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Pasqua 2023

Resurrezione di Cristo (Giuseppe Cesari) certosa di San Martino
Nell’augurarvi una serena e gioiosa Pasqua, voglio allietarvi questo giorno proponendovi la lettura di un Omelia concepita da un “certosino”, per la sua comunità nella celebrazione del giorno di Pasqua del 1995. Testo estratto dal libro “Palavras do deserto”.
Essa rappresenta per noi tutti, un ottimo spunto di riflessione e meditazione.

Gesù, nella sua morte e risurrezione, ha compiuto pienamente l’opera di salvezza che il Padre, nel suo infinito amore, gli aveva affidato: la perfetta glorificazione di Dio e la redenzione degli uomini. Infatti, morendo, ha distrutto la morte e, risorgendo, ci ha ridato la vita – “la gloria di Dio è l’uomo vivente” (Sant’Ireneo). Il Verbo divino, rivestito della nostra natura umana, vince con la sua morte la morte e risorge per la gloria di Dio, ci redime tutti con la potenza del suo amore infinito e trasforma l’uomo in una nuova creatura. Nuova creatura! Ecco perché nella Chiesa primitiva, ai nuovi battezzati veniva data una veste bianca, immacolata e la indossavano ogni giorno durante l’intera settimana di Pasqua. Nuova creatura, rivestita di luce divina!
Nella morte di Gesù e nella sua risurrezione, il Padre si manifesta come amore infinito che sacrifica il proprio Figlio, il quale – pastore buono e amorevole – dona la propria vita per le sue pecore. Tutto nel mistero pasquale ci parla di amore. Siamo invitati ad entrare nella luce della risurrezione, nella speranza che ci viene dalla risurrezione di Gesù e da quanto ci è stato promesso.
Promesso, sì. Ma dobbiamo rispondere all’amore del Padre con il nostro amore, la nostra umile generosità. Il monaco non può entrare nella luce della risurrezione senza passare attraverso la prova di un duro combattimento… per amore e dedizione alla croce, un combattimento che ci aiuta a spogliarci dell’uomo vecchio e a rivestirci dell’uomo nuovo.
Ma la croce del Signore Gesù è illuminata dalla risurrezione. E l’esaltazione di Gesù alla destra del Padre è la risposta di Dio alle estreme umiliazioni del Verbo incarnato. Dall’unione del Padre e del Figlio crocifisso nell’amore, nasce la vita nuova per l’umanità di Gesù e per noi.
Questo deve avvenire anche nella nostra vita monastica. Sarebbe una terribile illusione fingere di vivere alla luce della risurrezione senza partecipare alla croce. Sarebbe un vicolo cieco senza una vera luce. Gesù risorto ci invita a imitare la sua obbedienza perfetta, dimenticare se stesso, per fare spazio alla volontà del Padre; ci invita ad imitare la sua totale consacrazione al Padre, nell’amore dello Spirito Santo, mediante la partecipazione alla sua croce. Gesù vuole che lo imitiamo anche nella castità, cioè si presenta a noi come l’amore che assorbe tutte le nostre capacità di amare. Gesù ci vuole poveri, distaccati dalle ricchezze del mondo, per custodire nel nostro cuore le ineffabili ricchezze del suo amore. Entrare nella risurrezione sarà sempre uscire da noi stessi, rinunciare e sacrificare qualcosa. Sacrificio sì, ma sapendo di ricevere molto di più.
Nella preghiera assidua e quotidiana, generosa e dimenticata di sé, il monaco partecipa alla pienezza del mistero per cui Cristo, crocifisso e risorto, ritorna al seno del Padre.
La nostra vita è Pasquale.
Il monaco è un essere pasquale.
Il nostro silenzio proclama l’amore del Padre.
La nostra obbedienza significa la nostra libertà interiore che Gesù ci comunica con la sua Passione e Risurrezione.

Buona Pasqua a tutti voi!

E come di consueto ecco per voi gli auguri della comunità certosina di Serra San Bruno.

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Natale 2022

Natale disegno cartolino

Cari amici lettori di Cartusialover, intendo in questo articolo fare a tutti voi, i miei auguri di Buon Natale affinchè la luce dell’amore proveniente dalla nascita di Nostro Signore raggiunga voi oggi e sempre. 

Ai miei auguri si aggiungano, come di consueto, quelli della comunità certosina di Serra San Bruno….

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Voglio donarvi una sublime omelia di un padre Priore certosino rivolta alla sua comunità monastica nel Natale del 2000. Meditiamo su queste parole semplici ma profonde ed edificanti. Abbandoniamoci alla luce di Nostro Signore!

B U O N   N A T A L E

Ancora una volta, ritroviamo sul cammino della nostra vita la festa del Natale, la celebrazione dell’amore ineffabile del nostro Dio, che fa cose nuove. La luce di Betlemme – dolce e luminosa – risplende su di noi. Oggi la nostra celebrazione ha qualcosa che tocca i cuori in modo particolarmente consolante, perché possiamo ammirare, alla luce di Betlemme, l’onnipotenza divina posta al servizio di un amore infinito per noi uomini.

Celebriamo oggi il dono ineffabile di questo Salvatore, un dono che supera ogni aspettativa: non era necessario che l’onnipotenza si riducesse all’estrema impotenza di un neonato. Dio fatto figlio è un mistero d’amore che supera ogni immaginazione, ogni ragione. La nascita di Dio sulla terra esige da noi uno sguardo semplice e limpido, se vogliamo entrare nella luce di Betlemme con gioia e frutto spirituale.

Cosa ci rivela questa luce di Betlemme? Rivela che l’evento più sublime della storia dell’umanità si svolge in estrema semplicità. Dio aveva tanti altri modi di fare la propria volontà, ma no; sceglierà il più semplice possibile. Una semplicità stupenda, che confonde il nostro orgoglio.

È la luce di Betlemme che ci insegna a leggere lo sviluppo dei piani divini nella nostra vita. Abituati come siamo a cercare le novità e ad apprezzare le cose che fanno spettacolo, non sempre riusciamo a cogliere la preferenza di Dio per le cose semplici e umili. Dio usa il più semplice e ordinario, non il più comodo, né il più brillante.

Un’altra luce da Betlemme: silenzio e solitudine. Dio ha offerto a Maria e Giuseppe silenzio e solitudine, per quale motivo? Non c’era posto per loro nella locanda. Così Maria ha partorito nell’intimità, nella solitudine, come era giusto che Dio nascesse tra gli uomini. Possiamo immaginare Maria calma e serena nelle avversità e conforme ai disegni del Padre.

La povertà è un’altra luce di Betlemme. Trova una povera Madre, un uomo giusto, una coppia santa e ignorata. La luce di Betlemme insegna che il distacco dona serenità al cuore. Il confine tra il necessario e il superfluo non è violato continuamente anche nelle Certose? Non ne abbiamo mai abbastanza. Sempre nuove esigenze. Ma quando si possiedi molto e se ne gode, compaiono disillusione e disagio, ed allo stesso modo, la serenità e la gioia fuggono dal cuore. La luce di Betlemme può chiarire questa confusione che è dannosa per la vita spirituale.

Davanti alla grotta di Betlemme, possiamo e dobbiamo scoprire la bellezza del cammino di Dio verso di noi. In questa visione serena il cuore sarà calmo, l’anima troverà pace e l’intelligenza comprenderà – alla luce di Betlemme – il perché di tante cose che Dio fa o permette. Pace nel cuore, perché la luce di Betlemme insegna che la causa di ciò che non si comprende è sempre l’amore divino.

La serenità di Maria ci serva di conforto e di modello. Celebriamo la Natività del Signore nel silenzio, nel raccoglimento; e così la luce di Betlemme potrà irradiarsi nei nostri cuori. La luce di Betlemme illumini i nostri cuori, cari fratelli!

Gli eventi della vigilia di Natale – dolorosi per i cuori di Maria e Giuseppe – devono essere per noi uno stimolo ad adattarci generosamente ai disegni divini.

Auguro a ciascuno di voi qui presenti di essere sereno nella povertà di Betlemme, felice nell’obbedienza che ci unisce a Gesù, e incoraggiato nella castità che permette al cuore di dilatarsi e di avvicinarsi a Dio e di vivere nella sua intimità, come Maria e Giuseppe.

Indubbiamente è un programma esigente! La luce che emerge dal presepe ci rafforzi, ci consoli nella desolazione ed illumini il cammino.

Gioioso Natale 2021

Natività - Certosa di Garegnano Milano (Biagio Belotti)

Natività – Certosa di Garegnano Milano (Biagio Belotti)

Carissimi lettori di Cartusialover auguri di Buon Natale con il cuore, e che la gioia dell’Avvento possa infondervi pace ed amore. Il mio augurio è che la gioiosità e la felicità di questi giorni, possano restare con voi per tutto l’anno che verrà.

B U O N * N A T A L E

Ai miei auguri, si aggiungano come di consueto, quelli della comunità certosina di Serra San Bruno….

Ed ora per voi, un semplice ma profondo testo estratto dagli “Scritti spirituali” di Dom Augustine Guillerand

Il Natale è la quintessenza della celebrazione sorridente e dolce. Il fascino di una culla lo avvolge in un’atmosfera che attrae e sboccia. Cuori aperti a questo bambino che già conosce la vita e i suoi dolori e che non ha paura di affrontarli per noi; la sua anima fresca rinnova la nostra. Gli anni eterni che precedettero la sua nascita non lo invecchiarono; ha l’esperienza di tutto ciò che è stato, sa tutto ciò che sarà ed è giovane come un fiore che si apre. Ha la giovinezza di ciò che non passa, la giovinezza dell’eterno presente. Dall’alto di questa giovinezza, come da un vertice infinito, dà il movimento delle cose e comunica loro la sua pace. Visti da lui, sono tutti belli e bravi. Visti in lui, appaiono tutti rivestiti di questa dolcezza e di questa bellezza.
Tutti i misteri di Gesù sono inondati da una luce dall’alto che allarga e pacifica le anime. Sempre e ovunque mostra realtà effimere al di là e scopre le profondità. Un raggio di infinito ed eternità emana da tutto ciò che dice, da tutto ciò che fa. Il suo essere sconfinato è proiettato in tutti i suoi passi e nei più semplici dei suoi movimenti.
Il Natale è la festa della gioia: “Vi annuncio una grande gioia” (Lc 2,10) disse l’angelo ai pastori. Questa gioia è passata attraverso la storia ed è rimasta attaccata a questo anniversario. La gioia del Natale non è l’assenza di dolore. C’è qualcosa di meglio che rimuovere la sofferenza e usarla. La grande arte di Dio consiste nel far sì che ogni cosa serva ai suoi scopi. È gioia infinita e porta gioia anche con il dolore. Per questo il calvario circonda la culla divina: povertà, indifferenza, disprezzo, odio, persecuzione ed esilio accolgono questo neonato. Non sono nemici che lo dominano, sono servi che rispondono alle sue chiamate ed eseguono i suoi ordini.”

Aspettando Natale

Buon

Cari amici lettori di Cartusialover, siamo giunti alla vigilia del Santo Natale, ed in questa occasione nel porgervi i miei più fervidi auguri, che spero possano raggiungervi come un caloroso abbraccio virtuale, vi offro questo splendido testo, di un certosino. “Aspettando Natale” è il titolo, l’autore con parole semplici ci illustra e ci esorta ad assumere dei comportamenti naturali per celebrare la nascita di Nostro Signore.

Vi invito a leggerlo ed a meditare!

Buon Natale a tutti voi

Poiché Gesù è nato a Betlemme, vuole nascere nei nostri cuori. Diciamo alcune parole su come dovremmo prepararci per la venuta di Nostro Signore.
In attesa di una visita, come si prepara la casa? Bene ! Dapprima puliamo, poi facciamo spazio e infine decoriamo.

Purifichiamo i nostri cuori, cioè, purifichiamoli dal peccato. Pensieri impuri, cattivi desideri, sentimenti di invidia e risentimento, odio, avidità o vendetta, questo è ciò che sporca i nostri cuori. Facciamo come la casalinga diligente; guardiamo attentamente nella nostra anima e se troviamo qualcuno di questi cattivi pensieri o sentimenti lì, rapidamente spazziamoli via!

Quindi, quando vuoi ricevere una visita, la prima cosa da fare è pulire, la seconda, fare spazio.
Cerchiamo di fare un po’più di spazio per le cose soprannaturali nella nostra vita. Quando uno ha veramente deciso una volta per tutte di non attribuire tanta importanza alle cose terrene e di riporre la sua fiducia solo in Dio, quello è in pace! Quanto siamo calmi e pacifici! È come la purezza e la serenità di un bel cielo azzurro che segue un’oscura congestione di nuvole …

Infine, quando vuoi ricevere una visita da qualcuno che ami, non ti limiti soltanto a pulire ed a fare spazio. Decoriamo anche, se abbiamo dei fiori addobbiamo l’appartamento.
È lo stesso con il buon Dio. Non basta mondare i nostri peccati, mantenere il nostro cuore puro e libero da tutte le preoccupazioni della terra: aggiungiamo ad esso i fiori dei nostri buoni pensieri e dei nostri buoni desideri. La piccola Teresa ha inventato questa parola: “Lanciare piccoli fiori”. Ciò che intendeva con ciò erano i piccoli sacrifici, gli atti che si fanno per piacere agli altri, le piccole sofferenze che si accettano senza lamentarsi, e anche gli atti di amore verso Dio che facciamo avvicinandoci ai sacramenti. Quale fiore più bello da offrire a Gesù di una buona confessione e santa comunione? »

Un certosino

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Un nuovo anno abbia inizio

Stat auguri con stelle

Carissimi amici lettori di Cartusialover auguro un sereno Anno Nuovo a voi tutti ed alle vostre famiglie, con l’auspicio che la pandemia che ci ha angosciato nell’anno trascorso, possa diventare presto un lontano ricordo.

Oggi è il primo giorno dell’anno, Capodanno civile, nel quale si celebra la solennità di Maria Santissima Madre di Dio. Questo dogma fu proclamato solennemente nel Concilio di Efeso dell’anno 431, dove venne affermata la natura umana e divina dell’unica persona del Verbo in Gesù Cristo e quindi venne affermata anche la maternità divina di Maria. Voglio per questo offrirvi una meditazione per questa solennità tratta dalla “Vita Christi” di Dom Ludolfo di Sassonia, a cui fa seguito una sublime preghiera.

Madre_di_Dio

Una donna tra il pubblico, alzando la voce, disse: “Felice il seno che ti ha portato e il seno che ti ha allattato” (Lc 11,27). Chiama la Beata Vergine, perché da lei tutti sono benedetti; lodatela per il Figlio e non viceversa; la grazia e la gloria vengono soprattutto da lui. Disse

San Beda: “Alziamo la voce, anche noi, con la Chiesa cattolica, di cui questa donna è una figura; alziamo anche la nostra mente tra la folla e diciamo al Salvatore: “Felice il seno che ti ha portato e il seno che ti ha sollevato!” Ma Gesù disse: “Felici quelli che ascoltano la parola di Dio e la osservano!” (Lc 11,28).

Chiamando felici coloro che ascoltano la parola di Dio e mettendola in pratica, chiama felicemente la Vergine che lo ha concepito più felicemente attraverso la fede e la devozione spirituale che con il corpo. È come dire: “Anche mia Madre è felice, che mi ha preso e mi ha creato, perché ha ascoltato la parola di Dio, l’ha ascoltata, l’ha creduta, l’ha adempiuta, altrimenti non avrei potuto essere né felice né mia Madre”. Maria era più felice, perché ha concepito spiritualmente la Parola nella sua mente, l’ha ricevuta con l’orecchio della fede e, ricordandola e agendo con diligenza, l’ha adempiuta; così la concezione spirituale in cui Cristo è concepito nel cuore, è più felice del concepimento nella carne. Per questo, secondo sant’Agostino, Maria era più felice di professare la fede di Cristo che di concepire la carne di Cristo; più felice ha concepito Dio nella mente per fede che nel corpo quando ha assunto la carne. San Giovanni Crisostomo dice: “Né concepire Cristo né prendere quella creatura ammirevole è di alcuna utilità, se non c’è virtù […]. La nascita non sarebbe servita a Maria, se non fosse stata molto buona e fedele. Se per Maria non sarebbe servito a nulla se Cristo fosse generato in Lei senza virtù dell’anima, tanto meno ci servirà se siamo lontani dalla sua virtù […] ” ascolta e realizza la Parola di Dio. Chi ascolta con piacere la Parola di Dio, concepisce o custodisce Cristo e, se la compie con le opere, partorisce Cristo; prende spiritualmente Colui che Maria ha preso corporalmente.

Deve essere ascoltato con pazienza, non con noia o mormorio; con obbedienza, per realizzarlo con le opere. I malvagi devono ascoltare con buona volontà, in modo che possano correggersi; la parola di Dio è il rimedio dell’anima contro la malattia del peccato. Origene dice: “Ci precipitiamo a mangiare la manna dal cielo, perché dà a tutti il sapore che vogliono […]. Ad esempio: se sei turbato, ti consola: “Un cuore turbato, o Dio, non disprezzare” (Sal 51,19). Se sei felice, aumenterà il tuo godimento futuro: “Rallegrati, giusto e rallegrati nel Signore!” (Sal 32:11). Se sei pieno di rabbia, ti addolcisce: “Calma l’ira e deponi la tua ira!” (Sal 36,8). Se soffri, ti guarisce: “Il Signore guarisce tutte le tue malattie” (Sal 103,3). Se ti consumi nella povertà, ti consola: “Il Signore sostiene tutti quelli che vacillano e rialza ciò che è caduto” (Sal 145,14). Perciò la manna della parola di Dio nella tua bocca avrà tutto il sapore che desideri ”. Libro 1. Cap. 15, nº 1 e 2.

Preghiera

Signore Gesù Cristo, dammi la tua parola da ascoltare credendola nella fede e osservandola per il completamento delle opere. Fa ‘che l’orecchio porti spiritualmente la parola di Dio e, osservandola, nutrila. Dammi, Signore, mio Dio, che, essendo diretto e guidato da te, metta sempre l’occupazione spirituale prima di ogni affetto carnale, l’opera di Dio per le cose umane e in generale le cose più utili per quelle di meno utilità. Fammi compiere la volontà del tuo cuore, la tua parola e le opere in precetti, i tuoi consigli e gli esempi; in modo che io possa diventare un servitore grato a te e meritare, per la tua grazia, di essere annoverato alla fine tra i figli e gli eredi di Dio.

Amen.

Augurissimi per un anno speciale

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Cari amici di Cartusialover vi auguro un felicissimo Anno Nuovo.

E colgo l’occasione per dirvi grazie, perchè mi aiutate giorno dopo giorno a migliorare un blog sotto il quale batte un cuore che pulsa di assoluta passione. Il mio impegno costante e continuo. Giorno dopo giorno. Senza sosta, è alimentato da Voi lettori, che siete il vero motore di questo blog. Voglio annunciarvi altresì, che questo anno che comincia, ha un significato speciale per me, poichè rappresenta il decimo anno di attività di Cartusialover. Ben dieci anni orsono ho cominciato questo cammino, che mi ha condotto fin qui in vostra compagnia. Voi siete stati sempre più numerosi, crescendo nel tempo in maniera costante. Per celebrare questa ricorrenza vi preannuncio che ci saranno iniziative speciali, che avrete modo di scoprire nel corso di questo anno….

Per ora, vi abbraccio tutti e vi auguro un 2019 ricco di salute, pace e serenità.

Come auspicio per me e per voi per questo nuovo anno, ho il piacere di condividere questa sublime preghiera di Dom Ludolfo.

Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivente, vera luce

che illumina ogni uomo che viene in questo mondo, io

ti adoro, io miserabile che sono avvolto nella fitta oscurità,

e chiedo la tua misericordia per illuminare la mia anima,

per regolare la mia mente, per disporre dei miei pensieri, per

 contenere i miei sensi, per dirigere i miei discorsi e le mie azioni,

così che l’autore dell’iniquità e l’amico dell’oscurità,

non faccia di me la sua preda e non trovi in me

il suo segno, ma, abbagliato dallo splendore della vera luce,

egli possa scappare lontano da me. Fa si, che tendendo a te

come al principe della luce, cammini per la strada

giusta, affinchè possa raggiungere la tua gloria eterna.

Così sia.

badge con logo

 

 

Buon Natale 2017

La Grande Chartreuse

Voglio iniziare questo articolo facendovi i miei più sinceri e calorosi auguri di Buon Natale, con la speranza che giungano a tutti voi, nel cuore delle vostre case e delle vostre famiglie. Il mio auspicio è che possiate vivere questi giorni di festività natalizie in salute, in pace e serenità.

In questo giorno in cui celebriamo la nascita di Gesù Bambino è abitudine comune scambiarsi doni, e Cartusialover, come di consueto, anche quest’anno vuole fare a tutti voi, un piccolo dono. Una sorpresa che spero sarà gradita, un nuovo contenuto audio il CD “In Principio”, con canti dei monaci della Grande Chartreuse che cantano il Vangelo secondo san Giovanni.
Date le dimensioni del CD, lo pubblicherò in due parti, 26 tracce disponibili da oggi ed altrettante nella festività dell’Epifania. Avrete così l’opportunità di poterle ascoltare durante questi momenti di relax e quiete delle festività natalizie.


Da oggi sarà presente la copertina del nuovo cd, sulla sidebar di destra, nella nuova sezione “Canti certosini” che si aggiungerà alle altre già presenti. Auguro a voi tutti buon ascolto e…soprattutto

BUON NATALE 2017

e

FELICE ANNO NUOVO

da

CARTUSIALOVER…e non solo

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Omelia per il Santo Natale

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Natività (Biagio Bellotti – Certosa di Garegnano)

Eccoci giunti al giorno del Santo Natale, auguri a tutti voi miei cari amici lettori di Cartusialover. In questo giorno di festa, voglio offrirvi una deliziosa omelia di un Priore certosino, un testo immensamente profondo pur nella sua semplicità. Nonostante sia stato scritto diversi decenni fa, il suo contenuto risulta essere di una attualità impressionante. Augurandovi una buona lettura, il mio auspicio e che la nascita di Gesù Cristo Nostro Signore, possa illuminarci il cuore arrecandoci pace, gioia e serenità per una profonda rinascita interiore. Buon Natale!

Cari fratelli,

Tutti i misteri della vita di Gesù sono pieni di amore, ma nella nascita del Figlio Unigenito di Dio nella povertà e nella notte di Betlemme, c’è qualcosa che dovrebbe emozionarci, perché siamo davanti ad una delle più grandi meraviglie dell’amore divino. Un amore che riduce l’onnipotenza in una estrema impotenza e povertà, in una semplicità ammirevole che diventa grande.

Dio si umilia affinché possiamo avvicinarci a Lui e convincerci di come e quanto ci ama. Dio viene a noi, sconosciuto a tutti. L’evento più sublime nella storia dell’umanità si realizza con una estrema semplicità e in totale ignoranza. Siamo abituati ad apprezzare le novità che provocano uno spettacolo e che hanno luminosità, ma dobbiamo concentrare profondamente la nostra mente ed il nostro cuore per catturare, con umiltà, lo splendore che illumina ancora i nostri giorni e le nostre vite dopo 2.000 anni. Di generazione in generazione, le promesse di Dio hanno alimentato la speranza del suo popolo. E quando arriva il tempo in cui la misericordia divina deve compiere queste promesse, tempo che San Paolo chiama “la pienezza del tempo” (Gal 4,4), nasce un bambino sconosciuto che assolutamente non corrisponde alle aspettative. Egli sarà considerato un pericolo per la religione stabilita ed anche per il suo popolo che aspettava qualcosa di diverso. Così Dio agisce, destabilizza le nostre certezze e sicurezze, umilia il nostro orgoglio e offre un messaggio silenzioso, difficile da accettare. Quante volte, durante l’Avvento ed anche durante tutto l’anno liturgico, noi cantiamo: “Mostraci il tuo volto e noi saremo salvi”. Ed il profeta ci risponde: “La mia gloria splenderà su Gerusalemme e ogni creatura la contemplerà”. Il risultato di questa preghiera e di questa promessa è la banalità di un neonato privo di tutto ed ignorato.

Oggi brilla su di noi la luce dell’amore che inverte la scala dei valori umani. Di fronte alla luce di Betlemme, chi non si chiede circa la necessità di uno sforzo di semplicità interiore che ci diventi come un bambino, così come Gesù lo vuole? Quante volte complichiamo la nostra vita e cerchiamo comodità e facilità, cerchiamo i beni superficiali e sensibili che ci allontanano dalla imitazione di Gesù e Maria! Alla luce di Betlemme, che è luce d’amore, chiediamoci se abbiamo ancora oggi un vero amore per la povertà in cui contempliamo il Figlio di Dio. Chi di noi si preoccupa con il confine tra il necessario ed il superfluo? Tutti i difetti che offendono Dio nel mistero del Suo amore incarnato nella povertà di Betlemme, offuscano nel nostro cuore la luce del Natale e, con essa, anche la serenità e la gioia spirituale. Sempre nuove e ingannevoli esigenze di possedere, di godere, di approffitare, portano il cuore alla disillusione ed al disagio spirituale.

Gesù oggi ci chiama anche a riconsiderare, alla sua luce, l’obbedienza che abbiamo promesso e che ci rende figli piccoli ed umili come Egli. Siamo, quindi, prudenti, perché la nostra naturale tendenza all’orgoglio e all’egoismo non muore facilmente. Il Padre celeste ci chiede di mettere in moto la nostra fede quando obbediamo, perché la sua volontà non si manifesta con un’apparecchiatura rumorosa. Contemplando oggi Gesù, Maria e Giuseppe nella sua umiltà e nel suo silenzio, dovremmo renderci conto che Dio si manifesta in una strada dove noi non lo aspettavamo. La gloria del Signore oggi, nel Santo Natale, si manifesta nella contraddizione e nel sacrificio di tutto ciò che la natura richiede; e lo splendore divino si rivela in uno spettacolo umiliante per la ragione umana e per il nostro orgoglio, ma che commuove il cuore. Perché Dio è amore e vuole parlare al cuore (Os 2, 14). Spetta a noi il silenzio interiore e l’umiltà. La paternità divina si rivela al cuore di chi accetta e ama la sua condizione di essere bambino piccolo.

Cari fratelli, rafforziamo, allora, il nostro sguardo sul presepe per assaporare tutta la ricchezza divina offerta alla nostra fede. Ed apriamo i nostri cuori! È a lui che Dio vuole parlare; e parlare del suo amore. La manifestazione di così grande amore divino ci chiama a corrispondere con il nostro amore, perché la nostra libertà si arrenda, non tanto alla vista del suo potere umiliato, ma davanti alla meraviglia del suo amore rivestito, non di gloria e splendore, ma di semplicità, umiltà e obbedienza filiale nella povertà.

E cercando così di scoprire la pienezza del mistero del Santo Natale, riceveremo la conferma che niente di meglio può onorarlo, che il nostro silenzio, la nostra adorazione e la nostra fiducia in questo bambino nato per noi, al fine di rivelarci come e quanto il Padre ci ama.

Cari fratelli, che lo Spirito Santo di Dio, per l’intercessione della Beata Vergine ed il suo sposo San Giuseppe, ci illumini per consentirci di percepire, con un cuore semplice, la ricchezza e la bellezza di questa proclamazione silenziosa del Figlio dell”Altissimo incarnato per noi; la ricchezza, la bellezza ed il fascino di una proclamazione silenziosa e commovente, che attesta: “È stato così che Dio ha amato il mondo” (Jo 3,16). “L’amore che trascende ogni conoscenza” (Ef 3,19).

Amen.

Come di consueto voglio offrirvi un piccolo dono, che spero vi piaccia, un calendario da scegliere tra tre tipi,  e che potrete scaricare (in formato PDF) e stampare.

  1. Calendario_2017_Silenzio
  2. Calendario_2017_Monache certosine
  3. Calendario  2017   San Bruno (F.Balbi)
  4. Calendario-2017  San Bruno (locandina film)

Auguri dalla certosa di Serra San Bruno

 

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Ho appena ricevuto dalla certosa di Serra San Bruno i seguenti auguri natalizi che desidero condividere con voi tutti.

“Il P. Priore e la comunità certosina di Serra San Bruno augurano un buon Natale a Cartusialover ed a tutti i lettori.

Il Signore, che si fa piccolo per noi, possa rendere accoglienti i nostri cuori per farli sua dimora”.

In comunione di preghiera.

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Buon Natale 2015

Buon Natale 2015

La Grande Chartreuse

Carissimi amici, un altro anno insieme è trascorso, e giungendo al Santo Natale voglio ringraziarvi della vostra sempre più crescente partecipazione. Sono sempre più numerosi infatti coloro che seguono Cartusialover da ogni angolo dell’orbe terracqueo, e che sovente interagiscono con richieste di informazioni, testimonianze, ed apprezzamenti sui contenuti di questo blog.

La diffusione della conoscenza dell’Ordine certosino e della sua profonda spiritualità, si sta compiendo anche grazie al vostro aiuto, di questo ve ne sono immensamente grato!

Colgo l’occasione di queste imminenti festività natalizie per augurarvi di trascorrerle serenamente, tra l’affetto delle persone a voi più care, ed in ottima salute.

Buon Natale 2015 e Felice anno nuovo da Cartusialover 

Come di consueto voglio farvi un piccolo dono, ed omaggiarvi di un altro contributo audio. Dopo aver registrato il vostro entusiasmo circa le proposte dei recenti cd, eccovi “Office of the Night” ovvero la colonna sonora musicale del film “Il grande silenzio”, che sicuramente gradirete.

Trattasi di  21 tracce sul cd1, e 24 sul cd2, una ricca offerta che potrete gustarvi durante queste feste natalizie. Da oggi sarà presente la copertina del nuovo cd, sulla sidebar di destra, che si aggiungerà alle altre già presenti. Buon ascolto.

locandina office the night