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  • Memini, volat irreparabile tempus

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La morte d’amore

Ed eccoci giunti miei cari amici lettori al termine di questo mese di giugno, nel quale vi ho offerto diversi testi di autori certosini sui quali abbiamo meditato la devozione al Sacro Cuore di Gesù. Oggi per concludere, vi propongo un testo di Dom Giovanni Battista Simoni estratto da un libro che scrisse e pubblicò nel 1924, esso rimane quello maggiormente conosciuto e diffuso: “Manete in dilectione mea”. Il contenuto dello scritto l’ho trovato davvero delizioso per una profonda riflessione.

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Amare il Cuore di Gesù significa saper soffrire molto, sempre, da soli, in silenzio, col sorriso sulle labbra, sotto lo sguardo di lui che scruta i cuori, nell’abbandono completo delle persone care, senza essere compresi, senza essere compianti e consolati; saper nascondere come un tesoro inestimabile, in fondo all’anima trafitta e dolorante, in mezzo al cuore coronato di spine il sacro “mistero della croce”.

Amarlo vuol dire dimenticare noi stessi e le nostre miserie per ricordarci solo di lui, che è la risurrezione e la vita, gettare in quel Cuore adorabile ogni ansiosa sollecitudine di progresso spirituale, e quando pure ci vedessimo caduti per la centesima volta nelle stesse imperfezioni, rialzarci sempre con prontezza con umiltà e con pace, confidando nel perenne miracolo della sua grazia onnipotente, riposandoci nella dolcezza infinita d perdono di Dio.

Amare il Cuore di Gesù significa venerare nei sofferenti le stimmate gloriose del Crocefisso, e circondare d tenero affetto le loro membra livide e straziate, nelle quali egli rinnova ogni giorno e perpetua nei secoli il poema ineffable della sua Passione.

Amarlo significa soffrire con lui per le sue pene, e riparare in modo affettivo ed effettivo, pratico, efficace, infaticabile, generoso, intelligente, per i delitti enormi coi quali i suoi nemici profanano la sua Persona, conculcano il suo onore, avviliscono nel fango la sua dignità, insultano chi lo rappresenta, e contemporaneamente espiare per le colpe – materialmente forse meno gravi, ma formalmente più ingiuriose – di quanti dovrebbero per professione e per libera scelta essere i suoi amici, e invece.. “di nuovo crocifiggono…”(Eb 6, 6).

Amare il Cuore di Gesù significa favorire ed aiutare «con la santità e la sincerità che vengono da Dio» (2Cor 1, 12) chiunque fatica per la sua gloria, rinunziando senza rammarico, per il bene comune, a pretesi diritti di precedenza o a brevetti di invenzione, coprendo col manto della carità debolezze e miserie, dimenticando nel silenzio e nel perdono parole amare gesti poco cortesi, evitando con cura puntigli d’onore, meschine gelosie e rivalità, che compromettono tanto spesso la dignità la riuscita del ministero.

Amarlo vuol dire compiere con fede e con sollecitudine il nostro dovere oscuro, nell’uniformità di una esistenza monotona e nascosta, senza pretendere approvazioni, senza denigrare chi emerge, senza intralciare, con mal celata invidia, le iniziative altrui senza esultare per il loro insuccesso, senza calpestare chi è caduto senza negare il merito o calunniare le intenzioni, in una parola senza impedire o condannare il bene, per il solo fatto che non porta la nostra marca di fabbrica: «Purché in ogni maniera.. Cristo venga annunziato» (Fil 1, 18).

Amare il Cuore di Gesù significa saperci contentare del necessario nelle cose materiali, e cedere lietamente il superfluo alle opere della Chiesa, al seminari, al monasteri poveri, alle missioni, alla sua università, a chiunque conosce la fame, il dolore, le strettezze, l’infermità, “le persecuzioni per la giustizia”(Mt. 5,10).

Amarlo vuol dire cambiar l’oro, l’argento, le gemme del nostro scrigno in quelle opere di carità illuminata che non temono la ruggine né i ladri: “far si che le pietre diventino pane” (Mt. 4,3), e che i doni immeritati dalla Provvidenza si cambino in strumenti di misericordia.

Amare il Sacro Cuore significa «ricambiarlo con tutto l’amore che richiede da noi; amore forte, che non si lascia piegare, amore puro, che ama senza secondi fini e senza interesse, amore crocefisso, amore di preferenza, d’oblio, di abbandono, per lasciare che il Sacro Cuore agisca, tagli, bruci, annienti in noi quanto gli dispiace. Ed ecco perché è tanto necessario lasciarci condurre da lui, e lasciarlo lavorare in noi – tutte le ore del giorno, tutti i giorni dell’anno, tutti gli anni della vita – lasciarci inebriare dalla follia della croce, compiere i sacrifici più duri, non solo con fedeltà e sottomissione perfetta ai suoi disegni, ma anche con gioia sovrabbondante: «Perché Dio ama chi dona con gioia» (2Cor 9, 7); e sia quando dona sia quando riprende i suoi doni, benedirlo nei secoli.

Amare il Cuore di Gesù vuol dire amare con passione la sua santa Chiesa, fiore verginale germogliato dal suo sangue, con un’adesione sempre più completa ai suoi precetti, diventando ognuno di noi “obbediente fino alla morte” (Fil 2,8).

Amarlo significa condividere cordialmente le gioie e le sofferenze del sommo Pontefice – «il dolce Cristo in terra» (Caterina da Siena) – e seguire in tutto e sempre, con docilità e prontezza, i suoi comandi, le sue esortazioni, le sue raccomandazioni, l’espressione dei suoi desideri, sotto qualunque forma e per qualunque mezzo ci siano trasmessi: accettarli pienamente, anche quando fossero contrari ai nostri modi di vedere, alle nostre corte vedute, alle pretese sempre nuove del nostro interesse, ai vuoti sofismi dei quali è così fecondo l’amor proprio ferito. Essere devoti del Cuore di Gesù significa bruciare dal desiderio di farlo conoscere e di farlo amare, di estendere il suo regno, di glorificare il suo nome, di compiere la sua volontà sotto qualunque aspetto ci si manifesti; significa amare gli uomini che costano il suo sangue: amarli tutti, amarli sempre, con purezza e sincerità, nella continua immolazione, immolazione perpetua, totale dei nostri gusti, dei nostri ideali, del nostro benessere.

(Manete in dilectione mea, pp. 105-110)

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Il Cuore di Gesù, la città dove trovare rifugio

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Il testo sul Sacro Cuore di Gesù che oggi voglio proporvi è di un certosino della certosa di Norimberga. Fu stampato nella cittadina tedesca da Kaspar Hochfeder nel 1480. Parole semplici su cui meditare con fervore.

Sei un luogo di rifugio, per farmi salvo: sii per me come una casa
Salmo 30,3

O Signore Gesù Cristo, sorgente inesauribile di amore e di grazia, mi lodo e Ti ringrazio per la ferita della tuo santissimo costato che hai ricevuto dopo la vostra morte; per allora, o Santo dei santi, era tuo lato destro così profondamente trafitto dalla lancia del soldato, che il punto del ferro penetrato attraverso il tuo petto anche a mezzo del Tuo cuore tenero, e da questa grande ferita cominciò a scorrere per noi il flusso di guarigione di sangue e di acqua che fertilizza la terra e salva il mondo. O spargimento benefico e meraviglioso di sangue dal costato di Gesù addormentato sulla Croce nel sonno della morte per la redenzione del genere umano! Flusso O più puro e dolce di acqua, proveniente dal seno del nostro Salvatore per lavare via tutte le nostre macchie!

Mosè, nel deserto, ha colpito la roccia, e ne uscì acqua fresca destinata solo per l’uso e le necessità del popolo di Israele e le loro greggi; ma quando il soldato Longino senza paura con la mano robusta ha colpito la roccia con la lancia, vale a dire che, quando si fendeva il diritto costato di Cristo, c’è venuto fuori, allora e sempre più, una misteriosa fonte d’acqua e di sangue da cui la nostra casta Madre, la santa Chiesa cattolica, disegna i suoi Sacramenti. Eva è stata chiamata la madre di tutti i viventi, e si è formata da una costola del marito, Adamo. La santa Chiesa militante è chiamata la madre di tutti coloro che vivono per fede, e lei è formata dal costato di Cristo suo Sposo.

O grande, preziosa e amorevole ferita del mio Salvatore, tu sei più profonda di tutti gli altri, e ha aperto così ampia che i fedeli possono entrare in Te !O ferita da cui sgorgano le benedizioni illimitate e senza fine, ferita del costato inflitto per ultimo, ma diventata comunque la più celebrata! Chiunque beve profondamente dalla fonte sacra e divina di questa ferita, o prende anche qualche goccia, si dimentica tutti i suoi mali, sarà liberato dalla sete di piaceri effimeri e vili, sarà infiammato con l’amore delle cose eterne e celesti , e riempito con la dolcezza indicibile dello Spirito Santo. Poi sarà portata nella sua anima “una fonte d’acqua che scaturisce in vita eterna” (Giovanni 4: 14).

Inserire, anima mia, entrare nel lato destro del Tuo crocifisso Signore. Inserisci attraverso questa ferita benedetta nel centro della amorevole Cuore di Gesù, trafitto per amore di te. Prendere tuo riposo nelle fessure delle rocce riparate dai tempeste del mondo. Entra nella tua Dio! Coperto con erba e fiori profumati, il cammino della vita è aperta davanti a te. Questo è il modo di salvezza, ponte che conduce al cielo.
Il Cuore di Gesù è la città di rifugio in cui siamo al sicuro dalla ricerca del nemico. E ‘la città di rifugio, che ci difende da l’ira di un giudice arrabbiato. Questo cuore è la fonte inesauribile l’olio della misericordia per i peccatori penitenti veramente. Questo Cuore è la sorgente del fiume divino spuntano in mezzo al Paradiso per irrigare la superficie della terra, per placare la sete del secco e arido cuore umano, per lavare via il peccato, per spegnere i fuochi empi della concupiscenza, alla regolare i voli della fantasia e di placare l’ardore della rabbia. Avvicinatevi poi e prendere la bozza di amore da questa fontana del Salvatore, in modo che tu possa più vivere a te stesso, ma in Colui che è stato crocifisso per te. Dare il tuo cuore a Lui, perché Egli ha aperto il suo cuore a te. Non dare il tuo cuore al mondo, ma a Cristo tuo Signore. Dategli non sapienza mondana invano, ma alla Sapienza eterna. Dove puoi tu riposare più serenamente, soffermarsi in modo più sicuro, o il sonno più dolce rispetto nelle piaghe di Cristo crocifisso per te?
O tutto glorioso e più amabile Gesù, Creatore del mondo misterioso e invisibile della grazia, ospite Tu dei cuori amorosi, ad esempio crocifisso di anime schiacciate sotto il peso della croce, Tu che contieni tutte le ricchezze e tutti i doni del Cielo; Gesù, nostro Re, Salvatore dei fedeli, che hai voluto che il tuo santo costato dovrebbe essere aperto dal punto di lancia spietata, umilmente e con fervore supplichiamo ad aprire per me le porte della tua misericordia, e mi soffre di entrare per la larga ferita di tuo fianco adorabile e santissima, nel tuo cuore infinitamente amorevole, in modo che il mio cuore può essere unito al Tuo cuore da un legame indissolubile di amore. Ferisci il mio cuore con il Tuo amore. Lasciate che lancia del soldato penetri il mio seno. Sia il mio cuore aperto a Te solo e chiuso al mondo ed al diavolo. Proteggi il mio cuore, e il braccio contro gli assalti dei suoi nemici per il segno della tua santa croce.

Amen.

Gratitudine al Cuore di Gesù

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Ecco per voi un testo su cui meditare, l’autore è Dom Giovanni Giusto Lanspergio certosino particolarmente devoto al Sacro Cuore di Gesù.

Io ti celebrerò, o Signore, con tutto il cuore.
Salmo 110,1

Tu, dolcissimo Gesù, sei il mio unico amore, la mia salvezza, e la mia consolazione. O più fedele amico degli uomini, il mio Creatore e mio Redentore, la luce del mio cuore, il riposo della mia mente, e il rimedio della mia anima, io ti adoro. Tu Divina Riconciliatore di uomini, sostenitore più amorevole dei peccatori, che dài conforto agli afflitti, sollievo a coloro che lavorano, e al solo la loro ricompensa, io ti adoro. O Gesù, Vittima gradito agli occhi del Signore, Vittima onnipotente con Dio, Tu sei la pace-offerta il cui odore di soavità ha misericordiosamente inclinato verso di noi Dio Padre, che abita nel più alto dei cieli. Tu che hai costretto a cercare su di noi con amorevole gentilezza e la pietà, per portarci in Suo favore, e per farci eredi del suo Regno. O più Gesù misericordioso, lodo Te, ti benedica, e darà gloria per la tua infinita misericordia, inesauribile e traboccante verso di noi. Non era sufficiente per Te di essere il nostro Signore, nostro Creatore e nostro Protettore, tu vuoi diventare anche il nostro Redentore, il nostro fratello e nostro compagno di esilio! Tu hai avuto il piacere di prendere la nostra natura umana, per condividere la nostra debolezza e la povertà, e anche a presentare alla legge della morte. Questo è il motivo per cui, durante trentatré anni, Ti sei affaticato e sofferto tanto per procurare la nostra salvezza. O più compassionevole di Gesù, quante volte è stata suddivisa la stanchezza in seguito ai tuoi viaggi! Quante volte hai sofferto da fonti di calore, il freddo, la sete, la fame e la povertà! Quante volte sei stato disprezzato, insultato o rimproverato! E – ciò che è più bello di tutti – Tu hai finalmente ceduto la tua anima alla morte più ignominiosa e amaro per noi che eravamo i tuoi nemici!

Eppure, tutti questi segni di amore, e le grandi benefici elargiti su di noi creature vili e ingrati, non soddisfacevano la Tua carità inconcepibile. Durante trentatré anni Tu eri caricato con sofferenze e ignominia; ma, per espiare pienamente al nostro posto, c’era ancora una cosa che tu vuoi fare, dopo la vostra morte, nel sottoporre ad un ultimo oltraggio, quando Tu hai permesso ad un soldato crudele e insolente di perforare il Tuo Cuore più tenero, già ferito con il dardo del Tuo amore. Ma perché hai desiderio Tuo Cuore da trafiggere in tal modo da una ferita terribile? Ah! è stato che potremmo vedere tutta la profondità e l’ampiezza del Tuo amore infinito, e imparare con ciò che hai sofferto la carità per il nostro bene. Tu vuoi insegnarci che tutte le tue azioni erano animate dalla carità più perfetta. Tuo santo corpo era stato rotto e lividi per noi, e tu avessi Si offerto a Dio come sacrificio vivente, puro ed accettabile ai Suoi occhi. E ‘stato difficile per te da dimostrare in modo più chiaro o più perfettamente il Tuo potente amore per noi. Tu vuoi comunque aprire il santuario dell’amore stesso, e divulgare la bara mistica che contiene questo tesoro, aprendo a noi il tuo cuore, in modo da permetterci di vedere con i nostri occhi da dove è venuto tutto ciò che tu avessi fatto per noi. Non riservando nulla per te stesso, nel dare a tutti noi, anche il tuo cuore, non ti sembra come se Tu volessi dire a ciascuno di noi, la nostra ingratitudine e la freddezza, ahimè! Tu sapevi: Ecco, o uomo, e vedere tutto quello che ho fatto, tutto quello che ho sofferto per la tua salvezza. Tu eri Il nostro nemico, e ti hanno restituito il favore di mio padre. Tu devi vagare a caso come una pecora smarrita; Ho cercato di te lungo, con molta difficoltà e fatica, e quando finalmente ti ho trovato, ti ho portato in braccio, e ti riportai all’ovile celeste. Ma chinai la mia testa che potrebbe essere coronata di spine. Ho tenuto le mie mani e piedi per essere trafitto con le unghie. Con pazienza ho sofferto il supplizio della flagellazione. Ho versato il mio sangue fino all’ultima goccia; E il mio cuore era così infiammato di amore per te, che mi è stato lacerato e ferito sia internamente che esternamente. Infine, ho rinunciato a morte della mia anima che mi è piaciuta, e quindi consumato, dalla Mia perfetta e completa obbedienza, il lavoro della tua salvezza. Dopo di che, cosa ci può essere ancora da fare? Non ho più nulla da offrire a te .Tu vedi bene che il mio amore per te era forte come la morte, e il mio amore fa che ti posso avvicinare a me e te unisco a Me con l’amore. Eppure tu andrai lontano, e che hai te stesso separato da me. Bambino di Adamo, l’anima insensibile, se tutto quello che ho già fatto non è sufficiente a sciogliere il tuo cuore congelato, e fare una profonda impressione su di te, accettare il mio cuore, oltre a tutto quello che ti ho dato, e capire che cosa è. Ricevere il sangue che ne deriva. Se potessi fare qualcosa di più e avevi il diritto di pretenderlo, dovrei essere molto disposti a offrire a te. Chiedi a Me, Che fai ancora richiedo? Fai notare a me quello che sarà in grado di muoversi, di convertire te decidere di te ad amarmi, e certamente non voglio rifiutare di concederla.

Nel cuore di Gesù

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Cari amici, per cominciare questo mese di giugno dedicato alla devozione del Sacro Cuore di Gesù, ho scelto per voi un bel testo scritto da Dom Polycarpe de la Rivière. Come è noto i certosini sono molto devoti a questo particolare culto.

Prese in mano tre lance e le conficcò nel cuore di Absalom. Samuele 18:14

Nel Cuore di Gesù, anima mia, dirigiti e prendi il volo. Il Cuore di Gesù, le Sue Piaghe, le Sue Mani ei Suoi Piedi sono i tuoi elementi, il tuo centro e la sfera della tua dimora soprannaturale. Desidera solo avere sete di Lui, desidera ardentemente solo ciò che Egli si compiace di ispirarti. Al di là di Lui non c’è niente da guadagnare; fuori di Lui c’è tutto da perdere. Tutto è in Lui, niente dopo di Lui. Con Lui c’è tutta la felicità, senza di Lui ogni sventura. Venite dunque, venite con passi veloci e affrettatevi a raggiungere ed entrare là, o meglio ad essere suoi, come siamo già in Lui. Lui è in te e tu in Lui, più di quanto tu sia in te stesso. Lì posto tutte le tue parole, pensieri, azioni, affetti e intenzioni. Di’ con santo Giobbe che in questo nido morirai, e come una palma (o come la fenice) moltiplichi i tuoi giorni e torni in vita dalle ceneri della morte del tuo Redentore. Dagli cuore per Cuore, amore per amore. Allora sarai veramente trasformato in Lui, quando avrai reso la tua vita tutta conforme alla Sua, «non in gloriosa maestà, ma in umiltà di volontà», come dice san Bernardo; non desiderando altra gloria, o altra vita che Gesù Cristo. Gesù è la mia vita, la mia anima, il cuore del mio amore e l’amore del mio cuore! Il cervo, inseguito dai cacciatori e assetato, non desidera più ardentemente un corso d’acqua limpida per placare la sua sete, di quanto io desidero sopportare ogni sorta di difficoltà e sofferenze in questa vita, per poter essere unito più strettamente al mio Signore e al mio Dio!

O Dio, mio Dio! quando tutti i cristiani devono seguire Te come il popolo d’Israele seguiva Absalom, con tutto il cuore? Absalom – senza i suoi difetti – ha molte somiglianze con il Figlio di Dio. Absalom era il figlio di un re, Gesù Cristo è il Figlio del Re dei re. Absalom è stato il più bello dei figli d’Israele, e di Gesù più bello tra i figli degli uomini. Absalom appeso ed è morto su una quercia; Gesù appeso ed è morto sulla Croce. Absalom, con la sua morte, ha portato la pace nel regno di tutte le tribù d’Israele; e Gesù, con la sua morte, salva e redime il mondo intero. Absalom era il figlio di Davide; Gesù è nato alla stessa razza di Davide; entrambi sono stati messi a morte a molto grande beneficio dei loro sudditi e dipendenti, ed entrambi sono stati ammaccato e trafitto dai loro amici più vicino, più intimi e familiari. Il nome di Absalom significa in ebraico “la pace del Padre”; ma solo Gesù ci dà la vera pace con il Padre Eterno. Un soldato ucciso Absalom colpendo il suo cuore, e un soldato ha trafitto il cuore di Gesù con la lancia. Absalom stato perforato con tre lance; Gesù con tre chiodi, e una lancia il punto di cui ferito e transpierced il suo cuore con tre dardi di sofferenza indicibile. Il primo è stato il colpo crudele di tutte le torture agonizzanti della sua passione più ignominioso; il secondo, l’ansia estrema Si sentiva per il dolore inconcepibile e la desolazione della sua beatissima Madre; la terza, la durezza di cuore, la testardaggine e la dannazione eterna di Giuda e del maggior numero di questo popolo ingrato e incurante. Che strano è questo, che un colpo di lancia nel Cuore di Gesù Cristo, deve affrontare tre colpi distinti, e feriva molto profondamente tre altri cuori, quelli di sua Madre afflitta, di San Giovanni e di S. Maria Maddalena!

Il cuore di Gesù si è aperto (2)

Il cuore di Gesù si è aperto

Dom Polycarpe de la Rivière

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Proseguono le riflessioni di Dom Polycarpe de la Rivière, ecco il seguito del testo già propostovi.

* * * * * * *

Nell’apertura del Tuo Sacro Cuore, o Gesù, il mio cuore si arricchisca e si adorni del tesoro inestimabile e dell’incomparabile fulgore del Tuo amore. Possano tutti i miei affetti essere in te. Possano tutti i miei pensieri, immaginazioni, intenzioni e l’impiego della mia mente essere per Te. Possano tutte le mie facoltà, passive, sensibili, incentivanti, progressive e appetitive, tendere a Te. Desidero essere così trasformato e unito a Te, affinché la mia vita possa essere nascosta per sempre nella tua.

Ma perché lamentarsi, perché piangere e sospirare così tanto per la morte e il Cuore ferito e trafitto di questo Amore immortale? La sua morte non doveva essere la nostra vita, poiché la nostra vita era la causa della sua morte? Se vogliamo entrare in Paradiso, dobbiamo entrare in questo Cuore; questo lato deve essere aperto per noi, se vogliamo godere della felicità; e il ferro che l’ha aperto ha chiuso l’inferno contro di noi. Smettila quindi di piangere, o anima mia, perché in questo Cuore, aperto e messo a nudo, hai la felicità eterna di una gloriosa immortalità.

Lascia che il bisognoso cerchi la ricchezza, l’ambizioso la sete di onore, l’avaro pensi solo ai suoi tesori. Troverai tutto questo, e anche il completamento e la perfezione di ogni buon desiderio in questo santo Cuore, che è pieno di doni e grazie, ed è la ricchezza dei figli di Dio, il tesoro delle ricchezze divine, la luce della nostra comprensione, il fervore della nostra volontà, il magazzino della nostra memoria, il rimedio delle nostre passioni, il freno delle nostre paure, l’ancora della nostra speranza, il sapore delle nostre delizie spirituali; in breve, la forza dei deboli, il conforto degli sconfitti, il conforto degli stanchi, il polo nord del navigatore, il rifugio sicuro di coloro che sono scagliati contro la roccia, la santa morte dei vivi, la vera vita dei morti e il pegno della felicità eterna.

 

 

Il cuore di Gesù si è aperto

Il cuore di Gesù si è aperto

Dom Polycarpe de la Rivière

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Voglio proporvi diviso in due articoli un testo concepito dal certosino Dom Polycarpe de la Rivière, concernente in riflessioni sul Sacro Cuore di Gesù, di cui egli era un fervente devoto.

* * * * * *

O lancia spietata e disumana, cosa cerchi in questo Cuore, l’amore della mia anima, il Cuore del mio vero Dio d’amore? Sono i suoi discepoli? Tutti Lo hanno abbandonato ieri. È la Sua carne che desideri? È esposto sulla croce dalla sentenza del giudice. Hai sete del suo sangue? Non vedi come è stato versato per tutte le strade? Ma forse avresti le sue vesti? Ah! È troppo tardi, perché i soldati li hanno già divisi e tirato a sorte per il suo mantello. Avresti allora la sua bellissima anima? È sceso agli inferi per cogliere di sorpresa e sopraffare l’uomo forte armato e privarlo del prezioso bottino che ha tenuto lì rinchiuso. Se intendi ucciderlo, è già morto; se per privarlo del suo onore, la Croce lo ha svergognato e disonorato abbastanza; se per fissarlo all’Albero, i chiodi ti hanno prevenuto; se per versare il suo sangue, non vedi che non vive più e che la tua opera è inutile? Ma, o lancia spietata, è il suo cuore che cerchi. Il suo cuore divino, affinché tu possa uccidere la sua madre quasi senza vita colpendo il corpo morto di suo figlio.

Ma com’è, o dolce Gesù, e per quale legge della scienza medica sanguini così per guarire le nostre infermità, Tu che sei il diletto e santo Medico delle nostre anime? Quale medico ha mai preso la pillola prescritta per il malato che desiderava riportare in salute? Chi ha avuto le vene aperte con una lancia invece che con una cuspide? Chi ha preferito il colpo di lancia di Longino a un chirurgo esperto e abile? Chi è mai stato conosciuto per essersi inchiodato e sollevato su una croce di quindici piedi di lunghezza e otto piedi di larghezza, con tutto il suo corpo e il suo cuore presentati alla lancia di un soldato illuso, in modo che non potesse mancare il suo scopo? Ma perché dovrebbero essere colpiti il costato e il cuore del Salvatore, invece che le sue braccia, i suoi piedi o la sua testa?

C’è un grandissimo mistero in questo. Certamente, i nostri amici nel mondo a volte ci aprono le loro case, così che possiamo entrare, conversare e stare lì senza ritegno; ogni tanto aprono i loro granai e le cantine e ci lasciano portare fuori il grano e il vino; raramente aprono i loro forzieri e tesori e li mettono a nostra disposizione; ma quale amico gli ha mai aperto il cuore così liberamente da non aver trattenuto almeno alcuni pensieri segreti? Solo Gesù Cristo, il santo Amante dei redenti, non ha mai rifiutato né favori né piaceri ai suoi amici. Non li ha mai delusi nel momento del bisogno, né ha nascosto loro un segreto o un pensiero che fosse per il loro bene. E anche dopo la sua morte, permise che il suo fianco fosse aperto da un colpo di lancia, in modo che potessimo vedere con quale benevolenza aveva sofferto, e con quale ardore fu infiammato dall’amore per noi e dal desiderio della nostra salvezza. Perché allora, anima mia, non alzi il tuo cuore a questo Cuore e unisci il tuo fianco a questo Costato Divino?

Perché non affrettarti a mescolare il tuo sangue con questo prezioso sangue, in cui lacrime di compassione e devozione si mescolano alla gioia e alla speranza della gloria eterna che ci attende? Perché questa apertura del costato di Gesù e il meraviglioso spargimento di sangue e acqua dovrebbero riempirci di una dolce letizia, temperata da lacrime di dolore per il nostro male comune, ma piena di gioia al ricordo della morte della nostra morte, e come l’Albero della Vita, innestato su quello della Croce, ha prodotto il frutto della nostra salvezza.

Continua…

Quello che il Cuore di Gesù contiene

sacro cuore

Seppure la festa del Sacro Cuore, che oggi si celebra, fu celebrata per la prima volta in Francia probabilmente nel 1672 e divenne universale per tutta la Chiesa cattolica solo nel 1856, autori certosini ne avevano diffuso la devozione da tempo. Ho scelto oggi per voi, un’ antico scritto di un certosino tedesco del XV° secolo, tradotto in latino da Dom Lorenzo Surio.

“Si io ti ho amato di un amore eterno”
            Geremia 31: 3

Affinché la vostra anima possa essere infiammato con il fuoco dell’amore divino, io ti darò tre carboni ardenti, che accenderà in voi questa fiamma molto desiderabile.

Queste sono le tre meditazioni che si dovrebbe fare: La prima è su ciò che Gesù Cristo è a voi come Dio e l’uomo, vale a dire, sommamente degno del tuo amore. La seconda è su ciò che Gesù Cristo è per voi, se si considera ciò che Egli ha fatto per il tuo bene; per in tutti i suoi atti troviamo prove di un amore incomprensibile. La terza è su ciò che il Cuore di Gesù si sente per voi; e che è un amore che è trascendente e infinito. Non abbiamo in alcun modo meritato l’amore che Gesù, il nostro più affettuoso amico ci dà così liberamente. Questo amore è incomprensibilmente grande. È del tutto senza limiti. Che la vostra anima sia sempre più piena di fuoco dell’amore divino, sapere che il Sacro Cuore, la gara Cuore di Gesù, è riempito per voi con così immenso, così eccessivo, così incomprensibile un amore, umana e divina, che che supera di molto tutto ciò che gli uomini e gli angeli possano desiderare o anche immaginare, poiché,  lo ripeto, questo amore è davvero immenso, essendo senza limiti e senza fine. L’amore di tutte le mamme per un figlio unico, rispetto a quello del Cuore di Gesù, non è che una piccola scintilla accanto a un grande fuoco. L’amore nato dai vincoli della natura, della famiglia o della grazia, che si trova riversato nei cuori di tutti gli uomini, di tutti gli angeli e di tutti i santi, raccoglilo e mettilo nel cuore di una madre, per il suo unico figlio e questo amore non può in alcun modo essere paragonato all’amore che il nostro Dio ha per noi. È certo che niente, in cielo e in terra, è migliore, più perfetto, più piacevole, più dolce, più amabile dell’amore fedelissimo di Gesù Cristo: non è dunque una cosa sorprendente e degna di lacrime amare, vedi che incontriamo così raramente e così poco, anche nel cuore di molti buoni cristiani, l’amore di Nostro Signore Gesù Cristo. Nella paura che anche tu, caro lettore, vittima di una così infelice e pericolosa seduzione, non hai mai conosciuto la felicità e la dolce gioia che provano gli amici di Dio, anche qui, concludo, fratello mio, pregandoti di ricordare le numerose e mirabili prove che il tuo Creatore e il tuo Redentore ti ha dato del suo amore. Vi prego di notare che il suo cuore tenerissimo e gentilissimo ardeva, di conseguenza, per voi, di un amore così gratuito e così generoso che si può davvero dire come San Crisostomo “plus quam amore tui ebrius et amens“. Gesù è inebriato d’amore, è pazzo, più pazzo dell’amore delle anime! Ah! Se per impossibile il tuo cuore, da questa vita, ha ricevuto per amare Gesù, un po’ niente dell’amore con cui arde per te il Cuore di Gesù, il tuo Cuore non potrebbe contenerlo, ma improvvisamente incendiato da una fornace così calda, ci vorrebbe una fiamma, si farebbe a pezzi, si frantumerebbe. Ti supplico, medita incessantemente e approfondisci con la massima cura ciò che ti ho appena insegnato.

Un certosino di Treviri (XV° secolo)

Come onorare il Cuore di Gesù

Lanspergio (affresco nel refettorio della certosa di Calci)

Cari amici, per cominciare questo mese di giugno dedicato alla devozione del Sacro Cuore di Gesù, vi offro uno splendido testo con preghiera di Dom Lanspergio. Come sappiamo i certosini sono particolarmente devoti a questo particolare culto.

Come onorare il Cuore di Gesù

Gesù all’anima fedele:

Anima cristiana, ti insegnerò come onorare le mie piaghe, in particolare quella del mio cuore divino che è stato ferito per amore tuo. Dopo la mia risurrezione, ho mostrato le ferite delle mie mani, dei miei piedi e del mio fianco ai miei apostoli, dicendo loro: guardate, toccate, guardatemi attentamente. Lo hanno fatto senza indugio. Imitali. Se vuoi toccare, in spirito, la Ferita del Mio costato, considera con profonda gratitudine l’amore del Mio Cuore, che Mi ha portato a sceglierti da tutta l’eternità per essere Mia figlia ed erede del Mio Regno.

Offrimi questa preghiera:

Signore di infinita misericordia, attraverso questa Ferita di intenso amore, attraverso questa Ferita così grande che può contenere la terra, i cieli e tutto ciò che è in essi, unisco il mio amore al Tuo amore divino, affinché , in questo modo e per mezzo di esso, il mio amore può essere reso perfetto, può perdersi nel tuo ed essere mescolato con esso come due metalli liquefatti dal fuoco e mescolati insieme formano uno solo. Possano le nostre due volontà diventare una sola, o meglio, la mia sia totalmente unita e sempre in perfetta conformità con la tua. Nella fornace ardente del tuo cuore, in questa ferita d’amore, getto i miei affetti, le mie inclinazioni, i miei pensieri e i miei desideri, che tutto ciò che è coperto di ruggine e contaminazione, tutto ciò che è imperfetto e in disordine, possa essere distrutto dalle fiamme. Allora il mio cuore, tutto purificato e rinnovato, sarà completamente consumato in Te e per Te.

Amen

Lettera sulla Devozione al Sacro Cuore

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Oggi per voi, un’altra perla sulla Devozione al Sacro Cuore, stavolta una lettera concepita da Dom Giovanni Giusto Lanspergio. Egli la scrisse verso il 1525, allorquando era Maestro dei novizi nella certosa di Colonia.

Dedicata al novizio, che vive nella cella posta nell’angolo vicino al cimitero; possa la tua devozione crescere costantemente!

Mio caro figlio, abbi cura di eccitarti per venerare l’ottimo Cuore di Gesù, questo Cuore così pieno di amore e misericordia; onoralo con adorazione assidua, abbraccialo ed entra con il pensiero in questo Cuore che è aperto a te. Chiedi attraverso di lui ciò che desideri, offrigli tutte le tue azioni, poiché è il vaso che contiene tutte le grazie celesti, la porta attraverso la quale andiamo da Dio e attraverso la quale Dio viene da noi. Metti quindi, in un luogo in cui devi passare spesso, un’immagine di questo Cuore divino (o delle Cinque Piaghe), ecciterà in te l’amore di Dio e ti avvertirà spesso di agire per lui. Mentre guardi questa immagine, ricorda che sei in esilio e nella miserabile schiavitù del peccato; poi, con gemiti, sospiri e aspirazioni ardenti, porta il tuo cuore a Dio; quindi, raccogliendo nella tua mente, senza alcun suono di parole (o persino usandole se ti sono di aiuto), grida al Signore per ottenere la purificazione del tuo cuore e l’unione della tua volontà nel Cuore di Gesù, c è per il piacere di Dio. Potresti anche, se la devozione interiore ti preme, abbracciare questa immagine, vale a dire il Cuore del Re Gesù e persuaderti nella tua mente che hai veramente il Cuore divino del Salvatore Gesù sotto le tue labbra. Oh! poi brucia con il desiderio di legare il tuo cuore a Lui, di immergerti, di assorbire il tuo spirito in lui. Oppure, dopo averlo chiesto, credi che da questo Cuore amabile attiri nel tuo cuore il suo spirito, la sua grazia, le sue virtù e, infine, tutto ciò che è benefico in questo Cuore (ed è incommensurabile), il Cuore di Gesù, infatti, è abbondantemente pieno di tutti questi tesori. È una pratica molto utile e pia, onorare devotamente il Cuore del Signore Gesù; nei tuoi bisogni, cerca rifugio con lui per attingere da esso, con consolazione, saggezza, grazia e forza. Anche quando i cuori di tutti gli uomini ti abbandonano e ti ingannano, rimangono nel riposo e nella fiducia; questo cuore molto fedele non ti ingannerà, non ti lascerà mai.

Festività del Sacro Cuore di Gesù

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Seppure la festa del Sacro Cuore, che oggi si celebra, fu celebrata per la prima volta in Francia probabilmente nel 1672 e divenne universale per tutta la Chiesa cattolica solo nel 1856, autori certosini ne avevano diffuso la devozione da tempo.

Oggi voglio offrirvi una meditazione di Dom Giovanni Giusto Lanspergio.

Meditiamo e lasciamoci cullare da queste deliziose esortazioni.

Il Cuore di Gesù è un rifugio sicuro.Sii tu per me un luogo di forza.

(Salmo 70: 3)

La ferita del Cuore di Gesù è per tutti un rifugio sicuro in tutti i guai. In ogni dolore e afflizione bisogna ricorrere a questo Cuore ferito. Si deve invogliare, e quando siamo sopraffatti dalla tristezza, non si deve temere, perché non c’è un luogo sicuro per voi che nel Cuore aperto di Gesù. Entrare in esso , e non solo per rifugiarsi. Il tentatore non può penetrarvi lì. Il male non può avvicinarsi a questa sacra dimora. In questo santuario inviolabile si può riposare in pace.
Fondendo tutti i tuoi peccati in questa ferita, che, attraverso la gentilezza amorevole di Gesù Cristo, essi potranno essere cancellati e distrutti. Nascondere le vostre opere buone lì, in modo che la santità di Gesù può tenerle e difendere. Portare in questo Cuore Divino tutti i doni che avete ricevuto da Dio, in modo che, sotto la protezione di Gesù, possono diventare ancora più grandi. Imparare ad abitare in questa ferita del Lato è il Cuore di Gesù. Se la vostra anima è il suo amico e sposa mistica, dove può si trovare un più nobile, un più salutare, o un luogo di riposo più dolce del Cuore di Gesù? Se la vostra anima è come una colomba, qui è il posto per poter costruire il suo nido. Se avete scelto di essere come un passero solitario, quello in cui ritiro di condurre una vita di solitudine, in isolamento da tutto, quale luogo può essere più adatto a voi che il Cuore di Gesù? Se la vostra anima è come una tortora, se sospira dopo Dio dai suoi desideri casti, ecco il luogo del suo riposo, il Cuore aperto di Gesù Cristo. Se hai fame, lì troverete la manna che vi nutrire voi; se hai sete, v’è la fontana del Salvatore in cui si può bere abbondantemente. Sì, il Cuore di Gesù è il fiume che è venuto fuori di mezzo del paradiso terrestre; scorre nei cuori di tutti coloro che sono a lui dedicati; bagna e feconda la terra intera. Il Cuore di Gesù è la porta dell’arca, attraverso la quale coloro che vengono sfuggiranno al diluvio. Entra allora, a dimorare in questa ferita, contemplando come una colomba della Passione, la misericordia e l’amore di Gesù.

Amen