
Settimo giorno
Introduzione
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
LETTURE SETTIMO GIORNO
Bontà radiosa.
Fissando la sua anima sulla bontà divina, si saturava dell’amore di Dio e si trasformava in Lui. O Bonitas!, Oh bontà di Dio!, esclamava spesso. E da questo contatto con la bontà essenziale, ha diffuso l’amore agli altri. Per questo conquistò tante anime e tante simpatie; studenti e amici, compagni e seguaci, abati, vescovi, conti, perfino il Papa stesso. Anche la divina provvidenza si è servita di questo per farne spiritualmente Padre e Fondatore dei Certosini. Per l’esempio e la bontà della sua anima assorta solo in Dio, per la sua incessante ricerca della solitudine, per l’equilibrio sereno e forte della sua vita, per l’attrazione che si irradiava intorno a lui e che portava all’imitazione. Convinse i primi certosini, scoraggiati dalla sua partenza, al ritorno e alla rinascita della prima Certosa. Anni dopo, per comunicare con lui, il suo Priore Landuíno si recò in Calabria, per la cui cura scrisse in una lettera ai suoi confratelli in Chartreuse un consiglio traboccante di delicatezza e affetto: Voi avete il vostro cuore, lo dimostrate nella pratica, e possiate applicare al vostro caro Priore e Padre, provvedendogli di benevolenza e abbondanza quanto è necessario per le sue tante malattie. E se non acconsente a questo dovere di umanità, vi do il mio potere affinché possiate rispettosamente obbligarlo a ciò che avete preparato per la sua salute… Fratelli, sappiate che il mio unico desiderio, dopo Dio, è di andarci, e ci vediamo. Quando potrò lo realizzerò con l’aiuto divino. Arrivederci ”(Lettera ai suoi fratelli in Chartreuse, 5-6).
Parole del Santo.
“Cosa c’è di più giusto e di più utile, di più innato e conveniente alla natura umana che amare il bene? E c’è qualcosa di buono come Dio? Inoltre, c’è qualche altro bene al di fuori di Dio? … Per questo l’anima santa, sentendo un po’ l’incomparabile bellezza e splendore di quel bene, ardente nella fiamma dell’amore, esclama: L’anima mia ha sete del Dio forte, del Dio vivente. Quando arriverò e mi ritroverò davanti a Dio?” (Lettera a Raúl, 17).
Preghiera silenziosa
SÚPPLICHE:
San Bruno, figlio fedele della Chiesa, prega per la Chiesa attuale, i suoi vescovi, sacerdoti e fedeli.
R. Ti preghiamo, ascoltaci.
San Bruno, così sottomesso al Vicario di Cristo e al Magistero ecclesiastico, donaci una fede illuminata e un’obbedienza integrale al Papa e alla Gerarchia.
R. Ti preghiamo, ascoltaci.
San Bruno, la cui generosa dedizione alla chiamata monastica fa parte del nostro carisma vocazionale, prega per i monaci e per la loro fedeltà alla vocazione.
R. Ti preghiamo, ascoltaci.
San Bruno, iniziatore e ammirabile padre delle prime comunità certosine, intercede per il nostro Ordine, il suo spirito ei suoi figli.
R. Ti preghiamo, ascoltaci.
San Bruno, di tanta bontà ed evangelica bontà, ottieni ai tuoi figli l’unione nella vera carità.
R. Ti preghiamo, ascoltaci.
San Bruno, di così profonda saggezza, concedici il dono della contemplazione divina.
R. Ti preghiamo, ascoltaci.
San Bruno, con un cuore così semplice, concentrato solo su Dio, portaci la purezza del cuore e la nostra trasformazione in Cristo.
R. Ti preghiamo, ascoltaci.
San Bruno, facci vivere i nostri Statuti in modo tale che un vero spirito certosino si rinnovi nell’Ordine e in ciascuno.
R. Ti preghiamo, ascoltaci.
CONCLUSIONE
Il Signore guidava i giusti per vie rette.
E gli mostrò il regno di Dio.
PREGHIERA FINALE
SETTIMO GIORNO
PREGHIAMO
O Dio, che per coloro che rinunciano al secolo, predisponi dimore in cielo, riempi il nostro cuore di beni celesti, affinché restiamo uniti nella carità fraterna; e sobrio, semplice e pacifico, facci sapere che la grazia della vocazione ci è stata donata gratuitamente, fa’ che la nostra vita concordi con il nome, e la professione si mostri nelle nostre opere. Per Gesù Cristo nostro Signore. R. Amen.
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