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Una cappella per la beata Beatrice de Ornacieux

A

In occasione della ricorrenza della festività della beata certosina Beatrice de Ornacieux, intendo celebrarla parlandovi della cappella eretta in suo onore, ed ancora oggi luogo di pellegrinaggio.

La storia di questa sublime cappella, e la sua costruzione sono intimamente legate al culto di Beatrice de Ornacieux, difatti a seguito della sua morte, avvenuta il 25 novembre del 1303, la sua fama di santità ed i suoi miracoli furono tanti, che la devozione dei fedeli del luogo crebbe notevolmente. Essi iniziarono a dedicare a Béatrice un culto popolare, che perdurò mer molti secoli, la monaca certosina fu infatti beatificata soltanto nel 1869. La cappella di cui vi parlerò fu edificata nel 1897, diventando un suggestivo luogo di pellegrinaggio, tuttora vivo, esso si svolge la prima domenica di settembre. La cappella di Santa Beatrice, così è conosciuta, sorge in una zona boscosa e si staglia nascosta tra gli alberi sul Mont Saint-Martin ad Eymeux, su un promontorio dominante l’Isère, ed il panorama che si scorge si estende fino a Romans. Le immagini che seguono, ci faranno apprezzare la bellezza di questo suggestivo luogo di culto, ideale per meditare in silenzio e pregare la nostra amata Beatrice.

Statua di Beatrice nella chappelle a Eymeux

Preghiera

Oh beata Beatrice, hai tanto amato Gesù che il tuo ideale era seguirlo nel deserto e nella povertà.

Donaci il tuo amore per Gesù e per la povertà.

Amen

Per chi volesse ulteriormente approfondire la sua vita, consiglio questo libro acquistabile online a questo link.

libro

 

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Sant’Ugo di Lincoln esorcizza un indemoniato

Sant'Ugo di Lincoln esorcizza un indemoniato

Oggi, per celebrare la ricorrenza della festività del santo certosino Ugo di Lincoln, voglio illustrarvi un dipinto che richiama la sua peculiarità di esorcista.

Vi ho ampiamente parlato, in precedenti articoli, del certosino Ugo di Avalon, divenuto poi Vescovo di Lincoln e di come è stato oggetto di moltissime raffigurazioni artistiche.

Tra il 1404 ed il 1407 il pittore italiano Gherardo Starnina realizzò per la certosa di Firenze questa tempera su tavola dal titolo: “Sant’Ugo di Lincoln esorcizza un indemoniato“, ovvero uno scomparto della predella di una pala d’altare. Questo episodio richiama uno dei tanti prodigi attribuiti al santo certosino. Provo a descrivervelo…

Al centro della scena un gruppo di eleganti personaggi conduce un uomo con i polsi e le caviglie legate davanti a un santo vescovo. Questi lo benedice con l’acqua santa e lo esorcizza, come mostra il diavoletto che fugge, svolazzando su di un tetto vicino colorato di un rosso acceso. Accanto al carretto con cui è giunto il moribondo posseduto, i carrettieri attendono, osservando incuriositi e spaventati il prodigioso intervento. Il carro ed i cavalli, raffigurati da posteriori, con le splendide architetture colorate che scandiscono la piazza, quinta scenica del miracoloso intervento del santo vescovo certosino, creano una gradevole spazialità. Questo tavola è possibile ammirarla al “Museo Poldi Pezzoli” di Milano.

Gherardo_Starnina

Non fu l’unica raffigurazione di Sant’Ugo di Lincoln del pittore Starnina, il quale volle il vescovo certosino a figura intera affiancato a San Benedetto, ed oggi esposto al “Nationalmuseum” di Stoccolma.

S. Ugo di Lincoln e S. Benedetto Nationalmuseum Stoccolma

“Nell’ora della mia morte, Signore, scendi su di me”

Dionigi calci

Oggi in occasione della celebrazione della commemorazione dei defunti, cari amici, voglio offrirvi una deliziosa preghiera del beato Dionigi di Rijkel, una invocazione nell’ora della morte. Ricordando in questo giorno tutti i nostri cari defunti, preghiamo per le loro anime, questa orazione concepita dal “Doctor Extaticus”.

“Nell’ora della mia morte, Signore, scendi su di me”

«O dolcissimo Signore Gesù, splendore della gloria del Padre, sole di giustizia, è per me, è per il tuo piccolo servo, che hai voluto soffrire il dolore nella sua forma più vile; è per la redenzione del mondo che hai dato la tua vita in cima al Calvario e che, in un’ultima preghiera, hai dato il tuo spirito nelle mani del tuo Padre celeste. Ecco dunque ciò che oggi vengo a chiederti: è poter portare e sentire per sempre nel mio cuore il tuo amore, o mio Dio, e il dolore della tua morte che è stata così piena di amarezza; è anche allenarmi ogni giorno a morire con te mediante la mortificazione di tutti i miei vizi, affinché nel mio ultimo giorno respirerò gioiosamente alla Luce della tua Misericordia ed entrerò con te nelle gioie del Paradiso. Nell’ora della mia morte, Signore, scendi a me, e se l’agonia cade su di me, vieni presto in mio aiuto. Ti desidero, vieni a me; Sono circondato da nemici, difendimi; soffro, strappami da questo dolore; gemo, consolami; tremo, rafforzami; ho freddo, scaldami; sono abbattuto, sollevami; io spiro, ricevimi. Che la mia ultima parola quaggiù sia la stessa della Tua ultima Parola sulla Croce, e quando la mia voce non si sente più nella mia gola muta, ascolti almeno il grido del mio ultimo desiderio: “Padre, io cedo l’anima mia nella Tua mani: Dio di verità, mi hai redento”.

A M E N

monaci e candela

6 ottobre omaggio a San Bruno

6 San Bruno V. Carducho (Prado)

Carissimi amici lettori di questo blog, eccoci giunti al 6 ottobre giorno del “dies natalis” del nostro amato San Bruno. Per questa lieta ricorrenza, voglio offrirvi una preghiera attribuita proprio all’iniziatore e ispiratore dell’Ordine certosino. Recitiamola con devozione amici. A seguire vi ripropongo la puntata di “Parole dal silenzio” dedicata alla descrizione della vita del santo.


(Preghiera attribuita a San Bruno)

Tu, che sei il mio Signore,
tu, di cui preferisco la volontà alla mia,
non posso più accontentarmi di pregare con le parole:
Ascolta il mio grido che ti supplica come un immenso clamore …

Tu, il cui servo mi sono fatto,
con perseveranza ti prego,
e ti pregherò ancora,
per meritare di ottenerti.
Perché non è un bene della terra quello che cerco;
Chiedo solo quello che devo chiedere: solo tu!

Abbi pietà di me
E poiché la tua misericordia è immensa
e il mio peccato grande,
abbi pietà di me grandemente
proporzionata alla tua misericordia!

Allora potrò cantare le tue lodi
mentre ti contemplo, Signore.

Ti benedirò con una benedizione
che durerà per tutta la vita.

Ti loderò attraverso la lode e la contemplazione,
in questo mondo e nell’altro,
come Maria di Betania, il cui Vangelo ci dice che
ha scelto la parte migliore.

AMEN

Celebrando Santa Rosellina

Rosellina

Cari amici oggi si celebra la santa certosina Rosellina di Villeneuve. Una data che a molti sembrerà insolita, poichè cambiata di recente. In nove secoli di storia alcuni santi certosini sono stati celebrati in date diverse, a volte, a seconda del monastero. Questo è il motivo per cui esistevano diversi calendari certosini fino a tempi recenti. Solo 4 anni fa è stato approvato un calendario unificato per l’intero Ordine. Il calendario certosino (Calendarium ad usum Ordinis cartusiensis) è stato approvato il 30 novembre 2018 dal cardinale Robert Sarah, allora prefetto della Congregazione per il culto divino.

Santa Rosellina viene celebrata dalla Chiesa il 17 gennaio, e nell’Ordine certosino era celebrata il 20 ottobre, ma con l’entrata in vigore del “Calendarium ad usum Ordinis cartusiensis” questa celebrazione si è spostata al 6 luglio, data della sua ultima traslazione, avvenuta nel 1894.

Dopo aver fatto questa precisazione, vi allego il video della trasmissione “Parole dal silenzio” con la puntata dedicata alla santa certosina. A seguire Litanie ed una magnifica preghiera.

Litanie di Santa Rosellina

(approvate nel 1862)

Signore, abbi pietà.

O Cristo, abbi pietà.

Signore, abbi pietà.

Santa Rosellina, prega per noi.

Ornamento di nobiltà, prega per noi.

Staccato dalle ricchezze, prega per noi.

Sposa di Cristo, prega per noi.

Cura dei poveri, prega per noi.

Specchio della verginità, prega per noi.

Tempio dello Spirito Santo, prega per noi.

Vaso di fede, prega per noi.

Vaso di carità, prega per noi.

Colonna di speranza, prega per noi.

Rosa senza spine, prega per noi.

Leggi senza macchia, prega per noi.

Ricettacolo della modestia, prega per noi.

Discepola di San Bruno, prega per noi.

Modello dei Certosini, prega per noi.

Luce delle monache, prega per noi.

Esempio di umili, prega per noi.

Custode del silenzio, prega per noi.

Perla preziosa, prega per noi.

Compagna degli eremiti, prega per noi.

Insegnamento delle sorelle, prega per noi.

Amante della povertà, prega per noi.

Sostenitrice dei deboli, prega per noi.

Famiglia degli Angeli, prega per noi.

Operaia di miracoli, prega per noi.

Consolatrice degli afflitti, prega per noi.

Rimedio per i malati, prega per noi.

Fiore di perpetuo profumo, prega per noi.

Patrona di Les Arcs, prega per noi.

Agnello di Dio, che togli il peccato del mondo, perdonaci Signore.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, ascoltaci Signore.

Agnello di Dio, che togli il peccato del mondo, abbi pietà di noi Signore.

Preghiera

Preghiamo il Signore. Per amor tuo, Signore, santa Rosellina calpestò la dolcezza di un mondo che aveva per lei solo attrattive per appartenere a te sola; donaci, seguendo il suo esempio, di allontanarci dai beni terreni per essere ricchi, in Cielo, di gioie eterne. Per Gesù, il Cristo, nostro Signore.

Amen.

Memoria della Beata Vergine del Rosario

Apparizione della Vergine del Rosario ai certosini (Museo delle Belle Arti Granada)

Oggi 7 ottobre, voglio ricordarvi che oltre a celebrarsi la ricorrenza del santo certosino Artoldo, vescovo di Belley, al cui articolo biografico vi rimando, si celebra anche la memoria della Beata Vergine del Rosario.

Per questa occasione vi offro due preghiere concepite da Fratelli conversi e dedicate alla Vergine del Rosario.

Prendimi Maria

Prendimi, Maria teneramente

in tua presenza!

Sono il tuo bambino più piccolo

fidati di me completamente e ciecamente.

Maria, sei bellissima,

lascia che ti veda sempre.

Paradiso di Dio,

sei così dolce anche per me.

Perchè il tuo amore

è puro come un sole che

addolcisce tutto per

me, Maria ti saluto.

Fidati della Madre di

Dio, tu figlia, madre, sposa,

sei la più pura

beatitudine della Trinità.

AMEN

stelle sette x

Oh Maria!

Oh Maria vieni da me,

fammi tutt’uno con Dio.

Stendi il tuo manto,

proteggi me e la casa di Dio!

Proteggi dolcemente la tua

chiesa perchè in essa risplenda la tua

immagine: la tua purezza, il tuo amore,

la tua luce, il tuo volto di umiltà.

Sopra le paure, le preoccupazioni,

il dolore, Madre fa che il tuo largo manto

li trasformi in una rugiada celeste,

di indicibile spettacolo divino!

Nel centro più profondo della

stella c’è una luce: il nucleo

dell’essere.

Guardiamo insieme a Te

al trono di Dio, tuo figlio.

AMEN

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“Parole dal silenzio” Santa Rosellina di Villeneuve

foto sigla

Cari amici voglio oggi proporvi la quinta puntata della trasmissione “Parole dal silenzio”, andata in onda lo scorso venerdi 23 marzo in diretta streaming su vari canali socialmedia. Ormai è un appuntamento fisso, questa rubrica dedicata alla spiritualità certosina ed alle figure di Santi e Beati della famiglia monastica di San Bruno. Questa puntata sarà incentrata sulla prima santa certosina, ovvero Santa Rosellina di Villeneuve. Biografia, aneddoti, miracoli attribuitigli, ed interpretazione della sua caratteristica iconografia sono stati al centro di questo approfondimento. Ma è stata anche fatta una preziosa premessa circa la descrizione del ramo femminile dell’Ordine certosino. Oltre al sottoscritto ed all’amico Marco Primerano, è stato presente anche Antonio Zaffino, entrambi hanno gradevolmente arricchito la puntata con i loro interventi.
Per tutti coloro che non hanno visto la trasmissione in diretta streaming, ecco il video della quinta puntata.

Da non perdere!!!

Buona visione

“Speculum” terzo capitolo

Margherita d' Oyngt (certosaCalci)

Cari amici eccoci giunti al terzo ed ultimo capitolo del testo “Speculum” di Margherita d’Oingt.

Ho rispettato la divisione in tre capitoli, e per una maggiore diffusione vi sarà la versione in inglese ed in francese. 

The Mirror 3

Le Miroir 3

Il manoscritto originale, di questa meravigliosa opera, è conservato presso la biblioteca municipale di Grenoble.

Ecco a voi il terzo capitolo

Marguerite d’Oingt

SPECULUM

23. Di recente, una persona che conosco bene è stata immersa nella sua preghiera, intorno al Mattutino. Immaginò Gesù Cristo, seduto alla destra di Dio, suo padre, e all’improvviso il suo cuore si sollevò così violentemente da credere di essere trasportata in un luogo più grande del mondo intero e che brillava da tutte le parti, più forte del sole. Questo posto era pieno di persone così belle e luminose che non si possono descrivere.

24. E tra loro sembrava di vedere Gesù Cristo, in una tale gloria che non può essere descritto. Era vestito con i gloriosi ornamenti che gli erano stati affidati dal nobile corpo della Madonna. Sulle sue nobili mani e sui suoi piedi apparvero le gloriose ferite che soffrì per amor nostro. Da questa gloriosa piaga scaturì una chiarezza così grande che fu un grande stupore come se tutta la divina bellezza vi si fosse raccolta. Il suo corpo glorioso era così nobile e trasparente che si poteva vedere la sua anima. Il suo corpo era così puro che lo si poteva vedere più chiaramente che in uno specchio, così bello si vedevano gli angeli ed i santi lì come se vi fossero dipinti. Il suo volto era così aggraziato che gli angeli, che lo avevano guardato dalla loro creazione, non poterono scrollarsi di dosso questo spettacolo e continuarono a gioirne.

25. A dire il vero, basta considerare e guardare la sua bellezza e la bontà che è in lui per amarlo così tanto che tutto il resto diventa amaro. Perché è così buono e così dolce e così cortese che tutto ciò che ha lo ha dato e condiviso con i suoi amici.

26. Pensa allora alla bellezza così grande che ha dato a tutti gli angeli ed a tutti i santi che sono le sue membra affinché ognuno sia limpido come il sole. Immagina allora quanto è bello il posto dove c’è tanta lucidità.

27. Perché Dio è così grande da essere ovunque, e questo riguarda solo lui. Ha dato ai suoi amici una tale leggerezza che vanno dove vogliono in un istante; perché dovunque siano gli stanno vicino.

28. Dio è molto forte e molto potente ed è per questo che ha dato ai suoi amici così tanta forza e potere che possono fare quello che vogliono. Se vogliono sollevare il mondo, tutto ciò che devono fare è muovere un dito.

29. Gesù Cristo è libero; ed è per questo che ha reso i suoi amici così liberi, sottili e leggeri da poter entrare e uscire a porte chiuse, senza alcuna difficoltà, come fece Gesù dopo la sua risurrezione.

30. Dio non soffre alcun male e non conosce alcuna infermità ed è per questo che ha affidato ai suoi amici una salute tale che non siano mai ammalati, né stanchi, né sofferenti, né di corpo né di spirito.

31. Dio è gioia perché non c’è né dolcezza né felicità che non provenga da lui. È l’aroma dei sapori inebrianti. È così buono che chi lo assaggia continua a volerlo e non vuole altro che conoscerne la dolcezza che sentiva in lui.

32. Dio è pieno di saggezza e ha dato così tanto ai suoi amici che non potevano chiedere di più, perché hanno tutto ciò che vogliono.

33. Dio è amore e ha dato così tanto ai santi che si amano tanto quanto un membro può amare l’altro.E quello che uno vuole tutti vogliono.

34. Dio è eterno ed è per questo che ha fatto i suoi amici di materia così nobile che non possono essere corrotti o invecchiare ma vivranno con lui eternamente.

35. Pensa alla grande bontà che c’è in lui così tanto da aver dato tutto quello che aveva ai suoi amici. Ha fatto ancora di più perché ha dato se stesso, e li ha resi così belli e così gloriosi che tutti possono vedere la Trinità in se stesso, come si guarda in uno specchio bellissimo. Ed è questa l’iscrizione che si legge sul secondo fermaglio: “Mirabilis Deus in sanctis suis”.

36. E proprio come i santi gioiscono nel contemplare la bellezza di Nostro Signore, così il nostro buon Creatore si rallegra nel vedere la bellezza e l’amore delle sue creature che ha creato – a sua immagine e somiglianza – come un pittore di talento si compiace di contemplare il suo capolavoro.

37. Io credo, in verità, che colui al quale è dato di contemplare la bellezza che il Signore si manifesta nella gloria dei suoi santi, non possono fare a celebrare le sue meraviglie e che, molto vicino a svenimento in esso. emozione della sua rivelazione, riconoscerà che Dio ha davvero adempiuto la promessa del suo profeta Davide: “Ego dixi, dii estis”. E a ciascuno sembrerà diventare un piccolo Dio, perché tutti sono suoi figli ed eredi.

38. Certamente non credo che esista nel mondo un cuore abbastanza freddo per conoscere e sperimentare la bellezza di Nostro Signore senza vedersi risplendere d’amore. Ma ci sono cuori imbastarditi che come i maiali preferiscono l’odore del fango al profumo delle rose. Così sono quelli che preferiscono le cose dell’epoca alla compagnia di Dio. Sono così pieni di oscurità che non vedono nulla.

39. E le persone a cui manca tutta la purezza non hanno il potere di amare Dio o di conoscerlo. Perché Dio ci dice nel suo Vangelo che nessuno conosce il figlio se non il padre, né il padre se non il figlio e coloro ai quali il figlio vorrà rivelarlo. Credo che il Figlio di Dio non affidi i suoi segreti a coloro che non sono puri perché beati i puri di cuore che vedranno Dio chiaramente. È lui stesso che lo promette nel Vangelo e dice che gli innocenti sono benedetti perché vedranno Dio faccia a faccia, nella sua grandissima bellezza.

40. Possa Gesù Cristo concederci di vivere puri, nel cuore e nel corpo, così che quando le nostre anime lasciano i nostri corpi, si degni di mostrarci il suo volto glorioso.

Amen

Speculum esplicito.

Mi auguro che questo meraviglioso testo della mistica certosina abbia riscontrato il vostro apprezzamento.

“Speculum” secondo capitolo

Margherita d' Oyngt (certosaCalci)

Cari amici eccoci giunti al secondo capitolo del testo “Speculum” di Margherita d’Oingt.

Ho rispettato la divisione in tre capitoli, e per una maggiore diffusione vi sarà la versione in inglese ed in francese. 

The Mirror 2

Le Miroir 2

Il manoscritto originale, di questa meravigliosa opera, è conservato presso la biblioteca municipale di Grenoble.

Ecco a voi il secondo capitolo

Marguerite d’Oingt

SPECULUM

14. Qualche tempo fa era in preghiera, dopo il mattutino, e guardava il suo libro come al solito. All’improvviso, senza che se ne accorgesse, vide il libro aperto, mentre fino ad allora aveva solo contemplato l’esterno.

15. L’interno era come un bellissimo specchio e non aveva più di due pagine. Da quello che ha visto nel libro, non dirò molto perché non c’è né intelligenza per afferrarlo né bocca per dirlo. Al massimo vi dirò quello che Dio mi darà la grazia di dire.

16. In questo libro ha aperto un luogo di gioia, così grande che il mondo intero è piccolo in confronto. E da questo luogo scaturì una luce gloriosa con un triplo alone di colori, come da tre persone; non possiamo dire di più.

17. Da lì è venuto tutto ciò che è buono. Da lì è venuta la vera saggezza mediante la quale tutte le cose sono fatte e create. Da lì è proceduto il potere a cui tutto si piega. Da lì emanava una dolcezza così grande e una consolazione così grande che gli angeli e le anime erano soddisfatte e non potevano desiderare. Da lì si diffondeva un odore che era dolce e le attirava tutte le virtù del cielo. Da lì è nata una tale conflagrazione d’amore che tutta la felicità del mondo è solo amarezza nei suoi confronti. Da lì è stata espressa una tale gioia che nessun corpo umano può nemmeno percepirla.

18. Quando gli angeli ei santi contemplano la bellezza di Nostro Signore e ne sperimentano la bontà e la dolcezza, si rallegrano così tanto che iniziano a cantare una canzone sempre nuova la cui melodia è dolcissima. Questo dolce canto scorre da uno all’altro, dagli angeli ai santi, dal primo all’ultimo. E appena esce un altro prende il suo posto. E questa canzone durerà all’infinito.

19. E i santi godranno per sempre del loro Creatore, come i pesci bevono l’acqua di mare, senza fine, giorno dopo giorno, senza mai stancarsi né vederla diminuire. Sarà sempre così; i santi daranno da mangiare e placheranno la loro sete della grande dolcezza di Dio. E più assaggiano, più chiederanno. E questa dolcezza non potrebbe essere esaurita più dell’acqua del mare. Perché come l’acqua dei fiumi sgorga dall’acqua del mare e tutti alla fine vi ritornano, così anche la bontà e la dolcezza di Nostro Signore, sebbene siano diffusi ovunque, torna sempre da lui. Ed è per questo che non possono mai essere esauriti.

20. E anche se i santi non facessero altro che immaginare la grande bontà di Dio, non potrebbero riuscire a concepire l’immensa carità mediante la quale il grandissimo Signore mandò sulla terra il suo benedetto Figlio.

21. Ma pensa che nasconde in lui ancora molte altre ricchezze. Supera tutto ciò che può essere immaginato e desiderato da tutti i suoi santi. Ed è questo il significato dell’iscrizione che è incisa sul primo fermaglio del libro: “Deus erit omnia in omnibus”.

22. Sulla seconda chiusura del libro è scritto: “Mirabilis Deus en sanctis suis” Dio è ammirevole nei suoi santi! Nessuno può immaginare quanto sia ammirevole Dio nei suoi santi.

“Speculum” primo capitolo

Margherita d' Oyngt (certosaCalci)

Cari amici come vi avevo già annunciato da oggi e per le prossime due domeniche, vi proporrò il testo “Speculum” di Margherita d’Oingt. Ho rispettato la divisione in tre capitoli, e per una maggiore diffusione vi sarà la versione in inglese ed in francese.
The Mirror 1
Le Miroir 1
Il manoscritto originale, di questa meravigliosa opera, è conservato presso la biblioteca municipale di Grenoble.
Ecco a voi il primo capitolo

Marguerite d’Oingt

SPECULUM

1. Mi sembra di averti sentito dire che quando ti viene detto di una grazia che Nostro Signore ha dato a uno dei suoi amici, stai meglio per un po’. E poiché desidero la tua salvezza quanto la mia, ti dirò, il più brevemente possibile, un grande favore che Nostro Signore ha fatto, non molto tempo fa, a una persona di mia conoscenza. E per il tuo beneficio, ti dirò il motivo per cui credo che Dio l’abbia fatto a lui.
2. Questa creatura, per grazia di Nostro Signore, ha inciso nel suo cuore la vita santa che Dio, Gesù Cristo, ha condotto sulla terra, i suoi buoni esempi e la sua buona dottrina. E ha messo così bene nel suo cuore il dolce Gesù che a volte le sembra che sia presente al suo fianco e le tenga in mano un libro chiuso per istruirla.
3. La copertina di questo libro è decorata con lettere bianche, nere e rubiconde e le chiusure con lettere d’oro.
4. Le lettere bianche raccontano la vita santa del benedetto Figlio di Dio, la cui innocenza e purezza illuminano le opere. Le lettere nere parlano dei colpi, dei mantici e dei rifiuti lanciati contro di lui dagli ebrei, sul suo volto santo e sul suo corpo nobile, finché sembrava diventato lebbroso. In lettere rosse sono dipinte le ferite e il prezioso sangue versato per noi.
5. Infine, i due fermagli sono impreziositi da lettere d’oro. Su uno si legge: “Deus erit omnia in omnibus” e sull’altro “Mirabilis Deus in sanctis suis”.
6. Ti dirò brevemente come questa persona usa questo libro. Quando arriva il mattino comincia a pensare a come il benedetto Figlio di Dio abbia voluto discendere nella miseria di questo mondo, per portare lì la nostra umanità e aggiungerla alla sua divinità, in modo tale che possiamo dire che Dio, che è immortale, è morto per noi. Poi considera la grande umiltà che è stata sua e come ha accettato di essere perseguitato giorno dopo giorno. Poi pensa alla grande povertà che era sua e alla grande pazienza che ha sperimentato ed a come è stato obbediente fino alla morte.
7. Quando ha guardato bene questo libro, inizia a leggere quello della sua coscienza che trova piena di falsità e bugie. Quando considera l’umiltà di Gesù Cristo, si ritrova molto orgogliosa. Quando pensa che lui volesse essere perseguitato e disprezzato, trova in lei esattamente l’opposto. Quando guarda alla sua povertà, non sa che le sarebbe piaciuto essere così povera da essere disprezzata. Quando guarda la pazienza di Nostro Signore, non ne trova in lei. Quando pensa a come è stato obbediente fino alla morte, non si trova obbediente come dovrebbe essere.

8. Questo è il modo in cui le lettere bianche raccontano l’insegnamento del benedetto figlio di Dio. Dopo aver realizzato i suoi difetti, promette di fare ammenda il più possibile sull’esempio di Gesù Cristo.
9. Quindi iniziò a studiare le lettere nere in cui sono scritti i malvagi che erano soggetti a Gesù Cristo; lì impara a sopportare le tribolazioni con pazienza.
10. Poi studia le lettere rubiconde in cui sono descritte le ferite di Gesù Cristo e lo spargimento del suo prezioso sangue. Là impara non solo a soffrire con pazienza le tribolazioni, ma anche a gioirne, in modo tale che i piaceri di questo mondo suscitano il suo orrore, e che nulla le sembra più degno o più dolce che soffrire i dolori e i tormenti del secolo per amore del suo creatore.
11. Poi studia le lettere d’oro e impara in esse a desiderare le cose del cielo.
12. Lei ha scoperto, scritto in questo libro, la vita che Gesù Cristo condusse sulla terra, dalla sua nascita alla sua ascensione al cielo.
13. Quindi inizia a immaginare come il benedetto Figlio di Dio si sia seduto alla destra del suo glorioso padre. Ma i suoi occhi sono ancora così pesanti che non riesce a contemplare Nostro Signore nel suo cuore. Ogni giorno, deve ricominciare dall’inizio della vita di Nostro Signore Gesù Cristo fino a quando non sarà riuscita a modificare la sua vita, seguendo l’esempio di questo libro. È così che ha preso l’abitudine di studiarlo.