Il grande segreto della pace
Non abbiamo perso la pace della nostra anima; solo la superficie è agitata. Ma siamo così abituati a vivere in superficie che i disturbi superficiali ci fanno credere in problemi profondi. Questi shock superficiali sono necessari e benefici; ci insegnano a vivere in fondo; ci fanno amare e desiderare e cercare quella grande serenità delle anime che sanno che Dio è Tutto, che ama le nostre anime e che le nostre stesse sofferenze e difficoltà diventano, per il suo amore, mezzi di unione. Impariamo, in quei momenti, la necessità di vivere uniti con Lui, e comprendiamo che l’unione con Lui non si fa nella sensibilità poiché Egli è essenzialmente Spirito, ma nel profondo della volontà spirituale che non vediamo, quale non sente, e che è nondimeno amore sostanziale e vero. Non stupiamoci, non stupiamoci mai della cattiveria, né quella degli altri né la nostra. Ma vedi sempre, di fronte a questa cattiveria, la Bontà infinita che è venuta a sanarla. Vediamo tutto questo nel piano divino. Il buon Dio avrebbe potuto volere un’umanità senza colpa e senza male. Ma non si tratta di ciò che avrebbe potuto volere e fare, si tratta di ciò che voleva e di ciò che ha fatto. Il grande segreto della pace sta nell’accettazione di questa volontà. Ma dobbiamo imparare questa accettazione, come impariamo tutte le cose quaggiù. Gesù, sulla croce, non ha detto: “Oh! quanto sono deboli e malvagi gli uomini! Diceva: “Padre, perdona loro…” o “Padre, affido la mia anima nelle tue mani”. La vita cambia completamente quando, in tutte le circostanze, specialmente in quelle crocifisse, sappiamo dire: “Padre mio”. È anche molto raro. In generale si vede la sofferenza, la causa o gli strumenti della sofferenza, i mezzi per sopprimerla, ecc. Quando uno ha sofferto, comincia a capire, non solo quanto ha sofferto Gesù (che è già molto importante), ma quanto nella sua sofferenza il suo sguardo è andato oltre la sofferenza per vedere solo Colui che ha glorificato… e noi comprendi anche quanto sia difficile dimenticare noi stessi e arrivare a questo supremo dono di sé che ci ha salvati.
Siamo più grandi di noi
Ma non sono abbattuto perché sono imperfetto… e non voglio che tu ti scoraggi perché la perfezione, quell’uccello raro, quell’uccello del cielo, è di nuovo sfuggito ai tuoi occhi. cause legali. No, nessuno scoraggiamento, proprio per continuare la tua ricerca. La perfezione della terra è questa ricerca ed è il coraggio di continuarla fino in fondo e nonostante tutto. Ti consiglio di sorridere dei tuoi difetti, quando li guardi. Ti consiglio ancora di più di sorridere delle tue qualità, dei tuoi sforzi (ce ne sono stati parecchi, e ce ne sono ancora), di tutto ciò che c’è di buono in te, e ringraziare il buono per questo Dio che ti ha dato tutto . Infine e soprattutto vi consiglio di sorridere allo stesso Dio buono, a Nostro Signore presente al tabernacolo e che attende questi sorrisi, e che sa cambiare in gioia questi sguardi rattristati su di voi. Ti cito un pensiero bellissimo che ho copiato tanti anni fa e che ricordo molto spesso: “La tristezza è guardarsi; la gioia è guardare Dio!” Medita per me queste parole, e lì troverai il segreto della felicità. Le anime soffocano perché sono strette; e sono angusti perché restano entro i limiti del loro piccolissimo io. È naturale che gli manchi l’aria in quella prigione. Dobbiamo uscire. Siamo più grandi di noi stessi; per questo soffriamo dentro. Siamo grandi come Dio, ma a condizione di entrare in Lui. Tutto questo sembra molto complicato e molto misterioso… No! sono le nostre parole che non sono fatte per trasmettere queste semplicissime realtà. Quindi devi moltiplicarli; e nonostante il loro gran numero, sono molto più veli che luci. Fortunatamente possiamo farne a meno; la fede li sostituisce vantaggiosamente. Devi credere che Dio è realmente presente nel profondo della tua anima, che lì vive la sua vita eterna se sei in stato di grazia… che quando ti rivolgi a lui con fiducia e amore, hai con Lui relazioni , che questi rapporti sono la vita eterna. Lo fai vivere in te attraverso queste relazioni mentre vive in paradiso. La tua anima è dunque diventata, solo con un atto di fede e di carità, un vero paradiso. Ma era necessario uscire da se stessi, pensare a Dio invece di pensare a te, rompere la serratura della prigione angusta e oscura, ed entrare così in un orizzonte immenso che la sofferenza, la separazione, la morte non limitano. Usciamo da noi! Entriamo in Dio!
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