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Dossier certose attive: Vedana ( chiusa dal 2015)

Dossier certose attive: Vedana

In questo mese di settembre, inizierò a trattare le certose italiane, cominciando con quelle femminili. La prima del nostro approfondimento è la certosa di San Marco, situata in località Vedana nel comune di Sospirolo in provincia di Belluno. Fin dal 1155 esisteva l’Ospizio di San Marco di Vedana, trasformato in certosa nel 1456, ed ampliata negli anni per le esigenze della comunità. La vita monastica scorse via nei secoli senza grossi problemi, eccezion fatta per un incendio scoppiato fortuitamente, nella cella del procuratore, nel febbraio del 1695 che danneggiò parzialmente le strutture in legno. Poi nel 1768, con i decreti della Serenissima che prevedevano la chiusura dei conventi poco popolati, la certosa venne dismessa, dall’ l’8 settembre del 1769, cessò a Vedana l’attività monastica certosina  ed i monaci si spostarono nella certosa del Montello. Gli edifici  i beni terrieri vennero venduti ai privati, che trasformarono il convento in fattoria, affidandolo alla famiglia Segato. Non posso non riferirvi un singolare episodio accaduto nel periodo in cui non vi erano i monaci, ovvero che nella ex cella del procuratore, già teatro dell’incendio citato, il 13 giugno 1792, nacque Girolamo Segato, divenuto poi cartografo naturalista ed insigne egittologo. Dal 1882, la certosa fu quindi recuperata dall’Ordine e nel 1886 la chiesa venne nuovamente consacrata e venne istituito un importante noviziato. Nonostante la posizione geograficamente strategica, e le insidie derivanti dalle due guerre mondiali del novecento, la Provvidenza  salvaguardò la quiete monastica da eventi tragici pur non risparmiando i monaci da apprensioni e minacce continue.

L’architettura della struttura risulta essenziale ed in linea alla severa regola certosina, eccezion fatta per la monumentale scala d’onore e la soprastante galleria realizzata in pietra di Trento, ed il cui disegno è stato attribuito al Palladio. Dal punto di vista artistico, va segnalata la presenza di due tele di Sebastiano Ricci, “Il battesimo di Gesù” e “Madonna col Bambino tra San Bruno e San Ugo”, opere di notevole valore e armoniosa composizione, poste sugli altari nella chiesa.

Mi piace inoltre ricordare, in occasione della ricorrenza del centesimo anniversario della nascita del pontefice Giovanni Paolo I, ovvero Albino Luciani, il suo forte legame con i certosini di Vedana tra i quali aveva scelto il suo confessore. Si narra che da vescovo spesso vi si recava per trascorrere alcune ore nella quiete del chiostro, per ritemprarsi l’animo.

Va precisato che dalla sua fondazione e fino al 1977 la certosa di Vedana ha ospitato una comunità di monaci certosini, allontanatisi per consentire al convento lavori di ristrutturazione. Nell’ottobre del 1977, alcune monache della certosa di San Francesco presso Giaveno in provincia di Torino, nell’attesa che fosse costruita a Dego una nuova certosa si insediarono a Vedana rimanendovi fino al marzo del 1994, dando avvio alla presenza femminile nel complesso monastico. Successivamente il 7 maggio del 1998, dodici monache certosine provenienti da Riva di Pinerolo trovarono in questa affascinante certosa bellunese la loro collocazione definitiva. Tuttora in questo luogo caratterizzato da un paesaggio incantevole, tra vette altissime, asperità rocciose e natura incontaminata, che si confà all’austera vita eremitica si eleva il soave canto liturgico delle dodici monache certosine, che sembra superare le cime dolomitiche alla ricerca dell’infinito. Alle immagini che seguono la facoltà di sedurci. Tra la fine del 2014 e l’nizio del 2015, a causa della veneranda età delle ultime consorelle rimaste, è stata purtroppo decisa la chiusura di questa certosa.

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