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Libro V/IX – Riti ed atti della vita certosina –

Riti ed atti della vita certosina

1 Quando qualcuno entra nella famiglia certosina, dopo un periodo di prova, viene accolto come un novizio.

Affidandosi al Priore, egli esprime la sua sottomissione, ed è ricevuto dalla comunità dell’Ordine.

Tutti insieme poi, lo condurranno alla cella, o, se si tratta di un novizio fratello, alla Chiesa, in modo da imprimere su di lui il fatto che la sua vita è dedicata principalmente alla preghiera.

Professione, o donazione, è una libera scelta, l’impegno personale si esprime nella pubblica lettura della formula di una professione (o di donazione). Prima della sua prima professione, per ricevere i voti egli è vestito con il cappuccio della professione, che simboleggia la sua conversione della vita e la sua consacrazione a Dio, prima che l’atto irrevocabile di professione solenne,  supplica con ardore speciale, i suoi fratelli di aiutarlo con le loro preghiere.

L’accoglienza di un novizio del chiostro

2 Dopo aver completato la sua prova, il postulante nominato si propone alla comunità in un giorno stabilito.In primo luogo, gli viene chiesto in presenza di tutti se ha emesso la professione in un altro Istituto religioso, se è libero da vincoli di matrimonio, se ha una malattia incurabile, se è in grado di andare avanti agli Ordini sacri; se ha pagato tutti i suoi debiti. Egli deve sapere che se nasconde qualcosa nel rispondere a queste domande, può essere espulso, anche dopo la professione.

4 Al postulante viene risposto che, basandosi esclusivamente sulla bontà di Dio e le preghiere dei suoi fratelli, egli eserciterà tali obblighi. Allora il Priore dice che egli è libero di uscire prima della professione e che, d’altra parte, abbiamo il potere e la libertà di mandarlo via se, considerando la questione davanti a Dio, ci accorgiamo che non è adatto alla nostra vita. Quando ha dato il suo assenso a questo, il postulante si inginocchia ai piedi del Priore e mettendo le mani giunte tra le sue, riceveil benvenuto nella comunione del decreto da parte di Dio e dell’Ordine, da parte sua e quella della comunità. Quando questo è stato fatto, viene accolto con un bacio di pace prima dal Priore e poi da tutta la comunità.

5 Il giorno stesso, se possibile, il novizio è vestito da privati, ed è guidata alla chiesa dove si prostra e prega sui gradini del santuario. Il Priore, vestito con il cappuccio alzato e stola bianca, rimane nell’ultimo stallo del coro a destra, ed i monaci, inginocchiati in platea, cantano il versetto Veni, Sancte Spiritus, in coro uno  di fronte all’altro. A conclusione meditazione del Priore sulla Misericordia, e la comunità altrettanto. Il Priore dice il versetto e poi aggiunge una preghiera.

Dopo questo, il novizio viene condotto nella sua cella accompagnato da  tutti i monaci, con i cappucci alzati, cantando i salmi “Quanto sono amabili le tue dimore”, “O Signore, ricordati”, “Abbi pietà di me”.. Il Priore precede nel percorso verso la cella, seguito dal novizio, il Procuratore o il monaco che porta l’acqua santa, e poi la comunità, con precedenza agli anziani. Al suo arrivo alla porta della cella il Priore asperge prima il novizio e poi la cella, dicendo: “Pace a questa casa”, quindi, prendendo il novizio per la mano, lui lo fa entrare e lo porta  all’oratorio. Il novizio si inginocchia e prega. Quando la comunità ha finito il salmo o  i salmi, ed a seguire le preghiere, come descritto nel Rituale.

Quando questi hanno finito, il Priore informa il novizio di mantenere la cella e tutte le altre pratiche,  in conformità con il rispetto e la pratica del nostro Ordine in modo che egli possa aggrapparsi solo a Dio nel silenzio e nella solitudine, in costante preghiera e penitenza. Egli lo affida poi alle cure del maestro dei novizi.

Ricevimento di un Fratello Novizio

6 Dopo aver completato la sua prova, in un giorno ha nominato il postulante si propone alla comunità (17.9). Prima gli si chiede, in presenza di tutti, se ha fatto la professione in un altro Istituto religioso, se è libero da vincoli di matrimonio, se ha una malattia incurabile, se ha pagato tutti i suoi debiti. Egli deve sapere che se nasconde qualcosa nel rispondere a queste domande, può essere espulso, anche dopo la professione.

7 Il giorno del suo ricevimento, prostrato davanti a tutta la comunità del capitolo, il postulante chiede pietà. Alla gara del Priore, che è vestita con la tonaca chiesa e la stola bianca, si alza e chiede per l’amor di Dio da ricevere per prova l’abito monastico, come il servo più umile di tutti. Poi, dopo l’esortazione del Priore gli viene detto che durante il noviziato è libero di andarsene, mentre dall’altro abbiamo il potere e la libertà di mandarlo via se, considerando la questione davanti a Dio, scopriamo che egli non è adatto alla nostra vita. Quando ha dato il suo assenso a questo, si inginocchia ai piedi del Priore e dei luoghi le mani giunte tra quelle del Priore. Il Priore concede quindi lui in comunione dell’Ordine da parte di Dio e dell’Ordine, da parte sua e quella della comunità. Egli è poi vestito con la tonaca e il mantello e riceve il bacio di pace, in primo luogo dal Priore e poi dagli altri.

Quando questo è stato fatto, il novizio è guidata dalla Sala del Capitolo della chiesa, con la comunità il canto del salmo “Quanto sono amabili le tue dimore”. Il Priore conduce la via, seguito dal debuttante e poi i padri e fratelli, anziani per primo. Al suo arrivo presso la chiesa del Priore, prendendo il novizio per mano, lo porta ai passi santuario dove si prostra e prega. Nel frattempo la comunità si inginocchia e canta il verso Veni, Sancte Spiritus. A conclusione, il Priore pendenze sulla Misericordia, e la comunità allo stesso modo. Il Priore dice il versetto e poi aggiunge una preghiera.

Quando ha finito il novizio, fa un profondo inchino e va al suo posto in coro.

Professione Semplice

8 Il giorno prima di un novizio prende semplice o voti solenni, si prosterna dinanzi Vespri nel capitolo alla presenza di tutta la comunità e chiede pietà. Quando si dice il priore, “Rise”, egli si trova e chiede di essere ricevuto per professione come il servo più umile di tutti, rimane in piedi per ascoltare il sermone del Priore.

Il giorno in cui professione è di essere fatto, alcune reliquie dei santi sono poste sull’altare.

9 Quando è fatto professione semplice, all’inizio del Kyrie, eleison della Messa Conventuale il Maestro dei Novizi o, se non è disponibile, qualche altro monaco mette la tonaca nuove forme di fronte a colui che è quello di rendere Professione. Dopo il Vangelo, o il Credo, se è cantata, (la Preghiera Universale essere omesso), quello che sta per essere professata prende il camino tra le mani e va a passi santuario, dove ha fatto un profondo inchino e, posando la tonaca, rimane in piedi. Il Priore arriva quindi a lui e dice le preghiere seguente, come descritto nel Rituale. Poi benedice il camino, che è stato posto sul gradino davanti a quella in procinto di emettere la professione, e con la mano tesa, dice la Preghiera del caso. Dopo la benedizione si cosparge il camino con l’acqua santa.

Quando questo è stato fatto il candidato si inginocchia davanti Professione del Priore sul primo gradino del santuario e con voce chiara recita (se ci sono parecchi, lo recitano insieme), il salmo “mi guardi Dio” fino al versetto “O Signore, sei tu che sei la mia parte” in esclusiva. Poi, con l’aiuto del sagrestano, il Priore prende il camino corto e il mantello da fuori il novizio e dice: “Possa il Signore ha messo fuori dal tuo vecchio con le sue azioni passate,” scambi e per il camino a lungo, dicendo: “e lui ti può rivestire con l’uomo nuovo, creato ad immagine di Dio, la cui giustizia e nella santità della verità”. Se vi sono più di essere professata ripete le stesse parole per ognuno di essi.

Dopo questo il novizio legge la formula della Professione (10,9 o 18,10) scritto su carta, che egli tiene nelle sue mani. In caso di più la formula viene letta da ciascuno di essi separatamente.

Quando ha fatto i suoi voti i professi dà il documento al Priore e, a partire dal versetto “O Signore, sei tu che sei la mia parte”, continua il salmo fino ad includere il “Gloria al Padre … Amen. ” Poi, dopo aver fatto un profondo inchino, ritorna al suo posto.

10 Nella Messa della Professione – sia che si tratti semplici o solenni voti – i neo-professi riceve il Corpo del Signore dal Priore mani, subito dopo il diacono, anche se è un prete, e quindi egli non concelebrare, ma lui può celebrare la Messa in privato quel giorno.

Professione Solenne

13 Per le cerimonie in capitolo e la preparazione dell’altare non vedere. 8.

Alla Messa, che è priorale, dopo il Vangelo, o il “Credo” se è cantata, (la Preghiera Universale essere omesso), quello (o quelli) in procinto di essere professata va al centro dei passi santuario, si inchina profondamente, e canta il versetto: “Sustain me, Signore, come hai promesso, che io possa vivere, non mi deludere la mia speranza”. La comunità, di fronte all’altare, risponde nello stesso modo e con lo stesso tono. Quando il versetto è stato ripetuto per tre volte da entrambi, la comunità canta: “Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo Come era nel principio, e ora, e sarà per sempre Amen Signore,… pietà. Cristo, pietà. Signore, abbi pietà “. Poi la comunità, inclinata sul misericordie, prega in silenzio.

Quando il “Come era nel principio” è cominciata, gli stand professi eretto e va giù il coro a destra verso la prima bancarella e, prima che il monaco che lo occupano, quindi prima di ciascuno degli altri monaci di quel coro, si inginocchia e dice: “Pregate per me, fratello,” per poi passare al coro di sinistra, lui fa lo stesso.

14 Dopo questo la comunità sta con cappucci giù verso l’altare, e quello di essere professata sorge di fronte al centro dell’altare. Tutti poi ascoltare come ha chiaramente e distintamente legge la formula della Professione, scritto su pergamena, dopo averlo letto bacia l’altare e mette la pergamena su di essa in offerta. Si prostra poi prima sedia del celebrante, ai piedi del sacerdote, e riceve la benedizione, mentre le pendenze comunità sul misericordie. Il Priore canta la Preghiera con la mano ampliata nel corso dei professi. Se vi sono più, canta la Preghiera al plurale. Ha poi lo cosparge con l’acqua santa, e il professo torna al suo coro.

Nella Preghiera eucaristica, si fa menzione del neo professi solenni, in modo che la sua offerta di sé può essere più intimamente unito a quello del nostro divino Redentore.

Donazione  temporanea

16 Donazione temporanea è fatta in capitolo prima Vespri, alla presenza della comunità. Il Priore è investito in tonaca chiesa e stola bianca, siede di fronte all’altare. Il novizio prostra e chiede pietà. Rising presso il Priore di offerta, egli dice, “chiedo per amore di Dio per essere ricevuti per donazione temporanea come il servo più umile di tutti, se questo deve essere piacevole per te, Padre, e per la comunità”. Poi, dopo aver ascoltato l’esortazione del Priore, mentre la comunità rimane seduto con cappe in su, il novizio va avanti e si inginocchia al passaggio davanti all’altare, prima del Priore. Allora sorge il Priore e, aiutata dal sagrestano e il Procuratore, il Priore prende via il mantello e cappuccio a breve con le parole: “Possa il Signore ha messo fuori da voi il vostro vecchio con le sue azioni passate,” abbigliamento e lui con il lungo camino senza bande, aggiunge, “e che Egli vi rivestite di uomo nuovo, creato a immagine di Dio, la cui giustizia e nella santità della verità”. Se vi sono più, ripete le stesse parole per ognuno di essi.

Il novizio quindi legge la formula di donazione (19.3), redatte in carta, che tiene in mano. Egli dà al Priore, dopo aver fatto la sua donazione. Il Priore accetta la sua donazione con queste parole: “Ed io, caro fratello, ricevere la donazione da parte di Dio e dell’Ordine, e prometto a nome mio e in quello dei miei successori di fornire a tutte le esigenze sia del corpo e l’anima, con paterna benevolenza, a condizione di rimanere fedele alle promesse del tuo. E la benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio † e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga per sempre. R /. Amen. ” Dopo la “promessa”, parola di quello che specifica la durata se si tratta di una questione di Donazione temporaneo, o dice “fino alla fine della tua vita,” se si tratta di donazione perpetua.

Poi vanno tutti in coro per i Vespri.

Donazione Pepetua

18 Donazione Perpetua è fatto in presenza di tutta la comunità, prima dei Vespri. Prima di tutto, la comunità si raduna in capo, e le donano prostra davanti al Priore, che è investito in tonaca chiesa e stola bianca. Egli chiede pietà, e al Priore offerta si alza e dice: “Chiedo l’amore di Dio per essere ricevuti per donazione perpetua come il servo più umile di tutti, se questo deve essere piacevole per te, Padre, e al comunità “. Dopo l’esortazione del Priore, tutti vanno in chiesa, il donare seguito immediatamente dopo il Priore. La donazione si inginocchia sui gradini santuario, con il Priore in piedi davanti a lui, mentre i monaci stand con i loro cappucci al loro posto in coro, di fronte all’altare. Poi il donare legge la formula di donazione, e il Priore lo riceve e lo benedice, come descritto nella sezione precedente (n. 16).

Poi, mentre il donare rimane inginocchiata nello stesso posto, il passa Prima l’ultimo posto a destra del coro, e la comunità, in ginocchio in platea, canta il Sub tuum præsidium. Il versetto è cantata dal chanter settimanale, e il Priore poi recita una preghiera.

In seguito, va a togliere il cappuccio chiesa in sacrestia e poi al suo posto in coro. Il donare anche va al suo posto, e dei Vespri sono intonati.

Capitolo 38
Elezione di un Priore

1 Quando una Casa dell’Ordine perde il suo Priore, il Vicario prende un voto segreto, di quelli professi solenni che hanno il diritto di eleggere, per accertare se intendono esercitarla. Se il Capitolo Generale si svolge, al momento, la comunità fa conoscere la sua risposta al Definitorio il più presto possibile. Se la comunità non vuole eleggere, o se, al secondo scrutinio, i voti sono ancora equamente divise, poi il Vicario si chiede al Capitolo generale, o il reverendo padre se il Capitolo Generale non è in sessione, per fornire in la loro prudenza per gli orfani della Casa.

3 Se la comunità risponde che intende eleggere, il vicario deve, in nome del Signore, seriamente ammonire gli elettori che l’elezione di un pastore d’anime è una questione molto difficile, ma estremamente importante, dal momento che, in larga misura, tutto il gregge sarà buona o cattiva, secondo che il pastore è buono o cattivo: e che quindi, in questa impresa, si deve procedere con tutte correttezza e prudenza e timore di Dio. In eleggendo un Priore, l’attenzione dovrebbe essere data in primo luogo a quelle qualità necessarie per la guida delle anime. Una certa attitudine per la gestione degli affari temporali è anche tenuto, ma questo da solo non può decidere la scelta, inoltre, la cura delle cose temporali può essere affidato ad altri.

4 Dopo il Vicario ha messo questi punti prima che gli elettori, un digiuno di tre giorni continui, a meno che non intervenga una solennità o di Domenica, è prescritto per tutti.

5 Ogni giorno fino a quando non ha un nuovo Priore, la comunità canta l’inno Veni, Creator Spiritus con devozione Uniti, come descritto nel Rituale, dopo Lodi e Vespri.

6 Tutti hanno il diritto, e anzi l’obbligo, a mettere in discussione i membri dell’Ordine che hanno una migliore conoscenza delle persone interessate; religiosa non così consultati deve essere attento a mettere sotto pressione gli elettori in alcun modo.

8 Nel frattempo, nel più breve tempo possibile, conveniente, confermando Ufficiali saranno chiamati a presiedere le elezioni, entrambe dovrebbero essere Priori, deputato dal Capitolo Generale o il Reverendo Padre, o, se due Priori non sono facilmente disponibili, uno un Priore e il altro un monaco, che non può tuttavia essere un membro della comunità di elezione. A meno che qualcosa impedisce, uno dei funzionari di conferma dovrebbe essere un visitatore della Provincia.

9 Tale così chiamato per assistere alle elezioni dovrebbero unirsi nel silenzio e nella preghiera con la comunità di elezione, né devono interferire nelle prossime elezioni in alcun modo. Perché non è per loro di suggerire i candidati, ma solo a rispondere sinceramente a ogni domanda che li e semplicemente di ricevere i voti degli elettori.

10 Il giorno delle elezioni, uno dei funzionari Conferma celebra, o presiede la concelebrazione della Messa dello Spirito Santo, alla presenza di tutta la comunità. Dopo la Messa, il Vicario assembla gli Ufficiali Conferma e la comunità in capitolo. Mentre tutti sono in piedi con cappe giù, la principale conferma Officer inizia le preghiere, come descritto nel Rituale. Poi lui o il suo collega dà un sermone, al termine dei quali solo gli elettori restano in capitolo con i responsabili della conferma, mentre tutti gli altri partono.

11 Allora, il principale dei due farà avvertire gli elettori che sono di eleggere qualcuno che essi giudicano, davanti a Dio e di coscienza, per essere veramente montato e adatto per la carica di Priore in quella casa.

12 Allora, su ordine del committente Confermando Officer, ognuno andrà al luogo designato per la compilazione delle schede; scriverà solo il nome e il cognome di sua scelta, allegare il documento in una busta, portarlo al tavolo di Confermando gli Ufficiali, ed è posto nel recipiente di lì per quello scopo.

13 Se qualcuno che ha un voto non è in grado di assistere di persona alle elezioni, può ancora espresso il suo voto, scritta su una scheda elettorale, e inserita in una busta come le altre, gli ufficiali si conferma, se necessario, andare al sua cella di riceverlo.

14 Quando tutti i voti sono stati espressi, il principale Confermando Officer conta e li apre. Il futuro Priore deve ottenere più della metà dei voti effettivamente espressi, sottraendo, cioè, le astensioni ei voti non validi. Se nessuno ottiene questo, i consiglieri Confermando annuncerà i nomi di coloro che hanno ricevuto voti, e il numero dei voti che ciascuno ottenuti. Le schede verranno poi bruciati e là, e una nuova votazione adottate.

15 Se, dopo tre scrutini, nessuno viene eletto, un quarto e ultimo può aver luogo nello stesso giorno, prima di questo, i monaci avranno la facoltà di discutere la questione al di fuori della sala capitolare tra loro, ma non con altri. Se ancora nessuno viene eletto, un resoconto di tutta la vicenda sarà inviato al Reverendo Padre, il quale, dopo aver consultato i Visitatori della Provincia, fornirà gli orfani Casa con un pastore.

16 Se, d’altra parte, qualcuno viene eletto, il principale Confermando Officer annuncerà a voce alta: “Abbiamo un priore,” egli esprime poi il suo nome, la sua Casa della Professione, ogni ufficio si possono tenere, e la numero di voti ha ottenuto, dopo di che, tutte le schede devono essere bruciate.

17 Su l’annuncio pubblico del nome del Priore, il Vicario, a meno che egli stesso è stato eletto, chiederà al Ufficiali Conferma per confermare gli eletti come Priore. Essi, tuttavia, assegnerà un termine di uno o due giorni, durante i quali obiezioni contro sia la forma di elezione o la persona eletta può essere fatto.

21 Qualora gli Ufficiali Confermando trovare alcun impedimento chiameranno tutti gli elettori, e solo loro, nel capitolo, mentre il resto attendere in chiesa. Saranno quindi confermare l’eletto, il preside Confermando Officer dicendo: “Noi Priori N. e N. umile del N. Case e N. deputato dal Capitolo generale o del Reverendo Padre a presiedere la sua elezione, da parte dell’autorità di Statuto, confermo a voi come Priore di questa Assemblea Dom N., professi di N. Casa, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo “. Per cui tutti i presenti rispondono: “Amen”. Se uno degli Ufficiali Confermando muore, è ostacolata o eletto Priore, l’altro conferma solo gli eletti. Poi, il secondo Officer conferma è quella di leggere un resoconto delle elezioni, che per primo gli Ufficiali conferma, e dopo di loro tutti gli elettori, sono di firmare.

25 Il giorno in cui il nuovo si assume la Prima ufficio, in un tempo prestabilito, i consiglieri conferma (o, se sono assenti, il Vicario e il antiquior) scortare il nuovo Priore di mettere del suo predecessore in chiesa, tenendo la sua cappa su entrambi i lato, e con tutti gli altri che seguono. Vi è una breve preghiera in chiesa, tutti appoggiati contro le forme con cappucci giù; dopo, tutti vanno alla Casa capitolo, dove il principale Conferma Officio (o Vicario) affronta il nuovo Priore, che poi fa la professione di fede richiesta dalla  legge Canonica. Poi il Vicario si fa avanti e, in ginocchio, pone le sue mani si è iscritto tra quelli del Priore, che gli chiede: «Ti prometto obbedienza?” Lui risponde: “Prometto” e dopo aver ricevuto il bacio della pace, si alza e va al suo posto. Dopo il Vicario, il antiquior e le altre in ordine di anzianità fare lo stesso.

26 L’intera giornata è dedicata alla gioia, si mangia insieme in refettorio, e non veloce è osservata ad eccezione di uno che non sarebbe spezzato anche per una solennità. Il refettorio di Office precedente è cantata in chiesa.

Il sesto libro, il capitolo 41
I tempi liturgici

La liturgia nel nostro Ordine

1 Fine e Sorgente

La liturgia è allo stesso tempo sia il fine a cui l’azione della Chiesa tende e al tempo stesso la sorgente da cui scaturisce tutta la sua forza. Noi che abbiamo lasciato tutto per cercare Dio e solo lui a possedere più pienamente, dovrebbe svolgere le funzioni liturgiche, con particolare riverenza. Per quando noi compiere la liturgia, soprattutto la celebrazione eucaristica, abbiamo accesso al Padre attraverso suo Figlio, il Verbo incarnato, morto e glorificato, nell’effusione dello Spirito Santo. Così otteniamo la comunione con la Santissima Trinità.

2 Un segno di Contemplazione

Quando celebriamo il culto divino, in coro, o recitare l’ufficio in cella, è la preghiera della Chiesa, che viene offerto dalle nostre labbra, per la preghiera di Cristo è uno, e attraverso la sacra liturgia, questa preghiera è interamente presenti in ciascun membro. Ma tra i monaci solitari, gli atti liturgici manifesta in modo speciale la natura della Chiesa in cui è diretta l’umano e sottoposto al divino, il visibile all’invisibile, l’azione alla contemplazione.

3 A complemento di preghiera solitaria

Nel corso dei secoli, i nostri Padri hanno avuto cura che il nostro rito dovrebbe rimanere adatto alla nostra vocazione eremitica e la piccolezza delle nostre comunità, per essere semplice e sobrio e ordinato in primo luogo l’unione dell’anima con Dio. Perché sappiamo che la Madre Chiesa ha sempre approvato di una diversità dei riti liturgici, con la quale la sua natura cattolica e indiviso è ancor più chiaramente. Così, attraverso i riti sacri, siamo in grado di esprimere le aspirazioni più profonde dello Spirito, e la preghiera, che scaturisce dal profondo del cuore, quando si trova eco nelle parole sacre della Liturgia, acquista una nuova perfezione.

4 Liturgia perfezionata da preghiera solitaria

Ancora una volta, la preghiera comunitaria, che facciamo nostre per l’azione liturgica, è riportata in preghiera solitaria con il quale noi offriamo a Dio un sacrificio di lode intimo, che trascende tutte le parole. Per la solitudine della cella è il luogo dove l’anima, innamorato di silenzio, e dimentico di umano se ne frega, diventa partecipe in pienezza del mistero di Cristo crocifisso che, risorgendo da morte, ritorna nel seno del Padre. Un monaco, perciò, a condizione che egli si sforza continuamente di aggrapparsi a Dio, esemplifica in sé ciò che è significato per tutta la liturgia.

Capitolo 52
Canto Liturgico

La nostra Via del canto e della salmodia

1 Il nostro Ordine riconosce nel canto gregoriano è parte integrante della sua Liturgia. Dovremmo prendere parte dell’Ufficio divino con vigore e purezza in modo da stare davanti al Signore con riverenza e una volontà pronta, non pigramente né mezzo addormentato, non risparmiando le nostre voci, né di ritaglio le nostre parole, ma con la virilità, come si conviene, lasciando che lo Spirito Santo ispirare sia il cuore e la voce come cantiamo.

La semplicità e la misura deve quindi regolare il canto che il suo marchio di garanzia sarà una gravità che favorisca lo spirito di devozione, per la dobbiamo cantare e lodare il Signore con la mente e voce. Cantiamo meglio quando si entra nell’intimo dei sentimenti con cui sono stati scritti i salmi e cantici.

2 La salmodia non dovrebbe essere né troppo lungo e tirato fuori, né troppo veloce. Si deve essere resa con una voce che è pieno, vivace e chiara, in modo che tutti possono cantare con devozione e attenzione, senza gridare, e combinando la profondità del sentimento con diligenza in esecuzione.

3 Facciamo una pausa consistente nel mezzo del verso. All’inizio, a metà e la fine del versetto che entrambi iniziano e finiscono insieme. Nessuno deve presumere di iniziare prima degli altri, né di cantare più velocemente di quanto non facciano, dobbiamo cantare insieme e fare una pausa insieme, sempre ascoltando le voci degli altri.

4 Per quanto possibile, in ogni testo sia le lezioni, i salmi o il canto l’accentuazione e l’interrelazione delle parole che non va trascurata, per la formulazione corretta delle parole è di grande aiuto per cogliere ed assaporare il significato .

5 E ‘della massima importanza che i novizi devono essere adeguatamente istruiti nel canto, e questi sono da lodare, che, una volta che hanno lasciato il noviziato, non trascurare questo studio.

6 Nel case dell’Ordine, sia la notte e il giorno Uffici siano celebrate con il canto quando ci sono almeno sei padri presenti che sono in buona salute.

12 Il Corista  messo a capo dei due cori dovrebbe essere così istruiti e con esperienza che danno gli altri buona direzione e tempestive, salmodia e il canto in base ai principi di cui sopra, ma sempre sotto la direzione e l’autorità del Priore. Essi hanno inoltre il compito di correggere delicatamente coloro che cantano o troppo lentamente o troppo velocemente, o altrimenti a quella prevista, ma è meglio che essi dovrebbero fare questo al di fuori del coro.

13 Nel loro coro propria, il Corista fa  alzare o abbassare l’intonazione dei salmi e anche del resto del canto, come sembra opportuno, in modo che tutti possano cantare senza sforzo.

Quando il Corista sono presenti, nessun altro è di correggere il coro, tranne il priore, o in sua assenza, il Vicario.

25 Osserviamo questo modo di cantare, cantare al cospetto della Santissima Trinità e dei santi angeli, penetrato con timore di Dio e fiamme con un profondo desiderio. Maggio le canzoni che cantiamo elevare la nostra mente alla contemplazione delle realtà eterne, e le nostre voci si fondono in un unico grido di giubilo davanti a Dio nostro Creatore.

Capitolo 53
Cerimonie della Comunità durante l’Ufficio divino

Il modo in cui entra in chiesa

1 Non appena la campana si sente per le ore dell’Ufficio divino che cantiamo insieme in chiesa, lasciamo tutte le occupazioni e gli altri si affrettano a chiesa con la massima reverenza e decoro. Per niente è da preferirsi a l’Opera di Dio.

2 Come si entra in chiesa, prendiamo l’acqua benedetta e dopo aver fatto un inchino profondo al Santissimo Sacramento andiamo al nostro posto nel coro. Abbiamo anche un profondo inchino al santuario ogni volta che passi o andare su o lasciare il santuario e ogni volta che passiamo davanti al Santissimo Sacramento.

Dopoessere entrati negli stalli , ci troviamo di fronte l’altare con le nostre cappe, preparando noi stessi in silenzio per l’Ufficio, quando il Priore ci dà il segnale sia pendenza o in ginocchio per la preghiera silenziosa, in base al tempo.

Non si entra in chiesa durante il periodo di preghiera privata, che precede l’Ufficio.

Preghiera in silenzio

6 (…) Tali periodi di silenzio permettere che la nostra preghiera personale per essere più profondamente fuso con la Parola di Dio e con la preghiera pubblica della Chiesa.

Il segno della Croce

22 Nel rispetto della maestà divina, evitiamo tutti i rumori in chiesa. Noi ci comportiamo con decoro e tenere sempre le mani al di fuori dela tonaca. I nostri occhi devono essere custoditi sempre e ovunque, ma soprattutto in chiesa e il refettorio.

25 Dopo il canto delle Ore, o della Messa o di qualsiasi altro ufficio, il Priore lascia per primo la chiesa , poi il Vicario, poi gli altri seguono. Nessuno deve rimanere in chiesa o altrove, a meno scuse evidente necessità di lui.

Capitolo 54
Cerimonie per l’Ufficio in cella

10 Se la stanchezza a volte eccessiva debolezza manifesto o ci costringe a sedersi durante l’ufficio, o se siamo costretti a letto con la malattia, tuttavia cerchiamo di mostrare come riverenza più possibile quando recitiamo l’Ufficio.

Ovunque, quando si dice l’Ufficio Divino, dobbiamo farlo con rispetto e decoro in quanto la maestà e la divinità di Colui che l’indirizzo e davanti al quale ci troviamo è ovunque la stessa, sia veglia su di noi e ci ascolta.

Libro 9, capitolo 62
Sacramenti e Suffragi

I Sacramenti

Penitenza

1 Nel Sacramento della Penitenza, Dio, Padre di misericordia, attraverso il mistero pasquale di suo Figlio, ci riconcilia nello Spirito con se stesso, con la Chiesa e con noi stessi. Invitiamo tutti a far ricorso frequente a questo sacramento, perché, da essa, che la conversione del cuore che è l’obiettivo fondamentale del monaco si radica nel mistero della morte e della risurrezione di Cristo.

2 Il preliminare deve nominare e designare alcuni dei monaci più discreta ad ascoltare le confessioni degli altri.

Inoltre, ogni membro dell’Ordine possono, per la pace della sua coscienza, sia validamente e lecitamente confessare ad un sacerdote che ha facoltà legittima.

3 Si dovrebbe evitare, per quanto possibile, sentite le confessioni di coloro che non sono membri del nostro Ordine, ed è vietato ad ascoltare le confessioni delle donne (cfr 6,13).

Capitolo 65
Suffragi

Dal momento che siamo membra gli uni degli altri è giusto che prendiamo su di noi nella preghiera gli oneri dei nostri fratelli, e che noi pregare in particolare per:

Ogni membro dell’Ordine

Per i nostri Superiori

Per le nostre famiglie e benefattori

Per la Chiesa universale e per l’Ordine

25 Anche se moltiplicate le preghiere per le persone specifico, ci auguriamo che tutte le nostre preghiere possono, per la misericordia di Dio, primo vantaggio di tutta la Chiesa universale, a lode della gloria di Dio.

2 Risposte

  1. pregate per me-per le anime dei miei defunti la mamma Caterina il papa’ Pietro i fratelli Giovanni e Domenico la zia Felicita.

  2. gostei imenso do vosso blog, enviam-me mais informações?

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