
Per cominciare il mese di maggio, dedicato a Maria, ho scelto per voi miei cari amici un testo concepito da un certosino, una vera lode, un sublime Magnificat.
A voi tutti buona lettura, e che sia utile per l’inizio di questo mese mariano. Ho inserito qui la traccia audio del Magnificat cantato dai monaci…una vera delizia.
Il Magnificat di un certosino
(Parafrasi)
“La Vergine Madre è costantemente presente nel cammino di fede del Popolo di Dio verso la luce. Lo dimostra in modo particolare il cantico del Magnificat che, provenendo dalla profonda fede di Maria, non cessa di vibrare nel cuore della Chiesa lungo i secoli» (Giovanni Paolo II. RM 35).
Vorrei invitare il mondo e tutte le cose create a cantare a te, amata Regina, con venerazione e amore, che come ogni angelo quando ti guarda ti venera, così tutta la terra deve vibrare in tuo onore. Cantiamo dunque alla nostra Madre Celeste, alla “Grazia” di questa terra. l’imperatrice di Sion. Spalanchiamo i torrenti della tenerezza, e nei nostri cuori sgorga la pietà pura e filiale. Oggi della mia santa Madre canterò il canto sacro, perché più volo si leva cantando ciò che canta, per essere da lei creata.
“La mia anima proclama la grandezza del Signore”.
Mi unisco, mia Regina, a questa tua alta lode, sperando che un giorno la continuerò nella gioia della beatitudine. Cantate insieme il celeste e il terrestre in suo onore, santo inno gloria a lei, fanciulla del Signore.
“Il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore”.
Mi rallegro dell’amore che professi con tanto fervore al Signore eterno, per il quale chiedo fervore per piacergli, misericordioso. Pura Vergine, Madre Santa, amiamo andare da te; chi aspetta fiducioso, non dimenticato vive qui.
«Perché ha visto l’umiliazione del suo schiavo».
La tua incomparabile umiltà piacque così tanto all’Eterno che l’augusta Trinità ti riempì di santità e ti fece un “Tempio Santo”. Conserva il mio d’ora in poi, Signora, il tuo è: ti offro arreso, il suo palpito, come vedi.
“D’ora in poi tutte le generazioni si congratuleranno con me”.
Mi rallegro, mia Regina, che tutti i secoli ti chiamino “Regina dell’amore e della gioia” e in cielo e in terra tutti gli esseri ti amano. Tanto il grande quanto il piccolo che è padrone o servo, in unione fraterna ti amano e ti acclamano con fervore.
“Perché il Potente ha fatto in me grandi opere.”
La Sacra Incarnazione del Figlio dell’Eterno Dio è l’azione più grande che risplende nella Creazione e nel suo governo divino. Non c’è mai stata un’altra creatura con un tale dono. Sei solo “piena grazia”, solo riempi il cuore.
“Il suo nome è santo e la sua misericordia raggiunge i suoi fedeli di generazione in generazione”.
Per la tua intercessione, spero ferventemente e così raggiungo dal Signore eterno la speranza, la fede e l’amore per potermi salvare. Se chi pecca si pente, presto si sente chiamato; lo chiami tutto affabile per essere gentile con Dio da portare.
“Fa prodezze con il suo braccio.”
Con il suo braccio potente Dio ha fatto mille meraviglie, anche se guarda piamente colui che geme pauroso e alle anime semplicissime. Nel tuo aiuto chi confida, o Maria!, sarà salvo; e in cielo alla tua presenza canterà la tua eccellenza.
“Disperde i superbi nel loro cuore”.
E per lo stesso motivo, dal suo cuore bandisce il cuore superbo, che ignora la sua condizione di essere fatto di terra. O Maria, mia Regina, o Signora del Cielo! Oggi, per favore, accetta il mio cuore filiale.
“Deponi i potenti dai loro troni”.
Adoro il tuo giusto giudizio, Signore onnipotente, che ricompensi il servizio umile e condanna al supplizio il superbo peccatore. Perché sono sempre riposata e fiduciosa in te, e perciò d’ora in poi, a te, Signora, mi dono.
“E esalta gli umili”.
Ebbene, è sempre stata l’umiltà propria della nostra condizione, che ha attirato la bontà di Dio, donando santità ed elevazione al cielo. Canti il mondo riconoscente, colui che si è donato alla Madre del buon amore e si è consegnato nel suo grembo non è perduto.
“Riempie gli affamati di cose buone”.
Anche a chi geme affamato di ciò che ti piace, tu dai grazia, sostentamento, mentre lasci assetato l’abominevole peccatore. Illumini ogni mente che si sente occupata in te. Gli dai ispirazioni e movimenti per agire.
“Aiuta Israele suo servo”.
Che tu mi riceva per le mani di Maria, spero; che tutto a te quando ti ho incontrato, mi sono dato, per amarti notte e giorno. Ella muta ogni dolore in piacevole dolce pace, se ci mostra amore, tuo glorioso Santo Volto. “Ricordando la sua misericordia.” Ricorda allora, Signore, da me, per questo bene; E così gemevo peccatore, venni a raggiungere il mio timore con viva fede e carità. Madre, prega fin da ora e nell’ora dell’espirazione, di andare con grazia dalla terra al cielo per riposare.
“Come avevo promesso ai nostri padri, a favore di Abramo e della sua discendenza per sempre”,
Fermo nella tua parola spero, o mio Dio, di poterti vedere; mentre io continuo sulla via che Cristo ha seguito prima per compiacerti. Mamma, se dici: “È mio figlio”, vero, certo, tranne che lo sono; e, perciò, oggi ti amo e ti accolgo MADRE. Perché la gioia eterna sia il tuo tenero servitore, come uno schiavo si arrese a te, posseduto dal tuo amore. “Magnificat!” là canterò, vedendomi sempre al tuo fianco e salvata per sempre in canti che mi disfarò. Rifugio, Avvocata, Guida, Faro del porto eterno, tutto questo e altro è María. Amarla è salvarsi davvero!
Un certosino
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