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  • Memini, volat irreparabile tempus

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Il prodigioso solstizio alla certosa di Miraflores

retablo con luz

Oggi, come ogni anno, in questa data con il “solstizio d’inverno”, comincia l’inverno astronomico che si concluderà il 21 marzo. Nel solstizio d’inverno, vi è la notte più lunga ed il giorno più corto dell’anno.

Come sapete cari amici, lo scorrere del tempo ed il relativo studio per la misurazione dello stesso, è stato da sempre un elemento essenziale dei padri certosini. Essi infatti dedicavano molto tempo alla scienza della gnomonica, al fine di realizzare strumenti che consentissero loro di misurare il tempo con la luce del sole. In passato vi ho proposto vari esempi di meridiane ed altri orologi solari in varie certose, oggi vi voglio parlare di ciò che accade nella certosa di Miraflores, a Burgos nel giorno del solstizio d’inverno.

Da 523 anni, quando arriva il giorno o il periodo del solstizio d’inverno, ovvero il 21 dicembre, nella chiesa della certosa di Miraflores, un fenomeno astronomico può essere osservato, ma di cosa si tratta esattamente?

Il fenomeno astronomico

Intorno al 21 dicembre e poco prima del tramonto, tra le 16:45 e le 17:15, un raggio di sole penetra attraverso il grande oculo che presiede la facciata del tempio e attraversa diagonalmente l’intera superficie del tempio. Il raggio di sole sale lentamente da sinistra a destra e, per alcuni istanti, si ferma alla grande ruota centrale degli angeli che presiede la pala d’altare.

Bisogna fare una premessa necessaria per poter comprendere del tutto quanto avviene e perchè. Innanzitutto soffermiamoci sugli elementi

Il grande oculo

La chiesa della certosa di Miraflores, fu costruita dall’architetto tedesco Juan de Colonia tra il 1454 e il 1484, anche se fu suo figlio Simón a completare i lavori nel 1488. Questi è considerato uno dei grandi geni dell’arte castigliana, artefice quindi anche dell’oculo della facciata anteriore della chiesa elemento importante del fenomeno in oggetto.

Il Retablo

Il sole, come dicevo, entrando dall’oculo attraversa, con i suoi raggi, l’intera chiesa per giungere ad illuminare per pochi minuti un punto preciso dell’altare maggiore.

Il cerchio di angeli (ruota angelica) che circonda il Cristo crocifisso della pala d’altare maggiore, il “retablo” capolavoro dello scultore Gil de Siloè e con policromia e doratura del pittore Diego de la Cruz, il quale utilizzò parte della prima spedizione d’oro che arrivava dall’America! In esso viene rappresenta la vita di Cristo, che viene mostrato crocifisso sulla grande ruota centrale circondato da angeli, da Dio, dallo Spirito Santo e dalla Vergine Maria. In cima alla croce c’è una figura peculiare, un pellicano, un uccello che metaforizza il sacrificio eucaristico perché in passato si credeva che nutrisse i suoi piccoli con ferite autoinflitte. Il tema di questa pala d’altare, commissionata dai monaci, è quindi la celebrazione dell’esaltazione eucaristica e redentrice.

La congiunzione degli elementi

Per ottenere la precisa congiunzione degli elementi che fanno funzionare questo meraviglioso fenomeno astronomico, ovvero il sole, la data e la posizione dell’apertura (oculo) attraverso il quale entra il raggio di luce che illumina il centro della pala d’altare al solstizio d’inverno, vi è stato uno studio approfondito ed un’innegabile complicità artistica tra l’architetto del tempio, Simón de Colonia, e lo scultore della pala d’altare, Gil de Siloè. Ovviamente alla base di ciò l’imprescindibile committenza monastica certosina, custode della evidente intenzionalità teologica di questo straordinario fenomeno astronomico.

Un altro dato importante è, che la pala d’altare fu inaugurata alla fine di dicembre 1499, in coincidenza con il tempo del solstizio, che ne indica il chiaro intento celebrativo. Il costo totale della pala d’altare, compresa la doratura e la policromia di Diego de la Cruz, ammontava a 1.015.613 maravedí, un costo molto alto per l’epoca!

L’osservazione

E’ possibile accedere nella certosa per poter ammirare questo fenomeno poichè nel 1923, la certosa venne dichiarato Monumento Storico Nazionale. Un vero Pantheon Reale a causa dell’imponente altare maggiore ed il sontuoso sepolcro di alabastro che custodisce le spoglie dei fondatori, Giovanni II di Castiglia e di Isabella di Portogallo e del figlio l’infante Alfonso. L’attività monastica ha saputo coesistere egregiamente con questo luogo di interesse storico e artistico, che risulta essere uno dei principali monumenti di Spagna, consentendo l’accesso ai visitatori nella Navata centrale della chiesa ed al chiostro i quali possono essere liberamente visitati.

Non è ancora molto diffusa la conoscenza di questo spettacolare fenomeno, in questo luogo, ma sempre in numero più crescente decine di visitatori si accalcano armati di smartphone o di reflex cercando di catturare, per godere e fotografare, lo straordinario momento in cui un raggio di sole della sera, penetrando attraverso la finestra circolare della facciata della certosa, illumina il Retablo per pochi minuti, regalando ai presenti una suggestiva e magica atmosfera.

retablo 2

Va detto, che recenti studi, sviluppati dalla Università Complutense di Madrid hanno rilevato che anche nel periodo del solstizio d’estate, il 21 giugno, si sviluppano particolari giochi di luce intorno al sepolcro reale. Con l’avanzare del sole al mattino, si accendono le figure dei quattro evangelisti che circondano la tomba a forma di stella a otto punte. Questo fenomeno raggiunge il suo apice, in coincidenza con il giorno di San Giovanni 24 giugno, patrono del monarca. L’intensità della luce permette in quei momenti una visione privilegiata di questo sublime complesso scultoreo gotico.

Le immagini che seguono, ed un breve video spero saranno eloquenti e compendiose di quanto vi ho descritto.

luce oculo

luce oculo 2

luce oculo 3

luce oculo 4

retablo con luz

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La misurazione del tempo nella certosa di san Martino

La misurazione del tempo nella certosa di san Martino

certosa

Lo scorso 21 dicembre, giorno del solstizio d’inverno, nella certosa di san Martino a Napoli oggi sede dell’omonimo museo, si è svolta una interessante giornata di studio. Essa è stata dedicata ai rarissimi esemplari di orologi solari sei-settecenteschi presenti nel complesso monastico certosino. Come sapete cari amici, lo scorrere del tempo ed il relativo studio per la misurazione dello stesso, è stato da sempre un elemento essenziale dei padri certosini. Essi infatti dedicavano molto tempo alla scienza della gnomonica, al fine di realizzare strumenti che consentissero loro di misurare il tempo con la luce del sole. In passato vi ho proposto vari esempi di meridiane ed altri orologi solari in altre certose, oggi grazie a questo evento svoltosi di recente approfondirò il tema degli orologi presenti nella “mia” certosa. Essi per la precisione sono quattro:

  1. la meridiana settecentesca di Rocco Bovi (oggetto della prova)

  2. l’orologio a quadrante multiplo sul parapetto del terrazzino del Quarto del Priore

  3. l’orologio verticale del Chiostro Grande

  4. l’orologio meccanico ad ore italiche presente nel Chiostro Grande

L’incontro di studi ha avuto l’intento di realizzare un progetto volto a provvedere al ripristino della funzionalità dei summenzionati orologi. In presenza di un folto pubblico dopo l’esposizione in conferenza dei propositi, si è svolta alle ore 12 la dimostrazione dell’andamento della macula luminosa della meridiana realizzata da Rocco Bovi tra il 1771 ed il 1772, situata negli ambienti della biblioteca del Quarto del Priore. Allo scoccare del mezzogiorno con una precisione impressionante il sole attraverso il foro ha toccato l’apice della verga in bronzo, posta sul pavimento maiolicato su cui sono decorate alla perfezione le costellazioni, tra l’emozione del pubblico intervenuto che ha applaudito fragorosamente.

La meridiana in questione, trattasi di un esempio di meridiana a camera oscura, ovvero un particolare orologio solare che si usava costruire in ambienti chiusi, costituito da un foro su una delle pareti esterne, in direzione sud, e da una linea tracciata sul pavimento, in direzione nord-sud e possibilmente graduata. Questo orologio solare, realizzato per scopi astronomico, calendariali e liturgici, un tempo adornava la ricca e celeberrima biblioteca del Quarto del Priore, essa fa parte del, complesso costituito dagli ambienti destinati alla massima autorità della comunità certosina. La decorazione risale ai primi anni del Settecento, quando nella certosa furono ripresi i lavori per un adeguamento alle nuove tendenze del gusto di quel periodo. Nelle due piccole volte Crescenzo Gamba, affrescò San Martino in gloria e San Bruno che riceve la regola dell’ordine dalla Vergine col Bambino. Di grande pregio artistico è il pavimento, realizzato da Leonardo Chiaiese nel 1771, sulle cui riggiole in cotto maiolicato è illustrata una complessa simbologia con la rappresentazione delle costellazioni, attraversata dal tracciato della verga in bronzo della lunga meridiana solare di Rocco Bovi che funzionava grazie al raggio di sole che filtrava dal forellino posto in alto.

Durante la giornata studi è stato mostrato il ripristino estemporaneo del prezioso orologio marmoreo a quadrante multiplo, situato sul parapetto di in terrazzino del Quarto delPriore, del quale si prevede un successivo intervento di conservazione ed il progetto del restauro dell’orologio verticale del Chiostro Grande con il ridisegno del reticulum temporis..

Sempre nel Chiostro Grande, sulla facciata del campanile vi è un altro orologio, con quadrante alla romana. Le ore “italiche” erano una misurazione bizzarra del tempo, che fu in uso dalla metà del XIV° secolo e perdurò fino al periodo napoleonico quando venne introdotta l’attuale misurazione. L’orologio disponeva di una sola lancetta che si muoveva su di un quadrante che indicava sei ore Esso segnava le cosiddette ore “italiche”, secondo un antico sistema di misurazione del tempo che partiva, anziché dalla mezzanotte come ora, dal momento del tramonto. Il sistema meccanico interno faceva girare una sola lancetta, la quale percorreva quattro giri completi del quadrante nell’arco di ogni giornata. ( http://cartusialover.altervista.org/Curiosando.htm ) Speriamo che al più presto si realizzi la rifunzionalizzazione degli orologi presenti nella certosa napoletana di san Martino, affinchè possano ritornare a funzionare con la medesima precisione dell’epoca in cui vennero concepiti con certosina meticolosità dai monaci.

Mpannelli esplicativi del progetto

Pannelli esplicativi del progetto

M foro eluce

Prova del raggio solare in camera oscura

mezzogiorno

Macula solare

2016-01-09

Costellazioni nel pavimento maiolicato

orologio a quadrante multiplo

Il video che vi offro è stato realizzato qualche anno fa in occasione di un’altro progetto realizzativo, che spero possa portarvi a conoscere meglio visivamente quello che vi ho descritto in questo articolo.