Le meridiane nella certosa di Calci
Fin dall’antichità, la misurazione del trascorrere del tempo venne inizialmente effettuata con la sistemazione di un bastone conficcato nel terreno, il quale proiettando un ombra variabile, diede origine al primo rudimentale orologio solare. La scienza della gnomonica, ovvero l’arte di costruire orologi solari si sviluppò nel corso dei secoli fino ad avere nel medioevo una certa decadenza con la sola eccezione delle comunità monastiche. All’interno dei monasteri, infatti gli orologi solari erano essenziali per scandire le attività dei monaci, la loro giornata infatti era scandita da otto parti all’interno delle quali si seguivano i dettami della regola o canone, appunto le ore canoniche. Premesso ciò, va detto che ci è nota la ricerca e lo studio dei monaci certosini in ogni disciplina dello scibile umano, essi furono anche abili astronomi e si dedicarono con la consueta meticolosità nello studio e nella realizzazione di orologi solari. In tutte le certose esistite erano presenti strumenti per la misurazione del trascorrere del tempo, ma in alcune di esse furono realizzati rari e ingegnosi misuratori del tempo ancor’oggi preziosi e precisi. E’ lapalissiano comprendere che la stessa collocazione astronomica dell’intero complesso monastico rispettava rigide regole, e precisi orientamenti, ai quali gli orologi che vennero successivamente concepiti furono adeguati.
Alla certosa di Calci vi è una carrellata di orologi solari di pregevole fattura, che adornano i monumentali ambienti monastici.
Ho deciso di mostrarvi le foto di queste meridiane e correlarle di una breve descrizione.
Dei vari misuratori del tempo, quello collocato sul lato Nord sulla balaustra del cimitero nel chiostro grande, è sicuramente il più pregevole poiché è uno strumento multiplo. Su una lastra di pietra di dimensioni molto limitate sono incisi tre strumenti: Una linea meridiana con gnomone a foro; un orologio solare ad ore italiche ed un orologio solare ad ore astronomiche (francesi). Lo strumento era stato calcolato (sec XVIII) per una diversa collocazione e per poterlo far funzionare nella posizione attuale fu ruotato di circa 13°,5 mediante un cuneo di cotto, inserito fra il lato nord e la base della balaustra.
Sulla balaustra nel chiostro del Priore, ammiriamo un orologio solare orizzontale di piccolissime dimensioni (18cm.x11cm.) ad ore francesi.
Nel chiostro della sala capitolare, troviamo il principale orologio della certosa. Un orologio solare verticale a ore francesi posto sulla parete a sud est. Esso indicava le ore ed era utilizzato per regolare l’orologio meccanico della facciata principale del complesso monastico. Su di essa appare l’iscrizione: “De vitae cursu quaelibet hora rapitur”, ovvero “Qualsiasi cosa viene rapita dalla vita”.
Nel chiostro grande sul loggiato lato nordovest, incontriamo una linea meridiana con gnomone a foro realizzata nel XVIII secolo.
Ancora nel chiostro grande, sulla balaustra del cimitero, vi sono due linee meridiane ed una linea est-ovest, incise su pietra. Gli gnomoni erano mancanti e sono stati ricostruiti e riposizionati nel 1999.
Sul muro di cinta, lato sud, della certosa scorgiamo un altro orologio solare verticale incompleto, graffito
Al secondo piano della certosa, lungo un corridoio troviamo vediamo il foro gnomonico (foro stenopeico) della meridiana a camera oscura.
Meridiana a camera oscura. Incisa sul pavimento essa riceve la luce dal foro che abbiamo visto consentendo l’ingresso del raggio di sole. Verifiche recenti hanno accertato l’estrema precisione nel segnare l’ora e la data
In una cella, precisamente quella contrassegnata dalla lettera “H” nell’angolo sud-est del chiostro, vi sono tre strumenti gnomonici, di cui uno orizzontale e due verticali. Questo è una meridiana orizzontale il cui gnomone è stato sostituito perchè l’originale era gravemente compromesso.
Sulla parete sud del giardino della cella “H” ci sono gli altri due strumenti gnomonici, piuttosto sommariamente graffiti sull’intonaco. Il più in alto è una linea meridiana il cui gnomone è stato sostituito perchè perduto; quello inferiore è un orologio solare privo di gnomone.
Dopo aver visto questi splendidi esemplari, possiamo renderci conto della importanza della misurazione del tempo e della continua ricerca dei monaci certosini severi e scrupolosi custodi dello scandire del tempo, quel tempo che sembra solo apparentemente fermo all’interno delle mura di una certosa, ma che è in continuo volgere verso l’eternità.
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