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Certose storiche: Cazalla

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Continua l’approfondimento sulle certose storiche, che hanno avuto un glorioso passato e delle quali oggi restano poche tracce. Vi farò conoscere meglio la certosa di Cazalla immersa tra le montagne della Sierra Morena nel sud della Spagna. Situata in un luogo incantevole a circa 650 metri di altitudine, tra boschi e vegetazione fitta attorniata da diverse sorgenti d’acqua. Una comunità certosina si insediò dal 1476 in un precedente complesso monastico, anche se la data di fondazione della certosa risulta essere il 1479. Tra alterne vicissitudini, i certosini rimasero a Cazalla fino al 1835, allorquando furono espulsi a seguito della confisca di Mendizábal, e da allora il complesso monastico cadde in rovina. Soltanto nel 1973, i resti di questa antica certosa furono acquistati da un privato con l’intento di restaurarli e riportarli all’antico splendore. Nel 1986 fu conferito il premio “Europa Nostra” assegnato per l’impegno del restauro di un monumento di grande valore storico ed architettonico. Attualmente è stata riconvertita in un luogo con ambienti per convegni, per matrimoni e cerimonie con diversi posti letto. Le immagini che seguono ci mostreranno quel che resta del cenobio certosino, ed un video con una visita guidata (in spagnolo) ci illustra gli ambienti monastici residui.

Vi allego, inoltre, una interessante visita virtuale concepita per apprezzare “da vicino” le bellezze di questa antica certosa

Buona visione

VIRTUAL TOUR

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Certose storiche: Padula

padula_certosa_cour

La certosa storica dell’approfondimento odierno è situata in Italia, e più precisamente nel vallo di Diano, in provincia di Salerno. Sto parlando della sontuosa certosa di San Lorenzo sita in Padula. Il primo complesso monastico certosino sorto in Campania nel 1306 prima della certosa di San Martino di Napoli (1325) e San Giacomo di Capri (1371). La maestosità di questa certosa si può riassumere con alcuni dati unici ed impressionanti. Con una superficie di 51.500 m², e con un Chiostro Grande su cui si affacciano 26 celle monastiche e che misura 149 m. X 104 m.( il più esteso d’Europa), risulta essere la più grande certosa italiana e tra le più grandi d’Europa. Premesso ciò, va detto che nella sua lunga vita claustrale, dalla fondazione( 1306) fino alla soppressione napoleonica (1807) vi si sono susseguiti importanti lavori di ristrutturazione ed abbellimento che perdurarono dal 1587 al 1799. A seguito della soppressione la certosa subì una spoliazione di diverse opere d’arte, trafugate dai francesi. Alla fine dell’ottocento fu dichiarata monumento nazionale, ma cadde in un abbandono, dal quale solamente negli anni 60 del novecento riuscì a risollevarsi. Si susseguirono vari lavori di consolidamento e nel 1988 la certosa di san Lorenzo è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dell’UNESCO. Oggi è visitabile in quasi tutti i suoi ambienti.Da questo blog vi ho narrato l’evento storico legato ad i certosini ed alla visita di Carlo V che vi soggiornò con il suo esercito nel 1535 di ritorno dalla battaglia di Tunisi. Tante sono le iscrizioni nei vari ambienti claustrali che aiutano a comprendere questa oasi di pace. Sull’arco della porta che immette nel Chiostro Grande, vi è scritta la sintesi di questo luogo sublime: “Qui c’è sicura quiete, qui si passa per andare al cielo. Resta qui per sempre o pellegrino, la quiete stessa di farà perseverare”. Altra iscrizione, tra l’altro da me scelta come titolo dell’homepage di Cartusialover, è posta alla sommità della straordinaria scala sapienziale, ovvero i trentotto scalini monolitici che conducono alla biblioteca, essa recita: “Dà al saggio l’occasione e la sua sapienza aumenterà”.Come di consueto per la descrizione di una certosa storica, per una migliore comprensione del luogo mi affiderò alle immagini, ma in questo caso mi avvarrò anche di una preziosissima visita virtuale. Essa ci permetterà di muoverci nei sontuosi ambienti monastici presenti a Padula a 360°, per coglierne ogni minimo particolare. Inoltre a corroborare questo articolo vi è un video, che spero vogliate seguire, nel quale vi è una disamina storica e descrittiva con un apprezzabile approfondimento storico del luogo.

BUONA VISIONE

VIRTUAL TOUR A 360°

dettagliatissima, divertiamoci con questa straordinaria visita virtuale!

PRIMA PARTE

SECONDA PARTE

VIDEO

Certose storiche: La certosa di Calci

Certose storiche: La certosa di Calci

La certosa di Calci

Nuovamente in Italia, per descrivervi una delle molte certose situate in Toscana. La certosa dedicata a san Giovanni Evangelista, situata a Calci in provincia di Pisa, fu fondata nel 1366 e vide la presenza dei monaci certosini, nonostante vari allontanamenti e soppressioni, fino al 1969. In oltre sei secoli il complesso monastico si è arricchito di opere d’arte, manufatti, sculture, dipinti che impreziosirono sontuosamente gli ambienti monastici trasformati tra il XVII ed il XVIII secolo in una splendida residenza barocca. Oggi l’antico monastero, ospita dal 1972 Museo nazionale della Certosa monumentale di Calci e dal 1986 il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa. Le ricchezze architettoniche ed artistiche si snodano tra gli ambienti più significativi: corte d’onore, spezieria, chiesa, cappelle, chiostro dei padri, celle, chiostro e cappella del capitolo, refettorio, foresteria e chiostro granducale. Nelle immagine che ho raccolto, ho selezionato solo una minima parte dei particolari eccezionali contenuti in questa monumentale certosa. Come potrete immaginare un solo articolo non basta per illustrare nella sua interezza le sue peculiarità, pertanto presto vi offrirò altri approfondimenti su questo bellissimo complesso monastico. Ma voglio però offrirvi due splendide sorprese per corroborare le immagini. La prima trattasi di un documento filmato dell’Istituto Luce del 1 novembre del 1950 sull’attività della farmacia dei certosini di Calci, mentre la seconda è una preziosa visita virtuale che consentirà a chi lo vorrà di accedere a tutti gli ambienti visitabili e non. Fermo restando che ve ne consiglio una visita reale per poter godere dell’atmosfera incantata che aleggia intorno allo splendido chiostro impreziosito dalla fontana monumentale, e dai due cimiteri.

VISITA VIRTUALE

VIRTUAL TOUR

Certose storiche: Las Fuentes

Certose storiche: Las Fuentes

cartuja de Las Fuentes

La certosa storica che oggi vi propongo, è stata da me citata spesso recentemente a proposito del pittore certosino Fra Manuel Bayeu delle opere da egli realizzate.  I dipinti sulla Vita di san Bruno , che abbiamo ammirato, furono infatti realizzati per adornare le pareti del chiostro grande. Questo complesso monastico fu edificato in un paesino vicino Huesca, e rappresento la quindicesima certosa in territorio iberico, nonché la prima nella regione di Aragona. Un gruppo di certosini provenienti da Scala Dei, vi si insediò l’11 febbraio del 1507. L’avvio di questa comunità presentò notevoli problemi, poiché i suoi benefattori morirono ed abbandonarono i poveri religiosi senza risorse finanziarie. A questi problemi si aggiunsero le proibitive ed aride condizioni del territorio circostante l’eremo che non ne favorì lo sviluppo. Nel 1558 una terribile epidemia di peste uccise cinque dei dodici monaci, minando il proseguo della attività monastica a Las Fuentes, difatti i visitatori rapportarono al Capitolo Generale del 1559 tale situazione disperata. Fu deciso di chiudere Las Fuentes e spostare la comunità di religiosi in una nuova certosa che fu fondata nel 1563, ovvero Aula Dei nei pressi di Saragozza. Vi fu in seguito il recupero della certosa aragonese nel 1589 con l’insediamento di una nuova comunità monastica. Da quel momento si susseguirono alterne vicende con relativi abbandoni e recuperi. Il periodo di maggiore gloria fu raggiunto da Las Fuentes  nel XVIII secolo, difatti tra il 1714 ed il 1797 fu realizzata una imponente ristrutturazione dell’intero impianto architettonico. La quiete monastica fu turbata tra il 1820 ed il 1835, quando tra guerre e decreti di espulsione i monaci furono sottoposti ad un estenuante andirivieni, che si concluse con la definitiva chiusura sancita da un real decreto dell’ 11 novembre 1835. Dopo un periodo di abbandono, la certosa fu dichiarata bene di interesse culturale nel 2002. Le bellezze architettoniche ed artistiche che oggi possiamo ammirare sono relative al periodo del XVIII secolo, quando si realizzarono i nuovi ambienti monastici, compresa la chiesa che venne consacrata il 14 settembre del 1777. La sua impostazione è di un gradevole barocco, e le pitture e le decorazioni sono apprezzabili. Mancano gli stalli del coro, andati distrutti nel corso della guerra civile spagnola. Come vi ho anticipato la maggior parte delle tele e degli affreschi li realizzò Fra Manuel Bayeu, che membro della comunità, dipinse circa 250 affreschi. Ma per apprezzar meglio tali opere artistiche, oltre ad alcune foto, vi offro l’opportunità di visitare virtualmente la certosa di Las Fuentes, per poter apprezzare ogni piccolo particolare. A tutti voi buona visione!!!

Visita Virtuale

Un sereno Natale da Cartusialover

Un sereno Natale da Cartusialover

Natività Nunzio Rossi , 1644. certosa di Bologna

E’ trascorso un altro anno in vostra compagnia, e siamo giunti di nuovo alle festività natalizie che spero possano portarvi tanta serenità. In questi giorni gioiosi, che ci conducono alla notte di Natale, dove tutti festeggeremo la nascita di Nostro Signore, voglio formularvi i miei più calorosi e sinceri auguri. E’ mia speranza che la gioia scenda nei vostri cuori, donandovi tanta salute e  permeandovi di rinnovata energia per poter affrontare con Fede, tutte le asperità che la vita ci riserva.

Come consuetudine Cartusialover, vuole offrirvi in occasione di queste festività, un piccolo dono, per ringaziarvi della vostra sempre attiva partecipazione.

Quest’anno ho scelto per voi un viaggio!!!

Si un viaggio, ovviamente interattivo, che ci condurrà all’interno della meravigliosa certosa di Pavia. Grazie a foto panoramiche a 360°, potremmo ammirare attraverso una stupenda visita virtuale, le ricchezze artistiche di questo splendido monumento, direttamente da casa nostra.

Ci accompagneranno, idealmente, tra affreschi, dipinti, sculture ed ambienti monastici alcune sagome di monaci certosini, dipinti a trompe-l’oeil e che ci appaiono dietro finte porte socchiuse nelle cappelle laterali, o ci osservano dall’alto da finte finestre nella Navata. Il viaggio può ora cominciare…..

Visita virtuale

Vi auguro una buona “visita”, un

Buon Natale ed un Felice anno nuovo

Garegnano, la”Cappella Sistina di Milano”

CERTOSA DI GAREGNANO

la “Cappella Sistina di Milano”


A conclusione di quest’anno, è mia intenzione porre alla vostra attenzione le ricchezze artistiche della certosa di Garegnano, sita in Milano. All’interno della chiesa di questa splendida certosa, vi sono una serie di affreschi e dipinti di straordinaria bellezza, che le hanno fatto attribuire il titolo di “Cappella Sistina di Milano”. Oggi voglio proporvi, poche notizie ma tante immagini, ed una piccola sorpresa che meglio vi farà gustare le bellezze artistiche contenute in essa. Cominciamo col dire che sono essenzialmente tre i cicli pittorici presenti a Garegnano: nella navata gli affreschi di Daniele Crespi (1629), nel presbitero quelli di Simone Peterzano (1578 -1582) e nella sala capitolare e nella cappella a destra le opere di Biagio Bellotti. La chiesa ha una lunga navata unica, con volte a botte e con due cappelle laterali, nella parte terminale un coro ed un abside semicircolare. Il vano del presbitero è sormontato da un tiburio quadrato. Tutte le pareti sono decorate da affreschi, nella navata furono realizzati da Daniele Crespi nel 1629, nel presbiterio da Simone Peterzano alla fine del Cinquecento. Gli affreschi del Crespi, ricoprono le pareti e la volta e si armonizzano mirabilmente con le linee architettoniche. Nella volta tra fasce geometriche si affacciano angeli e figure di monaci certosini, ed entro medaglioni: il sacrificio di Abramo, la Maddalena portata in cielo dagli angeli, il Battista, l’Ascensione. Sulle pareti, scorgiamo entro delle nicchie, figure monumentali di santi e beati certosini, ed il ciclo con Storie della vita di San Bruno. Si narra che Lord Byron, affascinato dagli affreschi del Crespi, esclamò: “egli è un pittore che sa far parlare i morti“. Pare, infatti, che uno dei dipinti possa ipnotizzare chi lo guarda, trasmettendo il senso d’oppressione e d’incubo che il pittore provò dipingendolo. La leggenda narra che Crespi, per poter meglio raffigurare gli spasmi della morte,  abbia commesso un omicidio, e che per questa ragione si sia rifugiato nella Certosa di Milano.  Gli affreschi del presbiterio, invece, furono realizzati tra il 1578 ed il 1582 da Simone Peterzano, noto per essere stato allievo di Tiziano Vecellio e maestro del grande Caravaggio. I certosini dietro precise indicazioni gli commissionano l’Adorazione dei Magi, (parete destra) e La Natività (parete sinistra), nel catino dell’abside la Crocifissione, negli spicchi della cupola otto Angeli con simboli della Passione, e nei pennacchi otto Sibille, Profeti e gli Evangelisti. Le tre tele dell’abside, nella chiesa della certosa, sempre realizzate dal Peterzano rappresentano: la Resurrezione, la Madonna col Bambino ed i Santi Ugo, Ambrogio, Giovanni Battista e Bruno, e l’Ascensione. Ma come vi dicevo all’inizio ora largo alle immagini.

Un grazie particolare a Paolo Viviani, che ha realizzato queste  splendide foto.

VISITA VIRTUALE

Ed ora come promessovi, vi offro una gradita sorpresa. Un viaggio interattivo all’interno della “Cappella Sistina di Milano” con foto panoramiche a 360° per una visita virtuale della Navata e del Presbiterio. Buona visione e Felice anno nuovo a tutti!!!