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Antoine Sublet, il pittore al servizio dei certosini

Locandina

Con questo articolo odierno, miei cari lettori, voglio portarvi a conoscenza di una interessante mostra monografica dedicata al pittore lionese Antoine Sublet. Una magnifica esposizione è stata realizzata a La Correrie, nel Museo della Grande Chartreuse, essa è stata inaugurata lo scorso 11 giugno e sarà visitabile fino al prossimo 5 novembre. Non perdetela! A seguire un breve video di presentazione.

Ma chi era Antoine Sublet?

Antoine Sublet nasce a Lione, l’8 giugno del 1821, a soli 14 anni fu ammesso alla Scuola di Belle Arti di Lione, ben presto gli fu conferito il terzo premio per il disegno nella categoria ritratto, campo in cui Antoine eccellerà.

Dopo diverse discrete partecipazioni al Salon des artistes di Lione, Sublet fa una svolta fondamentale nella sua vita e carriera tra il 1847 e il 1848, si mette in viaggio, dirigendosi verso l’Italia. In quel periodo, fare il Grand Tour era un viaggio obbligato per gli artisti, una sorta di rito iniziatico. Durante questo viaggio, i giovani artisti si formavano una cultura comune, apprendendo dall’Antichità e dai grandi maestri del Rinascimento.

Da qui la sua palese ispirazione agli artisti italiani del Primo Rinascimento, nel 1857 fu tempo di tornare in Francia, vi fece ritorno in compagnia di una donna che aveva sposato. Ed eccolo al lavoro a Marsiglia, una sua opera, “Il trionfo della Croce” adorna le volte della navata centrale della Chiesa di Saint-Théodore. Poi Sublet lavorerà a Lione in una cappella della ex certosa lionese, pertanto il vero incontro tra Antoine Sublet e l’ordine certosino e solo rimandato di qualche anno…

foto Sublet

Ma quali furono i suoi rapporti con l’Ordine certosino?

La attività pittorica di Sublet, continuerà tra Lione, Belley e Nancy, ed aumenterà la fama tra gli ambiti religiosi, ciò attirò, nel 1877, le attenzioni di Dom Roch Marie Boussinet, Reverendo Padre dell’Ordine certosino il quale lo individua come un’artista cattolico in grado di condividere i valori spirituali certosini.

Comincia una collaborazione che durerà per gli ultimi anni di vita del pittore lionese.

Seguendo una antica tradizione certosina, concernente il dipingere ritratti dei Priori Generali, da esporre nella sala del Capitolo Generale alla Grande Chartreuse, gli fu affidato il compito di riprodurre i ritratti di Dom Jean-Baptiste Mortaize e Dom Charles-Marie Saisson. Nel 1878, un anno dopo, dipinse un’altra opera per la Grande Chartreuse,” Estasi di San Bruno”

Estasi di San Bruno

Nel 1873 l’Ordine certosino decise di fondare in Inghilterra una nuova certosa, a Parkminster in grado di accogliere due comunità espulse dal continente europeo. Questa fu una ghiotta occasione per Sublet il quale fu incaricato di dipingere vari ambienti monastici, ma per non disturbare la quiete monastica, le tele commisionategli, furono dipinte nella casa parigina di Sublet, e poi trasportate su di una imbarcazione e furono poi fissate sulle pareti della Certosa inglese. Tra queste spicca l’opera della Gloria Celeste, ma anche Il Martirio dei certosini inglesi…e tante altre, circa una cinquantina di tele!

Vergine

Le certose che conservano opere di Sublet sono tante, Pleterije, Neuville, Scala Coeli, la Valsainte, Parkminster, Selignac, Montrieux e la Grande Chartreuse. La fiducia verso questo artista fu tale che fu incaricato nel 1884 di restaurare le 22 tele di Eustache Le Sueur sulla Vita di San Bruno. Insomma un’artista davvero poliedrico. Al termine di una fruttuosa carriera, Antoine Sublet morì a Parigi il 17 dicembre 1897, all’età di 76 anni. Dipinse fino alla fine, poiché le sue ultime opere conosciute sono datate1896.

La Mostra

La mostra organizzata con gusto, intende mostrare la produzione pittorica dell’artista nel periodo “certosino”, e celebrare questo pittore e le sue opere che fino ad oggi hanno avuto come spettatori i soli monaci certosini, poichè realizzate per essere ammirate tra le mura delle certose.

Attraverso un’accurata e coinvolgente scenografia espositiva, prodotta in collaborazione con le scuole superiori della regione, il visitatore potrà rendersi conto di come i certosini si confrontano con questi dipinti nei loro monasteri. 

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“L’eco del silenzio” di Dom Janez Hollenstein

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La storia che vi racconto oggi ha come protagonista, Dom Janez Hollenstein, un monaco certosino della certosa di Pleterije. Prima di tutto vi offro di lui, un breve profilo biografico che ci consentirà di conoscerlo meglio.

Jean Marie Hollenstein, è nato a Lachen, nei pressi di Chur, in Svizzera il 18 marzo del 1933. Dopo aver frequentato il ginnasio statale decise di entrare nella certosa di La Valsainte il primo novembre del 1954, fece poi la professione solenne il 18 maggio del 1959. Da quel momento prese il nome di Janez e si dedicò agli studi di teologia e filosofia. Diventato sacrista, fu inviato dall’Ordine con lo stesso incarico alla certosa di Pleterije nel 1962. Fu poi, nominato maestro dei novizi nel 1969, e nuovamente sacrista nel 1976 con la carica di bibliotecario. Fu successivamente eletto priore nel giugno del 1985 incarico avuto per dieci anni, ovvero fino al 1995, allorquando ha ottenuto la misericordia richiesta per motivi di salute.

Durante il suo priorato Dom Janez si è distinto per aver iniziato e sostenuto programmi e progetti di sviluppo, che hanno consentito l’apertura più ampia del monastero al pubblico.La parte vecchia della certosa, la vecchia chiesa gotica, è stata aperta ai turisti, anche se è ancora utilizzata per i riti religiosi. Ha accelerato anche l’economia delle colture monastiche e dei souvenir, fonte di introiti per la comunità monastica. Egli ha creato e sostenuto il buon funzionamento del museo all’aperto, che si trova nei pressi della certosa, che conserva gli elementi originali di edifici in legno, esempio di architettura tipica del luogo. Attraverso conferenze pubbliche sulla vita dei monaci certosini ha avvicinato soprattutto le generazioni più giovani alla conoscenza della vita monastica, egli ha permesso al pubblico di essere a conoscenza del funzionamento del monastero .Dom Hollenstein è l’autore di diversi libri e d articoli su riviste. Inoltre essendosi distinto per il suo lavoro umanitario per i rifugiati dell’ex Jugoslavia, nel 1995 ha ricevuto il più alto riconoscimento nazionale della Croce d’Oro della Croce Rossa R.S.L. nel 1994 divenne cittadino onorario del MO Novo mesto.

Fin qui il profilo di questo esimio ex priore certosino, ma in questo articolo voglio parlarvi di un aneddoto riguardante la sua passione.

Nel corso della sua lunga vita monastica Dom Janez ha realizzato sculture artistiche in metallo, con materiali di scarto ovvero anelli di tino, lamine scartate e pezzi di ferro a cui egli è riuscito a donare una nuova vita.

Dopo oltre sessanta anni di vita certosina, egli ha realizzato molte opere, che sono state esposte in una mostra ad esso dedicata. Nelle immagini che seguono e nel breve video, potremmo ammirare i manufatti del certosino con una evidente vena artistica, nei quali egli esprime forti e silenziosi messaggi provenienti dal profondo del suo animo, come riconosciuto da molti critici d’arte, e perciò definito eco del silenzio.

 

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“Chiunque non agisca in modo culturale, inoltre, non funziona ecologicamente, umanamente ed economicamente. Ciò che non è economico, alla lunga fallirà anche sul piano culturale, ecologico e umano!” Dom Janez Hollenstein

Video della mostra