L’alba nascente dell’eterna chiarezza
Mi chiedi come vivere di Dio e dell’aldilà quando devi passare la vita circondato dal movimento delle cose e la tua anima troppo spesso tormentata da preoccupazioni e problemi. La risposta… è nella tua stessa vita… Quando il buon Dio un giorno ti mostrerà… quanto tu stesso tieni in questa vicinanza divina e in questa pace di essere amato da Lui e per poterlo amare, allora ti chiederai come hai potuto essere turbato e ansioso. Ma questa luce è la luce dall’alto; quaggiù ci giungono solo raggi furtivi, come quelli che filtrano da una bruma autunnale… E soffriamo, perché siamo fatti per Lumen vitae, lux aeterna… E sbagliamo perché la nebbia, la notte e l’ansia sono nel disegno divino che conduce a una grande chiarezza. Devi credere prima di vedere; devi credere per vedere; è necessario credere in Colui che vede per vedere un giorno ciò che vede e come vede. Lo voleva così. Lì trova gloria e gioia. Quello che vede solo la notte e che gli dice: “Mio Dio, non vedo niente; ma siccome mi dici che stanotte è la tua luce, io ci credo. Tutto in me mi dice il contrario; immolo questo io; ti ascolto contro di lui; Preferisco te a lui”, questo mette Dio al suo vero posto, il primo. È chiaro che questo è il grande sacrificio abneget semetipsum; perché la ragione che dice: “È notte”, è la cittadella dell’io; quando la immoli, dai tutto: Et nox illuminatio mea in deliciis meis (“Questa notte, per me, è luce di gioia”). Questa notte accolta, questa notte che la ragione chiama notte, ma che Dio chiama luce, improvvisamente illumina e diventa il raggio delizioso, l’alba nascente dell’eterna Chiarezza. Credi dunque che nel mondo, in questo mondo sconvolto in cui devi vivere, in questo mondo così privo di pace e così lontano da Dio, e nella tua anima soprattutto, nella tua anima sopraffatta dai guai, Dio c’è; Dio ama. Dio si dona, Dio effonde la sua pace alle anime di buona volontà… e tu sei una di quelle anime. Credici; non cercare di capire; non chiedere di sentire; perché credere è proprio consegnarsi a una parola senza intendere né sentire.
Credi… e questa Parola che è la Parola stessa, la Parola di Dio, ti trasforma in Lui e ti rende partecipe della sua vita.
Quindi quell’anima vive davvero
(La vita) sono pochi minuti passati insieme nell’attesa del ricongiungimento finale in patria dove manca solo un minuto… ma un minuto eterno. Sarà divertente, vero? Eppure è la vera verità e la vera vita. E potremmo, praticando poco a poco, cominciare a viverla quaggiù. Tu soprattutto, nelle tue lunghe ore di solitudine e di silenzio quando assomigli tanto a un certosino nella sua cella. È molto difficile perché è molto semplice e noi siamo molto complicati. Quindi il modo per arrivarci è semplificare… La mia idea, la mia grande idea, la mia idea che vorrei essere unico, è che tutto è pianificato, preparato, ordinato o permesso, ed eseguito ogni secondo dall’onnipotente volontà di chi ci ama. Un’anima semplice è dunque quella che, in fondo a tutto ciò che accade, sa scoprire, adorare, amare questa volontà. Una vita semplice è una vita che passa nell’unione della fede con questo amore. Notate che ci tengo molto a dire: unione di fede. Questo è ciò che confonde. Vogliamo vedere, ci piace vedere, abbiamo bisogno di vedere. Ma la fede crede e non vede. Lei crede a ciò che un altro vede. Quando avrà fatto questo durante il corso dei suoi giorni terreni, allora diventerà a sua volta una visione. Ma intanto deve affidarsi a Colui che vede e che è venuto a dirci: questa è la verità, questo è quello che c’è lassù; questo è ciò che vi aspetta e vi sarà dato se confiderete nella mia parola. Sii sicuro di te stesso. Organizza tutta la tua vita attorno a questa fiducia e la semplificherai… e inizierai, attraverso le stagioni che passano, le gioie oi dolori che si susseguono, a vivere un po’ il minuto che non passa più.
Ci saranno solo presenti
Perché è così: niente fa girare la lancetta dell’orologio come le occupazioni e le preoccupazioni. Quando hai molto da fare, non vedi più passare le ore. Ecco perché non li vedremo passare dall’altra parte. Saremo troppo occupati. Saremo così assorbiti dall’amore di Dio che non vedremo e non vorremo altro. Ma questa occupazione non sarà una preoccupazione. Non ci preoccuperemo più di cosa accadrà dopo. Non ci saranno né prima né dopo. Ci sarà solo il presente, e soddisferà tutti i nostri desideri… Tutta la difficoltà, vedi, viene dal fatto che vorremmo sentirlo, e che quaggiù dobbiamo accontentarci di crederlo; Vedremo più avanti ; sarà chiaro come il giorno. Ora è chiaro solo come la notte. Di notte dici: lì c’è un muro, è meglio non calpestarlo; ci sono delle scale un po’ più in là dove ti rompi le gambe, devi andarci passo dopo passo (e non “praticamente”). Questo muro e queste scale, non le vedi; eppure ti comporti come se li vedessi; tu hai fede e la tua fede ti conduce, nonostante il buio, attraverso ostacoli, senza impedimenti. la fede è la luce dalle tenebre della terra; mostra cosa c’è in questa oscurità, e cosa c’è è Dio che ci ama, ci chiama, e vuole che andiamo a lui non con i lumi della nostra ragione, ma con i lumi della sua stessa ragione. Poiché è molto più, infinitamente più ragionevole di noi, credere è infinitamente ragionevole. Di qui la pace di chi ha fede; da qui la grande pace di coloro che hanno una grande fede, e la pace perfetta di coloro che hanno una fede perfetta.
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