• Translate

  • Follow us

  • Memini, volat irreparabile tempus

    marzo: 2023
    L M M G V S D
     12345
    6789101112
    13141516171819
    20212223242526
    2728293031  
  • Guarda il film online

  • Articoli recenti

  • Pagine

  • Archivi

  • Visita di Benedetto XVI 9 /10 /2011

  • “I solitari di Dio” di Enzo Romeo

  • “Oltre il muro del silenzio”

  • “Mille anni di silenzio”

  • “La casa alla fine del mondo”

  • Live from Grande Chartreuse

  • Inserisci il tuo indirizzo email per seguire questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi e-mail.

    Unisciti a 657 altri iscritti
  • Disclaimer

    Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge N°62 del 07/03/2001. Rare immagini sono tratte da internet, ma se il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro pronta rimozione. L'autore dichiara di non essere responsabile dei commenti lasciati nei post. Eventuali commenti dei lettori, lesivi dell'immagine o dell'onorabilità di persone terze, il cui contenuto fosse ritenuto non idoneo alla pubblicazione verranno insindacabilmente rimossi.


Monaci certosini come Re Magi

epifania e certosini dipinto

In occasione della celebrazione della festività dell’Epifania del Signore, voglio mostrarvi un dipinto particolare. Trattasi di una tela conservata in una chiesa di Bamberg, una città nel nord della Baviera, in Germania. Con molta probabilità essa apparteneva all’arredo della vicina certosa di Tückelhausen.

La particolarità di questo dipinto è data dalla curiosa raffigurazione della scena in esso istoriata. Tre monaci certosini, o più precisamente due monaci ed una monaca rendono omaggio al Bambino Gesù, il quale è sulle ginocchia di Maria che lo regge amorevolmente. Gli insoliti Re Magi sono intenti ad omaggiare Gesù in un insolito contesto, infatti non vi è raffigurata la solita mangiatoia ma bensì l’ingresso di un monumentale edificio con un sontuoso colonnato. Il primo monaco, che sembra donare l’oro al Bambino Gesù sembra essere San Bruno, dietro di lui un monaco barbuto, forse un Priore di Tückelhausen? L’altra figura è una monaca certosina, questi ultimi due portano gli altri doni, incenso e mirra. Tutti i doni sono messi in relazione con le virtù della obbedienza, della povertà e della castità, come recita l’iscrizione apposta dal pittore.

Ho voluto segnalarvi questa rappresentazione pittorica decisamente inusuale, che ci mostra i certosini come Re Magi.

Ed ora una splendida meditazione tratta da “Vita Christi” di Ludolfo di Sassonia, per questa solenne festività.

“State anche voi con loro al presepe. Rallegratevi con il bambino Gesù, perché da Lui nascono la virtù e il potere. Ogni anima fedele, specialmente quella religiosa, visiti almeno una volta al giorno, da Natale alla Purificazione, la Madonna presso il presepe, venerando Gesù e sua Madre, meditando affettuosamente sulla loro povertà, umiltà e benignità. La Vergine Santissima con il Bambino Gesù e San Giuseppe rimasero pazientemente nella stalla per molti giorni. Seguendo il loro esempio, non dovrebbe essere per noi un peso rimanere isolati e nascosti nel nostro monastero”.

Libro 1. Cap. 11, nº 20

Pubblicità

Il silenzio di Maria

certosino e vergine silenzio

Ancora un articolo per celebrare Maria. Oggi una meditazione estratta dalla “Vita Christi di Ludolfo di Sassonia“, un breve testo che evidenzia il silenzio di Maria, su cui meditare ed a cui fa seguito una dolcissima preghiera rivolta alla Vergine. Il silenzio è una delle caratteristiche fondamentali della Madre di Dio, prima discepola di Gesù, che conserva nello scrigno del suo cuore di madre tutti i misteri del Figlio di Dio.

Maria, “custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”(Lc 2,19).

Maria si estese nel canto [del Magnificat] a lode di Dio. Altrove ha detto pochissime parole. Il Vangelo fa riferimento alle parole che disse: due volte con l’angelo; “Come avverrà questo?” e “Ecco la serva del Signore”; due volte con Elisabetta, quando la salutò e quando disse: “L’anima mia magnifica il Signore”; due volte con suo Figlio, [una volta] nel tempio: “Figlio, perché ci hai fatto questo?” e [un altro] alle nozze, “non hanno vino”; e una volta con coloro che servivano: “Fai quello che vi dice”. Parlava sempre con poche parole, tranne il canto dove parla con suo Figlio. È da notare che queste sette parole le pronunciò in quattro occasioni, ogni volta con evidente utilità. Parlò quattro volte e furono compiuti quattro miracoli. All’annuncio dell’angelo concepì Dio. Durante la visita a Elisabetta il bambino le è saltato in grembo di gioia. Alle nozze, Gesù trasformò l’acqua in vino. Nel tempio, Gesù tornò e fu loro sottomesso.

Libro 1, cap. 6, n.10.

Preghiera

Vergine delle vergini, Maria, che «non aveva somiglianza né prima né dopo»; prima tra le donne, hai fatto voto di preservare la tua verginità, e questo dono glorioso hai offerto a Dio senza averlo appreso da nessuno.
Adornato di questa e delle altre virtù, hai gradito a Dio, e un esempio di vita a tutto ciò che hai lasciato. Imploro la tua immensa bontà, che tu, mia suprema consolazione, guidi la mia vita. Possa tu farmi imitare, per quanto posso, le tue virtù e concedimi che la tua grazia mi accompagni sempre.

Amen.

Gioia cosmica

risurrezione

Il giorno dopo Pasqua è chiamato Lunedì di Pasqua oppure Lunedì dell’Angelo perché si ricorda l’apparizione dell’Angelo alle donne che erano venute a visitare Gesù nel sepolcro, alle quali questi annuncia con gioia l’avvenuta Resurrezione.

Per gioire di ciò, per voi un altro testo estratto da “Vita Christi” di Dom Ludolfo dal titolo eloquente.

GIOIA COSMICA

Cessiamo perciò ogni mestizia, dissipiamo le nubi della tristezza, e respiriamo nell’atmosfera tersa di una santa letizia, e se fino ad ora abbiamo seguito nella tristezza la Passione e morte del nostro Redentore che morendo «ha vinto la morte» (2Tm 1, 10), ora invece rallegriamoci ed esultiamo per la risurrezione e la gloria di colui che risorgendo riparò la vita. Infatti: «Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui»(Rut 6, 9), perché il Padre lo ha vestito d’immortalità e di gloria, lo ha arricchito della gioia e felicità del cielo. Tutto perciò fu in lui colmo di gaudio, tutto pieno di letizia, tutto sovrabbondante di esultanza. Infatti la carne di Cristo, quel fiore bellissimo della radice di Jesse, che sbocciò nel suo grande splendore, quando nella nascita uscì senza alcuna macchia dal seno verginale della Madre sua immacolata, e poi sfiori e parve spegnersi nella Passione, perché non restò in lui né bellezza né forma, rifiori nella risurrezione, e, ripreso il sangue che aveva sparso sulla croce, riapparve cinta di nuova luce immortale, vestita di tanta gloria e splendore da oscurare il sole! Egli forse non disse che: si giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre (Mt 13, 43), cioè nella beatitudine eterna? E se ogni giusto risplenderà come il sole, chissà quale deve essere la luce e lo splendore di colui che è il sole di giustizia! Allora la gioventù di Cristo fu veramente rinnovata come quella dell’aquila; allora rotti i vasi antichi, il vasaio fece con la stessa pasta un altro vaso come più gli piacque; allora Giona usci illeso dal ventre del pesce; allora il candelabro fu ricoperto d’oro, Allora fu rialzato il tabernacolo di Davide che era caduto; allora risplendette il sole, prima avvolto nelle nubi; allora torno in vita il grano di frumento, che cadendo in terra era morto. Allora Giuseppe uscito di prigione fu posto a capo dell’Egitto; allora «hai mutato il mio lamento in danza, la mia veste di sacco in abito di gioia» (Sal 29, 12).

Pasqua 2022

Auguri di buona Pasqua
Nell’augurarci che lo spirito della Pasqua aiuti tutti noi a trovare la gioia e la speranza, e ravvivi la nostra fede nel Signore che ha dato la vita per la nostra salvezza vi offro una meditazione di Dom Ludolfo di Sassonia estratto dalla sua opera “Vita Christi”.
Vi invito a riflettere e meditare su questo sublime testo a cui fa seguito una dolce preghiera.

Buona Pasqua a tutti voi!!!

Molte cose che il Signore soffrì, possono essere raccolte nelle seguenti parole di sant’Agostino: “Osserva e comprendi, o anima mia, il tempo della santissima Passione. Il mio Gesù, il mio amore, la mia dolcezza, speranza, felicità e consolazione, ha sofferto in ogni momento, in tutto il suo corpo e in tutte le sue azioni: nell’infanzia, la ristrettezza del seno, la povertà, l’austerità, l’umiltà dal presepe, la ricerca del nemico, la fuga in Egitto. In gioventù si affretteranno. In maturità la sua passione più amara e ignominiosa. “Ha sofferto su tutto il corpo. Negli occhi, lo spargimento di lacrime; nelle orecchie, sentendo rimproveri e bestemmie; in faccia, gli schiaffi; nel naso puzza di sputi; in bocca l’amarezza dell’aceto e del fiele; nelle mani, le corde e la sofferenza delle ferite, la stessa cosa nei piedi; su tutto il corpo, la flagellazione. Con le loro azioni calunniavano la sua predicazione, il suo modo di vivere, la sua opera di miracoli. Fu tradito, l’innocente legato, come un agnello al sacrificio, come un ladro inchiodato; tuttavia, non ha cercato vendetta, non ha mostrato impazienza, – ma comunque – rimprovera Pietro che gli ha tagliato l’orecchio; e poté ottenere dal Padre dodici legioni di angeli. “Sei stato legato come un ladro, accusato come un ladro, respinto come un ladro, colpito tra i ladri, capo dei ladri. Signore, sei stato arato per liberarci dalla schiavitù della malvagità e dalle corde dell’umiliazione. Sei stato ferito, buon Gesù, con spine, chiodi e lance perché in noi l’intenzione sia giusta, l’azione discreta, l’amore manifesto. Sei stato flagellato per scagliare lontano da me le frustate della tua indignazione. Sei stato trafitto, Signore Gesù, a causa dei nostri peccati, schiacciato dai nostri delitti, affinché le tue piaghe siano una medicina efficace per le nostre piaghe. “Anche il tempo, dolce Gesù, ha aggravato la tua passione. Hai sofferto notte e giorno, con freddo e caldo. Punito a Matina, accusato all’alba, acclamato all’ora di Terza, condannato venerdì, sei spirato con un grido e lacrime a Nona. “O anima mia, piangi, dunque, abbi pietà, affannati e i tuoi occhi versano lacrime, e non chiudere le pupille dei tuoi occhi su tuo fratello così bello, più amabile dell’amore delle donne, che ti vestirono di porpora e ornamenti. Ti farà male se consideri le lacrime delle donne, le lacrime dei pescatori, le lacrime delle cose insensibili; se vedete che il sole si oscura per nascondere le membra del Signore sofferente, il terremoto, lo schianto delle pietre, la risurrezione dei morti, l’apertura delle tombe e il velo squarciato; le lacrime di colui che soffre la Passione e le lacrime di sua Madre. La Santa Vergine Maria è anche addolorata per il tradimento, la cattura, la condanna, la crocifissione, soprattutto quando il Figlio ne commissionò lo spirito e discese dalla croce”.

(Vita Christi Libro 2, cap. 67, n.2.)
Preghiera
Dolcissimo Signore Gesù! Ti prego, infondi in me, peccatore, la moltitudine della tua carità, affinché non desideri nulla di terreno o di carnale, ma che ti amo solo sopra ogni cosa; che la mia anima rifiuta assolutamente di essere consolata, se non in te, mio dolcissimo Dio. Scrivi con il dito sulle tavole del mio cuore il ricordo delle cose che hai sofferto per me, perché le abbia sempre davanti agli occhi, e rendimi dolce non solo a pensarle, ma anche, se necessario, secondo la mia misura, sopportali. E che non solo io ti serva con tutte le mie forze, ma che sia afflitto da rimproveri per te, o condannato a una morte infame.

Amen.

Dom Ludolfo su l’Esaltazione della Santa Croce.

196873399_10223557331615263_2717239149339502099_n

Oggi, in occasione della ricorrenza della festività della Esaltazione della Santa Croce, ho scelto per voi una meditazione di Dom Ludolfo di Sassonia estratta dalla sua opera “Vita Christi”.

A seguire una straziante e sublime preghiera.

* * * * * * *

Ora ci viene offerta l’opportunità di parlare della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo, che il cristiano deve ricordare almeno sette volte al giorno. San Bernardo dice che la lettura quotidiana del cristiano deve essere un richiamo alla Passione del Signore, e che nulla infiamma tanto il cuore umano quanto la Passione e l’umanità del Salvatore meditate con frequenza e attenzione. Chi desidera gloriarsi nella Croce e nella Passione del Signore deve perseverare, con attenta meditazione, sulle cose che devono essere inchiodate nei nostri cuori. Cristo ha sempre le cicatrici [della Passione] sul suo corpo e non gli vengono cancellate, allo stesso modo dobbiamo conservarle nel nostro cuore a memoria in modo che non svaniscano mai da Lui. Infatti, se i misteri della Passione del Signore e le cose che si fecero di Lui fossero viste con tutto l’occhio della mente, ciò condurrebbe il meditante ad un nuovo stato. Molte cose inaspettate verrebbero fuori davanti a chi la esamina dal profondo del suo cuore e dal midollo delle sue viscere; per cui avrebbe ricevuto nuova compassione, nuovo amore, nuove consolazioni, e di conseguenza un nuovo stato di dolcezza che gli parrebbe presagio e partecipazione di gloria. È necessario, quindi, che ci facciamo presenti affettuosamente, accuratamente e a lungo in ognuna delle cose che sono accadute intorno alla Passione del Signore, e che vi rivolgiamo, con perseveranza, tutte le forze dell’animo, con occhi vigili, dimentichi di altre cure e preoccupazioni esterne.

(Libro 2, Cap. 58, nº 1)

Preghiera

Signore Gesù Cristo, all’ora sesta, davanti alla croce, ti hanno dato da bere vino misto a fiele, ti hanno spogliato delle tue vesti, ti hanno forato mani e piedi con chiodi aguzzi e ti hanno inchiodato crudelmente alla croce. Messo in croce, molti vi hanno fatto oggetto di scherno e di bestemmia e vi hanno aceto o vino inacidito. Dai a me, che ho meritato la croce per i miei peccati, che, contemplando te, io possa essere completamente trafitto nella carne e nello spirito; e che, disprezzando ogni offesa, oltraggio e confusione, mi unisca e inchiodi con te alla croce, affinché non senta altro che te Gesù, a te, dico, crocifisso.

Amen

Dom Ludolfo di Sassonia sulla Pentecoste

Ludolfo sax Calci

Per celebrare con voi la festa della Pentecoste, quest’anno ho scelto per voi una meditazione estratta da “Vita Christi” di Dom Ludolfo di Sassonia. Una elencazione di “cose necessarie per servire Dio nella vita spirituale“. Che lo spirito Santo scenda su tutti noi. Vi auguro una felice domenica di Pentecoste!

Lo Spirito è la suprema guida dell’uomo, la luce dello spirito umano. (Papa Giovanni Paolo II)

Molte cose sono necessarie all’uomo che vuole godere e servire Dio nella vita spirituale: 1)La chiara e perfetta notizia dei suoi difetti e delle sue debolezze; 2) rabbia grande e fervente contro le sue inclinazioni naturali e la sua cattiva volontà; 3) grande paura che devi avere per le offese fatte fino ad ora contro Dio, perché non è certo se abbia soddisfatto e fatto pace con Dio; 4) grande paura e tremore che deve avere per non cadere di nuovo a causa della sua fragilità in peccati simili o maggiori; 5) forte disciplina, dura correzione del corpo per governare i cinque sensi corporei e sottomettere tutto il tuo corpo al servizio di Gesù Cristo; 6) evitare virtuosamente ogni persona e ogni creatura che lo inciti non solo al peccato, ma anche a qualche imperfezione della vita spirituale, come ad un demone infernale; 7) dolce e continuo ricordo dei benefici di Dio, che ha ricevuto fino ad ora e ogni giorno riceve da Gesù Cristo, il Signore, con ringraziamento; 8) per rimanere in preghiera notte e giorno; 9) portare la croce di Cristo, che ha quattro braccia: la prima delle quali è la mortificazione dei vizi mortali; il secondo, l’oblio di tutti i beni temporali; la terza l’eliminazione di tutti gli affetti carnali degli amici e la quarta l’abominio e l’annientamento di se stessi. Manteniamo sempre la nostra mente nei cieli e tendiamo con tutto il cuore al Signore che ci chiama in molti modi. Come dice sant’Agostino: “Vedendo Cristo e trattenendo sempre il nostro cuore, combattiamo per la battaglia è breve e il premio è eterno. E non cessiamo mai di lottare, solo; perché tutta questa vita presente è milizia, conflitto, lotta. E come non ci manca mai un avversario che ci intrappoli, a cui il nostro spirito è sempre pronto a resistere, perché il nostro è perché non importa quanto vinciamo, comunque c’è sempre qualcosa da vincere.

Una meditazione per la Candelora

Flaminio Torelli 1(Presentazione di gesù al tempio) certosa di san Martino

Oggi 2 febbraio ricorre la “Candelora” cioè la festività che celebra la Presentazione al Tempio di Gesù, raccontata nel Vangelo secondo Luca. Quaranta giorni dopo la nascita di Gesù, dunque il 2 febbraio, Giuseppe e Maria portarono il Bambino al Tempio di Gerusalemme. Durante questa visita, Giuseppe e Maria incontrarono Simeone, che predisse loro che Gesù sarebbe stato la “luce per illuminare le genti”. Durante la festività i credenti, prendendo ispirazione da queste parole di Simeone, portano in chiesa delle candele per farle benedire.

Ho scelto per voi, miei cari amici lettori, una meditazione ed una preghiera concepite da Dom Ludolfo di Sassonia per questa festa liturgica, ed estratte dal suo libro “Vita Christi”.

Cristo fu portato a Gerusalemme e in Egitto. Questo ci insegna che a volte dobbiamo elevare la nostra intelligenza per la contemplazione delle cose eterne, simboleggiate da Gerusalemme, una visione di pace, e talvolta abbassarle alla considerazione dei difetti stessi, rappresentati dall’Egitto, che significa oscurità.

Cristo viene portato in cinque diversi luoghi: a Gerusalemme, in Egitto, nel deserto, su un’alta montagna, in cima al tempio, che sono simboli dei cinque stati in cui troviamo Cristo: Gerusalemme, visione di pace, simboleggia la vita contemplativa; Egitto, la vita attiva, con la tristezza della tribolazione; il deserto, la vita religiosa, in cui si insiste il digiuno; l’alta montagna, l’importanza delle posizioni di governo; la parte superiore del tempio, i pali dei maestri. In questi stati possiamo trovare Gesù …

Preghiera

Amato Gesù, che ti ha consegnato al giusto Simeone per abbracciarti, come voleva. Vieni dolcissimo Gesù, donati a me, perché ti desidero con tutta l’anima. Getta via le impurità che trovi in me con la tua grazia purificatrice. Ho convertito il mio cuore al tuo tempio. Abitateci. Possa io abbracciarti e stringerti con le braccia del desiderio. Possa sempre augurarti, sorgente di luce, di essere con il Padre. Che io non lasci questa vita prima di vederti con gli occhi del cuore, perché sei amore e desiderio, vita e premio, per coloro che ti desiderano.

Amen.

Una preghiera per cominciare il 2021

14718795_10209391550419238_1980045430553041114_n

Tutti abbiamo dei buoni propositi per il 2021. Tutti li avevamo per lo scorso anno. E l’anno prima ancora… Ma non sempre le intenzioni si realizzano talvolta può esserci utile rivolgerci al Signore, per trovare la nostra crescita spirituale.

In questi primi giorni dell’anno nuovo, voglio donare a me ed a tutti voi una breve, semplice e deliziosa preghiera, concepita da Dom Ludolfo di Sassonia. L’ho scelta poichè credo possa incarnare i desideri di speranza di noi tutti.

*******

Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivente. Concedimi, fragile peccatore e miserabile, di avere sempre davanti agli occhi dell’anima la tua vita e i tuoi costumi. Fammi avanzare in loro e crescere finché non sarò un uomo perfetto e un tempio santo nel Signore. Illumina il mio cuore con la luce della tua grazia. Possa lei accompagnarmi affinché, avendo te come guida in tutte le mie vie, faccia le cose che ti piacciono ed eviti quelle che ti dispiacciono. Dirigi oh mio Signore, i miei pensieri, parole e azioni, secondo i tuoi comandamenti e consigli. Possa la tua volontà realizzarsi in me e salvarmi qui e nell’eternità.

Amen.

Un nuovo anno abbia inizio

Stat auguri con stelle

Carissimi amici lettori di Cartusialover auguro un sereno Anno Nuovo a voi tutti ed alle vostre famiglie, con l’auspicio che la pandemia che ci ha angosciato nell’anno trascorso, possa diventare presto un lontano ricordo.

Oggi è il primo giorno dell’anno, Capodanno civile, nel quale si celebra la solennità di Maria Santissima Madre di Dio. Questo dogma fu proclamato solennemente nel Concilio di Efeso dell’anno 431, dove venne affermata la natura umana e divina dell’unica persona del Verbo in Gesù Cristo e quindi venne affermata anche la maternità divina di Maria. Voglio per questo offrirvi una meditazione per questa solennità tratta dalla “Vita Christi” di Dom Ludolfo di Sassonia, a cui fa seguito una sublime preghiera.

Madre_di_Dio

Una donna tra il pubblico, alzando la voce, disse: “Felice il seno che ti ha portato e il seno che ti ha allattato” (Lc 11,27). Chiama la Beata Vergine, perché da lei tutti sono benedetti; lodatela per il Figlio e non viceversa; la grazia e la gloria vengono soprattutto da lui. Disse

San Beda: “Alziamo la voce, anche noi, con la Chiesa cattolica, di cui questa donna è una figura; alziamo anche la nostra mente tra la folla e diciamo al Salvatore: “Felice il seno che ti ha portato e il seno che ti ha sollevato!” Ma Gesù disse: “Felici quelli che ascoltano la parola di Dio e la osservano!” (Lc 11,28).

Chiamando felici coloro che ascoltano la parola di Dio e mettendola in pratica, chiama felicemente la Vergine che lo ha concepito più felicemente attraverso la fede e la devozione spirituale che con il corpo. È come dire: “Anche mia Madre è felice, che mi ha preso e mi ha creato, perché ha ascoltato la parola di Dio, l’ha ascoltata, l’ha creduta, l’ha adempiuta, altrimenti non avrei potuto essere né felice né mia Madre”. Maria era più felice, perché ha concepito spiritualmente la Parola nella sua mente, l’ha ricevuta con l’orecchio della fede e, ricordandola e agendo con diligenza, l’ha adempiuta; così la concezione spirituale in cui Cristo è concepito nel cuore, è più felice del concepimento nella carne. Per questo, secondo sant’Agostino, Maria era più felice di professare la fede di Cristo che di concepire la carne di Cristo; più felice ha concepito Dio nella mente per fede che nel corpo quando ha assunto la carne. San Giovanni Crisostomo dice: “Né concepire Cristo né prendere quella creatura ammirevole è di alcuna utilità, se non c’è virtù […]. La nascita non sarebbe servita a Maria, se non fosse stata molto buona e fedele. Se per Maria non sarebbe servito a nulla se Cristo fosse generato in Lei senza virtù dell’anima, tanto meno ci servirà se siamo lontani dalla sua virtù […] ” ascolta e realizza la Parola di Dio. Chi ascolta con piacere la Parola di Dio, concepisce o custodisce Cristo e, se la compie con le opere, partorisce Cristo; prende spiritualmente Colui che Maria ha preso corporalmente.

Deve essere ascoltato con pazienza, non con noia o mormorio; con obbedienza, per realizzarlo con le opere. I malvagi devono ascoltare con buona volontà, in modo che possano correggersi; la parola di Dio è il rimedio dell’anima contro la malattia del peccato. Origene dice: “Ci precipitiamo a mangiare la manna dal cielo, perché dà a tutti il sapore che vogliono […]. Ad esempio: se sei turbato, ti consola: “Un cuore turbato, o Dio, non disprezzare” (Sal 51,19). Se sei felice, aumenterà il tuo godimento futuro: “Rallegrati, giusto e rallegrati nel Signore!” (Sal 32:11). Se sei pieno di rabbia, ti addolcisce: “Calma l’ira e deponi la tua ira!” (Sal 36,8). Se soffri, ti guarisce: “Il Signore guarisce tutte le tue malattie” (Sal 103,3). Se ti consumi nella povertà, ti consola: “Il Signore sostiene tutti quelli che vacillano e rialza ciò che è caduto” (Sal 145,14). Perciò la manna della parola di Dio nella tua bocca avrà tutto il sapore che desideri ”. Libro 1. Cap. 15, nº 1 e 2.

Preghiera

Signore Gesù Cristo, dammi la tua parola da ascoltare credendola nella fede e osservandola per il completamento delle opere. Fa ‘che l’orecchio porti spiritualmente la parola di Dio e, osservandola, nutrila. Dammi, Signore, mio Dio, che, essendo diretto e guidato da te, metta sempre l’occupazione spirituale prima di ogni affetto carnale, l’opera di Dio per le cose umane e in generale le cose più utili per quelle di meno utilità. Fammi compiere la volontà del tuo cuore, la tua parola e le opere in precetti, i tuoi consigli e gli esempi; in modo che io possa diventare un servitore grato a te e meritare, per la tua grazia, di essere annoverato alla fine tra i figli e gli eredi di Dio.

Amen.

Assunzione della Vergine Maria al cielo

Gloria della Vergine Biagio Bellotti, (Certosa di Garegnano Milano)

Gloria della Vergine Biagio Bellotti, (Certosa di Garegnano Milano)

Cari amici, ben ritrovati dopo la pausa estiva. Cartusialover ricomincia la sua attività oggi in occasione della Solennità della Assunzione di Maria. Ho scelto per voi una meditazione estratta dalla “Vita Christi di Ludolfo di Sassonia“, concepita per questa celebrazione di Maria.

“Nessuna storia cattolica racconta come la Santa Vergine passò da qui ai regni dei cieli. E non vi è alcun trattato fra i latini che abbia detto qualcosa sulla sua morte, nemmeno da quello che l’ha presa come sua madre davanti alla croce del Signore, cioè Giovanni evangelista, c’è qualcosa scritto da conservare per i discendenti.

Nessuno poteva narrare più fedelmente, se Dio avesse voluto manifestarlo, di colui che l’ha ricevuta per curarsene. Resta, quindi, che l’uomo non ritenga come aperto ciò che Dio ha voluto che fosse nascosto.

Sant’Agostino disse così in un lungo sermone: “Se la volontà divina scelse di salvare gli abiti dei bambini [i tre ebrei] incolumi tra le fiamme del fuoco, perché avrebbe negato a sua madre ciò che aveva scelto nell’abito di qualcun altro?

Volle salvare Giona nell’utero della balena, solo per pietà; non avrebbe conservato, Maria, la grazia [divina] incorrotta?

Il profeta Daniele fu preservato dalla feroce fame dei leoni, non avrebbe preservato Maria, che fu adornata con così tanti meriti?

Tutte queste cose, poiché non sappiamo che seguono la natura, non dubitiamo che la grazia possa fare più della natura nell’integrità di Maria.”

Preghiera

O Dio, che dà gioia, consenti consolazione, allevi il pianto e reprimi la tristezza! Tu che hai moltiplicato la gioia sulla terra e hai riempito la Beata Vergine Maria, tua Madre, specchio di maestà, consolazione degli angeli, immagine della tua bontà e origine della nostra salvezza. Concedimi, ti supplico, che quando presumo di volgerti con fiducia, fonte di gioia nelle mie pene, senta l’affetto di gioia presente e perpetuo per i suoi meriti e le sue intercessioni; e che possa giungere felicemente a quell’ineffabile gioia con cui egli presume di rallegrarsi con te in cielo.

Amen.