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L’orologio di Flora

L’orologio di Flora

Giardino della farmacia della certosa di Trisulti

Prima di porvi l’argomento in oggetto all’articolo odierno, occorre che faccia una premessa. Nel 1745, il medico e naturalista Carlo Linneo, durante i suoi studi per la classificazione delle specie viventi, osservò per primo che i fiori avevano la peculiarità di schiudersi ad orari diversi nel corso della giornata. A seguito di ciò ebbe l’idea di realizzare un “orologio“, sistemando in un aiuola circolare, il quadrante, ed in ogni settore rappresentante una distinta ora la specie floreale che si schiudeva. Con 24 specie di piante, si ottenne “l’orologio di Flora”, un sistema per misurare il tempo in maniera assolutamente naturale. Una così sensazionale scoperta, non tardò a raggiungere  i certosini che, come vi ho detto, erano fortemente appassionati conoscitori della misurazione del tempo. Fatte le dovute considerazioni al riguardo del funzionamento di tale orologio, subordinato a fattori legati alla latitudine, alla luminosità ed al clima, decisero di realizzarne uno per le necessità della vita claustrale. Apprendiamo ciò da un antico manoscritto ritrovato nella certosa di Trisulti, che ci introduce alla realizzazione di un orologio di Flora che fu realizzato dal botanico certosino che resta anonimo, come il suo scritto. Esso recita testualmente:

L’orologio di Flora”
“L’assiduo studio, onde l’immortal
Linneo intese ad investigare la meravigliosa
natura dei vegetali, gli fece avvertire che alcuni
fiori dalla Primavera all’Autunno si aprivano e
chiudevano a certe ore determinate del giorno,
e questo fenomeno chiamò vigilia e sonno
delle piante. Siccome cosa nasce da cosa, e
da pensier nuovo pensier rampolla, questo
ripetersi dello stesso effetto a giro d’ore,
suggerì l’idea di un orologio, che forse non fu
ignoto agli stessi antichi, del quale l’asta del
fiore fosse l’indice e l’aiuola il quadrante.
Cercherebbe cosa impossibile chi volesse
trovare l’esattezza matematica in
quest’orologio, il quale riceve necessarie
variazioni e dalla diversità dei climi e dalla
incostanza delle stagioni.
Avrà però di che pienamente soddisfare alla sua curiosità, chi
ama divertire l’anima all’innocente diletto di
osservare i miracoli della natura, che tanto si
mostra portentosa nella leggiadra famiglia dei
fiori. Se a determinare la misura del tempo i
solitari della Tebaide si giovarono della polvere
del deserto, se l’affaticato villanello dell’Asia
guardava l’ombra delle piante per indovinare le
ore del giorno, noi, per invidiabile ventura, sotto
al ridente cielo d’Italia, assai più lietamente
prenderemo partito d’occuparci della piacevole
coltivazione dei fiori…Tu che leggi queste
carte, amatore di pure delizie, fa di essere
cortese a questa fatica e segna coi fiori i giorni
felici della tua vita, che ti auguro fiorente e lieta
come la bella Primavera che vide l’italico cielo.
Addio”.

A seguire il certosino riporta le specie dei fiori che sbocciano alle varie ore del giorno (con riportata, di seguito alla classificazione botanica e alle caratteristiche, anche la denominazione in lingua francese):

ore7

Ore 7

Ore 7 italiane: Il Dente di Leone (Leontondon   
Taraxacum). Appartiene alla Classe
Syngenesia, all’Ordine polygamia aequalis.
Mette fiori giallastri; è chiamato dai Francesi:
Pissalint officinal.

ore 8

Ore 8

Ore 8 italiane: Lattugaccio (Arnopogon 

dalechampii). Appartiene alla Classe
Syngenesia, all’Ordine polymagia aequalis. I
suoi fiori dosno di un bel color giallo, racchiude
semi piumati cui disperde il vento, e reca
altrove a germogliare; viene detto dai Francesi:
Salsifis dalechamp.

ore 9

Ore 9

Ore 9 italiane: Il Vilucchio delle siepi

(Convolvulus sepium). Appartiene alla Classe
Pentandria, all’Ordine monogynia. Mette fiori
bianchissimi, s’attorciglia alle siepi e ama
l’ombra; è detto dai Francesi: Grand liserom
blanc.

 

Tragopogon pratensis ssp. orientalis

Ore 10

Ore 10 italiane: La barba di becco

(Tragopogon pratense). Appartiene alla Classe
Syngenesia, all’Ordine polygamia aequalis.
Mette calice squamoso, foglie dentellate,
medicinali rinfrescanti, i suoi fiori sono
giallastri, la radice nutritiva; viene chiamato dai
Francesi: Salsifis de pres.

                                 

ore 11

Ore 11

Ore 11 italiane: Crespigno e Cicerbita
(Sonchus oleraceus). Appartiene alla Classe
Syngenesia, all’Ordine polygamia aequalis.
Mette fiori giallastri, le sue foglie sono verdi
oscure frastagliate, stilla un umore lattiginoso,
ama i luoghi aridi; i Francesi la chiamano:
Laitron epineux.

             

KONICA MINOLTA DIGITAL CAMERA

Ore 12

  Ore 12 italiane: Pulmonaria gallica rotundifolia
(Hyeracium murorum). Appartiene alla Classe
Syngenesia, all’Ordine polygamia aequalis. I
suoi fiori sono di color ceruleo purpureo, le
foglie ovate, lanceolate; è chiamato dai
Francesi: Pulmolnaire.

ore13

Ore 13

Ore 13 italiane: Pilosella (Hyeracium pilosella).
Appartiene alla Classe Syngenesia, polygamia
aequalis. Cresce nei luoghi sterili, mette fiori
gialli, dicesi salubre per gli uomini, micidiale
per le pecore. I Francesi la chiamano: Oreille
de souris.

ore14

Ore 14

Ore 14 italiane: Erba cristallina
(Mesembryantheum crystallinum). Appartiene
alla Classe Icosandria, all’Ordine pentagynia,
mette fiori radiati porporini bellissimi, foglie
ovate ondate; è chiamata dai Francesi: la
glaciale.

ore15

Ore 15

Ore 15 italiane: Bello di giorno (Convovulus
tricolor). Appartiene alla Classe Pentandria,
all’Ordine monogynia. I suoi fiori sono screziati
di bianco, giallo e turchino; è chiamato dai
Francesi Belle de jour.

ore16

Ore 16

Ore 16 italiane: Porcellana del meriggio
(Portulaca meridiana). Appartiene alla Classe
Dodecandria, all’Ordine monogynia. I suoi fiori
sono di un bel colore giallo; è detta dai
Francesi Pourpier sauvage.

Romulea bulbocodium

Ore 17

Ore 17 italiane: Fior di cucculo, ossia amoretto
pratense (Ixia bulbocodium o Romulea).
Appartiene alla Classe Triandria, all’Ordine
monogynia. Mette fiori gialli rigati cerulei,
cresce nelle praterie, ha breve durata. I
francesi la chiamano Ixia.

ore18

Ore 18

Ore 18 italiane: Radicchiella selvatica
(Rhagadiolus stellatus). Appartiene alla Classe
syngenesia, all’Ordine polygamia aequalis.
Mette fiori gialli a stella, foglie dimesse in forma
di lira. Viene detta dai Francesi: Lampsana
etoilée.

Ho voluto inserire l’immagine delle singole specie botaniche, inoltre voglio puntualizzare, per la precisione, che contrariamente all’orologio di Linneo, qui a Trisulti venne concepito un orologio con il sistema ad “ore italiche”. Questo sistema era presente anche in un altro orologio nella stessa certosa, e pertanto in uso presso i certosini di Trisulti, prima di adottare il sistema orario alla “francese” ovvero quello di uso comune (dalle 0 alle 24). Vi ho offerto questa ghiotta curiosità, a dimostrazione della sensibilità certosina, nei confronti di ogni scoperta scientifica e nella quale ovviamente con animo di profonda religiosità percepivano la presenza e l’opera del Creatore.

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Le meridiane nella certosa di Calci

Le meridiane nella certosa di Calci

orologio meccanico facciata certosa Calci

Fin dall’antichità, la misurazione del trascorrere del tempo venne inizialmente effettuata con la sistemazione di un bastone conficcato nel terreno, il quale proiettando un ombra variabile, diede origine al primo rudimentale orologio solare. La scienza della gnomonica, ovvero l’arte di costruire orologi solari si sviluppò nel corso dei secoli fino ad avere nel medioevo una certa decadenza con la sola eccezione delle comunità monastiche. All’interno dei monasteri, infatti  gli orologi solari erano essenziali per scandire le attività dei monaci, la loro giornata infatti era scandita da otto parti all’interno delle quali si seguivano i dettami della regola o canone, appunto le ore canoniche. Premesso ciò, va detto che ci è nota la ricerca e lo studio dei monaci certosini in ogni disciplina dello scibile umano, essi furono anche abili astronomi e si dedicarono con la consueta meticolosità nello studio e nella realizzazione di orologi solari. In tutte le certose esistite erano presenti strumenti per la misurazione del trascorrere del tempo, ma in alcune di esse furono realizzati rari e ingegnosi misuratori del tempo ancor’oggi preziosi e precisi. E’ lapalissiano comprendere che la stessa collocazione astronomica dell’intero complesso monastico rispettava rigide regole, e precisi orientamenti, ai quali gli orologi che vennero successivamente concepiti furono adeguati.

Alla certosa di Calci vi è una carrellata di orologi solari di pregevole fattura, che adornano i monumentali ambienti monastici.

Ho deciso di mostrarvi le foto di queste meridiane e correlarle di una breve descrizione.

Foto 1

Dei vari misuratori del tempo, quello collocato sul lato Nord sulla balaustra del cimitero nel chiostro grande, è sicuramente il più pregevole poiché è uno strumento multiplo. Su una lastra di pietra di dimensioni molto limitate sono incisi tre strumenti: Una linea meridiana con gnomone a foro; un orologio solare ad ore italiche ed un orologio solare ad ore astronomiche (francesi). Lo strumento era stato calcolato (sec XVIII) per una diversa collocazione e per poterlo far funzionare nella posizione attuale fu ruotato di circa 13°,5 mediante un cuneo di cotto, inserito fra il lato nord e la base della balaustra.

foto 2

Sulla balaustra nel chiostro del Priore, ammiriamo un orologio solare orizzontale di piccolissime dimensioni (18cm.x11cm.) ad ore francesi.

orologio solare verticale foto 3

Nel chiostro della sala capitolare, troviamo il principale orologio della certosa. Un orologio solare verticale a ore francesi posto sulla parete a sud est. Esso indicava le ore ed era utilizzato per regolare l’orologio meccanico della facciata principale del complesso monastico. Su di essa appare l’iscrizione: “De vitae cursu quaelibet hora rapitur”, ovvero “Qualsiasi cosa viene rapita dalla vita”.

meridiana 4

Nel chiostro grande sul loggiato lato nordovest, incontriamo una linea meridiana con gnomone a foro realizzata nel XVIII secolo.

meridiana 5

Ancora nel chiostro grande, sulla balaustra del cimitero, vi sono  due linee meridiane ed una linea est-ovest, incise su pietra. Gli gnomoni erano mancanti e sono stati ricostruiti e riposizionati nel 1999.

foto 8

Sul muro di cinta, lato sud, della certosa scorgiamo un altro orologio solare verticale incompleto, graffito

meridiana 8

Al secondo piano della certosa, lungo un corridoio troviamo vediamo il foro gnomonico (foro stenopeico) della meridiana  a camera oscura.

meridiana 10bis

Meridiana a camera oscura. Incisa sul pavimento essa riceve la luce dal foro che abbiamo visto consentendo l’ingresso del raggio di sole. Verifiche recenti hanno accertato l’estrema precisione nel segnare l’ora e la data

meridiana 9

In una cella, precisamente quella contrassegnata dalla lettera “H” nell’angolo sud-est del chiostro, vi sono tre strumenti gnomonici, di cui uno orizzontale e due verticali. Questo è una meridiana orizzontale il cui gnomone è stato sostituito perchè l’originale era gravemente compromesso.

meridiana 10

Sulla parete sud del giardino della cella “H” ci sono gli altri due strumenti gnomonici, piuttosto sommariamente graffiti sull’intonaco. Il più in alto è una linea meridiana il cui gnomone è stato sostituito perchè perduto; quello inferiore è un orologio solare privo di gnomone.

Dopo aver visto questi splendidi esemplari, possiamo renderci conto della importanza della misurazione del tempo e della continua ricerca dei monaci certosini severi  e scrupolosi custodi dello scandire del tempo, quel tempo che sembra solo apparentemente fermo all’interno delle mura di una certosa, ma che è in continuo volgere verso l’eternità.

Natale 2010, un regalo per tutti voi

Natale 2010,

un regalo per tutti voi

da Cartusialover

Approfitto, dell’occasione dell’approssimarsi delle festività natalizie, per esprimere il mio profondo ringraziamento a tutti i visitatori di questo blog,   sia a quelli sporadici sia ai frequentatori abituali.

Grazie a voi ed al vostro impegno per la sua diffusione, i contatti negli ultimi mesi hanno avuto una crescita smisurata, contribuendo alla riuscita del mio obiettivo: “Diffondere la passione per l’ordine certosino”. E’ per questo motivo che intendo farvi un regalo, nella speranza che  possa essere di vostro gradimento. Voglio difatti, offrirvi la possibilità di poter vedere, qualora non lo aveste già fatto, il film capolavoroIl Grande Silenziorealizzato dal regista tedesco Philip Gröning, nel 2005 all’interno della Grande Chartreuse, per documentare la vita all’interno di una certosa.  Personalmente considero questa opera cinematografica, una  autentica pietra miliare per noi amanti della vita certosina, ed ho ragione di credere, che attraverso la proposizione di questa testimonianza reale, Cartusialover riesca a coinvolgere ulteriormente quanti ancora conoscono poco questo tipo di vita monastica.

Ho ritenuto di proporvi varie opportunità per consentirvene la visione. Da oggi è stata inserita in maniera permanente nella colonna (sidebar) di sinistra, la locandina con il collegamento diretto al link per la visione diretta online (consigliata). In questa pagina, inoltre vi segnalo le altre varie opportunità per poterlo scaricare o visionare, come meglio preferiate. Rinnovandovi gli auguri di un Buon Natale ed un felice anno nuovo, vi auspico inoltre una buona visione!!!