Ecco per voi un breve testo di un certosino, che gradisco condividere affinchè lo leggiate e meditate. Abbandoniamoci alle sue considerazioni.
Avendo brevemente evocato il volto delle tre virtù teologali vorrei dirti una parola su qualcosa che mi sembra essere una caratteristica completamente diversa della frase teologica. All’inizio di queste pagine ti dicevo che il suo obiettivo era quello di farci arrivare direttamente a Dio. Questo è ciò che vorrei precisare in maniera più rigorosa. La preghiera teologica ci mette in relazione personale con qualcuno e non con qualcosa: è un vero incontro tra te e il Padre o suo Figlio o il suo Spirito. Non si va più da loro attraverso la mediazione delle idee per quanto sublimi siano o con contemplazioni intellettuali del mistero. La parola di Gesù, che è il fondamento della nostra fede, ci conduce dritti al suo cuore senza alcun intermediario, come quello del Padre o del Consolatore, nella semplicità dell’unità divina.
Hai notato come durante il vangelo di San Giovanni il rimprovero che Gesù continuamente lancia ai Giudei, che non possono o non vogliono credere, è sempre lo stesso? Sono incapaci o diventano incapaci di accoglierlo. Ascoltano le stesse parole dei discepoli, assistono agli stessi segni, sono eredi delle stesse promesse ma stanno lontano da Gesù, non entrano in contatto con lui. Tutto quello che fanno è proiettare su di lui i loro pensieri e le loro teorie invece di vederlo e lasciarsi illuminare fino al profondo del loro cuore. Non credono. Vogliono mantenere una distanza tra le idee che credono di loro proprietà e la realtà del dono di Dio che li costringerebbe a spogliarsi di tutto e aprire i loro cuori alla persona del Figlio.
Questo è più o meno quello che stiamo vivendo anche noi nella misura in cui come gli ebrei ci leghiamo alle cose create che ci danno più sicurezza invece di consegnarci alla Persona divina che non può darci nulla se non a se stessa. E la preghiera teologale non è proprio questo dono di noi stessi, senza limiti né restrizioni, a chi ci ama?
Un certosino
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