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La “certosa urbana” di Bologna

pianta

Oggi voglio parlarvi della cosiddetta certosa di città o urbana, sita in Bologna, e chiamata così per distinguersi dalla certosa suburbana, ovvero San Girolamo di Casara fondata nel 1334. Premesso ciò, va detto che i monaci certosini avevano acquistato nel 1356, da una comunità monastica femminile, un edificio destinato a xenodochio, sito nella attuale Via S. Isaia al civico 35/37.

Qualche anno dopo, precisamente nel 1435, questo edificio fu consacrato a S. Anna a seguito della donazione del beato Niccolò Albergati della reliquia del cranio della santa. Difatti il pontefice Eugenio IV, nel settembre del 1433 aveva chiamato Niccolò Albergati per affidargli il difficilissimo incarico di presiedere il concilio di Basilea. L’insigne certosino apprezzatissimo per le sue spiccate doti di diplomatico, fu poi dirottato in Francia dove il 12 luglio del 1435, ad Arras, sancì la prima riconciliazione tra Filippo di Borgogna ed il re di Francia e con il re Enrico VI d’Inghilterra. Quest’ultimo, con un atto di estrema gratitudine, fece dono al legato pontificio Albergati della reliquia del cranio di S. Anna. Questo prezioso regalo fu donato dall’Albergati ai confratelli bolognesi, i quali lo conservarono proprio nello xenodochio da poco acquistato erigendo una chiesa intitolata alla madre della beata Vergine Maria. Per glorificare questa sacra reliquia, i certosini chiamarono il pittore Gioacchino Pizzoli che realizzò un ciclo di affreschi atti a glorificare la santa e le sue virtù. Oltre ad una raffigurazione della Grande Chartreuse. Questi affreschi sono un esempio dei capolavori della pittura del Settecento bolognese. Ancora oggi si possono ammirare degli splendidi capitelli di arenaria  intarsiata delle arcate a tutto sesto del portico. Su uno di questi troviamo incisa la scritta CAR, ovvero l’abbreviazione di “Cartusia”, a memoria della antica proprietà monastica. Quando nel 1797 la comunità monastica certosina fu soppressa, anche questo bene fu incamerato dallo Stato e la chiesa, nel 1808 fu chiusa al culto. Nel 1862 gli ambienti furono destinati ad ospitare una scuola, nel 1892 la Scuola fu intitolata alla grande bolognese Laura Bassi. L’immobile è stato poi ampliato negli anni ’60, mentre la chiesa è ritornata nel 1973 ad essere aperta al culto ed a cura dei monaci cristiani ortodossi che l’hanno consacrata a San Basilio.

Una curiosità a conoscenza di pochi, che spero abbiate gradito.

affreesco Pizzoli 1

affresco Pizzoli 2