Dom Romuald Moissonnier, che aveva ricevuto al battesimo il nome di Jean-Louis, nacque a Lione il 31 dicembre 1742. Nato, ancora giovane, alla vocazione alla vita religiosa, si presentò al Convento della Grande Chartreuse, qui fece il noviziato e pronunciò i voti il 15 agosto 1762. Pochi anni dopo, nel 1772 fu ospite della certosa di Lione e nel 1775, fu inviato come sacrista alla Certosa di Pomiers. Vi rimase per breve tempo e fu successivamente, nel 1779, nominato Vicario al Reposoir, Coadiutore a Chalais nel 1782, Procuratore a Sylve-Bénite nel 1784, e nel 1789 Priore di quest’ultima certosa. Optò l’anno successivo per la vita comune e rimase superiore della sua casa fino alla fine. Espulso alla sua chiusura il 1° ottobre 1792, lasciò la Francia ed emigrò in Italia, e per una strana coincidenza, giunse alla Certosa di Bologna lo stesso giorno del Reverendo Padre Dom Nicolas Albergati de Geoffroy e di Dom Antoine Vallet, Scrivano dell’Ordine. Era nelle mani di questi tre monaci che riposava l’autorità suprema durante la Rivoluzione e l’Impero. Costretto a lasciare Bologna per sfuggire ai vittoriosi francesi che minacciavano la città, Dom Romualdo soggiornò per qualche tempo presso la Certosa di Ferrara, poi si rifugiò nel Monastero di Trieste e in quello di Firenze. Visse in quest’ultima Certosa fino a quando il Reverendo P. Vicario Generale lo nominò Priore di La Part-Dieu, in Svizzera. Nel 1810, il Vicario Generale, Dom Antoine Vallet, che qualche anno prima aveva affidato l’incarico di Scriba a Dom Raphaël Paris, pensò di dover sostituire questo Religioso e nominò Dom Romuald Moissonnier. A tal fine gli inviò l’obbedienza di Scriba che fu confermata dal Nunzio Apostolico a Lucerna il 20 luglio 1813. Alla morte di Dom Antoine Vallet, Dom Romuald Moissonnier, in virtù dell’Ordinanza del Capitolo Generale del 1793, divenne Vicario Generale. Il suo titolo ed i suoi poteri furono confermati dalla Santa Sede. Questo venerabile monaco fece gli sforzi più onorevoli, nel 1814 e nel 1815, per ottenere dal governo francese il restauro della Grande Chartreuse. «Niente – diceva un certosino coetaneo niente gli stava più a cuore, e la speranza che se ne era sempre ritenuta parve essere in questo buon monaco come un’ispirazione che gli servì di incoraggiamento per giungere al fine dei suoi desideri. Dom Romuald entrò in contatto con alcuni certosini residenti in Francia, in particolare con Dom Emmanuel du Creux, cappellano dell’Hôtel-Dieu de Rouen, già priore della Certosa di Gaillon, e Dom Ephrem Coutarel, parroco di Villette vicino a Saint -Laurent- du Pont. Dio benedisse gli sforzi di Dom Moissonnier e il 27 aprile 1816 un’ordinanza reale autorizzò il ritorno dei figli di San Bruno al loro Convento del Deserto di Chartreuse. Per un attimo il venerato Vicario Generale pensò che non gli sarebbe stato dato di rivedere la Grande Chartreuse, si era appena ammalato gravemente, ma Dio, volendo dare questa consolazione al suo servo, lo restituì alla salute. Da quel momento in poi, all’apice dei suoi desideri, Dom Moissonnier affrettò la partenza. “Il 25 giugno, non badando né alla sua grande età né al suo stato di infermità, senza prendere altra precauzione che quella di viaggiare in lettiga e nei giorni brevi, sebbene fosse ancora convalescente, lasciò la Part-Dieu, a rischio di morire per strada, ha attraversato il cantone di Vaud, Ginevra, Savoia ed è arrivato a Grenoble giovedì 4 luglio. Dom Romuald prese possesso della Grande Chartreuse l’8 luglio 1816, accolto con il massimo entusiasmo da tutte le popolazioni vicine, felici di rivedere i loro antichi benefattori. «Così – dice uno degli storici della Grande Chartreuse – il venerato Vicario Generale che era stato lo strumento della Provvidenza per la restaurazione del suo Ordine in Francia, nel luogo stesso dove san Bruno l’aveva fondato, ritornò al Convento dove era nato alla vita religiosa, come un esule ritorna alla casa dei suoi padri. Il giorno dopo fu cantata una messa di ringraziamento nella cappella dei morti, l’unica dove si potevano celebrare con decenza i santi misteri: vi parteciparono da otto a dieci monaci. Nulla mancava alla felicità di Dom Romuald Moissonnier; si trovò nella culla del suo Ordine, in questa terra santificata dal suo illustre fondatore. Undici giorni dopo il suo arrivo, il 19 luglio 1816, il Reverendo Padre morì senza soffrire, all’età di settantaquattro anni, dopo aver vissuto nell’Ordine per cinquantaquattro anni. La Divina Provvidenza aveva compiuto la sua opera.
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