Oggi 7 ottobre, in questo giorno in cui si celebra la festa della Madonna del Rosario, dedichiamoci con fervore alla preghiera del Rosario, invocando la protezione della santa Madre di Dio per meditare sui misteri di Cristo, sotto la guida di lei, che fu associata in modo tutto speciale all’incarnazione, passione e resurrezione del Figlio di Dio. Da questo blog, molti sono stati gli articoli rivolti a questa particolare devozione dei monaci certosini nei secoli. Oggi voglio parlarvi di un dipinto realizzato nel XVIII secolo da Antonio Laveglia per la certosa di Valmanera di Asti, purtroppo non più esistente. La tela, raffigurante la “Vergine del Rosario con San Domenico, Santa Caterina da Siena, e due monaci certosini“, è oggi alla parrocchia di Grana Monferrato in provincia di Asti in Piemonte. Essa è collocata sotto il maestoso organo, ai lati del portale in noce, sulla destra per chi entra. Difatti dopo la soppressione della certosa astigiana disposta dal governo napoleonico il Il 20 marzo 1801 fece seguito, il 3 agosto una barbara spoliazione di tutti gli arredi sacri della certosa, delle opere d’arte ed addirittura degli infissi!
La chiesa fu poi demolita nel 1816.
Fortunatamente, la tela in oggetto, fu messa in salvo e dopo varie collocazioni in chiese della zona sembra aver trovato, dopo un restauro effettuato nel 1976, una sua stabile sistemazione.
Il dipinto del Laveglia rappresenta una testimonianza unica della certosa di Valmanera, poichè in basso, tra i due monaci certosini genuflessi, è raffigurata la pianta del complesso monastico in tutta la sua estensione.
Superba la Vergine con il Bambino, che dona a San Domenico e Santa Caterina da Siena il Rosario, i quali lo ricevono con sguardo estatico. Laveglia, aggiunge i due monaci certosini genuflessi nell’atto di stringere tra le mani il Rosario a cui sono devotamente legati. Una tela poco nota, e che con gran piacere offro alla vostra attenzione.
Ed ora una breve preghiera concepita da un certosino, per la Beata Vergine Maria con una particolare introduzione, Recitiamola con devozione.
Alla mia Madre Celeste, perché accoglie sempre la mia preghiera. A mia madre sulla terra, perché, fin da piccolo, mi ha insegnato a pregare il “Sia benedetta la tua purezza”.
Sia benedetta la tua purezza ed eternamente così, perché un Dio intero si ricrea in una bellezza così aggraziata. A te, celeste Principessa, Santa Vergine Maria, ti offro in questo giorno la mia anima, la mia vita e il mio cuore. Guardami con compassione. Non lasciarmi, Madre mia, per la tua Pura Concezione. Amen.
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