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L’agonia del Cuore di Gesù

portale certosa Pleterje

Cari amici lettori ho cominciato questo mese di giugno dedicato al Sacro Cuore di Gesù, con una preghiera di Dom Jean de Torralba e lo concludo oggi con alcune riflessioni dello stesso autore.

Egli anche in questo scritto esterna la sua profonda devozione, leggiamolo e meditiamo.

Il mio cuore è diventato come cera che si scioglie. (Salmo 21:15)

Considera, anima mia, ciò che fa il nostro Redentore quando, per l’ultima volta, si dedica al santo esercizio della preghiera. Si ritira dai suoi discepoli nella solitudine, per poter meglio sfogare l’amarezza della sua anima davanti al Padre suo, l’unico Consolatore di coloro che sono nell’angoscia, il Solo che è vicino ai cuori nella tribolazione. Alla vista dei tormenti che lo attendono, la parte inferiore e sensibile della sua Anima sembra per un attimo sopraffatta dal terrore. L’anima di Gesù Cristo è piena di così grande terrore, che per il momento sembra dimenticare chi è e perché è venuto in questo mondo. Si prostra e supplica il Padre di allontanargli, se possibile, questo calice di sofferenza che vede in serbo per Lui. Tuttavia la parte ragionevole dell’Anima sottomette pienamente e liberamente la sua volontà a quella di Dio; ma tra la parte inferiore e quella superiore c’è una lotta così aspra che Nostro Signore è coperto di sudore, un sudore di Sangue, che sgorga a grosse gocce e cola fino a terra.
O anima mia, considera attentamente e contempla interiormente la grande agonia del tenerissimo Cuore del nostro Redentore in questo momento. Da una parte, la sua ardente carità lo spinge volentieri a sacrificarsi interamente per la nostra salvezza; ma dall’altro è preso da orrore al pensiero delle terribili sofferenze che prevede. Si combatte un combattimento tremendo tra l’amore e il timore, ed il suo Cuore amorosissimo è tanto sopraffatto nella lotta, che da tutto il suo Corpo e dalle sue membra sgorga un sudore di Sangue così abbondante, che penetra nelle sue vesti e bagna la terra sulla terra. cui è piegato il volto. Dimmi, anima mia, hai mai visto un uomo così schiacciato dal peso dell’afflizione e sopportando un’agonia così grande da sudare sangue? No, non si è mai saputo che qualcuno fosse ridotto a questo punto estremo. Solo nostro Signore Gesù Cristo, che per le nostre anime è diventato un vero sposo di sangue, ha sofferto questo! Raccogli queste gocce di Sangue tanto preziose; mettili sul tuo cuore, che è così difficile; e la loro efficacia lo ammorbidirà e lo infiammerà d’amore.
O Padre celeste, non vedi l’angoscia del tuo Figlio? La tua giusta ira non è forse placata da tutti i dolori che gli spezzano il Cuore?
O mio Gesù, mio dolce Gesù! Ti sei sacrificato al posto mio e hai tollerato molto volentieri che l’ira e la vendetta divina, che dovrebbero essere scagliate su di me, cadessero su di te! O buon Signore Gesù Cristo, cosa avresti potuto fare di più per me? L’amore prese così pieno possesso del tuo Cuore, che fu indotto a bere il calice amaro della tua Passione, prima ancora che i tuoi nemici venissero a torturarti e a consegnarti alla morte. Sì, molto prima che ti mettessero a morte, soffristi una morte interiore per l’eccessiva tristezza che opprimeva il tuo Cuore. Così ardente era la tua sete di operare la nostra salvezza, che tu stesso hai fatto tutto ciò che era in tuo potere per procurarla, lasciando ai tuoi nemici solo ciò che tu stesso non potevi fare. Quale cuore dunque, se fosse un cuore di pietra, non sarebbe acceso dal fuoco del tuo Cuore, che arde del più intenso amore?
Fammi dunque compassione delle tue sofferenze, o amorosissimo e dolcissimo Gesù. O mio Salvatore, così afflitto e così addolorato, non posso versare lacrime di sangue, forse nemmeno lacrime d’acqua, ma almeno lo potrò desiderare, e il mio cuore saprà piangere. Per la tristezza e l’oppressione del tuo Cuore, per questo sudore di sangue che, dopo tanta sofferenza, sgorgò da tutte le tue membra e irrigò abbondantemente la terra, ti prego, dolcissimo Gesù, di darmi la vera contrizione dei miei peccati, di ammorbidire il mio cuore duro con la compunzione, infiammarlo di devozione, e dare ai miei occhi abbondanza di lacrime, affinché giorno e notte possa piangere le ingiurie che vi ho fatte, i peccati con cui vi ho ti ho offeso Metti, ti prego, questo grande dolore del tuo Cuore tra la tua giustizia e la mia povera anima, affinché io possa così risparmiarmi tutto ciò che meritano le mie iniquità e possa essere purificato dal tuo sudore di sangue.
Dolcissimo Gesù, hai lottato contro il terrore della morte con una rassegnazione completa. Hai sottomesso l’amore naturale per la tua Umanità all’amore increato della Divinità e, con pieno consenso, sei stato obbediente al Padre tuo, fino alla morte di croce. Concedimi la stessa grazia, affinché io possa rinunciare alla mia volontà, essere dimentico di me stesso e in così perfetta sottomissione a Dio e a tutte le creature per amor suo, da poter solo riconoscere nel profondo della mia anima, ma sento anche che sono davvero il più vile e senza valore degli esseri. Possa io rinunciare alla mia volontà e vivere senza desideri o scelte, come se non avessi mai avuto una volontà mia. Possa la tua onnipotenza rafforzare la mia debolezza, affinché io vinca la sensualità della mia natura ribelle e non mortificata, vinca interamente ogni desiderio smodato per tutto ciò che non è Te, e diventi perfettamente distaccato da tutto ciò che potrebbe macchiare il mio cuore. Fatemi insomma che vi ami dell’amore più puro e saldo possibile ad una creatura mortale. Rendi il mio cuore così giusto, così retto, così puro, così conforme al tuo Cuore, che tra te e me non ci sia nulla che ti offenda o ti allontani da me. In tutte le mie parole e in tutte le mie azioni possa io cercare, desiderare e avere in vista una sola cosa, cioè compiacerti e onorarti. Desidero compiere tutto ciò che ti piace. Desidero amarvi con tutto il cuore; e la mia cura incessante sarà di contraccambiarvi almeno qualche piccolo amore per la vostra grande carità.

Amen.

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