, inoltre, il 14 maggio 1790, ricevette un Breve che gli consentì di convocare il Capitolo Generale nella Casa che avrebbe scelto come rifugio . In quest’anno 1790, le autorità rivoluzionarie vennero tre volte per fare l’inventario dei mobili della Grande Certosa e finirono per rimuovere le argenterie e gli arredi sacri. Il 31 ottobre un membro del circondario, accompagnato da gendarmi, costrinse il Padre Procuratore a consegnargli metà del denaro rimasto nelle casse del Convento; portò via la somma di 36.000 lire (livre francesi). Dom Hilarion era rimasto in mezzo ai suoi Religiosi, nel Monastero della Grande Certosa, ma le terribili disgrazie che travolsero il suo Ordine gli avevano spezzato le forze, e morì il 4 maggio 1791, all’età di sessant’anni.

Il reverendo padre Dom Hilarion Robinet – scriveva di recente un certosino – ha ceduto la sua anima a Dio, dopo aver visto cadere pietra su pietra questo edificio certosino, così grandioso qualche anno prima; contemplò tanti disastri, non avendo consolazione ma la più completa sottomissione alla volontà di Dio. Una gioia, tuttavia, lo attendeva sul letto di morte: quella di pensare che avrebbe riposato nel cimitero della Grande Chartreuse e che avrebbe mescolato le sue ceneri con quelle di una lunga generazione di santi e che avrebbe atteso la venuta del Sovrano Giudice in questa terra benedetta“.

Che Dio lo abbia in gloria eterna!

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