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Dom Bernard Carasse

per priori generali

Bernard Carasse era originario di Tarbes. Egli, abbracciò la carriera militare e comandò un reggimento sotto il maresciallo di Brissac, nelle guerre piemontesi, sotto Enrico II. I suoi talenti dovevano assicurargli un grande successo nel mondo, ma Dio, avendolo chiamato a una vita più perfetta, gli fece decisere di dimettersi, seguì i corsi della Sorbona, si laureò in teologia e gli fu concessa la canonica nella collegiata di San PietroBenoît. All’età di cinquant’anni, desiderando ritirarsi in solitudine, fece la professione nella famosa Certosa di Parigi. Successivamente è stato nominato Priore del Monastero di Mont-Dieu, nella diocesi di Reims e Visitatore della provincia di Piccardia. Eletto Coadiutore del Reverendo Padre Dom Pierre Sarde nel 1566, divenne Generale dell’Ordine nello stesso anno alla morte di quest’ultimo.
Dom Carasse continuò le costruzioni iniziate dal suo predecessore, ma nella sua viva pietà, volle attirare sulla sua opera la protezione del cielo: per questo istituì le due feste solenni di Sant’Anna e di San Giuseppe. Quest’opera di restauro del Monastero non gli fece perdere di vista il bene spirituale dei tanti religiosi che dovette governare. Per stabilire una perfetta regolarità nella disciplina di tutte le Case dell’Ordine, fece una nuova Compilazione degli Statuti. Già nel 1572, il Capitolo Generale aveva deliberato che le Consuetudini dei Venerabili Guigues e gli Ordinamenti, dispersi, sia nei vecchi Statuti che in quelli nuovi, dovessero essere riuniti e che i Regolamenti e le consuetudini caduti in disuso fossero eliminate o soppresse dal Capitolo generale, in quanto non più in relazione ai recenti decreti del Concilio di Trento sulla disciplina monastica.
Mentre Dom Bernard Carasse era impegnato in quest’opera così importante per l’Ordine, alcuni Religiosi, avendo saputo della deliberazione del Capitolo Generale, presentarono proteste e si servirono dell’influenza dei secolari per ottenere diverse dispense dalle austerità della Regola. Il Reverendo Padre e il Capitolo Generale rifiutarono energicamente di cedere agli innovatori. Tali denunce causarono però un ritardo nella pubblicazione della Nuova Raccolta degli Statuti. Dom Carasse aveva presentato la sua opera nel 1578, e questa fu pubblicata solo nel 158I, dopo essere stata confermata da tre Capitoli Generali e aver ricevuto l’assenso del Sovrano Pontefice Gregorio XIII.
Il Reverendo Padre Dom Carasse si è occupato anche della revisione del breviario certosino. Del resto, ci racconta Dom La Pierre, nelle sue annotazioni della cronaca di Dom Dorlando, da lui pubblicate nel 1585, “gli omeliari dell’Ordine, che prima erano manoscritti ed ora con sua diligenza sono stampati in Lion, a spese ed a spese della Grande Chartreuse, con bellissimi dipinti di Theobaldus Ancélinus. »
Dom Carasse, che aveva una devozione del tutto particolare verso la Beata Vergine, fece eseguire, intorno al 1580, importanti lavori di restauro alla cappella di Notre-Dame-de-Casalibus, dove amava recarsi spesso a pregare. L’elogio di questo generale fu rintracciato dal Morozzo, secondo una lettera di Etienne de Salazar sull’Ordine Certosino. Dice:

Cliomm hune dtteit admirabilis quidam et divinus senex, nomine Bernardus, cognomine Carassus, patria Tarbensis, oetate octogenarius, ardore pietatis sic incensus, ut cùm tot domesticce Administrationis et totius Reipublicoe cartusianoe negotiis obruatur, non die non nocte ab actibus conventualibus abest , perinde ac si modo in anno probationis et Ordinis tirocinio versaretur. Non vìctu, non vestitu, sed indefesso labore, animi tranquillitate, modestia, justi-tiâ, oequitatef coeterisk Principle dignis virtuii-bus omnibus proelucet. »

Un certo mirabile e pio vecchio di nome Bernardo, soprannominato Carasso, originario di Tarbense, di ottant’anni d’età, tanto infiammato dall’ardore della pietà, che quando fu travolto da tante amministrazioni domestiche e dagli affari certosini di tutta la comunità, era assente giorno e notte dagli atti del convento, come se fosse appena impegnato in un anno di prova e di apprendistato nell’Ordine. Non per il cibo, non per il vestito, ma per il lavoro instancabile, per la calma dell’animo, per la modestia, per la giustizia, per l’equità e per le altre virtù degne di un principe risplenderà davanti a tutti.

Non è infatti molto edificante vedere questo vecchio Generale ottantenne frequentare giorno e notte tutti gli esercizi conventuali, dando l’esempio con la sua sottomissione alla Regola. A questa lode la Carta dei Priori aggiunge una riga, dicendo che nella sua alta dignità seppe sempre mantenere la più profonda umiltà;
Il reverendo padre Dom Bernard Carasse si addormentò nel Signore l’8 settembre 1586. Un testimone oculare, Dom Nicolas Molin, coadiutore della Grande Chartreuse, riporta così gli ultimi momenti di questo santo religioso. “Nel 1586, il Reverendo Padre generale, dopo aver trascorso un mese a Currières cercando di rimettersi in salute, ritornò a Chartreuse venerdì 22 agosto, sentendosi giunto alla fine della sua vita. Non volle più occuparsi di alcun affare, e invece di abitare nell’appartamento destinato al reverendo padre, si fece condurre nel chiostro, nella cella anticamente contrassegnata dalla lettera D. Il giorno di sant’Agostino, ha ricevuto l’estrema unzione; domenica 7 settembre, avendo notato che il reverendissimo Lord William Chelsolm, già vescovo di Dunblane, in Scozia, poi di Vaisona Comtat-Venais-sin – aveva gli occhi pieni di lacrime, gli disse: Risparmia le lacrime per domani, e diceva la verità. Il giorno successivo, festa della Natività della Santissima Vergine, mandò Dom Coadiutore a Notre-Dame-de-Casalibus per salutarla a suo nome e lì celebrare la santa messa. Dopo la cena, la Comunità, uscita dalla chiesa, fu ammessa nella camera del Reverendo Padre; aveva conservato tutta la sua presenza di spirito e diede la sua benedizione ai religiosi. La sera, al suono delle indulgenze, restituiva dolcemente l’anima a Dio. » Dom Bernard Carasse guidò l’Ordine per vent’anni.

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