Per l’odierna celebrazione della Festa della Immacolata Concezione, è mio desiderio offrirvi una profonda Omelia di un Padre Priore certosino pronunciata l’8 dicembre del 1995. Essa è estratta dal libro “Palavras do deserto”.
Omelia Immacolata 1995
L’Arca dell’Alleanza era un simbolo della presenza di Yahweh nel suo popolo eletto e del valore che Dio attribuiva alla sua alleanza. Era anche la manifestazione dell’infinito rispetto che il Popolo doveva avere per la presenza del Dio Altissimo e viverci in essa.
Oggi la Chiesa celebra l’Arca della Nuova ed Eterna Alleanza, e Dio ha voluto per lei una bellezza morale e spirituale molto più grande, incomparabilmente più grande. Riempiendo Maria di grazia e di una prerogativa eccezionale, Dio ha preparato la futura Madre di suo Figlio, fin dal primo momento della sua esistenza, ad essere l’Arca degna e santa della Nuova Alleanza, tutta pura e santa, “ricoperta dell’oro più puro “.
È il senso profondo dell’unico privilegio di cui Dio ha adornato l’anima della Madre del Redentore. Tuttavia, non vorrei soffermarmi su questo aspetto del mistero di Maria. Vorrei piuttosto mettere in primo piano il significato originario del privilegio, quello che riguarda Dio e non la creatura, l’autore della grazia e non il suo destinatario. Perché se Dio ha fatto questa eccezione a favore di Maria, è stato innanzitutto perché Dio merita un’Arca dell’Alleanza degna di sé.
Parlando del privilegio della Beata Vergine, è facile cadere nell’errore di insistere più sulla grazia di Maria che sulla grazia di Dio. L’Immacolata Bellezza di Maria è totalmente e fondamentalmente orientata al rispetto dovuto a Dio. In Maria contempliamo una creatura scelta da Dio e per Dio.
Alla luce dell’attuale Magistero della Chiesa, la categoria fondamentale in cui dobbiamo cercare di comprendere la santità di Maria Immacolata non è quella del privilegio, ma quella della fede. L’anima di Maria Immacolata è stata straordinariamente arricchita dai doni dello Spirito Santo, che sono come i gioielli più preziosi che Dio può elargire all’uomo. Ma perché tutto questo? Perché il ruolo di Maria, la sua vocazione la chiamava al mistero sconcertante del distacco e della totale fedeltà a Dio nel suo cammino di fede.
Anche Maria, come Gesù, imparò l’obbedienza (Eb 5,8). Avanzò in essa, attraverso prove e sofferenze, tanto da poter dire di lei con piena fiducia: non abbiamo una Madre che non possa avere compassione per le nostre debolezze, le nostre stanchezze, le nostre tentazioni; al contrario, lei stessa è stata provata in tutto, a nostra somiglianza, tranne che nel peccato. E qui sta la grandezza di Maria. Niente è stato facile per Maria. Ha dovuto combattere e vincere l’oscurità e la fatica; non era esente dalla lotta o dalla fatica di credere e di camminare.
Infatti, la grandezza spirituale di una creatura davanti a Dio non si misura tanto da ciò che Dio gli dona, quanto da ciò che Dio gli chiede. Infatti, Dio dà in proporzione a quanto chiede o chiederà. E la tua richiesta è un grande dono per noi. E cosa ha chiesto Dio a Maria, per la quale, inoltre, l’ha anche preparata con la sua Immacolata Concezione, se non il sacrificio totale del cuore, l’obbedienza silenziosa al disegno di Dio? Indubbiamente abbiamo qui il fondamento della devozione a Maria Immacolata: la Madre di Gesù era una serva fedele, obbediente, umile. Fedeltà costante, frutto perfetto del suo concepimento senza peccato.
La devozione a Maria Santissima non è contemplazione “angelica”, né sentimento superficiale, ma legame affettivo profondo con quella che abbiamo ricevuto come Madre, ai piedi della Croce, legame radicato nella fede e nella certezza assoluta che Maria Santissima ha portato alla pienezza della perfezione l’ineffabile grazia della sua Immacolata Concezione, nel suo mirabile cammino di fede, obbedienza e fedeltà assoluta al Padre.
Arca Immacolata dell’Eterna Alleanza, prega per noi!
Amen.
Filed under: Testi | Tagged: certosini, devozione, Immacolata Concezione, Omelia, Palavras do deserto, testo spirituale, un certosino | 1 Comment »