• Translate

  • Follow us

  • Memini, volat irreparabile tempus

    marzo: 2023
    L M M G V S D
     12345
    6789101112
    13141516171819
    20212223242526
    2728293031  
  • Guarda il film online

  • Articoli recenti

  • Pagine

  • Archivi

  • Visita di Benedetto XVI 9 /10 /2011

  • “I solitari di Dio” di Enzo Romeo

  • “Oltre il muro del silenzio”

  • “Mille anni di silenzio”

  • “La casa alla fine del mondo”

  • Live from Grande Chartreuse

  • Inserisci il tuo indirizzo email per seguire questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi e-mail.

    Unisciti a 657 altri iscritti
  • Disclaimer

    Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Rare immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L'autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno insindacabilmente rimossi.


Apertura Anno Giubilare per il Beato Oddone

322397311_6445198922160994_838555531561721701_n

Cari amici, come vi avevo già annunciato, lo scorso sabato 14 gennaio, nella città di Tagliacozzo si è svolta la solenne celebrazione di apertura dell’Anno Giubilare, concesso da Papa Francesco con decreto della Penitenzieria Apostolica in occasione degli 825 anni dalla morte del Beato certosino Oddone da Novara, morto nella città marsicana il 14 gennaio del 1198 e sepolto dal 1139 nella chiesa Madre dei Ss. Cosma e Damiano. E come vi avevo promesso, voglio raccontarvi questa giornata memorabile presieduta da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Giovanni Massaro, Vescovo dei Marsi. Presenti alla cerimonia il Parroco don Ennio Grossi, a cui vanno i miei ringraziamenti per avermi offerto il materiale per realizzare questo articolo, e tra gli altri don Luigi Incerto, Parroco delle Comunità di Aielli, don Renato Ceccarelli, Parroco emerito della chiesa dei Ss. Cosma e Damiano, la Rev.da Madre Abbadessa, Maria Donatella Di Marzio, insieme a tutta la Comunità monastica Benedettina, il Sindaco della Città, Vincenzo Giovagnorio.

In un’atmosfera suggestiva, alle ore 17:00, nel cortile monastico antistante la chiesa, il Vescovo ha presieduto il rito di apertura della porta. Dopo la lettura del decreto della Penitenzieria Apostolica da parte di don Luigi Incerto, la porta della chiesa è stata spalancata ed il Vescovo ha varcato la soglia della chiesa con l’Evangeliario. Quindi la processione ha fatto il suo ingresso nella chiesa alla presenza dei fedeli giunti per venerare il Beato Monaco Certosino.

Nell’omelia il Vescovo ha tratteggiato la figura del Servo presentato nella Liturgia della Parola della II domenica del Tempo Ordinario applicandola all’esempio di Vita del beato Oddone: “Dio ha fiducia nell’uomo e vi si affida – mio servo sei tu Israele sul quale manifesterò la mia gloria – Dio non costruisce la propria gloria da solo ma insieme all’uomo. Dio è colui che si fida dell’uomo e compito dell’uomo è quello di abbandonarsi alle mani di Dio. Ciò che ha caratterizzato la figura del beato Oddo da Novara è proprio il suo amore per Dio, il suo abbandono in Dio. Prima di morire le ultime parole del beato Monaco furono: ‘Aspettami Signore! Ecco io vengo a Te’. Il beato Oddo da Novara si è proprio distinto per questo atto di fiducia totale in Dio”.

Durante la Celebrazione, il Sindaco, Vincenzo Giovagnorio, ha rinnovato l’offerta del cero votivo che durante tutto l’anno arderà davanti alle spoglie del beato: “Reverendissimo Padre, i Cittadini di Tagliacozzo, seguendo l’esempio dei loro avi e volendo riprendere una significativa tradizione, in occasione della solennità liturgica del Beato Oddo da Novara, Sacerdote dell’Ordine dei Certosini e Compatrono di questa Città, offrono questo cero votivo che le chiedono di benedire affinché arda, presso l’urna che contiene le venerate Spoglie, come segno di fede e di speranza e riaccenda la carità dei cuori sull’esempio del santo Uomo di Dio”. La tradizione del cero nasce per ricordare che nel passato l’Amministrazione Comunale sosteneva per intero, il 14 gennaio di ogni anno, le spese dell’organizzazione della festa in onore del beato Oddo.

Prima della Benedizione finale il Parroco, ha ringraziato Mons. Massaro e un particolare ringraziamento alla Comunità Monastica Benedettina: “Se il beato Oddo da Novara è rimasto qui in questa nostra terra – ha detto don Ennio rivolgendosi ai presenti – è stato grazie alla lungimiranza e all’insistenza delle Monache che, sperimentando la santità di questo monaco, vollero che egli rimanesse come loro confessore e guida spirituale. Se questo culto è giunto fino a noi è stato grazie alle Monache che nei secoli fino ad oggi, con affetto e devozione grande lo hanno portato avanti e alimentato”.

Don Ennio ha poi dato Lettura del messaggio inviato dal Procuratore generale dell’Ordine Certosino, Rev.mo P. Jacques Dupont: “In quanto Procuratore Generale dell’Ordine dei Certosini presso la Santa Sede, mi rivolgo a voi per porvi il saluto dei monaci certosini e delle monache certosine, assicurando la loro vicinanza particolare in questo Anno Giubilare. Non smettiamo oggi di ricorrere alla preghiera di Oddone, in primo luogo voi cittadini e cittadine di Tagliacozzo, per poter affrontare le varie insidie che troviamo sul nostro cammino di vita e più ancora di fede. Guardiamo al Beato Oddone come esempio di santità, affinché impariamo da lui a dare a Dio il posto primordiale che deve avere in tutto ciò che facciamo. Sappiamo anche come lui rinunciare ai nostri progetti quando vengono contrariati, perché sempre ci dedichiamo al servizio degli altri, soprattutto dei più bisognosi. La preghiera dei monaci certosini e delle monache certosine vi accompagna in questo Anno Giubilare, affinché si moltiplichino i frutti di grazia in speranza, amore, pace”.

Per l’occasione l’antica tela settecentesca, raffigurante il beato, è stata ricollocata nel suo altare e sotto di essa è stata esposta l’urna contenente le sue spoglie mortali.

Diverse le iniziative che in questo anno si terranno: il 14 di ogni mese un momento celebrativo in comunione con il Monastero benedettino; una mostra dedicata alla vita e al culto del Monaco certosino e un oratorio musicale, sulla figura del beato, pensato dal Parroco, musicato dal maestro Luca Bischetti ed eseguito dai Cori della città.

Le immagini che seguono faranno rivivere a tutti noi l’emozionante rito dell’apertura di questo Anno Giubilare, facendoci partecipare con il cuore e la preghiera in pia devozione del Beato Oddone.

325692836_573614354240688_4586517022602583204_n

PREGHIERA

Signore, concedi a tutti coloro che celebrano la festa del Beato Odone, che hanno fisso lo sguardo dell’anima nella contemplazione della tua gloria, e che ,dopo aver perseverato nella fede in questa vita, risplenda in noi la luce della tua presenza nella patria celeste

Pubblicità

Un libro dedicato al beato certosino Oddone da Novara

70626462_967926343559089_3635415350473916416_n

Cari amici lettori voglio relazionarvi in questo articolo odierno su una lodevole iniziativa, susseguita alla presentazione di un libro sul beato certosino Oddone da Novara.

Lo scorso 28 e 29 settembre a Tagliacozzo, in provincia de L’Aquila, si è svolta una due giorni interamente dedicata alla celebrazione della memoria del santo eremita.

Sulla vita di Oddone, fino ad oggi, vi erano scarne e frammentarie notizie fino a quando il prof. Lucio Meglio ha deciso di curarne ricerche e studi.

Grazie al ritrovamento di una copia seicentesca del rotolo processuale del 1240 sulla vita e le virtù di Oddone, avvenuto presso l’Archivio storico della Certosa di  Trisulti, si è svelata la vicenda storica di questa figura tanto cara al popolo marsicano. Un lungo lavoro di ricerca, oserei dire certosino, consistito prevalentemente nella trascrizione del contenuto pergamenaceo di 2 metri e 86 cm di lunghezza e con l’intera traduzione italiana dal latino. Oltre a ciò si riportano documenti inediti conservati nell’Archivio della Congregazione delle Cause dei Santi. Oddone è così l’unico caso di santo certosino ad avere una considerevole mole di documenti storici coevi riferiti alla sua santità.

Le celebrazioni sono cominciate sabato 28 settembre, quando alle ore 16 nella sala consiliare del comune è stato presentato il libro di Lucio Meglio “Vita, miracoli e culto del beato Oddone da Novara, monaco certosino”, Edizioni Kirke.

Da quasi un millennio le benedettine di Tagliacozzo custodiscono nella chiesa dei Ss. Cosma e Damiano il corpo del monaco certosino Oddone da Novara e da sempre ne hanno avuto cura di ravvivare e incrementare la fiamma della devozione che arde attorno alla sua figura. Le cerimonie sono proseguite domenica 29 settembre nella chiesa dei Ss. Cosma e Damiano dove, dopo anni, è stata esposta l’urna con i resti mortali del beato certosino. La messa solenne è stata officiata dal vescovo dei Marsi mons. Pietro Santoro, al termine della quale è stata benedetta la nuova nicchia dove è stato collocato il beato. La nicchia è composta dal sarcofago medievale che in passato conservava il corpo di Oddone e sul quale oggi sono state riposte le sue ossa. Accanto è stato posizionato il grande quadro settecentesco raffigurante il beato Oddone orante.

Va ricordato, che Tagliacozzo, come Serra San Bruno, è una delle poche città a venerare con grande culto e devozione un monaco certosino del quale si conservano i resti mortali e da oggi grazie al professore Meglio, anche tutta la documentazione storica. Lo scorso luglio l’autore ha avuto l’onore di presentare questo libro nella Certosa di Serra San Bruno, in Calabria, dietro invito del priore, trascorrendo tre giorni con i monaci certosini, dimorando nelle stanze che nel 1984 ospitarono Giovanni Paolo II e vivendo direttamente le loro liturgie, compreso il Notturno. Un raro e meritato privilegio. A seguire le immagini di questa due giorni suggestiva ed a tratti emozionante, che spero possa rinverdire il culto del beato certosino ed a cui voglia elevarsi la nostra breve preghiera.

PREGHIERA

Signore, concedi a tutti coloro che celebrano la festa del Beato Oddone, che hanno fisso lo sguardo dell’anima nella contemplazione della tua gloria, e che,dopo aver perseverato nella fede in questa vita, risplenda in noi la luce della tua presenza nella patria celeste.

Beato-Oddo_1-2

Vi allego il link per poter acquistare il libro che vi invito a leggere

Note sull’autore:

Lucio Meglio è docente di Sociologia presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, Ateneo dove dirige la Rivista “Annali di Storia Sociale ed Ecclesiastica”. È autore di oltre sessanta pubblicazioni nel campo della Storia sociale e della Sociologia delle religioni. È socio accademico della Società Internazionale di Studi Francescani e socio onorario della Pontificia Academia Mariana Internationalis.

La morte del venerabile Odóne da Novara

La morte del venerabile Odóne da Novara

La morte del venerabile Odone da Novara

Intenzionalmente ho fatto coincidere la descrizione di un dipinto di V. Carducho che ritrae la morte del venerabile Odone da Novara, con la celebrazione della data della sua morte, appunto il 14 gennaio. Nel quadro che oggi vi descrivo è appunto ritratta in maniera mirabile la scena del momento della dipartita del santo certosino. Il beato Odone morì in odore di santità in una cella vicino ad un monastero benedettino a Tagliacozzo in Abruzzo. Nella tela viene raffigurato il beato certosino morente su di un pagliericcio composto da rami secchi, ad evidenziare come egli condusse una vita anacoretica nella sua fredda ed umida cella. Il volto è scarnito, poiché egli mori alla veneranda età di cento anni, su una mensola accanto al giaciglio vi sono le uniche cose di cui si cibava ovvero pane frutta ed acqua. Al centro del dipinto risalta la figura di Cristo risorto, circonfuso di luce, che secondo la tradizione apparve nella cella per accogliere l’anima del beato Odone. Sulla cui testa oltre un cilicio, strumento di penitenza vi è una mensola con una statua della Vergine Maria. Questo dipinto è uno tra quelli di maggiore qualità della serie realizzata da Carducho, il quale si autoritrae, è infatti il primo da destra tra i personaggi che completano la scena, a seguire l’amico e scrittore Lope de Vega, ed il Priore di El Paular Juan de Baeza.

           Puzzle 

 

preview72 piecela morte del venerabile Odone da Novara

Beato Odone da Novara

BEATO ODONE (ODDO) DA NOVARA

(1100-1198)


Odone nacque a Novara nel 1100, della sua origine familiare e della sua infanzia non si hanno notizie certe. Cominciò la sua vita monastica, prima entrando come novizio nella Grande Chartreuse, ed in seguito spostandosi nella certosa di Casotto, dopo qualche anno insieme ad un gruppo di altri monaci fu inviato in Moravia per costituire, nel 1160, la nuova certosa di Zice (Seitz). Qui Odone, scrisse anche alcuni “Sermones”, e vi rimase fino al 1189 quando fu poi inviato alla certosa di Jurkloster ricoprendo l’incarico di Priore, ma purtroppo, a causa di incomprensioni sorte con alcuni monaci, l’anno seguente nel 1190, fu costretto a recarsi a Roma dal pontefice Clemente III invocandolo di dirimere la questione. Nel frattempo il vescovo della diocesi pertinente, decise di espellere i certosini per nove anni da Jurkloster. Odone dopo l’incontro con il papa, decise di fare ritorno in Piemonte alla certosa di Casotto, ma prima di partire per il lungo viaggio, pensò di riposarsi a Tagliacozzo (L’Aquila) in Abruzzo presso un convento di benedettine. La badessa Adoisia, parente di Clemente III era alla ricerca di una guida spirituale per il monastero dei SS. Cosma e Damiano, ragion per cui, dietro approvazione del Pontefice convinse Odone a rimanere a Tagliacozzo. Nei dieci anni di permanenza a Tagliacozzo, Odone visse come un’anacoreta in una piccola cella fatta costruira per le sue esigenze nei pressi del monastero, continuando nelle pratiche della regola certosina, assistendo tuttavia le monache prendendosi cura della conduzione della chiesa del convento.  I documenti risalenti al periodo trascorso in Abruzzo, descrivono il beato come un monaco, piccolo di statura, pallido e macilento, che portava il cilicio, e che indossava un abito di rozza lana. Morì il 14 gennaio del 1198, e fu sepolto all’interno del monastero benedettino, dopo questa data i miracoli si sommarono a quelli già fatti in vita, ciò spinse Papa Gregorio IX nel 1240, dopo soli quaranta anni dalla sua morte, in occasione della traslazione del corpo all’interno della chiesa di SS.Cosma e Damiano, a cominciare il processo informativo sulle opere prodigiose di Odone. Nella chiesa, vi fu quindi una cappella dedicata al beato Oddone, ed in essa era collocato il sarcofago dello stesso beato, prima che le ossa venissero raccolte nell’urna della lipsanoteca. Il culto verso costui si diffuse nel corso dei secoli, e la devozione, soprattutto a Tagliacozzo, aumentò, allorquando gli abitanti scamparono miracolosamente ad un tremendo terremoto accorso il 14 gennaio del 1784 giorno della celebrazione del santo certosino. Successivamente papa Pio IX ne approvò il culto ed il titolo di beato il 31 maggio 1859, fissando al 14 gennaio il giorno della sua celebrazione.

PREGHIERA

Signore, concedi a tutti coloro che celebrano la festa del Beato Odone, che hanno fisso lo sguardo dell’anima nella contemplazione della tua gloria, e che,dopo aver perseverato nella fede in questa vita, risplenda in noi la luce della tua presenza nella patria celeste.