• Translate

  • Follow us

  • Memini, volat irreparabile tempus

    giugno: 2023
    L M M G V S D
     1234
    567891011
    12131415161718
    19202122232425
    2627282930  
  • Guarda il film online

  • Articoli recenti

  • Pagine

  • Archivi

  • Visita di Benedetto XVI 9 /10 /2011

  • “I solitari di Dio” di Enzo Romeo

  • “Oltre il muro del silenzio”

  • “Mille anni di silenzio”

  • “La casa alla fine del mondo”

  • Live from Grande Chartreuse

  • Inserisci il tuo indirizzo email per seguire questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi e-mail.

    Unisciti a 668 altri iscritti
  • Disclaimer

    Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Rare immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L'autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno insindacabilmente rimossi.


Certose storiche: Jerez de la Frontera

Certose storiche: Jerez de la Frontera

monasticonelacartuja_jerez

Oggi facciamo tappa in Spagna, per la rubrica dedicata alle certose storiche, e rechiamoci idealmente a Jerez de la Frontera, dove i certosini nel 1476, fondarono la certosa della Defension. Un complesso monastico costruito, e nei secoli implementato ed arricchito, grazie a importanti sovvenzionamenti di benefattori che diedero a questa certosa un aspetto sontuoso. All’interno della chiesa fu realizzato un pregevole coro nel 1547, ed un altare con notevoli opere scultoree. Ma ulteriori ricchezze erano costituite dalle opere pittoriche eseguite da valenti artisti come: Zurbaran, Ribera, Velasquez, Luca Giordano ecc…

Purtroppo nel 1835 avvenne la soppressione a cui fece seguito la dichiarazione di monumento nazionale nel 1856. Poi improvvisamente nel 1941 l’Ordine certosino decise di rientrare in possesso del loro importante monastero, e dopo i relativi lavori di adeguamento e ristrutturazione vi si insediò nel 1948.

La vita monastica si svolse tranquillamente fino al 2001, anno in cui il Capitolo Generale certosino decise di chiuderla.

Attualmente nella struttura, visitabile, sono insediate le Sorelle della Famiglia monastica di Betlemme, dell’Assunzione della Vergine Maria e di San Bruno.

Lo stile tardo gotico della sua struttura, viene integrato dalla facciata rinascimentale, opera del monaco certosino Pedro del Piñar, che si affianca alle altre opere d’arte presenti nella chiesa. Molti altri dipinti celebri, patrimonio di questa complesso monastico, furono trasferiti in diversi musei internazionali. Ma, godiamoci alcune delle ricche meraviglie di questa splendida certosa, attraverso le successive immagini, tra cui alcune con gli ultimi certosini, ed un interessantissimo documentario video, che ci consentirà di scoprirla visitandola virtualmente.

Buona visione.

Pubblicità

Dalla sedia elettrica alla certosa

Dalla sedia elettrica alla certosa

certosa di jerez

Cari amici, la storia che sto per raccontarvi sembra la trama di un film di spionaggio frutto della fantasia di qualche celebre scrittore del genere spy story, ma niente di tutto ciò. La realtà sovente riesce a sbalordirci più della fantasia, ed i piani della Provvidenza per quanto contorti possano apparire, si realizzano sempre!!!

La prima domanda che vi sarete posti leggendo il titolo di quest’articolo e che connessione vi può essere tra la sedia elettrica e la certosa? Vi svelerò il senso di questa palese dicotomia.

Il personaggio protagonista di questa incredibile narrazione è Roberto Lañas Vallecilla, nato da una buona famiglia a Calì, in Colombia, il 30 agosto del 1908. Ricevuti insegnamenti cattolici, sin da piccolo studiò presso i maristi, con i francescani ed infine introdotto al noviziato nella Porziuncola di Bogotà. Stava dunque per essere ordinato sacerdote, ed avviato ad una vita ecclesiastica quando vincendo una borsa di studio si trasferì in Italia presso l’Istituto Sapienza presso i francescani laddove avrebbe coronato il suo sogno. Entusiasta di questa nuova esperienza egli studiò con profitto, imparando l’inglese, il francese, l’italiano, il tedesco, il russo, il greco ed il latino.

La sua vocazione cresceva smisuratamente come il suo sapere.

Ma ecco intercorrere le variabili imprevedibili della vita…

Un giorno i ragazzi del seminario dovettero uscire e prestare la loro opera per strada offrendo frutta ai viandanti. In questa occasione il giovane e aitante Roberto, alto, biondo e dal sorriso magnetico incontrò una giovane donna siciliana della quale si innamorò a tal punto da abbandonare la vita in seminario, rinunciando alla sua vocazione.

Fece ritorno in patria, tra lo sconforto della sua famiglia amareggiata per quella scelta scellerata, di una rinuncia per un effimero amore.

In un primo momento il giovane grazie alle sue conoscenze linguistiche lavorò a Calì presso un Hotel come receptionist, ma ben presto decise di ritornare in Europa e precisamente a Parigi. Nella capitale francese, si recò alla Sorbona per studiare Scienze Politiche, ma nel 1938 si trasferì a Ginevra dove si impiegò come interprete.

Roberto guadagnando bene, potè vestirsi elegantemente e nel tempo libero, cominciò a frequentare locali notturni, facendosi notare per il suo fascino e la sua classe. In questo contesto, fu avvicinato e reclutato dai servizi segreti nazisti Abwehr, i quali ingolositi dalla sua conoscenza delle lingue gli offrirono di prestare servizio, come spia, negli Stati Uniti per fornire loro informazioni segrete. Il giovane colombiano accettò il delicato incarico, sbarcando nel settembre del 1940 negli U.S.A. Furono in tutto sei le spie reclutate dai nazisti che operarono in territorio americano. A New York, Roberto seppe grazie al suo fascino, alla sua eleganza, alla sua fine dialettica, inserirsi nei contesti più facoltosi ed esclusivi conoscendo personalità di rilievo. Ciò gli permise di sedurre svariate donne dalle quali riusciva ad appurare notizie militari segrete, che relazionava ai suoi referenti nazisti in Europa. Ma questa sua attività spionistica fu scoperta a causa di una denuncia effettuata direttamente all’ F.B.I. da una modella Audrey Roncovieri assunta da Roberto come segretaria, la quale innamoratasi ma non corrisposta dal colombiano, scoprì e denunciò l’illecita attività.

roberto lanas valecilla 2 articolo

L’accusa di organizzatore di una rete di spionaggio e connivenze con il regime hitleriano, portarono alla ricerca di Lañas tra il 1941 ed il 1943. Costretto alla fuga ed alla clandestinità Roberto grazie all’aiuto dei nazisti dovette cambiare identità, spacciandosi per Gabriel Reyes. Con tale nuovo nome continuò la sua losca attività, ma ancora una volta una donna, che, come abbiamo visto nella sua vita hanno avuto una importanza fondamentale, diede fine a questa spy story. Egli infatti fu scoperto dalla sua nuova fidanzata, figlia di un noto contrammiraglio della marina degli Stati Uniti, Charles E. Rosendahl dalla quale aveva estorto preziosi segreti militari. Fu catturato nella camera da letto della casa della giovane americana ed arrestato. Abbandonato definitivamente dai nazisti, Roberto fu giudicato e condannato alla sedia elettrica. Egli rimase per ben cinque anni nel braccio della morte in attesa di essere giustiziato come spia, ma i suoi avvocati grazie all’intervento del presidente della Colombia López Pumarejo riuscirono a fargli avere la grazia e ad estradarlo.

La Provvidenza stava operando per recuperare la sua pecorella smarrita….

Ritornato in patria nel 1948 fu collocato a lavoro fino ad insegnare filosofia alla Universidad del Valle. Trascorsi 19 anni si recò nuovamente in Europa, a Madrid dove insegnò all’Università Autonoma della capitale iberica, ciò gli consentì di conoscere varie personalità. Tra questi amici, vi fu chi gli fece conoscere  Dom Luis María de Arteche, (1948-1979), il Priore della certosa di Jerez de la Frontera.

Il disegno della Provvidenza stava per compiersi!

Roberto Laña 2

Rara immagine di Roberto Lanas Vallecilla in certosa

Dopo una vita rocambolesca Roberto Lañas Vallecilla, decise di provare a redimersi di tutti i peccati commessi ed avvicinarsi a Dio nell’isolamento, nel silenzio, nella meditazione e nella preghiera all’interno di una certosa. Una scelta radicale che lo portò ad entrare, nel 1972, come fratello converso, nella certosa della Defension, con compiti di portierato. Visse tra le mura claustrali, senza mai indossare l’abito monastico, tra prolungate veglie, preghiere, lavori agricoli e di falegnameria, leggendo e rispettando l’assoluto silenzio. Nella notte del 26 novembre del 1988, ad ottanta anni compiuti, e dopo aver ricevuto la comunione dalle mani del Padre Priore,Dom Gerardo Marìa Posada, fu colpito da infarto miocardico nella sua cella, e la sua anima salì al cielo.

Il suo corpo fu seppellito dalla comunità certosina nel cimitero della certosa.

Roberto giovane dall’incrollabile vocazione in età giovanile e con ambizioni di vita monastica, per una sua debolezza verso l’amore umano spezzò il suo amore per Dio.

Questa la sua scelta, ma non condivisa dalla Provvidenza che seppur in ritardo riuscì a riavvicinare a Dio un uomo attratto dalle passioni materiali ma intimamente anelante all’Assoluto.

07oracion-en-el-cementerio

Una struggente poesia

Una struggente poesia

certosa di Jerez

Il testo della poesia che voglio oggi sottoporre alla vostra attenzione, è stato realizzato da un monaco certosino. Egli è Dom Carlos Kerremans, che nacque a Gand in Belgio, il 1 gennaio del 1771. Poco più che ventenne, decise di diventare certosino entrando nella certosa spagnola di Jerez, laddove svolse la sua vita claustrale fino al giorno della soppressione del monastero. Difatti il 19 agosto del 1835, per effetto della legge di Mendizabal i poveri certosini dovettero abbandonare la certosa. A seguito di ciò i monaci furono dispersi, tra cui Dom Kerremans che rimase in città ospite presso una casa di proprietà dei Gesuiti, rispettando ed osservando sempre la regola certosina. Condusse una vita di austerità e penitenze fino al giorno della sua morte, avvenuta il 31 agosto del 1843. Alla sua morte fu seppellito con il suo abito certosino nel cimitero cittadino.

Il dolore per l’espulsione dalla sua amata certosa lo accompagnò negli ultimi anni di vita. Egli dedicò a quel tragico allontanamento un’ode struggente che voglio proporvi:

Addio chiostro penitente:

Addio cella, addio clausura;

Addio perchè una vile creatura ,

che non consente una Tua virtù:

Da Te si allontana un delinquente

per evitare di macchiare il tuo suolo

Addio immagine del cielo,

Addio dimora della pace,

Addio Non posso più,

Ricevi il mio dolore. “

Parole semplici, dettate dal cuore pregno di dolore per quell’abbandono forzato.

Il cavallo certosino

Il cavallo certosino

cavallo cartujanos

Questa volta parleremo indirettamente dei monaci certosini, ovvero, del ruolo determinante che essi hanno avuto nel mantenimento di questa razza di cavalli che ha appunto preso il nome di certosino.

Prima di parlare della storia di questo destriero, va detto che esso è caratterizzato da un manto grigio chiaro, che ricorda il colore dell’abito monastico, ha la testa piccola collo arcuato ed arti sottili ed ha un carattere docile e mansueto. Va anche precisato che nella certosa di Jerez, sin dal 1484 i certosini decisero di istituire un’allevamento di cavalli di razza Andalusa, di cui si presero cura con amore e dedizione. Trascorsi molti secoli  i monaci furono determinanti per la creazione del cavallo noto come certosino, “cartujo”  o “cartujano”.

L’origine del cavallo certosino risale agli inizi del XVIII secolo, allorquando i fratelli Zamora acquistarono presso Jerez de la Frontera in Spagna uno stallone per farlo accoppiare con le proprie cavalle. Esclavo fu il nome del miglior puledro che nacque con eccellenti caratteristiche morfologiche, e divenne presto anch’egli un riproduttore di una specie ormai nota nella zona come Zamorranos dal nome degli allevatori. Alla morte dei fratelli Zamora l’allevamento passò nel 1730, ai monaci certosini della vicina certosa di Jerez, i quali con meticolosa dedizione si dedicarono a perfezionare la razza con sangue Andaluso e con apporto di incroci di razze Arabe e Berbere.

La conoscenza e la cura scrupolosa dei monaci rese possibile il risultato finale ossia  il cavallo cartujo!!!

Un esemplare di rara bellezza, un cavallo leggero e aggraziato, che ricorda i cavalli orientali con l’aggiunta della docilità. Fu un purosangue apprezzato e desiderato nelle migliori corti europee, e scelto dai re di Spagna. Successivamente,  nonostante le leggi napoleoniche e la conseguente soppressione della certosa di Jerez, i monaci riuscirono a conservare e mettere in salvo solo due stalloni e sei giumente di questi meravigliosi esemplari. E’ quindi grazie alla loro tenacia ed amore per la conservazione della specie, che questa superba razza equina e sopravvissuta fino ai giorni nostri.

Music Study III_ 004

2

3

4

56

La “Vida de los cartujos”

La “Vida de los cartujos” 

Rafael Tardìo e Dom Gerardo María Posada

Rafael Tardìo e Dom Gerardo María Posada

Con l’articolo odierno voglio proporvi una interessantissima serie di immagini tratte da un lavoro letterario di Rafael Tardío Alonso, umanista e pittore spagnolo. Nel 1998, Tardìo ha pubblicato un libro intitolato “Cartusia Defensionis”, sulla vita dei monaci certosini, riccamente illustrato con 37 dipinti a china, una tecnica del quale risulta essere un virtuoso. L’autore, nel testo, ci spiega come fu attratto dal voler emulare Antonio Gonzales ed il suo “Estampas cartujanas”, un libro sulla certosa di Miraflores arricchito da splendide stampe ed edito nel 1947. Entrò quindi in contatto con i monaci della certosa di Jerez de la Frontera, ai quali espose la sua intenzione, e dopo avere respirato l’atmosfera mistica all’interno del monastero, ospite per un giorno, gli fu concesso di esaudire il proprio desiderio. Ma trascorse altro tempo prima che il Priore, Dom Gerardo Marìa Posada, invitò  Tardio a poter entrare e respirare gli ambienti monastici e la vita claustrale certosina, per poterli descrivere e riprodurre con disegni. Il libro fu concepito il 6 ottobre (festa di San Bruno) del 1998, per celebrare il cinquantesimo anniversario del ritorno dei monaci nella certosa andalusa, ed il volume fu correlato da suggestive immagini che raffigurano scene tratte dalla vita dei certosini. Successivamente, nel 2011 su suggerimento di uno dei vecchi monaci della certosa, ed al fine di diffonderne la conoscenza con mezzi moderni, fu pubblicata la versione in formato digitale del suddetto libro.                                          L’autore Rafael Tardío con estrema generosità, ha offerto la possibilità, a tutti coloro ne fossero interessati, di poter leggere, consultare e scaricare “Cartusia Defensionis”.

A questa lodevole iniziativa va la mia smisurata gratitudine, e con l’intento di aumentarne la diffusione vi invito a cliccare sull’immagine sottostante per poter effettuare il download del meraviglioso libro. Un documento davvero eccezionale!!!

cartusia_defensionis_1998

Possiate inoltre gradire la particolare presentazione dei toccanti disegni, pregni di realismo e di vibrante misticismo.

monaco

La vida de los cartujos

Fra Miguel il certosino pittore

Fra Miguel il certosino pittore

Fra Miguel (autoritratto)

Fra Miguel
(autoritratto)

Sappiamo che nel corso dei secoli molti monaci certosini si sono distinti come valenti artisti, pittori, scrittori, botanici, astronomi ecc. Il personaggio di cui oggi vi parlerò è Sergio Augusto Barros Guedes de Sousa, che nacque a Lisbona in Portogallo il 15 luglio del 1897, in una agiata famiglia. Di questa faceva parte una zia, sposata con un pittore il quale influenzerà le scelte del piccolo Sergio, il quale cominciò a studiare pittura alla Scuola Nazionale di Belle Arti di Lisbona. Egli studiò anche poesia e musica, e giovane e ricco cominciò a viaggiare per studio in  tutta l’Europa.

Ma ecco sopraggiungere l’intervento della Provvidenza, che trasforma la vita di questo giovane artista. Egli si imbattè nella lettura di “O deserto”, opera di Manuel Ribeiro sulla spiritualità dei monaci certosini, ne rimase rapito è ciò lo porterà a prendere la decisione di avvicinarsi alla vita monastica. Fu così che il 24 luglio 1925, entra nella certosa di Miraflores prendendo l’abito certosino come donato, egli divenne Fra Miguel prendendo i voti l’8 settembre del 1935. In questa certosa ricoprì le mansioni di sarto e di portinaio, non smettendo mai di dedicare del tempo al suo grande amore, la pittura. Nel 1949 Fra Miguel fu inviato a Jerez per seguire la ricostruzione della certosa della Defension, laddove eserciterà la funzione di sarto che coniugherà con l’arte del dipingere. Nel settembre del 1960, viene incaricato di seguire una nuova ricostruzione, quella della certosa di Scala Coeli ad Evora nel suo Portogallo. In essa, fu uno dei sette monaci che curarono la rifondazione, si dedicherà principalmente alla realizzazione di numerosi dipinti, la cui vendita sarà sostentamento essenziale per le certose da lui abitate. La sua esistenza si spense a seguito di una broncopolmonite, il 29 gennaio del 1985 all’età di ottantasette anni. Nel corso della sua vita egli realizzò circa seicento opere, le quali oggi sono oggetto di varie esposizioni e mostre in Portogallo.

Di esse ve ne mostrerò alcune nella slide che seguirà, con l’intento di commemorare la figura di questo giovane portoghese, che seppe coniugare la vita monastica a quella artistica egregiamente.

Questo slideshow richiede JavaScript.

Fray Miguel Guedes de Sousa

Dossier certose attive: Nostra Signora di Corea e Annunciazione

Dossier certose attive:

Nostra Signora di Corea 

Coordinate: 36°16’52″N   127°58’40″E

 Per il consueto reportage sulle certose attualmente attive, oggi vi parlerò delle certose asiatiche, ahimè brevemente, poiché scarne sono le notizie di questi recenti insediamenti monastici fuori dall’Europa. Ho quindi accorpato le due giovani fondazioni in un unico articolo.

Sono ben due le certose volute, e successivamente edificate nel continente asiatico. La decisione  di espandere il carisma certosino in Asia, fu dettato dal raccogliere dall’esortazione apostolica “Vita Consacrata”  fatta dal pontefice Giovanni Paolo II, nel 1996 nella quale si incitano la creazione di nuovi istituti di ordini contemplativi in luoghi ove serve il radicamento della Chiesa. Tale stimolo venne accolto dal Capitolo Generale dell’Ordine certosino, tenutosi nel 1997 nel quale si ritenne doveroso preparare una fondazione in Estremo Oriente. Fu scelto come luogo la Corea del Sud, dove il 7 ottobre del 1999 furono mandati due padri certosini accolti inizialmente dai Cappuccini di Seul, i quali consentirono loro di integrarsi con il luogo e di perfezionare la lingua. Il luogo idoneo per l’eremo, fu individuato in Modong, nella diocesi di Andong. I lavori per la realizzazione del monastero cominciarono e proseguirono fino al 2005, anno della consacrazione della certosa di Notre Dame di Corea. Ad essa è stato integrato un noviziato, per accogliere giovani aspiranti monaci.

Per contatti ed informazioni

Dossier certose attive:

Annunciazione

Nel 2002, anche il ramo femminile certosino decise di voler stabilire una comunità certosina in Corea del Sud. Fu così che alcune monache accompagnate dall’ultimo Priore e da un fratello della ormai chiusa certosa spagnola di Jerez, si recarono nella diocesi di Cheongiu per stabilirsi provvisoriamente in attesa della costruzione di un complesso monastico. Nel 2007, il Capitolo Generale dell’Ordine decise l’erezione della certosa dell’Annunciazione e l’apertura di un noviziato per consentire e soddisfare le richieste delle candidate a voler svolgere la vita claustrale certosina. Il completamento dei lavori è avvenuto nel 2010.

Il seme del carisma di San Bruno è così stato gettato nel fertile terreno del continente asiatico, possa esso germogliare e dare i suoi frutti come è accaduto negli altri continenti nel corso degli oltre nove secoli di storia.

A causa della giovane età di questi due complessi monastici, ho da mostrarvi poche ma rare immagini riguardanti il solo monastero maschile.

Per contatti ed informazioni

BUONA VISIONE

Questo slideshow richiede JavaScript.