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Silenzio certosino 22

Silence c

C’è una gioia infinita in ogni cosa
Non c’è niente qui che non possa avvicinarci a Lui. Quello che più ci manca (e che renderebbe bella e dolce la vita in tutte le sue circostanze) è considerare uomini, cose ed eventi sotto questo aspetto. Li vediamo solo nell’aspetto ristretto e scarno delle impressioni che fanno sulla nostra sensibilità e dei vantaggi o svantaggi che rappresentano nel momento stesso in cui li incontriamo.La vita è molto più grande di così, e anche le cose, e soprattutto le nostre anime. C’è il divino, c’è l’eterno, c’è la gioia infinita in ogni cosa. In un raggio di sole e nel mormorio di un ruscello, in un ago di abete e in un ramo di quercia, in un giorno di gelo, di influenza, di varie prove come nelle ore, ahimè! visite più rare, amate o lettere attese, potremmo e dovremmo vedere Dio che, da tutta l’eternità, ha previsto, voluto, preparato, ordinato tutto questo; dovremmo credere che l’abbia fatto per gentilezza e amore, poiché in lui c’è solo amore e bontà, e dovremmo adorare, baciare, cantare di questo amore. Vedete ciò che si chiama fede, vita di fede, spirito di fede? La fede è uno sguardo profondo dell’anima cristiana che, in tutte le cose, gli fa vedere Dio e il suo amore paterno. Ah! come la recita del “Padre nostro” diventa dolce, semplice, facile e costante quando pratichiamo questo sguardo. Purtroppo è in noi come l’organo dei neonati; esiste, ma non sappiamo come usarlo. Il Battesimo ci ha resi figli di Dio; è la vita del cielo in germe; è buono, purché si sviluppi il germe. Vorrei che crescesse in noi questa vita divina, questa unica vera vita. Il modo è molto semplice: nutrire e agire. Nutrirsi: cioè leggere bene, ricevere i sacramenti, specialmente il sacramento che è nutrimento. E poi agire, cioè fare atti di fede, di fiducia e di amore, e mettere in pratica i comandamenti del Padre dei cieli… Questo è l’unico modo serio di intendere e portare la vita. Non è la vita che è pesante, sono le nostre anime che non sono abbastanza grandi per sopportarne il peso. A loro manca proprio quella luce della fede che ne rivela la grandezza e la bellezza. Vedi, non siamo fatti per soffrire. La sofferenza ci farà sempre del male; è contro natura. Siamo fatti per la felicità. Ma la felicità è spesso alla base della sofferenza. Devi andare lì, fino a questo fondo. Se rimaniamo in superficie, è necessariamente il dolore e la ferita che incontriamo. Andiamo però a fondo con il look molto particolare di cui vi parlavo prima. Non sopprime il dolore, ma mostra ciò che contiene; ed è mostrandolo che dà la forza per accettare la superficie dolorosa.
Non voglio più sapere che cose eterne
Non canto delle stagioni che se ne vanno e delle cose che finiscono; Non so più e non voglio più sapere che le cose eterne… Dobbiamo emergere sempre di più dai mille nulla in cui si perde la metà dei nostri pensieri e dei nostri sentimenti. Pensa molto al paradiso. Pensa molto a Nostro Signore che è il nostro paradiso in terra e che sarà ancora il nostro paradiso dall’alto. Quello che ci manca è quello. Ci manca qualcuno. Nostro Signore, è proprio qualcuno… Liberamente e molto volentieri ha scelto il maltempo per nascere, la povertà per vivere, il disprezzo e la croce per morire, e ognuna di queste cose un po’ per tutta la sua vita, la sua vita. Li ha voluti e li ha accettati e li ha scelti, non perché li amasse. Non li amava più di noi, ne soffriva tanto e più di noi. Aveva una sensibilità molto più delicata e acuta della nostra, proprio per sentirli meglio e soffrire di più. Li ha scelti per mostrarci che la felicità non consiste in tutte queste cose, poiché Colui che è la stessa Felicità non le aveva e non le aveva perché non voleva. Era più grande di loro, indipendente da loro. Non lo impressionarono; non controllavano la sua vita. È Lui, invece, che è stato superiore a loro, che li ha calpestati. Se ami veramente Nostro Signore, diventerà il tuo Maestro divino e te lo insegnerà. Per questo è rimasto nella Santa Eucaristia: per insegnare e fortificare le nostre anime. Purtroppo stiamo molto lontani da lui, anche quando siamo in chiesa, e anche quando facciamo la comunione. Abbiamo bisogno di avvicinarci e tu come: L’unione delle anime è la somiglianza dei pensieri e dei sentimenti. Siamo molto vicini a qualcuno quando abbiamo gli stessi modi di vedere e quando ci piacciono le sue stesse cose. Non solo siamo vicini, ma siamo uno per anima… ed è l’unione spirituale che conta. Vedete com’è facile vivere uniti a Nostro Signore. Facile! Sto usando una parola qui che ha bisogno di essere spiegato. Facile! Ciò non significa che ci arrivi in un attimo e senza sforzo. No! Ci vuole molto tempo e molto impegno; ci vuole tutto il tempo e lo sforzo che hai. Facile! Ciò significa che è alla portata di tutti, che non richiede rivelazioni riservate ai privilegiati, a speciali categorie di esseri umani. Ciò significa che qualsiasi anima che lo desideri e confida in Dio può farlo.